Esperienze
di Valter Basso (Padova)
Prima di tutto un augurio a tutto l'organico dell’AIMAR:
Comitato Scientifico, Direzione, Collaboratori e Soci...grazie per
esserci!
Io mi chiamo Basso Valter, abito un paese vicino a Padova,
e sono stato coinvolto nel problema delle malformazioni ano‑rettali
dodici anni fa. La mia storia, anzi la storia della mia famiglia, è stata
pesante, irta di difficoltà, di lunghi viaggi con meta il Gaslini a
Genova, un'altalena di sofferenze ma anche di soddisfazioni, un
susseguirsi di speranze e delusioni. Ora i problemi più gravi sono
superati, (grazie soprattutto al Prof. Dodero, che abbinando una
grandissima professionalità ad una costanza non comune, é riuscito
nell'intento di risolvere una situazione clinica non facile) ma dentro di
me rimangono segni indelebili, sia positivi che negativi.
Non é semplice riportarli a galla ed esprimerli, ma forse
non é nemmeno giusto tenerli chiusi nella mia mente ....perché non
servirebbero a nulla. Raccontarli, invece, può essere positivo: possono
essere di aiuto a qualcuno; o promuovere una riflessione.
Negativo é senz'altro l'impatto con la realtà di un
figlio malformato, quando le mille domande che ci affollavano la mente
rimanevano senza risposte. Negativa la mancanza totale di sensibilità con
la quale é stata trattata mia moglie dopo il parto. Negativi i primi due
mesi di vita di mia figlia, durante i quali; in ospedale, é stata
studiata come un fenomeno, senza alcun rispetto per la sua e nostra
umanità. Negativa la totale assenza delle Istituzioni, e assurdo e
inconcepibile il comportamento di un chirurgo che in un'emergenza curò
malvolentieri mia figlia perché seguita al Gaslini invece che nel suo
Ospedale !!
Ma tutte le medaglie hanno due facce e molte sono state le
cose positive che la nostra storia ci ha permesso di scoprire. Il
consolidamento del rapporto di coppia, l'importanza di una corretta
divisione dei compiti tra me e mia moglie: lei il più possibile vicina a
nostra figlia, io a seguire i problemi più pratici: i colloqui con i
medici, i fattori logistici per i lunghi soggiorni fuori regione e altro,
ma soprattutto il nostro continuo colloquio, lo scambio di paure,
certezze, opinioni.
Poi le persone amiche entrate nella nostra vita: Giorgio,
Alba, Norma, Flora ....e altri, nomi che hanno significato SOLIDARIETA ;
che sono stati i primi inconsapevoli, involontari; soci dell’AIMAR! Per
questo voglio dire a chi mi legge che queste malformazioni hanno sì un
decorso lungo, qualche volta estenuante, ma permettono, se vissute con
un'ottica giusta, di crescere di capire ed apprezzare valori importanti.
Partire con grinta e tanto tanto amore per questi nostri figli meno
fortunati, senza vergogna per un problema che non é peggiore di tanti
altri, é già iniziare con il piede giusto. In più la chirurgia é in
continua evoluzione, gli specialisti sempre più preparati ....ma quello
che, secondo me, é più importante é l'amore, la serenità di noi
genitori, punto di partenza per un futuro nel quale questi nostri figli
saranno delle persone equilibrate e vincenti... nonostante tutto!