La Lupa dell’Arte
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I MOSAICI DELLA STAZIONE METRO DI NUMIDIO QUADRATO
intervista di Maria Cristina Giammetta a Lucilla Caporilli Ferro

Chi siete voi giovani artisti?
E' vero è proprio il caso di dire "Chi siete voi giovani artisti?". Purtroppo da diversi anni gli Artisti a Roma sono "fenomeni" isolati e spesso sconosciuti. Spesso chi lavora in silenzio con impegno, sapienza e costanza non è sempre sulla ribalta. Oggi gli Artisti lavorano isolatamnete e manca un reale scambio costruttivo, di opinioni, di idee. In ogni caso i mosaici della stazione di Numidio Quadrato, sono stati fatti , oltre che da me, da altri 45 validi artisti che vivono per l'Arte e nell'Arte, e che hanno un curriculum di tutto rispetto. Molti, come me, hanno frequentato il liceo Artistico e poi l'Accademia di Belle Arti, anche se comunque questi diplomi non garantiscono affatto la validità dell'Artista. Spesso la maturità artistica arriva in tutt'altro modo. Per quanto mi riguarda la mia vera "scuola d'Arte" l'ho fatta dal 1990 al 1997 lavorando nella storica galleria Artivisive di Roma assieme a Sylvia Franchi che ne è la fondatrice e direttrice.
Come sei arrivata a conoscenza della possibilità di realizzare una tua opera nella stazione metro di Numio Quadrato?
E' stato fatto un bando di concorso dal Comune di Roma nel quale ci veniva richiesto un bozzetto grafico-pittorico in scala per la decorazione di un pilastro della stazione. Una commissione giudicatrice ha poi scelto i 46 bozzetti da realizare in mosaico.
Perché hai deciso di parteciparvi?
Per un Artista è una bella pubblicità avere un'opera esposta 365 giorni all'anno, 19 ore al giorno, con un passaggio di migliaia di persone!! Soprattutto è l'idea fulcro del Progetto Arte Metro Roma che mi ha invogliato e cioè l'ARTE alla portata di tutti. L'Arte dovunque e comunque. L'Arte come "isola felice" nel grigiore e nella monotonia quotidiana di un pendolare metropolitano. L'Arte come testimonianza storica del proprio tempo.
Che cosa ti ha ispirato nella realizzazione della tua opera?
Ho sempre pensato alla Metropolitana come macro arterie e vene sotterranee in cui scorre una vita frenetica. Una vita che però è nascosta a chi sta al di sopra o al disotto di queste. Eppure c'è, pulsa e si trasforma. Qualcosa con cui viviamo ma di cui non avvertiamo la presenza se non quando ci siamo dentro. Scendere per poi risalire. Salire verso l'alto, verso la luce. Gallerie orizzontali, passaggi verticali. Passaggio da una dimensione all'altra. In effetti questo è un tema ricorrente nelle mie opere, ma che ogni volta assume aspetti diversi. Nel caso del pilastro di Numidio Quadrato è stata proprio la situazione stessa, già definita, già rappresentativa in sé di questo concetto, a determinare la mia rappresentazione.
Cosa ne pensi della tecnica del Mosaico?
Non avevo mai usato prima il mosaico. E' stata una piacevolissima conoscenza e penso che lo riutilizzerò ancora. E' un materiale prezioso, duttile, e nello stesso tempo resistente e inattaccabile dagli agenti atmosferici E' una cosa eccezionale avere un pubblico così numeroso… Sì, ed è proprio questo che mi è piaciuto. Inoltre spero che qualche persona di quelle che passano ogni giorno frettolosamente davanti ai pilastri della stazione, si sia fermata ogni tanto a pensare davanti ad uno di essi.
Il tuo lavoro si rivolge a una fascia di pubblico in particolare?
A tutti indistintamente, anche se ovviamente la mia speranza è di fare incuriosire soprattutto i giovani per farli avvicinare all'Arte e sperare in un futuro migliore.
