Camera dei
Deputati: Collegio di Urbino-Montefeltro
DOMENICO CAMPOGIANI |
IMPEGNI CHIARI
PRIMA DEL VOTO:
CONFESERCENTI INTERROGA I CANDIDATI
Risposte
alle domande della Confesercenti
Rispondo volentieri ai quesiti posti dalla
Confesercenti di Pesaro e Urbino.
Faccio subito una premessa: ritengo il
ruolo della Confesercenti e delle associazioni imprenditoriali e
dei lavoratori in genere sia cruciale per favorire la
modernizzazione delle imprese locali. Le esperienze di alcune
regioni italiane mostrano che le Associazioni possono giocare ruoli
strategici, di avanguardia e di guida nei confronti degli
associati e possono risultare veri motori di innovazione e di
miglioramento della qualità dellofferta.
Io credo che la proposta di chiarire
pubblicamente gli impegni futuri dei candidati alla Camera
dei deputati sia segno di modernità e di trasparenza con gli
imprenditori associati e con il mondo politico.
Di questo ringrazio pubblicamente.
Veniamo alle mie proposte, articolate per
punti:
1. Piccole e medie imprese
Per le piccole e medie imprese le questioni a mio avviso cruciali
sono:
- La distribuzione ed il commercio.
Il decreto Bersani del 1998 sta introducendo elementi di
modernizzazione dellapparato distributivo italiano
(abolizione delle tabelle merceologiche, del Rec, dei
piani commerciali, flessibilità di orario di apertura
degli esercizi, ecc.) favorendo processi di crescita
delle strutture aziendali, ma anche di liberalizzazione
allingresso nel comparto di piccole unità
commerciali. Ritengo che nei nostri territori questo
processo sia avvenuto nelle giuste proporzioni, ma non
debba ulteriormente avanzare, pena lo sconvolgimento di
tutto il ricco tessuto di piccole imprese commerciali
indipendenti che popola i nostri territori. Del resto la
normativa sul commercio attribuisce alle Regioni ed ai
Comuni ampi poteri ai fini delle autorizzazioni
amministrative allapertura di grandi unità di
vendita. Occorre quindi assicurare alla popolazione
locale, specie quella dellentroterra, il
mantenimento della rete di negozi di prossimità che
possa soddisfare le esigenze di consumo e che
costituiscono un autentico patrimonio di servizi per le
nostre piccole comunità. La "grande distribuzione
porta ai consumatori tanti disservizi senza reali
vantaggi di abbassamento dei prezzi. Occorre anche
incentivare l'ingresso nel settore del commercio di nuove
imprese, anche imprese che usano intenet, come alcuni
casi marchigiani di successo ("Esperya" di
Iesi) insegnano. Il sostegno finanziario ad iniziative di
aggregazione dei punti vendita di piccola dimensione
potrebbe essere la risposta alla duplice esigenza di: a) efficienza
(far conseguire alle aziende associate risparmi negli
approvvigionamenti, nei servizi telefonici, energetici,
di trasporto, ecc); b) servizio ai consumatori
(garantendo la presenza della rete distributiva diffusa
nei territori a tutto vantaggio della collettività).
Tutto questo senza eliminare dal settore tanti validi
piccoli imprenditori indipendenti, altrimenti costretti a
diventare anonimi lavoratori stipendiati di grandi catene
e di forme distributive progettate per offrire prodotti
di massa a grande masse di popolazione. Bisogna tenere
conto che nelle Marche ed in molte regioni italiane,
invece, i consumatori preferiscono prodotti originali e
servizi personalizzati che nulla hanno a che fare con le
tipologie distributive su larga scala. Diverso può
essere invece il ragionamento per i centri commerciali,
ove la grande dimensione delle strutture fisiche dei
centri può ben convivere con le piccole unità di
vendita di categorie merceologiche diverse e che possono
essere modernamente integrate con servizi di
intrattenimento (cinema, teatri, ecc.), servizi
finanziari, alla persona, o altre forme di terziario
moderno.
