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Babilonia Studio

web master: Bianca Maria Bassetti

 

ANNO 2003

SOMMARIO NUMERO 429

Cecenia: un deserto chiamato “pace”, Appello di “Testimonianze” e di altre realtà della città di Firenze. Severino Saccardi, Simone Siliani ,  Al Presidente di turno dell’UE: lettera aperta sulla Cecenia. Alex Langer, Cecenia: un Paese a “sovranità limitata” In un inedito fornitoci dalla “Fondazione Langer”, le considerazioni del compianto intellettuale ed esponente politico ambientalista  in seguito ad un suo viaggio nel 1994 in “una situazione di frontiera” come quella della Cecenia.429a.jpg (27656 byte) L’ipotesi Dio all’alba del nuovo millennio, sezione monografica a cura di Severino Saccardi. Pietro Leandro Di Giorgi, Severino Saccardi, Note introduttive Schemi di riflessione e di lavoro redazionale a partire dai quali è iniziato il dibattito sull’Ipotesi Dio. Severino Saccardi, Un’immagine che ci segue Dall’immagine della “morte” a quella del “ritorno” di Dio, le vicende  culturali degli ultimi decenni hanno segnato passaggi controversi  fino alla situazione attuale in cui, in un mondo frastagliato, lacerato e asimmetrico, la sfida del tempo presente per religioni e Chiese è quella di dover ripensare profondamente le forme della loro presenza e del rapporto fra dimensione interiore della  fede religiosa e cammino umano nella storia. Fabio Dei, Sul reincanto del mondo. Il “reicanto” del mondo nasce dalla crisi nella società postmoderna della secolarizzazione e del “disincanto” costruito dalla classe dominante borghese nel ‘900. Filippo Gentiloni, Un Dio più vicino a noi. Dopo la crisi dell’eclissi di Dio e un ritorno del religioso ci si trova di fronte al dilemma di un’ipotesi di Dio che oscilla tra “debolezza” e “integralismo” rispetto alla quale è necessario trovare una terza via. Lucetta Scaraffia, Nessuno parla più di Dio, oggi. Sembra che di Dio, ormai, la nostra società  faccia benissimo a meno e che abbia sostituito il riferimento alla fede religiosa con un “umanitarismo laico” che però risulta fragile e insufficiente. Andrea Spini, I fili di sete di Sombart. Il post-moderno ci consegna non più un "regime della verità, ma il sistema dell'anomia legittimata: è necessaria quindi una nuova strategia della Ratio che, a differenza del passato, non si affermi escludendo ma includendo, non cancellando ma integrando le differenze.  Franco Campoli, Una progettualità dalle buone radici. I cattolici praticanti e non, assieme ai laici impegnati, hanno in comune una voglia di concretezza nell’affrontare, insieme e alla radice, i problemi vecchi e nuovi che si pongono all’alba di questo millennio, superando le vecchie appartenenze formali in nome di un impegno e responsabilità comune. Andrea Bigalli, L’ombra di Dio. Le religioni devono trovare la loro dimensione nell’articolare la solidarietà come spiritualità dell’azione, il gesto solidale come inveramento e verifica della fede, e nel coniugare l’attenzione alle cose che non si vedono con la realtà che si abita. Giuseppe Vettori, Il mormorio di un vento leggero Il volto di Dio va riconosciuto nelle persone e nelle cose per affermare fra di esse la giustizia, la verità e la pace, su cui si regge il mondo per ogni fede.  