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29/05/2005

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NOTIZIE

Redazione Zarantonello Day

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DAL PARON ABELE


Eccomi miei cari Zarantonello di tutto il mondo, anche quest'anno Dio volendo ci avviciniamo al Santo Natale e il Paron Abele è vicino a tutti voi con un caldo abbraccio.
Innanzi tutto vogliamo essere vicino ai nostri fratelli che vivono in Argentina, stanno da tempo passando momenti molto difficili e ringraziandoli degli indimenticabili giorni trascorsi nella loro meravigliosa terra a loro i nostri più cari e fraterni auguri di un avvenire prospero, pacifico e giusto.
Per tutti gli altri Zarantonello, che ringrazio vivamente di tutto lo zelo che mettono a disposizione della nostra ormai grande comunità, ci rivedremo tutti, ma dico tutti e anche di più nel 2003 al prossimo raduno. Il Signore che nascerà porti a tutti la benedizione del Paron (che in questo momento chiede una preghiera particolare) e in tutto il mondo sconvolto la pace, la fratellanza e la giustizia e che nessuno in quel Santo giorno dica: ho fame!!!
La lettera è stata scritta dalla moglie del Paron Abele in quanto lui è da 8 mesi immobile a letto dopo l'ictus cerebrale del marzo 2002.
Paolo Z. Novellara (RE).

GLI ZARA DELLA BASSA


Sono Flaviano, nato a Noventa Vicentina sessant'anni fa, abito ad Este da trent'anni. Ho caldeggiato la scelta di Este come sesto raduno della famiglia “Zarantonello”, in primo luogo per far conoscere a tutti gli amici la posizione incantevole e le bellezze di Este, e anche per trovare un centro ideale della Bassa (Bassa Padovana, Basso Vicentino e Basso Veronese) ed Este è proprio al centro; dicevo un centro ideale , per “recuperare” la conoscenza e per cercare di coinvolgere nel gruppo gli amici della zona. Gli Zarantonello della Bassa si sono insediati nella zona di Noventa Vicentina e Sossano, a far data dal 1884-1885, provenienti da Montorso. Da allora la stirpe si è diffusa e ramificata in tutta la zona del Basso Vicentino sia del Padovano e Bassa Veronese. In totale siamo qui in zona circa duecento. Spero tanto che al prossimo incontro, ci siano tutti. Ci siamo organizzati in piccolo gruppo, che ora è composto da Gaetano di Sossano, Roberto di Alonte, Vittoriano di Montagnana, Adriano di Barbarano, Olderico di Noventa Vicentina; tutti amici, che si stanno dando da fare, per preparare il raduno del 25.05.2003. Grazie e affettuosi auguri a tutti, sperando di vederci tutti i prossimi incontri.
Flaviano Z. Este (PD)


IL RESTAURO DELLA MERIDIANA


Gli Zarantonello lasciano il segno del loro passaggio a Novellara
Nel mese di Aprile del 2001 sono finiti i lavori di ricostruzione della Meridiana a camera oscura della Chiesa Collegiata di S. Stefano a Novellara. Questo è stato il segno che noi Zarantonello abbiamo deciso di lasciare alla comunità di Novellara come ringraziamento per l'ospitalità che ci è stata riservata in occasione del nostro 4° raduno del 30 Maggio 1999. La meridiana a camera oscura è formata da una linea orientata in direzione nord-sud sulla quale va a proiettarsi, nell'istante del vero mezzogiorno solare, un punto di luce generato da un foro posto sulla parete sud della chiesa. Ogni giorno, nell'arco dell'anno, il raggio di luce colpisce un punto sempre diverso della linea meridiana. In corrispondenza del punto preciso in cui il 30 Maggio il raggio di luce colpisce la meridiana è stata posta una piccola targa per ricordare il nostro raduno del 30 Maggio 1999. Poiché questa opera ha comportato un buon impegno finanziario ed il ricavato della prima festa non era stato sufficiente per finanziarla ci siamo ritrovati di nuovo il giorno dell'inaugurazione, il 27 Maggio 2001, per raccogliere i fondi mancanti, affichè potessimo effettivamente dire che questa è il regalo di tutti gli Zarantonello.
Ci siamo ritrovati in tanti a Novellara per la bellissima festa del 27 Maggio 2001. Al mattino siamo stati ricevuti in Rocca per il saluto del Sindaco, Sig. Calzari Sergio, e per una spiegazione tecnica, molto precisa ed esauriente di come sono nate e come funzionano i vari tipi di meridiana, effettuata dal Sig. Renzo Righi, il tecnico gnomonista che ha curato la ricostruzione della meridianadella Collegiale di S. Stefano. Dopo la S. Messa e, dopo aver verificato che al mezzogiorno solare preciso la meridiana funzionasse perfettamente, ci siamo ritrovati tutti alla Cascina “La Minarola”, casa del Paron Abele, per il pranzo.
Il Sig. Righi Renzo ci comunica che questa meridiana è già stata meta di diverse visite di singoli privati ed anche comitive guidate da lui stesso, sia italiani che anche esteri. Inoltre questa meridiana è stata presentata in vari simposi e convegni, ed è stata inserita su cataloghi e volumi, sia italiani che esteri, che si occupano di orologi solari.
Questo ci fa molto piacere ed è sicuramente molto importante anche per Novellara.
Giuseppe Zarantonello - Novellara (RE)


