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TRACCE STORICHE
La nascita dello Yo-Yo come meccanismo risale a migliaia di anni fà. Non abbiamo però prove che ci diano la certezza della sua origine geografica; potrebbe essere nato in Grecia, in Cina oppure nelle Filippine, dove sembra fosse utilizzato come arma da caccia. I primi documenti sullo Yo-Yo come gioco ci arrivano dalla Grecia; infatti un piatto ateniese del 450 A.C., conservato nel Museo dell'antiquariato di Berlino, raffigura un giovane che gioca con lo Yo-Yo. Per duemila anni il gioco si diffonde senza modifiche: una stampa dell'anno 1792 mostra un gruppo di soldati giocatori di Yo-Yo in cui uno di loro gioca addirittura con due Yo-Yo contemporaneamente.
Un famoso personaggio storico giocatore di Yo-Yo fu Lord Wellington.

LO YO-YO NEL NOSTRO SECOLO
Si racconta che, agli inizi degli anni trenta, in America si produsse la più grande ondata di popolarità dello Yo-Yo mai vista e che non fossero solamente i bambini a giocarci. Non è per caso che la moda dello Yo-Yo si diffuse rapidamente anche in Europa; infatti la divulgazione di questo gioco fu pianificata da un commerciante chiamato Donald Duncan, che mandò uomini in tutto il mondo a dare spettacolo con i suoi Yo-Yo nelle piazze e nelle strade delle città, alzando la febbre degli Yo-Yo fino all'inverosimile. Nel 1931 Duncan aveva comperato dal filippino Pedro Flores l'idea per uno Yo-Yo nuovo, che aveva la capacità di "dormire" ruotando a vuoto in fondo al cordino e dando quindi al giocatore la possibilità di eseguire centinaia di "tricks". Così nacquero le prime maratone e i primi campionati mondiali di Yo-Yo.
Per incrementare ulteriormente le vendite, Mr. Duncan si alleò con il potente magnate della carta stampata W. R. Hearst dando origine ad un accordo tanto semplice quanto geniale. L'editore pubblicizzò gli Yo-Yo gratuitamente e in cambio Mr. Duncan si impegnò a subordinare l'iscrizione alle sue gare alla presentazione di tre nuovi abbonati ai giornali di Hearst. In questa maniera Mr. Duncan nel 1931 vendette 3 milioni di Yo-Yo in un mese nella sola area di Filadelfia! Nella costruzione degli Yo-Yo per 54 anni non successe nulla di veramente importante, ma nel 1984 l'americano Michael Caffrey lanciò sul mercato lo "Yomega, lo Yo-Yo intelligente", pensato per aiutare i giovani Yo-Yoers ad eseguire con maggiore facilità le varie figure.

Michele MartoneTUTTI I NOMI DELLO YO-YO
Nel XVIII secolo lo Yo-Yo apparve in Inghilterra come una curiosità orientale, forse cinese, ma divenne popolare con il nome di "bandilor" che richiama la città indiana di Bangalore. Secondo un articolo del "Journal de Luxes" del dicembre 1791, lo Yo-Yo arrivò a Parigi nell'ottobre dello stesso anno come "joujou de Nomadie". Nel 1795, in Francia, durante il regno del Direttorio, un gran numero di aristocratici si rifugiarono in Germania con i loro preziosi Yo-Yo realizzati in vetro e avorio; forse è questo il motivo per cui lo Yo-Yo era chiamato con i nomi di"emigrette" e"coblentz". La parola "Yo-Yo" fu coniata e registrata nello "American Patents Office" nel 1930, guarda caso proprio da Donald Duncan.  

L'EVOLUZIONE DELLO YO-YO
Lo Yo-Yo classico
Lo Yo-Yo classico ha un'estremità del cordino fissato all'asse. Quando il cordino é completamente srotolato, lo Yo-Yo fa marcia indietro e ritorna nella mano del giocatore. Il diametro del cordino influenza la velocità dello Yo-Yo, perché più é grosso, più, arrotolandosi, aumenta il raggio dell'asse di rotazione.