- I servizi di supporto
allinternazionalizzazione: molte imprese che
operano con i mercati esteri necessitano di
finanziamenti, ma soprattutto di consulenza e servizi
efficienti, rapidi, moderni in tema di diritto e di
fiscalità internazionale, di analisi dei mercati esteri,
di gestione del personale estero, di mediazione
interculturale tra imprenditori e dirigenti di diversi
Paesi, lingue e culture. Qui si tratta di fare in modo
che le vigenti leggi, atte a favorire i processi di
internazionalizzazione, siano rese note alle imprese e
soprattutto siano rese snelle al momento
dellutilizzo, evitando ad esempio, ritardi
nellerogazione dei fondi assegnati ai progetti o
nel rimborso delle spese sostenute;
- I servizi per la crescita aziendale:
a questo riguardo sono necessari servizi di
informatizzazione diffusa dellimprenditoria locale,
servizi di innovazione, servizi per la
commercializzazione, servizi per controllare i costi,
servizi per favorire razionalizzazioni organizzative,
servizi finanziari e per la quotazione. Ritengo che si
possano prevedere contributi finanziari alle PMI per
favorire ladozione di sistemi di gestione più
moderni ed efficienti;
- Laccesso al credito ed ai
mercati finanziari: numerose piccole imprese italiane
si stanno avviando alla quotazione in borsa (tra poche
settimane dovrebbe essere il turno della prima impresa
pesarese). Non si può però ignorare che la stragrande
maggioranza delle aziende di minore dimensione è assai
dipendente dai finanziamenti bancari. E dunque
importante non abbassare la guardia rispetto
allesigenza delle PMI di snellire i processi di
acquisizione del credito e di avere maggiore trasparenza
sui costi e sulle condizioni dei servizi. Ritengo che il
sistema bancario locale debba favorire lo sviluppo delle
aziende del nostro territorio. Le banche locali devono
evitare di trasformarsi in semplice centro di raccolta
del risparmio marchigiano da impiegare fuori regione a
danno delle aziende nostrane, penalizzate nei tassi e
nella quantità di fondi disponibili;
2. Turismo.
- Potenziamento e riqualificazione della
ricettività alberghiera locale, soprattutto
dellentroterra. Non è possibile stimolare nuova
domanda senza avere adeguata, capiente e qualificata
ricettività. Occorre un lavoro di innalzamento della
qualità dellofferta dei servizi, agendo sia sulle
strutture alberghiere (mediante processi di
ristrutturazione) sia soprattutto sul personale. La
risorsa umana nel turismo è fondamentale ed occorre
formare persone che conoscano il mestiere, le lingue
straniere, luso dellinformatica, del
marketing. Numerose ricerche sottolineano, ad esempio, lo
scarso uso di tecniche di marketing e della rete Internet
da parte delle imprese turistiche locali, oltre che
linadeguatezza delle conoscenze linguistiche:
questi sono fronti importanti e prioritari su cui occorre
agire per colmare il divario con la capacità di offerta
di altre località ed altri Paesi. Tra le azioni da
attivare, ritengo prioritario battermi per creare un
sistema di sostegni finanziari, e soprattutto forme di
agevolazione fiscale dei nuovi investimenti aziendali.
- Valorizzazione del sistema
agrituristico locale e delle emergenti formule
ricettive (come Bed and Breakfast e Country
Houses) per attirare la domanda di turismo verde,
proveniente soprattutto dal centro-nord Europa;
- Potenziamento, qualificazione e
razionalizzazione della ricettività extra-alberghiera
per conquistare il segmento del turismo itinerante ed
allaria aperta, in forte crescita e per evitare
forme di disagio in coloro che raggiungono il nostro
territorio con camper, roulottes, ecc.;
- Investire adeguate risorse (non
necessariamente solo pubbliche) in grandi opere di infrastrutture
turistica: alludo alla creazione di parchi tematici,
sia i classici parchi di divertimento, sia parchi più
consoni alleconomia ed alle caratteristiche
storico-culturali del nostro entroterra. Mi riferisco a
parchi storici, museali, enogastronomici, letterari, di
spettacolo, o anche sul tipo di "Futurescope",
ideato e realizzato in Francia e che rappresenta "il
parco europeo della comunicazione", un polo
tecnologico che integra perfettamente formazione, lavoro
e tempo libero. Ma occorre anche creare strutture
sportive o centri congressuali adatti a fornire
ospitalità a segmenti importanti di turisti;
- Investire maggiormente nella
costruzione di forme di offerta e di itinerari
turistici per il mercato europeo su tematiche
coerenti con le attrattive territoriali: i musei, la
pittura, i castelli, i prodotti tipici locali. A questo
proposito è necessario attivare iniziative di concerto
con le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità
montane e tutti gli amministratori locali senza i quali
le azioni di politica del territorio resterebbero solo
sulla carta;
- Potenziare le infrastrutture
stradali ed i collegamenti con la ferrovia e
con gli aeroporti: senza la viabilità e collegamenti
efficienti e razionali lindustria turistica non
potrà mai decollare. E una priorità su cui
operatori pubblici ed imprenditori locali devono
riflettere, investendo congiuntamente risorse. Per
lentroterra, ad esempio, è necessario rimuovere
lisolamento, con la definitiva realizzazione della
Fano-Grosseto, con il completamento della Pedemontana,
della "bretella" per Urbino e del collegamento
tra Pesaro e la città ducale.