Armido Rizzi, Fame di senso e fame di pane. Chi ha fame di Dio non potrà placare la propria fame se non procurando pane a chi ha fame di pane: il senso della vita si trova quando si trascende la propria individualità dei bisogni e desideri verso l’universalità qualitativa di ogni atto di presenza all’altro, di ogni atto che permetta l’irruzione del Dio-per-l’uomo. Franco  Toscani,  Note teologico-filosofiche nel “tempo di privazione” Il compito del pensiero consiste nel cercare di pensare ciò che è più degno di essere pensato, ovvero l’uomo e il suo limite, nel custodire la verità dei sentimenti, che è la vera sorgente del divino, nel mantenersi fedele alla terra, sapendo che questa fedeltà comporta l’obbligo di sottrarsi alla volontà di potenza economica, politica e scientifico-tecnologica che oggi minaccia il pianeta e lo minaccerà sempre più. Alfredo Jacopozzi, Nel segno di una teologia negativa. Di fronte all’abbandono delle convinzioni religiose e alla cancellazione delle immagini tradizionali di Dio, che non reggono rispetto alla nuova sensibilità culturale, ci vuole una efficace teologia negativa nella cornice di una cultura che si confronti al di fuori del linguaggio espressamente religioso e impari oggi dalla poesia e dalla letteratura, dalle arti figurative, dai grandi fenomeni di massa del nostro tempo. Bruno Di  Porto, Un umanesimo ebraico. Vi è una grande comune responsabilità delle religioni verso il destino umano e verso la salute del pianeta e l’ipotesi dell’esistenza di Dio si regge su una volontà umana di dar senso all’universo, su una sensazione umana di essere interpellati dall’alto, su un patrimonio di testi che denotano l’alta ispirazione e su una disposizione umana a far posto a Dio sulla terra. Maurizio Abbà, Un Dio di tutti. Di fronte ai dubbi e alle difficoltà nel credere in Dio è necessario ritrovare una strada umile che sappia riconoscere la gioia del credere.Andrea Cardone, La democrazia e lo sguardo della Gorgone. Il pensiero democratico nel costituzionalismo del Novecento come chiave di lettura del dibattito interno alla Sinistra italiana. Simone Siliani,  La Riforma della Pubblica Amministrazione e i new global. E’ necessario riprendere il dibattito per la riforma della Pubblica Amministrazione avendo come prospettiva la realizzazione di obiettivi di regolazione e controllo, sotto i quali varie parti delle attività potrebbero essere svolte da soggetti privati.  Giovanni Allegretti, Anche in Indonesia c’è il Bilancio Partecipativo. Oggi in Indonesia, il più grande paese asiatico a prevalenza musulmana, si tenta di ricostruire la democrazia a partire ‘dal basso’, utilizzando nuovi strumenti come il Bilancio Partecipativo, di cui in alcuni territori dell’arcipelago si tenta oggi un adattamento critico. Allaman Allamani, Ilaria Basetti Sani, In comunità per combattere il “bere a rischio”. La realizzazione di un progetto di prevenzione all’alcol nel quartiere di Rifredi a Firenze ha dimostrato l’importanza dell’azione degli esperti legata alla partecipazione dei cittadini.Mary Malucchi Alla scuola dei taleban: quale lezione per l'Occidente? L’ultimo libro di Giuliana Sgrena, attraverso un viaggio nel mondo dell’islam, ci mostra come il talebanismo rappresenti, agli occhi delle masse islamiche, l’ambizione di un mondo altro, senza compromessi col sistema dominante, senza indulgenza per i regimi arabi corrotti, in qualche modo alleati o subalterni all’Occidente. Lodovico Grassi,  Ernesto Balducci tra Chiesa e modernità. Una lettura storico-critica del percorso di Ernesto Balducci, proposta da uno studio di Bruna Bocchini Camaiani, che appare destinata a durare, per la ricchezza di documenti inediti e per gli inediti elementi di implicita biografia che fornisce. Pietro L. Di Giorgi, Se la profezia si combina con la laicità. Il rapporto di Balducci con alcuni teologi protestanti e i temi della "mutazione antropologica" e dell'"ethos planetario" in un volume di Luciano Martini dedicato ad alcuni nodi concettuali dell’itinerario balducciano. Sauro Albisani, Verso una città futura. Considerazioni in forma di lettera di un poeta “betocchiano” sul libro di Luciano Martini, dedicato alla figura di Ernesto Balducci. .

