Villaurban@ in cronac@. Rubrica di www.villaurbana.net a cura di Mauro Dessì.

29 marzo 2005

Pasquetta

Il Grighine bruciato dagli incendi

cede il passo al verde monte Arci

Villaurbana. Non si è dovuto percorrere tanto per sentire l’accattivante profumo di carne e pesce arrosto. A pranzo, infatti, tutti in paese con cortili e orti trasformati in luoghi di scampagnata con barbecue e forni allestiti secondo la migliore delle cucine. L’incertezza del tempo del fine settimana pasquale, infatti, ha fatto desistere anche i più fedeli alla montagna nonostante tutta la settimana precedente avesse fatto ben sperare con temperature più che primaverili. Dopo l’inverno rigido, dunque, c’era grande attesa per una giornata finalmente all’aperto e baciata dal sole. Ed invece, tutti a casa. Almeno per pranzo. Menù tradizionali con porchetto, agnello e grigliate di pesce. Tutti rigorosamente arrosto, e non poteva essere altrimenti per la giornata di pasquetta. Nel pomeriggio, invece, grazie anche ad una bella giornata di sole, spazio alle passeggiate. Il Grighine ha ospitato tantissime persone del suo vasto territorio. A Siamanna e Siapiccia ci si è ritrovati negli spazi attrezzati, a Ruinas, invece, ci si è divisi tra zona Grighine e zona Flumineddu, dove qualcuno ne ha approfittato per dedicarsi alla pesca. Al contrario, il Grighine è rimasto a guardare, a Villaurbana, dove si è preferito optare per il monte Arci, sicuramente più attrezzato e molto più frequentato, dopo che lo stesso Grighine è stato funestato dagli incendi. “Su cruccuri”, “s’arangiu aresti”, “is aruttas santas”, zone ricche di boschi e di sorgenti, hanno ospitato gli amanti dell’aria aperta, anche se solo per brevi passeggiate pomeridiane. C’è chi, d’altro canto, non ne ha voluto sapere di restare tra le proprie mura amiche e sfidando l’incertezza del tempo ne ha approfittato per visitare altri luoghi. La voglia di mare, di assaporare i gusti delle sagre, il desiderio di trovare un po’ di divertimento ha fatto muovere non poche persone. Mauro Dessì.

Pubblicato su "La Nuova Sardegna", Martedì 29 Marzo 2005

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