Aimar associazione                                1/1995

Nascere per amore

 

Rossella Conzo

 

La vita é un bene prezioso e decidere di donarla ad un'altra persona é un grande atto d'amore. Ogni coppia che mette, consapevolmente, al mondo un figlio, carica sempre questo evento di una serie di aspettative, gioie, speranze, ansie, preoccupazioni, interrogativi. Dalla scelta del nome a progetti riguardanti tutta l'evoluzione della sua vita.

A chi assomiglierà? Come si comporterà al momento di venir fuori? Gli piaceranno la sua stanza e la sua casa? Quali scuole frequenterà? Cosa farà da grande? A domande e dubbi sul futuro ruolo « di genitore (saprò essere all'altezza del compito che mi viene assegnato? Riuscirò ad essere un buon genitore?). I nove mesi d'attesa, in cui si comincia a familiarizzare con questo piccolo essere che la mamma ha dentro di sé, caricano maggiormente il futuro evento. Nelle ecografie di routine, poi, lo si vede crescere, muoversi, stiracchiarsi, girarsi, succhiarsi il pollice, prendersi i piedini.

E finalmente arriva il giorno tanto atteso tutto dovrebbe svolgersi secondo le aspettative, ma qualche volta non é così. Il bimbo che viene alla luce non può rimanere con i suoi genitori che lo hanno tanto atteso, ma ha bisogno di un pronto intervento ospedaliero. Improvvisamente si diviene consapevoli che si credeva di aver pensato proprio a tutto tranne che questo bimbo poteva venire alla luce con qualche problema, che questo bambino poteva nascere non sano, "malformato". Questa volta si é provato e si prova una sensazione d'angoscia nel sentire questa parola che non ha altro significato se non quello di "non formato bene"! Quanto smarrimento si é provato e si prova a dover affrontare e superare le difficoltà che si incontrano quotidianamente! Quante volte sono sorti sensi di colpa per aver fatto nascere un bambino non sano! Il fatto che questo bambino viva e cresca ci deve dare la forza per poter superare qualunque difficoltà . Per ciò che ha subito e affrontato, il suo diritto alla vita é un bene più prezioso di quello di ogni altro bambino "sano". Il compito di un genitore di un bambino "malformato" é quello di aiutarlo a vivere una vita "normale", insegnargli ad accettarsi ad essere contento e soddisfatto di quello che é, ad avere una ricca vita interiore che lo renda sicuro di sé, ad affrontare con serenità quel mondo esterno che vive. Ciò si può ottenere solo se un genitore instaura con il proprio figlio un rapporto di onestà, sensibilità, amore, intimità, solidarietà. Il genitore deve sforzarsi, per quanto é possibile, di mettersi nei panni del proprio figlio comunicando con lui emotivamente ed affettivamente. Non bisogna né drammatizzare la situazione, né compiangersi e commiserarsi. Il bambino deve trovare nei propri genitori quella sicurezza e quella forza che lo possano sostenere ed aiutare ad andare avanti nei momenti di difficoltà che saranno senz'altro più numerosi e più intimamente vissuti di quelli di un bambino "normale".

Rivolgendo lo sguardo all'esterno ci si rende conto che non si é completamente soli: esistono altri bambini che tra tanti ostacoli e difficoltà, vivono gli stessi problemi e comunque cercano di vivere la propria vita "normalmente".

In queste situazioni che ci sembrano a volte "più grandi di noi" é estremamente utile uscire fuori dell'ambito familiare e cercare di confrontarsi con quelli che vivono gli stessi problemi per poter trovare se non una soluzione per lo meno dei consigli, dei suggerimenti, un sostegno pratico e morale o anche solo solidarietà.

Ecco dunque il perché della nascita della nostra associazione; per far sentire meno soli e meno disorientati coloro, genitori, figli, famiglie che si trovino a dover affrontare il problema di una malformazione ano‑rettale.

 
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