Peter Eisenman

Si laurea a Cornell nel 1955. Suo maestro è Colin Rowe che gli insegna a guardare l'architettura svincolandola dalle componenti sociologiche e stilistiche. Eisenman comincia a leggere l'architettura come se fosse un testo la analizza linguisticamente. Scrive due saggio sull'opera di Terragni, in particolare si occupa della Casa del Fascio e della casa Giuliani Frigerio, nella prima evidenzia un movimento di erosione dall'esterno verso l'interno, nella seconda invece rilegge un esplodere dal nucleo centrale da dentro a fuori.

punto elenco

TESTO

Nelle sue prime opere riesce a sintetizzare i due concetti di Terragni, in particolare in HOUSE II (1969-1970), è come una reazione chimica all'interno di una provetta, la struttura a telaio trattiene i piani che esplodono dall'interno.

Un'altra opera è HOUSE III (1969-1971) a Lakeville nel Connecticut costituita da due cubi di cui uno è ruotato di 45° rispetto all'altro, l'architettura si autoreferenzia, mostra la vera intenzione progettuale.

Fondamentale è il progetto mai realizzato di HOUSE X (1972-1975) in Michigan, in cui i percorsi suddividono la casa in quattro quadranti che pur essendo separati dialogano tra loro attraverso l'articolazione degli spazi interni a diverse altezze e l'utilizzo di materiali come reti, pannelli di alluminio ecc.

Questa fase delle House va avanti fino al 1983 con la consacrazione dei Five.

punto elenco CONTESTO

Il 1985 è un anno di svolta, nasce il progetto per l'IBA (1981-1985), è un edificio di abitazione a Berlino. Si vede la frammentarietà delle masse che si oppongono alla continuità del Muro, ma anche nei tracciati layerizzati su quelli storici. Eisenman sostiene che l'architettura è sollevata dal suolo archeologico, le masse sono come dei fossili che fuoriescono dal piano orizzontale e svolgono il loro racconto sulle facciate, come se fossero sezioni stratigrafiche.

 

punto elenco BETWEEN

Abbandonate le riflessioni sul testo, si lancia in una ricerca degli spazi tra le cose, in cui inserire l'architettura. Per il WEXNER CENTER in Ohio propone una maglia tridimensionale che trasforma lo spazio tra due edifici esistenti in un fulcro funzionale e simbolico del progetto.

Lo spazio fra le cose quale strategia di progetto fa qui la sua prima apparizione.

 

punto elenco LOTTA AL CUBO

Il CARNEGIE MELLON RESEARCH CENTER (1987-1988) è un esempio di operazioni plastiche sui volumi. Proprio in questo periodo Eisenman abbandona la geometria euclidea per le operazioni booleane che sono più dinamiche.

Il progetto è strutturato attraverso una serie di operazioni di sottrazione, incastro e intersezione sul cubo di base.

 

 

punto elenco OSCILLAZIONI

Dopo diverse ricerche sul cubo booleano, i frattali, il DNA, Eisenman aggiunge la tecnica del movimento. Un esempio è CASA GUARDIOLA con la sua L che vibra, dondola, ruota definendo gli spazi.

Attraverso il movimento e le operazioni booleane si disegnano gli spazi, i percorsi ascendenti, si viene a creare una nuova estetica.

 

 

 

 

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