La psicologa risponde ai genitori
L’INSERIMENTO DEL BAMBINO NELLA SCUOLA MATERNA ED ELEMENTARE –
CHE FARE?
Per
tutti i bambini, l’inserimento nella scuola materna comporta il dovere
affrontare e superare il problema della separazione dal genitore,
dall’ambiente rassicurante della propria casa, dai ritmi di vita
abituali. Dopo un periodo variabile, in relazione al momento affettivo
evolutivo di ogni specifico bambino ed alla qualità del rapporto
stabilito con i genitori, prevarrà il piacere della scoperta, del gioco e
dell’interazione con la maestra ed i compagni.
Il
bambino ha bisogno di sentire la fiducia dei genitori sia nella sua
capacità di gestire la nuova situazione sia nelle persone adulte che lo
accolgono nella scuola. Ha bisogno di essere sostenuto, incoraggiato, in
pratica ha bisogno che i genitori gli forniscano le loro idee,
aspettative, fantasie positive sulla nuova situazione.
Il
problema del controllo sfinterico può destabilizzare i genitori che,
forse per la prima volta, si trovano a dover affrontare l’argomento
delle feci del bambino con estranei non “addetti” ai lavori e questo
si rispecchierà inevitabilmente nella emotività e quindi nel
comportamento del piccolo.
Per
ridurre questa evenienza è necessario che i genitori, molto tempo prima,
cerchino la struttura scolastica più idonea ad accoglierli e ad
accogliere il loro figlio. Devono cercare la garanzia che il bambino sarà
accettato come tale e non come un problema e che sarà valutato per quello
che è: intelligente, simpatico, affettuoso, dispettoso ecc. con anche il
disturbo dello scarso o nullo controllo dello sfintere anale e a volte
uretrale.
E’
quasi impossibile che le maestre ed il direttore siano a conoscenza del
significato e di ciò che comporta per il bambino l’atresia ano-rettale.
La prima “fatica” dei genitori sarà quella di speigare ai nuovi
interlocutori che cosa ha il bambino. Per le eventuali malformazioni
associate non ci sono molti problemi di accettazione, ma è difficile
parlare di feci e di incontinenza con degli estranei e valutare le loro
reazioni per poter prevedere il loro eventuale rapporto con il bambino.
E’ utile aiutarsi con pubblicazioni quali la “Guida pratica per i
genitori” da fonire agli insegnanti, o contattare strutture scolastiche
che hanno già ospitato bambini con malformazioni o malattie croniche
quali ad esempio il diabete ipotizzando che gli insegnanti saranno più
disponibili a conoscere il problema e a considerare il bambino per sé
stesso e non per la sua difficoltà.
Una
volta scelta la scuola che offre maggiori garanzie di rispetto per il
bambino è importante assicurarsi che una assistente sia presente per
tutto l’orario scolastico così da garantire al piccolo il cambio
immediato degli indumenti qualora dovesse sporcarsi.
Se
si sta iniziando l’educazione degli sfinteri è importante che i
genitori continuino a chiedere al figlio di impegnarsi in tal senso, ma
senza troppo imporsi specialmente per quanto riguarda l’orario
scolastico anzi è importante che il bambino si senta tutelato nel nuovo
ambiente anche e specialmente quando non riesce a contenere gli sfinteri.
Può accadere che il bambino verifichi l’affidabilità di genitori ed
insegnanti aggravando inconsciamente il problema per un breve periodo.
Da
evitare assolutamente commenti o minacce che lo mettano in ridicolo o che
puntino sul suo senso della vergogna, ma accogliere la difficoltà,
affiancarsi emotivamente al bambino trasferendogli la certezza che dopo
“andrà meglio”.
Alle
insegnanti andrà specificato che l'atresia
non costituisce in nessun caso un privilegio per essere esonerati
dalle regole di tutto il gruppo o per essere trattati in maniera diversa
dagli altri, sicuramente però l’insegnante dovrà evitare che il
bambino viva momenti di imbarazzo troppo intensi o prolungati per il suo
problema e dovrà fare in modo, quando gli altri bambini lo chiederanno,
di spiegare anche a loro,. con semplicità e serenità la difficoltà che
uno di loro ha dalla nascita. I bambini sono molto attenti alle differenze
e le notano subito, ma sono anche molto rapidi ad assimilarle ai loro
schemi mentali e ad aiutarsi spontanearnente l'un l'altro.
