Aimar associazione                                1/1995

Calibrazioni:

Perché e come devono essere eseguite

 

Prof. G. Penino e Dr. M. Marzaro

 

Tutti gli interventi chirurgici per atresia anorettale conducono inevitabilmente a un abboccamento dell'intestino alla cute per creare un nuovo ano, di per sé non fisiologico, che se non trattato adeguatamente va incontro ad alcuni rischi.

Esso tende naturalmente alla chiusura ("stenosi") come quasi tutte le suture chirurgiche circolari, e pertanto deve essere sottoposto a dilatazioni costanti almeno per un periodo iniziale tanto da mantenere un calibro anale adatto all'età e al peso del bambino.

Una stenosi del nuovo ano é estremamente pericolosa: essa può comportare un accumulo di feci talvolta notevolissimo con dilatazioni anche enormi del tratto intestinale superiore e perdita involontaria di feci

massa fecale solida; si può avere così un grave danno per l'igiene personale del bambino e per la sua vita di relazione.

Un tratto intestinale così dilatato, d'altronde, perde progressivamente i movimenti di spinta diventando un vero e proprio serbatoio di feci. Nei casi più gravi esso deve essere tolto chirurgicamente.

Ecco quindi spiegata la necessità di eseguire dilatazioni anali costanti a partire da due settimane dopo (intervento per i primi mesi successivi. Esse vanno effettuate con appositi dilatatori detti "di Hegar" che vengono adeguatamente lubrificati per essere introdotti con facilità nell'ano e che consentono di aumentare gradualmente l'ampiezza del nuovo ano.

Una volta che si é iniziato con un dilatatore di dimensioni minime, il diametro andrà aumentato progressivamente con l'età e il peso del bambino; il numero delle dilatazioni andrà invece diminuito nell'arco di circa 1 anno da una frequenza inizale di due volte al giorno fino a scomparire quando si sia sicuri del risultato raggiunto.

Perché il nuovo ano sia mantenuto ampio é utile mantenere in sede il dilatatore una volta introdotto e lasciare che sia il bambino a spingerlo lentamente fuori dall'ano vincendo la resistenza offerta gentilmente dal dito del genitore che sta effettuando l'operazione.

In questo modo si aiuta il bambino a spingere con i muscoli addominali a sviluppare i muscoli che stanno intorno all'intestino abboccato alla cute, ricostruiti con l'intervento chirurgico, e che servono a mantenere la continenza.

Quando inoltre l'età del piccolo sia tale da garantire una certa collaborazione é utile che i genitori pratichino una dilatazione con il proprio dito munito di guanto; in questo modo si può stimolare il bambino alla contrazione dei muscoli ricostruiti intorno all'ano, avere la sensazione precisa della contrazione e valutarne la forza.

Ci auguriamo che queste poche nozioni possano vincere la naturale resis2enza di quanti genitori di piccoli con malformazioni anorettali, devono esercitare una pratica faticosa per il bambino che, però garantisce al meglio l'utilizzo di un intervento chirurgico fra i più importanti.

 
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