Aimar associazione                                3/1999

Perchè dovrei andare dallo psicologo? Non sono mica malato di mente

 

Dott.ssa Silvia Mignani

 

Gli 11 motivi più frequenti per non andare dallo psicologo: 1. Noi non siamo pazzi 2. Parlare non serve a farci stare meglio 3. Meglio di noi nessuno può sapere come sta nostro figlio 4. Nessuno meglio di noi può sapere come aiutare nostro figlio 5. Parlare di queste cose può solo farci stare più male 6. II bambino sta peggio se sa che lo portiamo dallo psicologo per il suo problema 7. Abbiamo già troppo da fare con le varie terapie riabilitative ecc. 8. Quando stiamo tristi parliamo con un amico 9. Non potrebbe dirci niente che noi non sappiamo o che non abbiamo già pensato 10. Chi ci garantisce che quello che consultiamo è capace di fare il suo lavoro? 11. I costi economici sono troppo elevati. Di motivi ce ne sono sicuramente tanti altri, ma questi sono quelli che ho sentito più spesso nella mia pratica clinica ormai quasi ventennale. Non voglio attardarmi a scrivere altrettanti motivi per andare dallo psicologo. Quando vediamo (o prevediamo) che i figli non stanno bene con sè stessi e con gli altri, quando cerchiamo di aiutarli ad uscire dai loro problemi emotivi ed affettivi senza riuscirci, e questo li fa e ci far stare male, allora abbiamo il motivo per andare dallo psicologo. Vorrei cercare di chiarire alcuni concetti che se rimangono confusi rischiano di fare assumere per buone idee preconcette e pregiudizi. Lo psicologo non è il medico dei pazzi. Ha studiato 5 anni per laurearsi in psicologia ed ha partecipato ad almeno 4 anni di training in psicoterapia per diventare psicoterapeuta. Deve essere iscritto all'Ordine degli psicologi e, se è psicoterapeuta, all'Albo degli psicoterapeuti. Aiuta le persone e le famiglie a trovare prima e meglio una loro buona qualità di vita lì dove, per motivi familiari, personali o di malattie, l'equilibrio sereno tra il mondo interno e quello esterno si rompe o non è stato mai raggiunto. E' vero che tra di noi possono esserci cattivi professionisti, come in ogni attività. C'è il cattivo avvocato, il cattivo ingegnere, il cattivo idraulico ecc.. La possibilità di tutela è data dal rivolgersi a strutture conosciute per la loro serietà o per notizie assunte presso conoscenti ed amici che sanno indicare il "bravo professionista". Andare dallo psicologo non vuol dire aver fallito come persone o nella propria famiglia, non vuol dire non essere capaci, non vuol dire non avere abbastanza volontà per superare i problemi. E' al contrario un atto di coraggio e di forza, vuol dire sapersi mettere in discussione. Anche questo è un nodo importante. Mettersi in discussione per ampliare il proprio modo di vedere le cose non vuol dire andare a cercare dove ho sbagliato o chi ha sbagliato. Cercare l'origine dei nostri disagi emotivi non è la ricerca della colpa o del colpevole, è un lavoro per ridefinire certe esperienze, trovare altri significati dentro di noi, fare pace con la propria storia e volersi un poco di bene di più. Se un figlio ha bisogno di aiuto e lo chiede per sè e per la sua famiglia nessuno psicoterapeuta metterà in dubbio che i genitori hanno fatto del proprio meglio per lui o che sono bravi genitori. La difficoltà emotiva o il sintomo psicologico o somatico fa capire che è giunto il momento di cambiare qualche cosa in quella famiglia. Come esseri umani siamo refrattari al cambiamento, preferiamo le certezze costanti anche se ci fanno soffrire, l'aiuto dell'esperto ci facilita la strada al cambiamento accompagnandoci in un nostro percorso che ci spaventa un pò perchè non conosciuto anche se posseduto. I bambini con atresie ano rettali hanno uno sviluppo emotivo come tutti i bambini, ma la loro strada è più accidentata perchè subiscono interventi chirurgici, perchè i loro genitori sono più preoccupati e alcune volte più degli altri genitori non sanno cosa fare, perchè devono affrontare la curiosità, il disagio e alcune volte I'evitamento da parte degli altri, perchè si chiedono "perchè?". Sicuramente i genitori vivono con lui il problema ed è proprio per questo che hanno più difficoltà a capire fino in fondo il bambino e le sue difficoltà emotive ed hanno più difficoltà a trovare le possibilità di ridurli. Anche gli amici, certamente utilissimi nelle situazioni di difficoltà, sapranno dare molto con la loro presenza e la loro condivisione del dolore, ma saranno comunque sempre coinvolti affettivamente e non professionisti in materia psicologica. Stando nel bosco è difficile trovare la strada per uscire, chi sta più distaccato, su una collina, può chiaramente "vedere" dove si trova l'altro e quale strada può percorrere per arrivare alla meta. Un ultimo chiarimento riguarda il rapporto del bambino con lo psicologo. In genere, se i genitori non sono troppo contrari all'incontro, i bambini sanno usufruire delle sedute in maniera utilissima, meglio in genere di noi adulti che siamo così tanto difesi. II parlare delle esperienze accadute o delle emozioni dei membri della famiglia non è sorprendente per i bambini che già conoscono tutte le cose, ma è importante poterle razionalizzare insieme ai grandi. Sentirne parlare insieme ad un professionista estraneo alla famiglia e che guida i discorsi libera, scarica le tensioni, ha una funzione catartica. Quanto scritto spero che possa servire a mettere in discussione gli undici motivi elencati all'inizio e gli altri che ognuno di voi può avere per non andare dallo psicologo, dopotutto siamo degli specialisti delle emozioni e delle relazioni umane. Quando si ha dolore alle ossa si va dal medico ortopedico, quando si ha dolore al cuore si va dal cardiologo, quando si ha dolore alle gambe si va dall'angiologo, quando si ha dolore...

 
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