SOMMARIO NUMERO 428

Severino Saccardi, Dopo l’Iraq. Mentre il terrorismo appare, dopo l’intervento armato in Iraq, tutt’altro che indebolito e sconfitto, è necessario tornare ad interrogarsi in modo nuovo, di fronte ad una situazione di grande complessità, sui temi della pace e della guerra e sull’elaborazione di una strategia che contrasti in modo non ideologico l’unilateralismo americano. Franco Toscani, La tecnica e la "cura del tutto" in Hans Jonas. Il rischio inquietante della situazione attuale consiste nel fatto che, con l'aumento del potere tecnico, diminuisca sempre più l'umanità dell'uomo e peggiori la qualità della vita; perciò Jonas propone per il terzo millennio un nuovo modo di pensare che risvegli "l'attenzione su ciò che è irrinunciabile" e collochi al centro l'idea di responsabilità. Lucio Niccolai, Pellegrini in un mondo turbato. Introduzione Mons. Liberio Andreatta, Il Creato santuario di Dio Il pellegrinaggio è la metafora dell’esperienza dell’uomo che vive nel presente. Può essere inteso anche come catechesi, incontro dell’uomo con se stesso, con i fratelli, con Dio, e in un mondo conflittuale come quello di oggi si può trovare uno spazio, una dimensione, un luogo dove tutti siamo uguali: il creato. Giovanni Cardinali, Luciano Della Mea: restituire la parola ai "senza storia"Un appassionato ricordo di Della Mea nel suo soggiorno aretino e nel suo impegno per la riforma dei manicomi Adriano Sofri, Tradurre in storie la sensibilità esistenziale Era l’abilità la "vocazione" particolare, dal punto di vista umano e politico, di un intellettuale impegnato ed atipico come Luciano Della Mea, il "fratello maggiore" che Adriano Sofri ha ricordato nella dichiarazione, che abbiamo raccolto nella visita che gli abbiamo fatto nel carcere "Don Bosco" di Pisa e di cui riportiamo la trascrizione. Luciano della Mea, Camicie colorate e camici bianchi L’esperienza di Luciano Della Mea negli anni 70 ad Arezzo per la riforma del sistema dei manicomi: un periodo fondamentale per l’evoluzione della psichiatria moderna.Pensare la pace dopo l’Iraq. Sezione monotematica a cura di Severino Saccardi. Bijan Zarmandili, Il dopoguerra: nuovo ordine o disordine prolungato? Intervista a cura di Severino Saccardi (con la collaborazione di Giulia Pruneti) La situazione irachena rivela come sia stato più facile, per le forze angloamericane, vincere la guerra che non "vincere la pace" nel contesto di una società e di una realtà, delle quali sono stati sottovalutati gli elementi di complessità, che mal sopportano la trasposizione meccanica di formule di carattere generale, legate alla pretesa strumentale ed ideologica dell’esportazione della democrazia. Andrea Bigalli, Sulla "convenienza" della guerra Il potere militare, che si poteva immaginare sotto il controllo di quello economico, si riprende notevoli spazi proprio in virtù di una riaffermata "convenienza" della guerra contro cui il pacifismo deve riuscire ad affermare il valore etico della pace. Adriano Sofri, Tra il Papa e Michnik. Intervista a cura di Severino Saccardi, (Con la collaborazione di Paolo Capezzone e Leonardo Ferri) L’angoscia del Papa di fronte ai drammi del mondo contemporaneo e le posizioni di un intellettuale laico e democratico polacco come Michnik vengono emblematicamente messe a confronto, in questo colloquio con Adriano Sofri, per contribuire a mettere a fuoco, nell’incerta situazione del dopo-Iraq, i temi della pace e della guerra, della difesa dei diritti umani, dei dilemmi del pacifismo e della difficile coniugazione fra la condanna dell’unilateralismo statunitense e quella delle ambiguità dell’ "antiamericanismo". Giuliano Della Pergola, L’Iraq, gli anglo - americani e il movimento pacifista Dopo un conflitto illegittimo, che ci ha coinvolto emotivamente, si preparano scenari inquietanti di una strategia americana tesa ad imporre un nuovo "ordine mediorientale" sotto la loro tutela. Vincenzo Striano, Chi l’ha detto che la guerra è inevitabile? Grandi e inimmaginabili cambiamenti sono possibili senza la guerra e il movimento pacifista è chiamato a continuare la sua strada coinvolgendo tutta la società e infondendo nuova linfa vitale nelle forze politiche. Edi Rabini, Un recinto per la bestia della Forza Nuove guerre e culture della pace a partire dal pensiero e dall’opera di Alexander Langer. Alì Rashid, Lo spazio della politica nella prevenzione dei conflitti. Intervista a cura di Roberto Mosi Il ruolo dell’opinione pubblica è stato fondamentale per arginare l’uso indiscriminato della forza e, anche se non è riuscito a fermare la guerra in Iraq, ne ha delegittimato l’ideologia di scontro di civiltà. Ancora è possibile far riprendere il giusto ruolo della politica per la soluzione dei grandi conflitti internazionali. Maurizio Abbà, Quando la guerra è finita Molti sono i pericoli in agguato dopo la guerra, dall’islamofobia all’antimericanismo, dalla continuazione di un’economia di morte alle difficoltà dell’impegno pacifista: per i cristiani si pone la necessità di un reale incontro ecumenico per una società più libera e più giusta.  