Nelle carceri serbe giacciono dai 2000 ai 7000 prigionieri
politici kosovari che sono stati là deportati dalle truppe
di Belgrado che si ritiravano dal Kosova. Gran parte di loro é
stata arrestata per attività politiche precedenti l'intervento
della NATO. Si tratta di studenti, attivisti dei diritti umani,
intellettuali e oppositori del regime di Belgrado.
L'Occidente si disinteressa totalmente del destino di questi militanti,
come dimostra il fatto che negli accordi di "pace" firmati
a Kumanovo non vi è alcun riferimento ad essi, e i kosovari
sono rimasti soli a chiederne la liberazione con la fondazione
di una associazione che si batte per questo e una manifestazione
che si tiene ogni venerdì a Prishtina e nelle principali
città kosovare. Noi chiediamo il rilascio di questi prigionieri
ed in particolare aderiamo alla campagna proposta dal Comitato
di Solidarietà con il Kosova per la liberazione di Flora
Brovina, attivista dei diritti umani e poetessa a cui la durezza
del regime carcerario ha causato due attacchi di cuore, e Albin
Kurti leader studentesco vittima a sua volta di numerose violenze
fisiche e psicologiche e al quale i familiari fino ad oggi non
hanno potuto far visita.