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                   Capodanno

 

A Bultei le usanze tradizionali relative al capodanno consistevano

soprattutto in:

Formule augurali, pronostici, questue, pani particolari.

 

                  Auguri

 

Le formule augurali più usate erano: “Bonas dies e bonos annos e bonas Pascas cumpridas”, “Bonu prinzipiu, menzus fine”.

 

 

                  Su Candelarzu

 

L’ultimo giorno dell’anno tutti i bambini e le bambine si alzavano

prestissimo, si riunivano in piccoli gruppi e andavano in giro per le case a chiedere “su candelarzu”.

I più grandicelli andavano nelle prime ore del mattino, quando era ancora buio (verso le 5.30-6.00 ) e vedevano grazie alla luce della luna o delle candele che usavano portare (da questo forse deriva il nome: “candelarzu” )

Prendevano i sacchetti ( che erano i sacchi che si adoperavano per la farina quando veniva macinata nel mulino ) e mentre camminavano per le vie del paese recitavano a gran voce dei versi

 

“A su candelarzu

chi b’est  andadu Deu “

 

oppure

 

“A candeleu

ca b ‘est andadu Deu

 chin su saccu ettadu

ca Deu b’est andadu.

Dadenos candelarzu

 O poddine o chivarzu”

 

 

Le padrone di casa davano in dono ai bambini: noci , mandorle, fichi secchi,mele e delle “cozzuledde” fatte in casa per l’occasione dette: “su manigu de su candelarzu”.

Si raccontava che Gesù Bambino era andato a “candelarzu” e volevano dargli la “cozzuledda” più brutta e bruciacchiata, ma Gesù Bambino con un miracolo le fece diventare tutte belle e buone. Come ringraziamento per i doni ricevuti, i bambini usavano dire: “Atteros annos menzus” . Quando però non ricevevano niente in dono, dicevano: “Mai nd’appasa”.

Gruppetti di circa quattro o cinque ragazzi più grandi, andavano nelle case dei vicini e dei conoscenti e, con la scusa del candelarzu, si facevano offrire qualche cosa come: vino, dolci e frutta secca.

Non entravano mai nelle case dove abitavano famiglie in lutto o persone con cui non andavano d’accordo.

 

                                                 Pane

 

Per capodanno a Bultei si facevano alcuni pani cerimoniali particolari:

“ Sa pertusitta” una focaccia dedicata ai pastori in cui si raffiguravano in rilievo un ovile con le pecore, la capanna ecc..

“Sa zuada” una focaccia dedicata ai contadini, in cui si raffiguravano in rilievo i buoi, l’aratro, la vanga ecc..

“Su capu annu” una spianata lunga.

“Sa cozzala” a base di farina, patate lesse macinate, lardo o lardo abbrustolito (“erda”).

“Sa cozzala chin s’ou” una focaccia con l’uovo al centro.

“Su moddizzolu” pane di semola farcito con uva passa .

Tanti erano i pani che si facevano per Capodanno, tutti frutto del lavoro e della fantasia delle donne del nostro paese.

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