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Scandalo 'NIGERGATE' GLI ATTENTATI PIU' GRAVI Servizio Foto1 - G.Foto1 - G.Foto2
Il Dopo Guerra in IRAQ
BAGHDAD, BOMBA ESPLODE A PASSAGGIO CONVOGLIO USA
BAGHDAD 26 APR - Una bomba e' esplosa oggi a Baghdad al passaggio di un
convoglio americano, nel quartiere di Waziriah (parte nord della citta'),
secondo testimoni. ''Ho visto un veicolo americano in fiamme'', ha
preciato la fonte. Le forze Usa hanno circondato il settore. Una spessa
colonna di fumo si alza dal luogo dell'esplosione. Non c'e' notizia al momento
di vittime.
ESPLODE BOMBA A BASSORA, FERITO SOLDATO BRITANNICO - Un soldato
britannico e' sttao ferito oggi da una bomba che e' esplosa vicino al
convoglio su cui si trovava nella citta' dell'Iraq meridionale Bassora, ha
detto un portavoce militare britannico sul luogo. ''Le ferite non sono gravi'',
ha precisato. L'ordigno e' esploso vicino al convoglio di sei veicoli
stamattina attorno alle 07:30 locali. Mancano, al momento, altri dettagli. I
britannici sono il secondo contingente per numero di soldati in Iraq, dopo gli
americani, con circa 7.500 soldati di base sopratutto attonro Bassora, 550 km
a sud di Baghdad.
ATTACCHI KAMIKAZE A BASSORA, DECINE DI MORTI E FERITI
BASSORA 21 APR - Decine di morti - almeno 55 secondo testimoni - sono
stati provocati stamattina a Bassora, nel sud dell'Iraq, da tre attacchi
kamikaze contro tre commissariati di polizia. Una quarta autobomba con
kamikaze e' esplosa contro un'accademia di polizia a Zubeir, a sud di Bassora.
''Tre ordigni esplosivi caricati su auto hanno colpito tre stazioni della
polizia nella citta' di Bassora. Ci sono molte vittime fra gli iracheni,
ma non si sa ancora quante. Non ci sono vittime fra i militari della
coalizione'', ha affermato un portavoce del ministero della difesa britannico
a Bassora, riferendo inoltre che i militari britannici stanno cercando di
portare aiuto, ma che i loro sforzi sono osteggiati da una folla inferocita
che ha circondato i luoghi delle esplosioni e impedisce ai militari di
raggiungere i tre commissariati, tirando loro contro pietre.
Trenta corpi sono all'obitorio, secondo fonti mediche che affermano che ci
sono decine di feriti, molti dei quali in condizioni gravi. Tra le vittime, un
gruppo di bambini che venivano portati con un minibus a un giardino
d'infanzia. Nell'esplosione di Zubeir sono morti tre iracheni e sono
rimasti feriti quattro soldati britannici, di cui due in modo grave.
(Aggiornato il 21 Aprile 2004 ore 10:00)
Torna Bin Laden : 'Tregua agli europei'
Spunta un nuovo nastro attribuito allo sceicco del terrore e consegnato alla tv araba Al Arabiya: "Se smettete di attaccare i musulmani sarà tregua". Minacce a Usa e Israele: "Vendicheremo Yassin"
DUBAI 15 APR - La tv araba Al-Arabya ha trasmesso questa mattina un
messaggio audio attribuito al capo della rete terroristica di Al-Qaeda Osama
Bin Laden. Per la prima volta la voce attribuita al leader terrorista menziona
gli attentati dell'11 marzo scorso di Madrid e la morte dello sceicco Ahmad
Yassin dando a intendere che si tratta di un nastro registrato di recente.
Inoltre si propone un patto con i paesi europei per porre fine
alle operazioni terroristiche in Europa. Pubblichiamo di seguito il testo
completo del messaggio, che dura circa 5 minuti, diffuso dall'emittente degli
Emirati. «La lode spetta ad Allah il signore dei mondi e la sua benedizione al
profeta Muhammad ed ai suoi compagni. Questo messaggio h indirizzato ai nostri
vicini dei paesi del nord del mediterraneo affinchè accettino una proposta di
accordo in seguito ai segnali positivi che sono emersi di recente. La lode
spetta ad Allah che si trova al di sopra dei cieli e del mondo, la pace su
coloro che seguono la retta via (Forma di saluto che i musulmani devono fare
secondo la tradizione islamica ai non musulmani a differenza di Salam Alaiakum,
la pace sia su di te, che invece viene rivolto solo ai musulmani ndr.).
