GIOVANNI
LAMI


Giovanni Lami nasce a Ravenna nel 1978 ed inizia a costruire aquiloni nel 1993 dopo aver partecipato a una manifestazione a Cervia ed essersi iscritto al club Cervia Volante; da tre anni ha scelto di "fare il solitario" ottenendo comunque grandi soddisfazioni.

"Per ciò che riguarda la costruzione ho sempre cucito io (mi entusiasma quasi più progettare e cucire che far volare!, quasi), all' inizio erano anche acrobatici poi, ma abbastanza presto ho iniziato a progettare sia quattro cavi che statici fino a dedicarmi, da almeno 3 anni alla progettazione solo di aquiloni statici che sono gli unici a soddisfarmi appieno; trovo fantastico pensare a qualcosa e poi costruirlo.    Si può sviluppare uno stile proprio, è quello che ho fatto anch' io, ma non ci si può legare sempre a quello, ci si deve rinnovare.    La mia è una continua ricerca, penso non ci sia bellezza dove non c'è sperimentazione."
                                                
[ Giovanni ]


SELEZIONE 1995 - 2000

 Quella che farò sarà una descrizione un po' anomala ed "indipendente" dei miei aquiloni, ma preferisco scriverti di tutti i pensieri e le idee che stanno dietro alla loro nascita invece delle caratteristiche tecniche perché queste sono solo dettagli, mentre sono le sensazioni durante la crezione e le emozioni ad opera terminata che li rendono vivi e parte di te.

I primi schizzi li disegno sempre su un piccolo block notes che porto sempre con me, sono quei pochi tratti che mi indicano poi come completare il progetto; non mi sforzo di finirlo per forza, aspetto e sarà lui stesso ad indicarmi come concluderlo.

 

 

foto_1-T.jpg (4826 byte)Bacio
E' un edo, il progetto è di Pierto Livi che me l' ha passato quando da ormai troppo tempo era solo una tela inutilizzata, potevo farci ciò che volevo [anche una coperta mi ha detto!], così ho deciso di dargli uno scheletro con ossa di carbonio. Ci sarà sempre un filo invisibile che collega me al suo creatore nel momento in cui volerà. Sono rappresentati due volti, ma il suo significato può estendersi partendo dall' uomo, a qualsiasi cosa si fondi, anche due poli opposti, in pace.

 

foto_2-T.jpg (3404 byte)Orchidea
E' un vecchio aquilone che ho rispolverato perché penso abbia delle forme innovative che, in un certo senso, predicevano ciò che avrei pensato e fatto in futuro. Era nato come quattro cavi, ma penso non fosse quello il suo campo poiché riconvertito a statico è molto meglio. Rappresenta un' orchidea, niente di più, "solo" un fiore.

 

foto_3-T.jpg (1950 byte)Spine
Diciamo che è l' aquilone del cambiamento, da qui in poi ho iniziato a lavorare su forme considerate "strane" [..cosa è strano?] e a costruire non solo la parte materiale di un aquilone, ma anche la sua anima. La grigia trasparenza che fa da sfondo alle spine rosse lascia intravedere i più accesi colori dietro, un vedo non vedo che mi piace molto e contrasta con le linee e gli angoli " pungenti" delle spine… i campanelli, poi, servono a dargli voce. 

Ciò che ci circonda è una fonte inesauribile d' ispirazione ed è proprio da questo che è nato il gruppo dei 4 dedicato agli elementi naturali: acqua - terra - fuoco - aria.
Molti pensieri sono uniti alla loro nascita e cercherò di esprimerli, per quanto sia possibile, scrivendo.
Sono presenti in tutti degli elementi ricorrenti come le curve convesse, tondeggianti, dei disegni "fluidi", amorfi, a rappresentare la mutazione di ciò che è attorno a noi e dei grossi fili cuciti che collegano le varie forme. Nessuno dei quattro è più importante degli altri, sono tutti indispensabili e si equilibrano l' un l' altro come in un cerchio.
Sono delle contaminazioni, come tutti quelli che sono venuti dopo.

foto_4-T.jpg (3148 byte)Il primo ad aver spiccato il volo è stato l' acqua. E' nato da una piccola goccia che ho visto sul finestrino della mia auto, la forma non n'è stata affatto modificata.
Rappresenta anche la vita, l' acqua è vita sostanzialmente, indispensabile, e tutto nasce da lì; proprio per questo l' aquilone oltre l' azzurro dell' acqua si "tinge" anche di rosa.

foto_5-T.jpg (6927 byte)La terra è un fiore. Due gemme bucano il cielo, in alto, mentre l' interno è in evoluzione; lo stelo affonda in un vaso nero che contiene i nutrienti per far crescere questa piccola pianticella.
E' l' elemento al quale noi siamo più uniti, sul quale camminiamo ogni giorno, è la ciclicità degli eventi, della natura. Una frase è legata a questo progetto e l' ho scritta a disegno finito: "Più difficile è il caso perché la ragione cerca la simmetria".

foto_6-T.jpg (2200 byte)Il fuoco è una forma estremizzata, esasperata nella sua bellezza come l' elemento che rappresenta. Non è nulla di materiale, il fuoco siamo noi. E' una specie di sistema solare dove noi siamo il sole, al centro.

foto_7-T.jpg (3179 byte)L' aria è stato l' ultimo dei 4 ad esser stato costruito e all' inizio non avevo nemmeno intenzione di farlo perché erano in parte tutti aria poiché si trattava d'aquiloni, ma sentivo che mancava qualcosa e volevo che questo gruppo non fosse legato al concetto d'aquilone, era un omaggio alla natura e questa era il mio modo di farlo, con la cosa che mi riusciva meglio.
Si libra in cielo leggero come un gabbiano, come i sogni, così impalpabili; basta una leggerissima brezza per farlo alzare ed io lo posso guardare solo da qui, esattamente sulla mia testa. E' il mio angelo.

foto_8-T.jpg (2743 byte)I.F. [ Idea. Fisica. ]
E' un idea che nasce dentro e viene a contatto con il mondo esterno attraverso un filo immaginario, è assieme fiore e frutto, qualcosa che nasce nel momento stesso in cui viene pensata. Non rappresenta nulla di materiale, ma qualcosa di molto più importante: è un pensiero.

foto_9-T.jpg (2516 byte)5 degrees
E' nato una notte che, guardando le nuvole le ho trovate così belle alla luce della luna e così sottili, quasi un velo, che ho deciso di dedicar loro un aquilone. Le catarifrangenze rappresentano proprio le nuvole, nel loro grigiore che però può accecare. E' un angolo di cielo notturno ed il nome non è altro che la temperatura di una delle tante notti d' inverno passate. 

[ Qualunque cosa la gente veda nei miei aquiloni, quella è la cosa più importante: la fantasia di chi li osserva. ]
Giovanni Lami


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