• Come lavora

Mentre lo Yo-Yo sale, il cordino si avvolge intorno all'asse aumentandone il diametro di due o tre volte. Durante la discesa il diametro diminuisce e, per questo, la velocità di discesa aumenta proporzionalmente. Quando il filo é completamente srotolato, e il diametro ridotto al solo asse, lo Yo-Yo ritorna su.

• Come ritorna su

Lo Yo-Yo classico ritorna su senza fermarsi quando il cordino é completamente srotolato; il suo movimento può essere più semplicemente descritto come cambio alternato di velocità tra la caduta e la salita.

Per la salita lo Yo-Yo utilizza l'energia potenziale immagazzinata durante la discesa.

Quando lo Yo-Yo è lasciato a se stesso, durante la caduta e la salita, perde lentamente energia a causa dell'attrito causato dal filo contro lo Yo-Yo e dalla resistenza dell'aria. Il giocatore reintegra l'energia muovendo lo Yo-Yo ritmicamente con il dito medio che tiene il cordino.

Lo Yo-Yo moderno
Il cordino dello Yo-Yo moderno é legato intorno all'asse attraverso un cappio. Questo significa che questo tipo di Yo-Yo può "dormire", cioè può girare liberamente nel suo cappio quando il filo é completamente srotolato (sleeper). Questa particolarità dà allo Yo-Yoer la possibilità di esibirsi in un gran numero di "tricks" particolari che non sono possibili con lo Yo-Yo classico. E' proprio la capacità di "dormire" che rende così divertente il gioco con lo Yo-Yo.

• Come lavora

A differenza dello Yo-Yo classico, quello moderno, come appena detto, é in grado di "dormire" ruotando a vuoto nel suo cappio. Il principio che lo mantiene stabile é quello del giroscopio.

Lo Yo-Yo, cadendo per sola inerzia da un altezza di un metro, può "dormire" soltanto per due secondi. La maggior parte dei tricks richiedono però uno sleeper molto più lungo e quindi il giocatore deve aumentare la velocità di caduta dello Yo-Yo dandogli una forte spinta in partenza.

Yo-Yoers esperti sono in di far raggiungere allo Yo-Yo anche 140 giri al secondo, che equivalgono ad una caduta da 25 metri di altezza. Quando lo Yo-Yo raggiunge una velocità del genere il suo bordo esterno gira a quasi 100 km/h.

Uno Yo-Yo moderno consente al giocatore di conservare in uno "sleeper" l'energia che ha prodotto e di usarla quando ne ha bisogno.

• Come ritorna su

Uno "sleeper" può essere interrotto in qualsiasi momento. Basta dare un piccolo colpo dal basso verso l'alto e lo Yo-Yo si riavvolgerà sul cordino. Lo Yo-Yo fa un piccolo salto e la sua massa in rotazione intrappola la parte finale del cordino, momentaneamente allentato; quando il filo si ritende, si riarrotola sull'asse facendo ritornare lo Yo-Yo in mano.

E' anche possibile fermare la sua corsa a metà strada e riportarlo in mano utilizzando la stessa tecnica.

Yomega, lo Yo-Yo con il cervello
Questo Yo-Yo unisce in sé le caratteristiche dello Yo-Yo classico e di quello moderno. Contiene nel suo interno un meccanismo semplice ma utile, una frizione centrifuga. Quando la frizione é attiva, abbiamo uno Yo-Yo classico che può andare soltanto su e giù. Dando allo Yo-Yo un forte effetto di rotazione, la frizione si sgancia grazie alla sopravvenuta forza centrifuga, e lo Yomega diventa un moderno Yo-Yo "long sleeping". Non appena la forza centrifuga diminuisce, la frizione si riattiva e lo Yomega torna in mano; le molle al suo interno sono tarate in modo da riattivare la frizione solo quando l'energia residua é sufficiente a riportarlo nella mano del giocatore. E' per questo che viene chiamato "Yo-Yo con il cervello". E' facile da utilizzare e dà grandi soddisfazioni anche ai principianti.

Liberamente tratto da: "Yo-Yo World Trick book by Harry Baier"
Copyright 1997: Harry Baier, D-79261 Gutach


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