Villaurban@ in cronac@. Rubrica di www.villaurbana.net a cura di Mauro Dessì.

16 Marzo 2005

La poesia in limba ha i suoi vincitori

Villaurbana. Doveva essere fatta lo scorso dicembre, in occasione della sagra del pane, appuntamento che avrebbe fatto da traino e che avrebbe fatto sì che partecipasse un folto pubblico. E nonostante si sia svolta solo sabato scorso, la cerimonia di premiazione del secondo concorso letterario ha ottenuto un buon successo di partecipazioni. Anche oltre le aspettative. Fatto è che la sala del Centro Socio Culturale di Villaurbana era gremita come non mai non solo di appassionati e curiosi ma anche e soprattutto di esperti di poesia in “limba”. E c’erano anche tanti bambini, coinvolti nella recita di diversi componimenti e a dimostrazione di come la tradizione della lingua sarda, tramandata di generazione in generazione, continui a resistere nonostante l’avvento di linguaggi e modi di comunicare figli dei nuovi mezzi multimediatici. È stata la lingua sarda la vera protagonista del concorso organizzato per il secondo anno dalla “consulta comunale per la cultura e la lingua dei sardi” presieduta da Pietro Pau. Sono stati, infatti, resi pubblici i nomi dei vincitori del concorso che in sede di bando richiedeva componimenti in versi rigorosamente in limba. Ad aggiudicarsi la palma di migliore poesia è stato Giovanni Antioco Mura di Ghilarza con la sua “isperas”, componimento giudicato ottimo per la metrica perfetta e il linguaggio appropriato e sicuro, e soprattutto per i suoi contenuti gonfi di pessimismo iniziale ma davvero rassicuranti e pieni di speranza man mano che si scorre lungo i versi. Alle sue spalle “Die noa” di Salvatore Murgia di Macomer e “sa isione” di Giovanni Manunta di Scano Montiferro. Menzione speciale, invece, per Augusta Miscali di Ghilarza e per i poeti locali Emanuele Lai, per lui menzione d’onore, Mariano Meloni, Giovanni Serra ed Edoardo Turnu. Al termine della cerimonia, prima della festa finale presso la Casa Museo del pane, la presentazione dei due libri contenenti tutte le opere dei concorsi di questi ultimi due anni. Libri che saranno dapprima consegnati a tutte le famiglie del paese e poi distribuiti presso i centri culturali di tutta l’isola.  Mauro Dessì.

Pubblicato su "La Nuova Sardegna", Mercoledì 16 Marzo 2005

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