- Favorire ladozione di internet
da parte di tutti gli imprenditori turistici (sia
alberghieri che no): la rete web diventerà tra qualche
anno il modo normale di comunicare (come il fax ed il
telefono oggi) e quindi occorre essere preparati;
- A livello di distribuzione
turistica al dettaglio si rende necessario il
rafforzamento delle strutture di agenzie, sia
sensibilizzando gli agenti turistici ad un maggior uso
delle reti internet, sia promuovendo forme di
aggregazione atte ad accrescere le dimensioni per
fronteggiare i grandi tour operator nazionali e
soprattutto esteri. Le energie sono troppo disperse,
isolate: vanno, se possibile, messe insieme. Questo anche
per innalzare la qualità dellofferta. Le agenzie
devono puntare maggiormente su servizi personalizzati
alla clientela, riducendo gli impegni nellofferta
di prodotti di massa a basso valore aggiunto, che, come
la biglietteria, vengono sempre più commercializzati via
internet, scavalcando la rete degli agenti
turistici.
- Dopo la recente approvazione in
Parlamento (febbraio 2001) della nuova legge quadro
sul turismo occorrerà essere preparati a sfruttare
il sistema dei finanziamenti al comparto che punta alla
valorizzazione dei sistemi turistici locali, ed al
finanziamento di progetti, predisposti da soggetti
pubblici o privati, finalizzati alla realizzazione di
interventi di qualificazione dellofferta turistica
territoriale, al sostegno dellinnovazione
tecnologica degli uffici di informazione ed accoglienza,
alla riqualificazione delle imprese turistiche, specie in
materia di sicurezza, al marketing telematico dei
prodotti turistici tipici per ottimizzarne la
commercializzazione e per valorizzare il marchio e
limmagine dellofferta turistica locale;
- Occorre quindi rivedere o comunque
ottimizzare il funzionamento dellattuale organizzazione
turistica pubblica regionale, che oggi si basa
sullazienda di promozione turistica regionale
(APTR) per le politiche promozionali, delegando ai Comuni
le iniziative promozionali locali. Come è noto, questo
modello organizzativo sta creando alcuni problemi dovuti
alleccessiva frammentazione e al basso
coordinamento delle iniziative (cito per tutti un caso
recente a cui ho assisitito il 22 aprile scorso: nella
stessa giornata a distanza di pochi chilometri si sono
organizzati due eventi turistici importanti, rivolgendosi
ai medesimi turisti: alludo al "Palio della
Rana" a Fermignano ed alla festa "Un fiore di
Città", a Urbania). Occorre concertare, programmare
e coordinare maggiormente le iniziative di valorizzazione
dei territori locali, anche alla luce della nuova legge
quadro sul turismo ove il legislatore nazionale (art. 5)
parla espressamente di sistemi turistici di offerta,
definiti "contesti turistici omogenei o
integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti
anche a regioni diverse, caratterizzati dallofferta
integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni
turistiche, compresi i prodotti tipici
dellagricoltura e dellartigianato locale, o
dalla presenza diffusa di imprese singole o
associate". Si tratta quindi di puntare
decisamente sulla valorizzazione di distretti turistici
con dimensioni territoriali almeno sovracomunali e
sull'integrazione di imprese private e soggetti pubblici
verso lobiettivo comune di far conoscere e
commercializzare intere aree a vocazione turistica.
