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Calunniò uno zio, patteggia dieci mesi Villaurbana. Non sempre tra parenti si va d'accordo e il processo celebrato ieri mattina ne è l'esempio. Accusata di calunnia nei confronti di un anziano zio, Maria Margherita Caboni (63 anni) ha patteggiato una pena di dieci mesi per calunnia. Era stata infatti lei a denunciare lo zio, Vincenzo Anedda (77 anni, anch'egli di Villaurbana) ritenendolo responsabile di aver maltrattato alcune zie più anziane, nel periodo in cui lui era il loro tutore. Dopo la denuncia partì un'indagine che portò, però, in direzione totalmente opposta. Le due anziane signore, interrogate, negarono di aver subito maltrattamenti da parte di Vincenzo Anedda e così il caso fu archiviato. La denuncia si rivelò un'arma a doppio taglio perchè sotto accusa, stavolta per calunnia, finì proprio Maria Margherita Caboni, mentre Vincenzo Aneda, assistito dall'avvocato Daniele Manca, si è costituito parte civile al processo che ha visto i ruoli ribaltarsi dopo che quest'ultimo aveva a sua volta denunciato la parente, ritenendo che dietro questa storia ci fossero problemi legati a cattivo feeling tra i parenti. La donna, assistita dall'avvocato Paolo Chessa, trovato l'accordo con il pubblico ministero Luca Forteleoni, ha scelto di patteggiare davanti al giudice per le udienze preliminari Annalisa Pacifici. Enrico Carta. Pubblicato su "La Nuova Sardegna", Venerdì 11 Marzo 2005 |
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