SELEZIONE
DALLE LEGGI RAZZIALI (1938 - 1945)
Hitler fu eletto cancelliere del Reich il 30 gennaio del '33, alla fine di marzo dello stesso anno emanava un decreto, nel quale si stabiliva che ai fanciulli di razza ebraica erano riservati banchi separati dai loro condiscepoli in tutte le scuole tedesche. Era l'inizio della campagna antisemita e della persecuzione degli ebrei che portarono alla tragedia del genocidio nazista.
In Italia le leggi razziali furono
emanate nel 1938.
Benché la persecuzione degli ebrei perpetrata dal fascismo in
Italia non abbia raggiunto l'orrore e le dimensioni dello
sterminio nazista, questa pagina della nostra storia non può
essere cancellata. Anche nel nostro paese la persecuzione
razziale ebbe inizio cacciando alunni e insegnanti da tutte le
scuole, dall'asilo all'università.
5 agosto 1938
Sul numero uno della rivista "La difesa della razza"
esce il "Manifesto degli scienziati razzisti".
Sono le proposizioni che fissano le basi del razzismo fascista.
1. LE RAZZE UMANE
ESISTONO
L'esistenza delle
razze umane non è già un'astrazione del nostro spirito, ma
corrisponde a una realtà fenomenica, materiale, percepibile ai
nostri sensi.
Questa realtà è rappresentata da masse, quasi sempre imponenti
di milioni di uomini simili per caratteri fisici e psicologici
che furono ereditati e che continuano ad ereditarsi.
Dire che esistono razze umane non vuol dire a priori che esistono
razze umane superiori o inferiori, ma soltanto che esistono razze
umane differenti.
2. ESISTONO GRANDI
E PICCOLE RAZZE
Non bisogna soltanto
ammettere che esistano i gruppi sistematici maggiori, che
comunemente sono chiamati razze e che sono individualizzati solo
da alcuni caratteri, ma bisogna anche ammettere che esistano
gruppi sistematici minori (come per es. i nordici, i mediterranei,
i dinarici, ecc.) individualizzati da un maggior numero di
caratteri comuni. Questi gruppi costituiscono dal punto di vista
biologico le vere razze, la esistenza delle quali è una verità
evidente.
4. LA POPOLAZIONE
DELL'ITALIA ATTUALE È NELLA MAGGIORANZA DI ORIGINE ARIANA E LA
SUA CIVILTÀ È ARIANA
Questa
popolazione a civiltà ariana abita da diversi millenni la nostra
penisola; ben poco è rimasto della civiltà delle genti
preariane. L'origine degli italiani attuali parte essenzialmente
da elementi di quelle stesse razze che costituiscono e
costituirono il tessuto permanentemente vivo dell'Europa.
7. E' TEMPO CHE
GLI ITALIANI SI PROCLAMINO FRANCAMENTE RAZZISTI
Tutta l'opera
che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo.
Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo
ai concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve
essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza
intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del razzismo in
Italia deve essere sostanzialmente italiana e l'indirizzo ariano-nordico.
Questo però non vuol dire introdurre in Italia le teorie del
razzismo tedesco come sono o affermare che gli Italiani e gli
Scandinavi sono la stessa cosa. Ma vuol dire soltanto additare
agli Italiani il modello fisico e soprattutto psicologico di
razza umana che per i suoi caratteri puramente europei si stacca
completamente da tutte le razze extraeuropee, questo vuol dire
elevare l'italiano ad un ideale di superiore coscienza di se
stesso e di maggiore responsabilità.
9. GLI EBREI NON
APPARTENGONO ALLA RAZZA ITALIANA
Dei semiti che
nel corso dei secoli sono approdati sul sacro suolo della nostra
Patria nulla in generale è rimasto. Anche l'occupazione araba
della Sicilia nulla ha lasciato all'infuori del ricordo di
qualche nome; e del resto il processo di assimilazione fu sempre
rapidissimo in Italia. Gli ebrei rappresentano l'unica
popolazione che non si è mai assimilata in Italia perché essa
è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo
assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani.