Enzo Bianchi, Non nominare il nome di Dio invano Intervista a cura di Severino Saccardi (con la collaborazione di Davide De Grazia) Da parte delle Chiese cristiane e dei cristiani è necessario far sentire all’islam il loro rifiuto di un atteggiamento di scontro tra religioni e civiltà che la guerra in Iraq ha rischiato di assumere.  Giannino Piana, La "Pacem in terris": dal rifiuto della guerra alla promozione della pace Il messaggio della Pacem in terris sembra essere sempre più attuale con il suo invito a sentimenti di tolleranza e di dialogo e alla ricerca di soluzioni pacifiche anche sul terreno strutturale. La pace è una realtà che non può mai dirsi definitivamente raggiunta ma che va costantemente promossa attraverso un processo di conversione interiore e attraverso forme di mediazione politica per la composizione di ogni conflitto. Gianni Cioli, A proposito della dottrina cattolica sulla guerra La Chiesa dopo un passato di legittimazione della guerra "giusta" ha ormai imboccato una strada decisamente pacifista. Umberto Allegretti, L’Italia ripudia la guerra. Intervista a cura di Davide De Grazia Di fronte al perpetuarsi di conflitti nel mondo è necessario e utile un provvedimento di attuazione dell’articolo 11 della Costituzione italiana per impedirne le interpretazioni abusive o scorrette e far sentire la vocazione pacifista del popolo italiano.  Chiara Bonaiuti, 185: una legge sotto tiro Le conseguenze delle modifiche alla legge n. 185/90 Andrea Giuntini, Sulla "guerra globale" Un interessante libro di Carlo Galli sulla "guerra globale" interpreta le guerre moderne come modalità della globalizzazione.  Roberto Mosi, Che cosa deve portare con sé Alice al di là dello specchio ? Il libro La paura e l’arroganza a cura di Franco Cardini rappresenta un’operazione culturale di rilievo che sembra però fermarsi entro i confini che delimitano il prato: lungo il percorso della ricerca del dialogo, sarebbe di notevole interesse superare questi confini segnati dalla paura per un confronto più ravvicinato e diretto su progetti a misura dell’epoca planetaria nella quale viviamo. Costanza Mosi, La guerra in "Rete" I giornali on line, i siti di protesta, i blog: un nuovo modo di raccontare la guerra. Vanni Pettinà e Giulia Pruneti, Tanti corpi tutti in fila coperti da un telo. Intervista a Sara. Le immagini del conflitto viste con gli occhi di un’adolescente.  Mary Malucchi e Francesco Bezzi, Educare alla pace in tempi di guerra Soltanto se avrà trovato precocemente strutture adulte giustamente orientate e strutturate il bambino da grande svilupperà comportamenti responsabili: la scuola fin dalla prima infanzia ha il compito di offrire questo tipo di ambiente quale premessa per la costruzione di una cultura di pace. Francesco Donfrancesco, Dall’odio al perdono Di fronte alle dinamiche che si creano tra vittima e carnefice l’unica strada di superamento è quella del perdono e del pentimento intesi come facce della stessa medaglia in una diade indissolubile: il pentimento come amore dolente del carnefice per la sua vittima e il perdono come amore con il quale la vittima riconosce la conversione del suo carnefice e lo accoglie. Marco Giuliani, Maiano Lavacchio, 25 Aprile Attraverso il ricordo di un tragico episodio, poco conosciuto ma estremamente significativo, della seconda guerra mondiale nel grossetano un’occasione per sentirsi dalla parte giusta per la pace e la democrazia e per recuperare, nella memoria, insegnamenti per la cultura non violenta del domani. Corrado Barontini,, La strage d’Istia d’Ombrone La ricostruzione del barbaro eccidio degli undici renitenti alla leva da parte dei repubblichini nel Comune di Magliano in Toscana. Franco Campoli, L’arte dell’Altro Un esempio di come l’arte, ispirandosi ai valori profondi della religione, può divenire mezzo di conoscenza, dialogo e pace tra gli uomini. Tonino Virone, L’alba selvaggia del sogno americano Il melting pot degli Stati Uniti si è formato da drammatici, conflittuali e spesso misconosciuti processi di integrazione delle minoranze etniche via via immigrate. Attraverso il film Gang of New York di Martin Scorsese si ripercorre la nascita d’una nazione nella sua violenta fase cruciale di metà Ottocento