3. Fisco, Sanità, Scuola, ordine
pubblico
Mi permetto di essere molto più breve sui
restanti punti, per i quali posso far riferimento ai noti e
chiari programmi del mio schieramento politico.
Solo poche parole.
Ovviamente io lavorerò per un fisco
più equo, per le famiglie e le imprese. E' un tema che conosco
bene e basta aver letto le cifre riportate da
"ilSole24ore" in data 26/3/2001 per convincersi della
necessità di un fisco che, rapidamente, riduca le differenze - a
sfavore dei contribuenti italiani - rispetto a molti paesi
euuropei.
Sanità. Occorre salvaguardare la
diffusione sul territorio degli ospedali. Il sistema sanitario
marchigiano - lo sanno tutti - è fortemente sbilanciato verso
Ancona e verso la costa. Le strutture si spostano sulla costa e
la popolazione dell'entroterra rischia di venire considerata
"di serie B".
Questo è ingiusto.
Il tema della salute si ricollega anche al tema delle strade, nei
casi urgenti: altra cosa, infatti, è avere un ospedale a pochi
chilometri, altra cosa è dover affrontare, specie in situazioni
di emergenza, lunghi trasferimenti, mettendo a repentaglio la
vita in casi di emergenza. Si deve valorizzare la sanità locale
(la TAC, gli interventi radioterapici qui e non a Bologna o
Ancona), e di deve fare in modo che i collegamenti siano più
snelli e più rapidi. E' assurdo che ancora oggi si rischi di
morire perché le ambulanze, su strade dissestate e malagevoli,
arrivano tardi.
Scuola. E' mio impegno difendere la
diffusione sul territorio delle scuole.
La dannosa "riforma dei cicli" rischia di creare gravi
problemi agli insegnanti, e rischia seriamente, con il biennio
unificato delle secondarie, di portare a una ulteriore
concentrazione delle scuole in grandi centri. Il Consiglio
Nazionale della Pubblica Istruzione ha espresso parere negativo
in merito all'avvio della riforma dei cicli: il nuovo settenato
sta generando problemi per tutti gli insegnanti e i dirigenti
scolastici, che non sanno bene cosa fare (ad esempio dove si
faranno le lezioni, chi farà le lezioni della classe sesta e la
settima, che cosa faranno gli insegnanti in esubero dell'attuale
terza media, che viene eliminata).
Io ritengo che la proposta più significativa del centrodestra
sul tema scuola - l'idea di "dare in mano" alle
famiglie i soldi occorenti per decidere liberamente
sull'educazione dei figli - possa portare, in un prossimo futuro,
a un sensibile miglioramento della qualità della scuola,
incentivando sani meccanismi di concorrenza.
Inoltre vi è il grande problema per gli insegnanti di educaziobe
fisica che nella riforma sono fortemente ridimensionati, in
seguito al privilegio delle attività motorie presso le società
sportive private.
Infine, per ritornare al tema della "riforma"
non
si avvertiva il bisogni di creare tutta questa confusione per le
famiglie, gli insegnanti, i ragazzi. Il caos legislativo impera.
C'è un continuo vorticare di circolari e disposizioni. Gli
insegnanti stessi mi dicono: non ci si capisce più niente, ogni
giorno c'è una novità.
La scuola ha invece bisogno di serenità per svolgere bene il suo
compito educativo.
Ordine pubblico. Sappiamo tutti che
la criminalità è un problema reale, particolarmente sentito
sulla costa, da Rimini a Fano. Per quanto riguarda l'entroterra
io mi impegno, a livello nazionale, ad operare concretamente per
tenere lontano il contagio della criminalità, con una difesa
capillare del territorio, un maggior coordinamento delle forze di
polizia, una politica di controllo severo e giusto della (per
altri versi utilissima e benvenuta) immigrazione e la certezza
delle pene per i criminali incalliti.
Sperando di essere stato chiaro,
con molti cordiali saluti
e gli auguri di buon lavoro a tutti gli
operatori sul territorio,
Domenico
Campogiani
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