L’atteggiamento degli insegnanti è fondamentale affinchè si crei un
ambiente sereno e collaborativo nel gruppo classe.
Se
dovessero comunque sorgere difficoltà non superabili con incontri tra
genitori cd insegnanti è bene riconere all’aiuto dello psicologo o
psichiatra infantile o psicopedagogista della ASL o di quello curante per
cercare di ristabilire una bilanciata collaborazione tra la scuola e la
famiglia.
Alle
scuole elementari il problema della separazione dai genitori é quasi
completamente superato mentre è più vivo quello della messa alla prova
delle proprie capacità (concetto di sè) e quello del confronto con i
coetanei sia per quanto riguarda gli apprendimenti, ma soprattutto per
quanto riguarda la destrezza fisica ed il ruolo da assumere nel gruppo, la
propria identità sociale.
Il
bambino con atresia ano-rettale dovrà superare il disagio della propria
condizione compensando, li dove risulta svantaggiato, con altre sue qualità.
I genitori e gli insegnanti avranno un ruolo chiave nel favorire un
adattamento emotivo alla propria condizione, un alleggerimento della
ferita narcisistica che si riacutizza proprio nel confronto con i
coetanei. Alla fiducia, comprensione, sostegno dei genitori dovrà fare
eco una gestione mirata del gruppo classe affinché tutti i bambini
possano riconoscersi nelle loro parti; adeguate ed in quelle meno adeguate
non rifiutandone nessuna.
Come
per la scuola materna è necessario che gli insegnanti vengano informati
con precisione sul che cosa è l'atresia ano-rettale lasciando però al
rapporto che si svilupperà la conoscenza del bambino. Anche a loro va
ribadito che non devono utilizzare regole di comportamento diverse da
quelle valide per gli altri ma
che dovranno essere pronte a rispondere, insieme al bambino, ad eventuali
domande dei compagni sul suo problema e dovranno evitare o essere pronte a
ridurre eventuali situazioni di disagio ed imbarazzo dovute
all’incontinenza sfinterica o alle difficoltà di movimento. Questo non
vuoi dire “tenere per mano” il bambino ogni volta che si presenta una
situazione “sconveniente” ma essere per lui una tutela fornendogli gli
strumenti o la solidarietà o solamente la vicinanza per aiutarlo a
mantenere salda la stima di sé ed a trovare le sue risposte più
adeguate.
Almeno
per i primi sei mesi di scuola, e comunque fin quando il bambino non si è
inserito bene nel gruppo classe, è consigliabile utilizzare tutti i mezzi
per assicurargli il più possibile di non sporcarsi durante le ore
scolastiche. Se il controllo delle feci ad esempio è parziale ci si può
aspettare che in questa capacità il bambino regredisca un poco perché più
concentrato sugli aspetti sociali e degli apprendimenti. Aiutatelo, non
sgridatelo, non fate leva sulla vergogna, non svalutatelo. Il primo
periodo della scuola elementare è difficile per tutti, specialmente per
chi vi accede con una
disabilità più o meno evidente Fate invece leva sulla fiducia, sul
superamento, sulla stima cercando insieme a lui soluzioni possibili.
Può
accadere che verbalizzi, anche prima dell’inizio della scuola,
preoccupazioni assurde e comunque non aderenti alla sua realtà. Non vanno
sottovalutate, ma più propriamente sarà necessario, andare a cercare
quale reale preoccupazione nascondono.
In genere è una preoccupazione di relazione con l'altro
sconosciuto, di giudizio negativo rispetto alla propria disabilità, di
insicurezza rispetto alla propria immagine sociale ed al proprio corpo.
In
relazione al tipo di incontinenza del bambino sarà opportuno
affiancargli, finchè non raggiungerà una sua autonomia, una assistente
che lo possa trarre d'impaccio nel caso in cui si sporchi. I genitori
dovranno fare in modo che il figlio accetti questa estranea che dovrà
“entrare” nella sua intimità e chiaramente l'assistente dovrà essere
preparata a rapportarsi ad un bambino che non può raggiungere il
controllo sfinterico nei tempi e nei modi degli altri bambini.
Anche
in questo caso, se i problemi nella scuola dovessero assumere un carattere
di stabilità sarà necessario avvalersi dell'aiuto di un operatore
specifico.