SOMMARIO NUMERO 427

  Severino Saccardi, Bandiere di pace e venti di guerra. Francesco Papafava, Quel territorio fra il mare e il Giordano.  Europa tra radici cristiane e laicità, sezione monotematica a cura di Severino Saccardi. Maurizio Abbà, Radici e frutti dell'albero Europa. Franco Toscani, Come427.jpg (34352 byte) pensare Europa. Alfredo Iacopozzi, Cristianesimo come civil religion?. Jolanda Guardi, Definirsi indefinitamente. Giuseppe Vettori, L'antico sogno di Paolo. Massimo Batoni, Il giorno del giudice Caponnetto. Pia Blandano, Nino Caponnetto lo incontrai sette anni fa.  Un unico pianeta (atti del convegno di Santa Brigida 26 ottobre 2002). Pierluigi Di Piazza, Le tribù della terra e la salvaguardia del creato. Bruno Di Porto, Protezione delle identità ed universalismo nel villaggio planetario. Raffaele Volpe, Cristianesimo, laicità, prospettive dello sviluppo umano. Barrie Simmons, La Grande Pace naturale. Ali Nur Al Musafir Al Jerrahi, L'islam, la pace, i diritti dell'uomo. Mauro Ceruti, La Terra-Patria e l'etica planetaria. Vittoria Franco, Cultura dei diritti e tutela della biosfera. Severino Saccardi, Oltre il vecchio modo di pensare. Lucio Niccolai, Tracce...esperienze culturali dall'Amiata.Franco Taioli, Alterità, senso di Dio e dialogo nell'autobiografia di Martin Buber. Valerio Del Nero, Ultime lettere dalla Resistenza. Franco Campoli, Esperienza religiosa, modernità ed arti visive.

 

  SOMMARIO NUMERO 430-431

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