Parigi - Itinerario 5:
Jardins de Luxembourg, St-Germain des Prés, La Défense


I giardini del Luxembourg sono uno dei luoghi più rilassanti della capitale francese. Come tutti i parchi che avrete modo di visitare, anche i Jardin du Luxembourg sono molto ben tenuti, ed uno tra i più grandi, coprendo un'estensione di circa 25 ettari. Al suo interno è possibile ammirare un laghetto centrale e spazi molto ampi, affiancati da una moltitudine di alberi che creano delle sorte di piccoli boschi ai suoi margini; due statue, una Ninfa e una rappresentante Davide e Golia sono l'arredo del grande spiazzo centrale, dal quale è possibile ammirare il Palais du Luxembourg, anticamente costruita come villa, ed oggi ospitante il Senato francese. Il palazzo è visitabile ma sono previste visite solo per gruppi.

Gli splendidi giardini del Palazzo del Luxembourg, ora sede del Senato

Dal complesso del Luxembourg si può inoltre ammirare, ed eventualmente raggiungere, il Pantheon, già segnalato nell'itinerario 2. Proseguendo invece verso nord, lungo rue de Tournon, si possono raggiungere due chiese molto interessanti: la prima in ordine di distanza è la chiesa St-Sulpice, che si affaccia sull'omonima piazza, collegata a rue de Tournon da rue St-Sulpice. Al centro della piazza è collocata una fontana molto imponente, che ben si sposa con le linee possenti della chiesa e con la sua struttura molto grande: la chiesa contiene alcune opere di Delacroix e alcune sculture di Pigalle.

La piccola chiesa di St-Germain, di fronte ai ritrovi degli artisti

Poco distante dalla chiesa di St-Sulpice si trova invece quella di St-Germain-des-Prés, a cui si giunge percorrendo rue Bonaparte. St-Germain-des-Prés è una chiesa molto piccola, ma che rapprensenta il centro di uno dei quartieri più importanti di Parigi: St-Germain, appunto. L'importanza di questo quartiere è da ricollocarsi a due bar, il Cafè de Flore e il Deux Magots, dove erano soliti riunirsi importanti artisti quali Apollinaire, Prévert, Picasso, Hemingway: in queste sale nacque l'esistenzialismo, e qui si incontrarono Camus, Sartre e la Beauvoir. In effetti il quartiere è molto accogliente, ed è fatto di strade piccole e intime, che spingono alla conversazione e alla convivialità. A finaco della chiesa di St-Germain-des-Prés è possibile visitare il Musée Delacroix, la casa dove visse il pittore all'epoca in cui si occupò della decorazioen della chiesa di St-Sulpice.
In fondo a rue Bonaparte si trova invece il complesso dell'Ecole des Beaux Arts, che ospita ancora oggi la scuola di Belle Arti di Parigi: è interessante e possibile passeggiare nel cortile interno animato dagli studenti, mentre nei corridoi si possono periodicamente trovare piccole mostre e atelier organizzati dagli studenti stessi, per esporre le proprie opere in vendita. Di fronte all'Ecole des Beaux Arts, sulla Senna, è situato invece il ponte che da questo complesso prende il nome, un ponte di ferro e legno, molto ampio, veramente interessante da osservare.

Il singolare POnt Des Beaux Arts, vicino all'Accademia

Sempre poco distante dall'Ecole des Beaux Arts si trova il palazzo della Zecca francese, l'Hotel des Monnaies, che contiene anche un museo, dove sono esposte monete e medaglie: ancora oggi in questo palazzo vengono stampate monete in metalli preziosi e medaglie, mentre la stampa della moneta corrente è stata trasferita a Pressac. A fianco dell'Hotel des Monnaies si trova infine l'Académie Francaise, complesso che contiene cinque accademie, oltre alla Bibliothècque Mazarine, dove sono raccolti quasi 500.000 volumi di varie epoche e genere.
A questo punto sarete poco distanti da Place St-Michel e dal Quartiere Latino, da cui potrete iniziare altri itinerari. La mia scelta di dirigermi verso La Défense per quanto assurda possa apparire, si rivela in realtà una scelta interessante se terminerete il percorso in un'ora prossima al tramonto, nella quale solitamente si pensa di aver ormai troppo poco tempo per iniziare qualcosa che poi si lascerà a metà. Il mio consiglio è di visitare La Défense proprio in un'ora tendente al tramonto, nella quale è possibile cogliere i colori della notte di questa cittadella avveniristica.

Il complesso della Défense vista dalla Grand Arche

Il complesso della Défense costituisce il punto terminale della costruzione della via trionfale voluta da Napoleone: questa via inizia dal Luovre, e precisamente dall'Arc du Carrousel, per spiegarsi attraverso i Jardin de Tuileries, passando per Place de la Concorde, gli Champs-Elysées, l'Arc de Triomphe, terminando appunto alla Défense. L'inizio dell'ideazione di questo importante complesso risale ai primi anni del '900: nel 1931 la Citibank, allora la più importante banca d'affari mondiale, propose che la Défense diventasse una città degli affari, l'idea piacque e si diede avvio a diversi bandi di gara che permisero la realizzazione, che vide il suo vero inizio nel secondo dopoguerra.

Il palazzo dell'EDF-Electricité de France, uno dei più belli della Défense

Nel 1959 venne inaugurato il CNIT, centro nazionale dell'industria e della tecnica, mentre negli anni a venire molte aziende istituirono qui la propria sede principale, in uno dei tanti grattacieli che la dominano: qui trovano sede, infatti, società importanti come EDF, Total, Gan, AXA. L'ultimazione dell'asse trionfale si è avuta con la costruzione della Grande Arche, la finestra sul mondo, un imponente costruzione alta ben 110 metri, il cui progetto è uscito vincitore da una gara dove altri 423 progetti furono presentati.

La fine della vie trionfale: la Grand Arche, illuminata al tramonto

Per la realizzazione di quest'opera è stato inventato un cemento speciale in grado di sorreggere la struttura particolare della costruzione, ricoperta di vetri ottici per le facciate laterali al fine di non distorcere i riflessi, mentre l'acceso alla base della piattaforma è garantito da una gradinata colossale, costruita con marmo di Carrara, le cui lastre vennero esaminate in maniera scupolosa, in quanto dovevano risultare perfettamente bianche: per comprendere la precisione dell'opera basti pensare che ben 3.000 lastre vennero rifiutate dall'architetto danese Johan Otto Von Spreckelsen, padre dell'opera. L'opera fu però terminata dal francese Paul Andreu, associato al danese, dopo la morte di Speckelsen: di Andreu e di Peter Rice l'idea delle Nuages, le vele in tela e acciaio, collocate alle base della Grande Arche.

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