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C
 
 
Calcificazione dentaria Cefalometria Colletto
Calcio, Idrossido di Cemento Composito
Camper, Piano di Cementoblasto Concrescenza dentale
Candida Albicans Cementoma Contatto, Punto di
Canino Ceramica Corona
Capsula dentaria Chamfer Costen, Sindrome di
Carabelli, Tubercolo del Cisti Cuspidi dentali
Carcinoma Cisti mascellari  
Carie Clorexidina  

 

 
 
CALCIFICAZIONE DENTARIA
Sinonimo di mineralizzazione dentaria.

 

IDROSSIDO DI CALCIO
Stimola l'attività vitale degli odontoblasti produttori di dentina secondaria. Indicato per incappucciamenti diretti ed indiretti della polpa.

 

PIANO DI CAMPER
R
etta che congiunge il condotto uditivo estrerno a un punto situato al di sotto della spina nasale.

 

CANDIDA ALBICANS
Fungo abituale ospite del cavo orale, capace di assumere un ruolo patogeno.

 

CANINO
Dente con la corona a forma di lancia, atto a lacerare gli alimenti. Viene numerato come 3° dente



 

CAPSULA DENTARIA
Capsula metallica (oro, acciaio) o di altro materiale (ceramica, resine) con cui si rivestono i denti. Si usa in genere per proteggere un dente danneggiato o per appoggiare una protesi fissa.

 

TUBERCOLO DEL CARABELLI
Cuspide supplementare situata sulla regione mesiolinguale del 1° molare superiore.

 

CARCINOMA
Tumore maligno epiteale, con stroma fibroso cavitario che forma un sistema contenente cellule libere in un liquido più o meno abbondante.

 

CARIE
Alterazione progressiva a carattere distruttivo del tessuto duro del dente.
Colpisce soprattutto i popoli ad alto tenore di vita con un’incidenza del 70-95%.
Nonostante l’estrema diffusione della carie dentale, l’origine dell’alterazione è tuttora relativamente poco nota e le varie teorie avanzate non sembrano in grado di risolvere completamente i vari quesiti. Il dente possiede una sua resistenza naturale, diversa da individuo a individuo, e di conseguenza i singoli soggetti mostrano una suscettibilità alla carie dentale (cariorecettività) assai variabile; è verosimile che su un terreno strutturalmente predisposto possano agire i diversi fattori chiaramente individuati come determinanti della lesione cariosa. In modo particolare è da sottolineare l’importanza dei residui alimentari non asportati dalla superficie dei denti: tali residui, soprattutto carboidrati o zuccheri, vanno facilmente incontro a processi fermentativi con produzione di acidi che hanno la proprietà di intaccare i tessuti duri del dente, causandone la progressiva demineralizzazione. La presenza della placca dentale favorisce l’azione fermentativa operata dai microrganismi sui residui alimentari (glicolisi batterica e altre attività enzimatiche specifiche) innescando così il processo che porta alla distruzione del tessuto dentale. Questo inizia dallo smalto che presenta decalcificazione e disgregazione (càrie dentale superficiale); in seguito si estende in profondità con interessamento delle zone più superficiali della dentina, con decalcificazione e distruzione dell’impalcatura organica e inorganica, infiammazione della polpa (pulpite), gangrena pulpare e successiva infiammazione dei tessuti del parodonto. La sintomatologia dolorosa è generalmente assente nella carie dentale superficiale. Quando la carie dentale interessa la dentina, si avverte sensibilità alle variazioni di temperatura (caldo, freddo) o a particolari cibi (dolci, salati, acidi), dolore che cessa col venir meno dello stimolo. Quando, infine, la carie dentale interessa la polpa, il dolore può insorgere anche in assenza di stimoli.
Profilassi e cura anticarie
Di particolare importanza appare la profilassi della carie dentale. Si distinguono una profilassi preconcezionale, per l’importanza rivestita dal fattore ereditario; una profilassi prenatale, con una corretta alimentazione della gestante e attuando la fluoroprofilassi, al fine di garantire l’adeguata formazione e lo sviluppo della dentatura e delle strutture osteomucose di supporto; e, infine, una profilassi postnatale, con una corretta igiene del cavo orale e dei denti e con l’osservanza di semplici regole dietetiche. Alla luce delle informazioni disponibili, tuttavia, il modo di gran lunga più efficace nella profilassi della carie dentale appare quello costituito dalla terapia con fluoro. Secondo recenti stime, la fluoroprofilassi appare in grado di ridurre l’incidenza della carie dentale del 50-60%. Per quanto riguarda la terapia, essa tende all’eliminazione totale dei tessuti colpiti, alla ripulitura della cavità cariosa e all’ otturazione mediante resine, cementi al silicio (per incisivi, canini), amalgama d’argento (premolari, molari)


 

CEFALOMETRIA
Analisi della struttura cranica, attuata mediante la ricerca di punti convenzionali su proiezione teleradiografica in forma lateralis, e postero-anteriore. Il tracciato cefalometrico risulta indispensabile nella diagnosi preliminare e nel corso di cure ortodontiche.

