Aimar associazione                                1/1996

Esperienze

 

di Valter Basso (Padova)

 

Prima di tutto un augurio a tutto l'organico dell’AIMAR: Comitato Scientifico, Direzione, Collaboratori e Soci...grazie per esserci!

Io mi chiamo Basso Valter, abito un paese vicino a Padova, e sono stato coinvolto nel problema delle malformazioni ano‑rettali dodici anni fa. La mia storia, anzi la storia della mia famiglia, è stata pesante, irta di difficoltà, di lunghi viaggi con meta il Gaslini a Genova, un'altalena di sofferenze ma anche di soddisfazioni, un susseguirsi di speranze e delusioni. Ora i problemi più gravi sono superati, (grazie soprattutto al Prof. Dodero, che abbinando una grandissima professionalità ad una costanza non comune, é riuscito nell'intento di risolvere una situazione clinica non facile) ma dentro di me rimangono segni indelebili, sia positivi che negativi.

Non é semplice riportarli a galla ed esprimerli, ma forse non é nemmeno giusto tenerli chiusi nella mia mente ....perché non servirebbero a nulla. Raccontarli, invece, può essere positivo: possono essere di aiuto a qualcuno; o promuovere una riflessione.

Negativo é senz'altro l'impatto con la realtà di un figlio malformato, quando le mille domande che ci affollavano la mente rimanevano senza risposte. Negativa la mancanza totale di sensibilità con la quale é stata trattata mia moglie dopo il parto. Negativi i primi due mesi di vita di mia figlia, durante i quali; in ospedale, é stata studiata come un fenomeno, senza alcun rispetto per la sua e nostra umanità. Negativa la totale assenza delle Istituzioni, e assurdo e inconcepibile il comportamento di un chirurgo che in un'emergenza curò malvolentieri mia figlia perché seguita al Gaslini invece che nel suo Ospedale !!

Ma tutte le medaglie hanno due facce e molte sono state le cose positive che la nostra storia ci ha permesso di scoprire. Il consolidamento del rapporto di coppia, l'importanza di una corretta divisione dei compiti tra me e mia moglie: lei il più possibile vicina a nostra figlia, io a seguire i problemi più pratici: i colloqui con i medici, i fattori logistici per i lunghi soggiorni fuori regione e altro, ma soprattutto il nostro continuo colloquio, lo scambio di paure, certezze, opinioni.

Poi le persone amiche entrate nella nostra vita: Giorgio, Alba, Norma, Flora ....e altri, nomi che hanno significato SOLIDARIETA ; che sono stati i primi inconsapevoli, involontari; soci dell’AIMAR! Per questo voglio dire a chi mi legge che queste malformazioni hanno sì un decorso lungo, qualche volta estenuante, ma permettono, se vissute con un'ottica giusta, di crescere di capire ed apprezzare valori importanti. Partire con grinta e tanto tanto amore per questi nostri figli meno fortunati, senza vergogna per un problema che non é peggiore di tanti altri, é già iniziare con il piede giusto. In più la chirurgia é in continua evoluzione, gli specialisti sempre più preparati ....ma quello che, secondo me, é più importante é l'amore, la serenità di noi genitori, punto di partenza per un futuro nel quale questi nostri figli saranno delle persone equilibrate e vincenti... nonostante tutto!

 
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