6 ottobre 1938
Il Gran consiglio del fascismo approva la Dichiarazione sulla
razza, pubblicata sul "Foglio d'ordine" del Partito
nazionale fascista il 26 ottobre. Il Gran Consiglio del Fascismo,
in seguito alla conquista dell'Impero dichiara l'attualità
urgente dei problemi razziali e la necessità di una coscienza
razziale. Ricorda che il Fascismo ha svolto da sedici anni e
svolge un'attività positiva, diretta al miglioramento
quantitativo e qualitativo della razza italiana, miglioramento
che potrebbe essere compromesso con conseguenze pratiche
incalcolabili, da incroci e imbastardimenti. Il problema ebraico
non che l'aspetto metropolitano di un problema di carattere
generale. Il Gran Consiglio del Fascismo stabilisce:
b) il divieto per i dipendenti dello Stato e da Enti pubblici - personale civile e militare - di contrarre matrimonio con donne straniere di qualsiasi razza;
c) il matrimonio di italiani e italiane con stranieri, anche di razze ariane, dovrà avere il consenso preventivo del Ministero dell'Interno;
d) dovranno essere rafforzate le misure contro chi attenta al prestigio della razza nei territori dell'Impero.
Dalla Carta della razza:
Ebrei ed ebraismo
Il Gran Consiglio del Fascismo ricorda che l'ebraismo mondiale -
specie dopo l'abolizione della massoneria - è stato l'animatore
dell'antifascismo in tutti i campi e che l'ebraismo estero o
italiano fuoriuscito è stato - in taluni periodi culminanti come
il 1924-25 e durante la guerra etiopica - unanimemente ostile al
Fascismo.
L'immigrazione degli elementi stranieri - accentuatasi fortemente dal 1933 in poi - ha peggiorato lo stato d'animo degli ebrei italiani, nei confronti del Regime, non accettato sinceramente perché antitetico a quella che è la psicologia, la politica, l'internazionalismo d'Israele.
5 settembre 1938
"Provvedimenti
per la difesa della razza nella scuola fascista" Regio
decreto - legge n. 1390.
Art.1 All'ufficio di insegnante nelle scuole statali o parastatali di qualsiasi ordine e grado e nelle scuole non governative, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale, non potranno essere ammesse persone di razza ebraica, anche se siano state comprese in graduatorie di concorso anteriormente al presente decreto; né potranno essere ammesse all'assistentato universitario, né all'abilitazione alla libera docenza.
Art. 2 Alle
scuole di ogni ordine e grado, ai cui studi sia riconosciuto
effetto legale, non potranno essere iscritti alunni di razza
ebraica.
15 novembre 1938
Integrazione
e coordinamento in un unico testo delle norme già emanate in
difesa della razza nella Scuola Italiana
Art.1 A
qualsiasi ufficio od impiego nelle scuole di ogni ordine e grado,
pubbliche e private, frequentate da alunni italiani, non possono
essere ammesse persone di razza ebraica, anche se siano state
comprese in graduatorie di concorsi anteriormente al presente
decreto, né possono essere ammesse al conseguimento dell'abilitazione
alla libera docenza.
Agli uffici e agli impieghi anzidetti sono equiparati quelli relativi agli istituti di educazione pubblici e privati, per alunni italiani, e quelli per la vigilanza nella scuola elementare.
Art. 2 Delle Accademie e degli Istituti e delle Associazioni di scienze, lettere ed arti non possono far parte persone di razza ebraica.
Art. 3 Alle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, frequentate da alunni italiani, non possono essere iscritti alunni di razza ebraica.
Art. 4 Nelle scuole d'istruzione media frequentate da alunni italiani è vietata l'adozione di libri di testo di autori di razza ebraica.
Art. 5 Per i fanciulli di razza ebraica sono istituite, a spese dello Stato, speciali sezioni di scuola elementare nelle località in cui il numero di essi non sia inferiore a dieci.
In conseguenza
delle legge razziali vennero espulsi dalla scuola:
100 direttori didattici e maestri di scuola elementare
300 presidi e professori di scuola media
95 professori universitari
4400 alunni delle elementari
1000 studenti medi
Tra il '43
e il '45 furono portati allo sterminio:
8566 ebrei italiani di cui:
1541 fra gli zero e i venti anni di cui
508 bambini tra i tre e i dieci anni
115 di pochi mesi o giorni di vita
Di altri 1370 deportati restano ignote le età.
Fonte: Sito del Ministero della Pubblica Istruzione (www.istruzione.it)
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