 

CEMENTO
Tessuto calcificato che costituisce il rivestimento esterno della radice del dente. Viene prodotto da speciali cellule del connettivo dette cementoblasti. Il cemento agisce da struttura di attacco alla membrana parodontale, per cui le sue alterazioni possono rendere impossibile al dente di rimanere fisso nel suo alveolo. In odontoiatria, prendono il nome di cemento particolari materiali adoperati per l’otturazione delle cavità dentarie e per il fissaggio di protesi permanenti. I cementi sono ottenuti per combinazione di una polvere e di un liquido che danno vita a una massa plastica la quale indurisce più o meno rapidamente.

 

CEMENTOBLASTO
Cellula che forma la matrice organica del cemento dentario.

 

CEMENTOMA
Raro tumore asintomatico e indolore del cemento dentario

 

CERAMICA
Materiale usato nelle protesi dentarie, per le sue caratteristiche di buona compatibilità biologica e di conservazione nel tempo, dovuta alla grande durezza, oltre che per fini estetici, dovuti alle molteplici gradazioni di colore disponibili, facilmente avvicinabili a quelli dei denti..

 

CHAMFER
Spigolo a smusso interno della preparazione per corona

 

CISTI
Sacco membranoso contenente un liquido, una sostanza molle, un gas.
Esistono cisti di diversa natura:
Cisti Dentarie, che interessano un dente o i tessuti di sostegno.
Cisti Follicolari, che contengono un dente o una parte di denti di provenienza dall'organo dello smalto.
Cisti Dermoidi, tumore congenito contenente follicoli, denti, ghiandole sudoripare, sebacee.
Cisti Radicolari che compaiono a livello di una radice, provenienti da un granuloma dentario.
Cisti da Ritenzione, come di secreto ghiandolare (ranula).
Cisti Sebacea, conseguente ad ostruzione di una ghiandola sebacea.
Cisti Traumatica, conseguente a ferite o traumi.
Cisti Tireoglossa, del canale omonimo.


 

CISTI MASCELLARI
Strutture cavitarie, tondeggianti, epitelizzate, a contenuto liquido, annidate nelle ossa mascellari, che originano da formazioni tessutali diverse. Hanno crescita continua ed espansiva, con progressiva deformazione e distruzione del tessuto osseo. Si suddividono in odontogene, disontogenetiche e pseudocisti. Dopo una prima fase asintomatica, le cisti mascellari esordiscono con la deformazione espansiva, non dolorosa. Complicazioni frequenti: infezioni e suppurazione. La terapia, chirurgica, mira all’asportazione completa della parete cistica e alla bonifica dell’elemento dentario responsabile della cisti mascellare stessa.

 

CLOREXIDINA
Antisettico utilizzato nell'igiene orale per le sue proprietà battericide.

 

COLLETTO
Parte del dente posta tra la radice e la corona, di norma ricoperta dalla mucosa della gengiva. In senso più ampio il termine indica la parte ristretta di un organo cilindrico.

 

COMPOSITO
Materiale resinoso adatto alla ricostruzione estetica e funzionale dei denti anteriori e posteriori. Le resine composite sono costituite da una fase organica (matrice), fase intermedia o interfacies (agenti leganti) e da una fase dispersa (riempitivo o filler).

 

CONCRESCENZA DENTALE
Anomalia della dentatura caratterizzata dall’unione di due o più denti in epoca avanzata dello sviluppo, tale che le radici sono riunite stabilmente mediante saldatura dei rivestimenti cementizi. Può avvenire tra denti normali e soprannumerari; dipende da processi infiammatori cronici dei tessuti parodontali o da ristrettezza dello spazio nel quale si sviluppano i denti.

 

PUNTO DI CONTATTO
S
ituato a seconda dell'età nel punto mesiale e distale di due denti contigui.

 

CORONA
Sinonimo di estrazione dentaria

 

SINDROME DI COSTEN
Disfunzione algico-disfunzionale, caratterizzata da un insieme di disturbi auricolari o algico facciali conseguenti ad una abrasione patologica ad eziologia variabile, che ingenerano disturbi dell'occlusione che si ripercuotono sulla articolazione temporo-mandibolare.

 

CUSPIDI DENTALI
Tubercoli presenti sulla superficie masticatoria dei denti molari.

 

 

 

 

   
   
 

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