Pensi che la gente comune sia attratta dalle espressioni piì attuali di Arti visive?
Io me lo auguro con tutto il cuore, anche se mi rendo conto, purtroppo, che la grande maggioranza della gente è lontana dall'Arte contemporanea e dalle sue implicazioni. Per qualcuno tutta l'operazione Arte Metro Roma potrebbe rimanere un fatto semplicemente decorativo, ma mi auguro che siano veramente in pochi. In ogni caso devo dire, grazie anche al mio lavoro di insegnante, che i giovani sono molto ben disposti verso questo titpo di linguaggio, e se stimolati adeguatamente, rispondono in maniera sorprendente. Quello che manca oggi in tutto il nostro Paese è proprio questo titpo di "stimolazione". Tutto ciò che avviene nell'Arte è spesso considerato effimero o di poca importanza, e pochi conoscono il reale valore dell'Arte. Non c'è, secondo me, la volontà politica, a nessun livello istituzionale, di diffondere la cultura artistica contemporanea, quella vera intendo, e di qualità, quella che fa la storia. Ti ha intimorito pensare al fatto di confrontarti con tanti altri artisti presenti nelle stazioni della metro?
No, non ho pensato a nessun tipo di confronto, né mi ha intimidita, né tanto meno l'ho considerato una "sfida". Trovo naturale che una generazione succeda all'altra, che i maestri, quando diventano tali, lascino spazio agli allievi, e penso soprattutto che in questo contesto, si rafforziono a vicenda. Pensi che queste opere possano contribuire al miglioramento della qualità della vità? Certamente!! Vedi, io credo che la cosiddetta "opera d'Arte", o oggetto d'Arte, o luogo d'Arte, debba far parte della vita di tutti i giorni, nelle più diverse situazioni, così come lo sono per noi gli oggetti di uso quotidiano (l'auto, il telefono, le scarpe, i vestiti, ecc.). Purtroppo questo non avviene, e spesso siamo circondati da "brutte" cose, e non siamo abituati a godere del bello, tanto meno ci aspettiamo di trovarcelo in una metropolitana . Anzi molto spesso siamo costretti a sopportare passivamente oscenità architettoniche, pittoriche, urbanistiche, e così via, che secondo me abbrutiscono e impoveriscono anche il nostro animo E questo fatto rischia di diventare qualcosa di cronico, di ereditario. Se interventi come quelli del progetto Arte Metro Roma fossero diffusi in tutta la Città, soprattutto in quei luoghi o angoli dimenticati dove la gente passa frettolosamente, oramai abituata a non vedere "nulla", penso che tutti vivremmo meglio e il nostro animo né sarebbe gratificato, anche inconsapevolmente. Come vedi oggi i luoghi per così dire consacrati all'Arte?
Come già ho detto prima, penso che oggi rilegare l'Arte, soprattutto quella contemporanea, solo ai luoghi "consoni", selettivi o specializzati, sia limitativo, e soprattutto non sia utile allo scopo di cui si parlava (la diffusione capillare e di qualità). Ovviamente l'esistenza di questi "luoghi" è comunque importante per la formazione dell' Artista. Non solo rifarei questa esperienza, ma la estenderei in modo sempre più globale entrando nelle Banche, negli Uffici Postali, nelle ASL, negli Ospedali, nelle Circoscrizioni, ecc.
Come vive l'Arte un Artista di oggi?
Un'Artista, in genere, Fa l'Arte del suo tempo, ed è comunque "figlio" del tempo che lo ha preceduto. Vive le proprie emozioni, le proprie esperienze, le proprie scelte in relazione al suo tempo e le concretizza nel proprio lavoro. Certo lo scenario dell'Arte Contemporanea in Italia non è dei più confortanti, soprattutto in relazione ai problemi di cui abbiamo parlato prima. Ma uno spiraglio c'è, e comunque il nostro è un "lavoro" di cui non si può fare a meno…..


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