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Edizione 2000 | ||||||||||
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La premiazione del 20 marzo |
Alessandro
Parronchi Poeta
e critico d'arte italiano (1914) appartiene, come poeta e come scrittore,
alla seconda e ormai classica - per quanto l'aggettivazione che subito
segue lo consente - generazione ermetica. Ma in Parronchi il germe originario
di simbolismo insito nell'esperienza che timbra quella stagione fiorentina,
ha fin dapprima, accanto ai coetanei Luzi e Bigonciari, una particolare,
inconfondibile nota che lo imprime a sua volta in modo originale. Questa
nota si riassume nella sensibile investigazione interiore, che si comunica
al lavoro sulla parola, alla misura dello stile. La poesia di Parronchi
trova una vita di partecipazione delicata e precisa, rigorosamente e finemente
ritmata su una cadenza quotidiana, attingendo a motivi e stimoli d'ispirazione
correnti, e spunti da una cronaca affabile e sorvegliata, che si allea
in modo spontaneo alle cadenze dell'anima. A conferma di un'essenzialità
conquistata con la disciplina della riflessione e del lavoro scientifico
inizia e porta rapidamente avanti, con interventi probi e quanto intuitivi,
una ricerca di storico dell'arte nell'ambito della quale perverrà a specifiche identificazioni, arricchendo le conoscenze del grande Quattrocento. Memorabili in questo campo, per non citare che alcuni punti, i ritrovamenti su Donatello e Michelangelo, gli approfondimenti rivelatori sugli sviluppi della scienza prospettica fin dalle origini, e su Botticelli, Brunelleschi, Masaccio. Tutto ciò accanto a un fervido impegno di critica militante. E non meno da citare anche il lavoro, pregevolissimo, di traduttore di poesia francese. Ma il punto centrale della poesia di Parronchi va segnalato oltre le circostanze che ritmano la sensibilità impensierita dello
scrittore, come osservava anni fa Baldacci, nel presentimento di una parusia
e di una apocalisse che si saldano con una purezza remota, in un rifiuto
dell'apparente per una conquista dell'invisibile; in una inchiesta, in
una ricerca cioè, che rendono la sua tra le testimonianze religiose
più alte del Novecento. |
Franco
Battiato
Nell'autunno
del '96, con la casa discografica Polygram, esce "L'imboscata" contenente,
tra l'altro, il brano "La cura" con la quale al cantautore viene attribuito
il premio come miglior canzone dell'anno. Nel '97 segue anche il ritorno
di Battiato nei palasport con un lungo e applauditissimo tour. ''Gommalacca''
è il CD pubblicato nel 1998.
"FLEURs"
è l’ultimo CD pubblicato nel 1999.Nasce nel 1945 a Jonia, un paesino in provincia di Catania. Sin dai primi anni Settanta il musicista siciliano partecipa attivamente alle correnti di ricerca e sperimentazione europee. Le sue prime incisioni discografiche escono per l'etichetta sperimentale Bla Bla, dal 1971 al 1975. Con l'Egitto prima delle sabbie (1978) brano per pianoforte Battiato vince nel 1978 il premio K. Stockhausen. Battiato diventa un "caso", materia di studio per intellettuali e d'ispirazione per i musicisti. Nel 1985 intanto avvia le edizioni L'Ottava, in collaborazione con Longanesi, e, nel 1989, l'omonima etichetta discografica per musica "di frontiera", fra la composizione colta, la canzone e la musica etnica. Ma sin dal 1984 lavora a Genesi. L'opera debutta al Teatro Regio di Parma il 26 aprile 1987, accolta con trionfale consenso. Nel 1991 Battiato incide Come un Cammello in una grondaia e lavora alla sua seconda opera lirica, Gilgamesh, che debutta con successo al Teatro dell'Opera di Roma il 5 giugno 1992. Nel settembre del '94, su commissione della Regione Siciliana, per l'ottavo centenario della nascita di Federico II di Svevia, viene rappresentata nella Cattedrale di Palermo l'opera "Il Cavaliere dell'intelletto" . Nell'autunno del '94 esce Unprotected, album live registrato durante la tournee' dello stesso anno che si conclude in Libano il 7 agosto al Festival di Beiteddine. Il libretto del "Cavaliere dell'intelletto" e i testi de "L'ombrello e la macchina da cucire" sono del filosofo Manlio Sgalambro. sito ufficiale di Franco Battiato |
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