Chiude la caccia: bilanci e richieste del WWF

Quest'anno la stagione di caccia si chiude con un triste bilancio per la Natura: secondo la stima del WWF sono stati almeno 15.000 gli animali protetti colpiti dalle doppiette. In aumento comunque i verbali e le sanzioni emesse. Intanto il WWF chiede al ministro dell'agricoltura una circolare che vieti la caccia nelle aree in stato di calamità e assegna la maglia nera sulla caccia a Marche e Toscana.

Si tratta di poiane, aquile, cicogne, ma anche fringuelli, pettirossi e altre specie animali che la legge dello Stato vorrebbe fossero difese, ma che arrivano puntualmente feriti o uccisi ai Centri di Recupero gestiti dall'Associazione. Sono queste le specie più colpite dalle doppiette durante la stagione di caccia 2000-2001, circa 15.000 animali protetti secondo la stima del WWF basata su centinaia di rilevazioni.

In forte aumentoo i verbali che le circa 400 Guardie Venatorie del WWF (tutti volontari con regolare decreto prefettizio che li autorizza a tale funzione) hanno prodotto proprio nell'ultima stagione: oltre 500 quelli emessi per caccia a specie protette in giornate di silenzio venatorio, con mezzi di caccia non consentiti (come i richiami vivi) e circa un centinaio quelli per porto abusivo di armi e munizioni. I punti caldi delle sanzioni sono stati le valli alpine, in particolare quelle bresciane, tutte le zone di passaggio degli uccelli migratori, come lo Stretto di Messina, le aree costiere campane e pugliesi o la foce del fiume Neto in Calabria (dove di recente i bracconieri, provenienti anche da altre regioni, in primis la Campania, hanno ucciso una cicogna bianca).

Proprio in occasione della chiusura della caccia il WWF ha chiesto al Ministro dell'Agricoltura di emanare una Circolare che obblighi le regioni a vietare la caccia qualora si richieda lo stato di calamità per incendi, alluvioni, etc.

Quest'anno poi si è fatta sempre più forte la spinta dei cacciatori, con la complicità delle amministrazioni regionali, a voler sparare anche nelle uniche zone davvero protette dove la fauna è ormai asserragliata: è accaduto in Abruzzo, Liguria, Sicilia, Campania dove sono state proposte nuove Leggi regionali con un unico scopo, quello d'incrinare il principio del divieto di caccia sancito sia nella legge sui parchi (394/91) sia in quella sull'attività venatoria (157/92).

E quando non si riesce in questo intento ecco che si riaccende il dibattito sulla riperimetrazione dei parchi. In queste regioni il WWF ha impugnato le Leggi portandole alla decisione del Governo.

A dispetto della semplice richiesta degli ambientalisti di rispettare la legge sulla caccia, molte regioni fanno comunque "a gara" nel trovare scappatoie per eludere le norme nazionali. Per questo il WWF assegna quest'anno la Maglia Nera sulla caccia a Marche e Toscana: se nelle Marche dall'1 settembre si può sparare "in deroga" anche a specie protette come il passero, la passera mattugia, lo storno e la taccola- l'impugnazione del WWF del calendario venatorio davanti a TAR e Consiglio di Stato non è servita a nulla-, anche in Toscana è stata mantenuta la caccia in deroga per le stesse specie. Segnali preoccupanti quest'anno sono purtroppo arrivati anche dal Senato che ha regalato alle Regioni 30 miliardi per non meglio definiti "programmi di gestione faunistico-ambientale" che alimenteranno le lucrose attività di ripopolamento della fauna a scopo venatorio.

Ma durante la stagione di caccia non sono solo gli animali a doversi difendere: ogni anno migliaia di fondi e terreni, dai piccoli orti privati ai grandi appezzamenti adibiti a colture, vengono "aggrediti" dai cacciatori che in piena libertà sono autorizzati "per legge" ad entrare armati e sparare per inseguire le loro prede. Questo diritto dei cacciatori è sancito dall'art. 842 del codice civile che permette solo a loro l'ingresso nei fondi privati non recintati per tutta la stagione venatoria. Da sempre il WWF combatte per dimostrare l'illeggittimità costituzionale di questo articolo del 1942 che viola palesemente il diritto di proprietà sancito dalla Costituzione. Su ricorso di alcuni agricoltori francesi, in una memorabile sentenza la Corte europea dei Diritti dell'uomo di Strasburgo del 1999 ha sancito definitivamente la supremazia del diritto di proprietà sul diritto di caccia.

Anche il WWF ha iniziato la stessa battaglia legale, partendo da un terreno di sua proprietà in Toscana, il Padule di Fucecchio vicino Pistoia, dove ha "provocato" l'intervento della Provincia recintando il fondo con cartelli con la scritta "proprietà privata-divieto di accesso ai cacciatori". Il WWF è già pronto ad adire la Corte di Strasburgo e le competenti corti italiane per ottenere la stessa sentenza che la Corte dei Diritti dell'Uomo ha emanato ribadendo la superiorità del diritto di proprietà rispetto a quella della caccia.