RICORDI


Una volta,un vecchio sacerdote mi disse:”I bei ricordi ti aiutano ad invecchiare:vivili e conservali!” Allora io penso che anche il ricordo dell'ultimo Raduno Zarantonello, bello, vivace, numeroso, caloroso, organizzatissimo è servito a far passare in modo più piacevole gli ormai quattro anni dal prossimo Raduno di Este. Quindi,è ancora con trepidazione gioiosa che attendiamo questo nuovo convivio parentale, sicuri che si ripeterà il grande successo e che ai partecipanti sarà ridata l'opportunità di mettere nel cassetto della memoria un altro bel ricordo che ci aiuterà a ben invecchiare!Un grazie agli organizzatori e a tutti un affettuoso augurio di un Santo Natale ed un sereno Anno Nuovo.
Rosetta e Severino Z. Verona


I POLENTINI


Avevo sempre pensato che il soprannome della mia famiglia venisse da un atavico abuso della famosa specialità subalpina. Qualche giorno fà sono andato a trovare il nostro "capo-soca" Sandro da Muzzolon, che mi ha invece chiarito l'origine del nostro nomignolo. Fin da quando era ragazzo lo zio don Giuseppe gli
raccontava spesso che il soprannome era dovuto ad un suo avo (probabilmente un pro-zio) che da giovinetto era andato a lavorare alla bottega da falegname di Peripolli, detto appunto " polenta", forse lui sì per l'uso intensivo della oggi detta crema di mais o forse per la sua bontà, chi lo sa ? Fatto sta che il nostro è cresciuto bene nell'arte del legno we la gente per distinguerlo dal maestro ha iniziato a chiamarlo "el poentin". Tra l'altro "el poenta" era ben conosciuto e stimato nella zona per i suoi lavori tra cui Sandro ricorda la balaustra della chiesa vecchia, sostituita solo negli anni '30 dalla nuova parrocchiale. Ecco spiegata l'origine del nostro caratteristico soprannome, che poi è rimasto attaccato a tutte le generazioni successive, anche a noi di Polegge e di Vicenza. L'ordine temporale di quando è successa questa storia non è molto chiaro, ma incrociando qualche data conosciuta si può presumere che sia successa nella prima metà dell'ottocento, quando ancora i miei avi abitavano nella stessa casa dei "Muri", nella contrà appena fuori paese, verso Valdagno. Il vecchio Toni "Muro"diceva infatti a Sandro ragazzo, che loro erano parenti ed una volta abitavano nella stessa casa. I "Polentini" si sono poi trasferiti nella casa sotto il paese fatta costruire dal bisnonno Giovanni Battista, che aveva sposato una Santagiuliana, con l'aggiunta nel 1900 della chiesetta, che sarà per tanti anni la dimora dello zio don Giuseppe. Sia la casa che la chiesetta sono opera del Matteo, nonno di Sandro, muratore o meglio piccolo impresario. Nel 1910 poi una parte della famiglia si è trasferita nella attuale casa di Sandro, acquistata dai Faccin, sempre dal bisnonno Giovanni Battista. Questa è la storia dei "poentini" doc. Magari la prossima volta Sandro ci racconterà altri particolari, scaldandoci dentro con i suoi bei ricordi e fuori con un goto de vin de quel bon, davanti al caminetto, nella vecchia cucina che sa di una volta.


Paolo Z. Polegge (VI)

     
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