Achille
ritornò nell'accampamento dei greci con il corpo di Ettore e pensò di
nuovo alla morte di Patroclo e, disperato andò nella riva del mare, si
rotolò e pianse. Achille poi si addormentò e sognò Patroclo che gli disse
che doveva bruciare il suo corpo, che tra un paio di giorni sarebbe morto
anche lui e quindi di ordinare alle guardie di bruciare anche il suo corpo
e di mettere le loro ceneri insieme nello stesso vaso d'oro. Achille si
svegliò e ordinò di bruciare il corpo di Patroclo e di mettere le sue
ossa dentro il vaso d'oro che gli aveva regalato sua madre Teti. Disse
che quando sarebbe morto dovevano bruciare il suo corpo e mettere le sue
ossa assieme a quelle di Patroclo dentro il vaso d'oro. Dopo Priamo andò
da Achille, lo supplicò di ridargli il corpo del figlio e Achille accettò.
Priamo chiese undici giorni di riposo. Al dodicesimo avrebbe ricominciato
la guerra. Il dodicesimo giorno ricominciò la guerra e Paride, che sapeva
il punto debole di Achille lanciò una freccia nel suo tallone e così uccise
Achille. I troiani, adesso che Achille era morto pensarono che di sicuro
avrebbero vinto.
Martina
Trastus
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