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STORIA DELLO JUGGLING
La storia del juggling non
la si racconta in una pagina, nè in dieci. Quella che segue é, giocoforza, una riduzione
di questa affascinante storia, ma più ancora un invito a continuare, su queste pagine, ad
occuparsi di coloro che questa storia hanno fatto. In prossimi interventi approfondiremo
la ricerca, e continueremo il nostro iter nel tempo fino ad arrivare a parlare dei più
grandi giocolieri di tutti i tempi, come Massimiliano Truzzi, Enrico Rastelli, Bobby May, ecc.... L'arte dei giocolieri é una tradizione antica: la prima
rappresentazione nota si trova in Egitto, nella tomba 15 di
Beni Hassan, appartenente a un ignoto principe del Medio Regno, periodo compreso tra il
1994 e il 1781 a.C.., e mostra una schiera di giocoliere dietro le spoglie di un faraone.
Nell'impero cinese, dominato dagli Han, i giocolieri erano i protagonisti
durante le rappresentazioni delle famiglie nobili.
Affascinanti racconti perpetuano invece le prodezze delle ragazze cinesi ai tempi dei
"reami combattenti", fra il 475 e il 221 a.C..
In Occidente, invece, il giocoliere venne considerato con una certa diffidenza.
Fino al XII secolo veniva identificato con trovatori o burloni: declamava poesie, si
esibiva in leste pantomime, faceva volteggiare palle ed anelli, faceva sollevare gli orsi
sulle zampe posteriori. Più tardi, anche i saltimbanchi entrarono a far parte della
categoria, intrattenendo il popolo e i potenti del regno. Le autorità tentarono di
restringerne la libertà d'azione e di parola, mentre la Chiesa gettò su di loro
l'anatema. Per la riabilitazione dei giocolieri occorre attendere la fine del XX secolo,
quando furono accettati nei circhi come artisti. Nel 1930 Jerome Medrano
iscrive per la prima volta nella storia dello spettacolo il nome di un giocoliere in
locandina: Enrico Rastelli. Al giovane giocoliere italiano, che in Russia incontra il
giapponese Takashima, andava il merito di aver adottato le tecniche orientali. Rastelli
entra in pista indossando un kimono, facendo volteggiare palle e piatti. Sarà il primo al
mondo a giocolare contemporaneamente con dieci palle. La prima star dei giocolieri aveva
lanciato uno stile, caratterizzato dalla varietà di oggetti, dalla rapidià dei gesti e
dall' acrobaticità. Pochi anni dopo cominciò il declino del circo e delle music-hall. La
performance fisica non era più sufficiente ad attirare gli spettatori, ed i giocolieri
furono costretti a dar fondo alla propria creatività. Seguendo un movimento parallelo, il
juggling recuperò allora la sua matrice popolare e tornò a scendere in strada. Si arriva
così agli anni '70, a una nuova generazione di giocolieri e saltimbanchi che, dall'epoca
del Flower Power a quella della New Age, ha trovato in questa disciplina un mezzo
espressivo ed uno stile di vita, meravigliando e coinvolgendo i passanti nelle piazze di
tutto il mondo.
Anche in Italia é finalmente arrivata l'onda lunga del
juggling, partita da più di un decennio dagli Stati Uniti e dal nord Europa. Nelle
piazze, negli spot pubblicitari, sulle spiagge assolate, alla televisione e per radio, le
apparizioni dei giocolieri sono diventate, come per incanto, più che frequenti. Luoghi e
non-luoghi di una cultura millenaria, dai contenuti affascinanti.
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