La situazione in Palestina, e ciò che è accaduto l'11 settembre e l'11
marzo sono una parte della ricompensa che viene da voi, ed h risaputo che la
sicurezza h una necessità per ogni uomo, e noi non vogliamo che sia una cosa
che riguardi solo voi. Dopo questa presentazione voglio ribadire che non siamo
noi, nè le nostre azioni, terroristi, le nostre azioni sono la conseguente
risposta delle vostre che sono la distruzione sistematica dei nostri popoli
come avviene in Afghanistan, in Iraq e in Palestina. Il mondo ha visto il
bombardamento che ha colpito lo sceicco Ahmad Yassin, che Allah abbia
misericordia di lui, e noi promettiamo ad Allah che combatteremo l'America con
il suo permesso.
Qualsiasi fede uccide degli innocenti diventa nostra nemica. Noi ci
poniamo contro coloro che nascondo il vero problema che consiste
nell'occupazione della Palestina e che diffondono menzogna circa il nostro
diritto di difesa e di resistenza, queste persone non hanno rispetto per loro
stessi così come coprono il sangue versato da questi popoli. La visione di ciò
che accade, delle uccisioni nei nostri paesi e nei vostri, h una questione
importante per chi l'ingiustizia colpisce sia noi che voi. (segue) Dobbiamo
pensare ai nostri interessi e non a quelli della Casa Bianca che attraverso le
sue società che producono armi guadagnano miliardi di dollari o come quelle
che vogliono entrare nella ricostruzione come la società Hulliburton e le
altre.
Chi che trae giovamento da questa guerra e da questo sangue versato
sono i commercianti che guadagnano sull'uccisione dei popoli come il
presidente Bush e i capi che lo seguono, o come l'Onu che non fa gli interessi
generali dei popoli. Sono questi che rappresentano un pericolo e che
perseguono il piano sionista e noi li combatteremo. Noi vogliamo rispondere ai
segnali positivi emersi dai sondaggi secondo i quali la maggioranza dei popoli
europei vuole giungere a un patto. Le persone sincere tra i dotti i
commercianti e i capi dovranno formare un consiglio permanente che
rappresentino i popoli europei per risolvere le nostre questioni come quella
palestinese.
Così come io vi propongo un patto, nel quale noi ci impegniamo a
fermare qualsiasi operazione contro quei paesi che non attaccano i musulmani o
che non entrano nei nostri affari. La colonizzazione dell'America nei paesi
islamici h grande e con questo patto potremmo cambiare il loro atteggiamento e
favorire la nascita di un nuovo governo. Vogliamo che il patto abbia inizio
con il ritiro dei vostri soldati dai nostri paesi, e il patto sar` aperto
entro tre mesi a partire dalla diffusione di questo annuncio. Fate sl che si
possa interrompere il versamento del vostro e del nostro sangue, si tratta di
una soluzione semplice e voi sapete che ci impegniamo a rispettare questo
accordo non come fa l'America che mente alla gente annunciando di volere la
libert`. Abbiamo combattuto i russi dopo l'invasione dell'Afghanistan e della
Cecenia, cosl come gli europei dopo l'invasione dell'Iraq e dell'Afghanistan e
l'uccisione degli americani h avvenuta dopo il sostegno da loro dato agli
ebrei in Palestina e l'invasione della penisola araba. Così come li abbiamo
combattuti dopo l'invasione della Somalia e come ho gi` detto la verit` h
meglio della menzogna. La pace sia con chi segue la retta via».
(Aggiornato il 15 Aprile 2004 ore 10:00)
OSTAGGIO UCCISO: LA VITTIMA E' QUATTROCCHI
BAGHDAD - Fabrizio Quattrocchi, ex panettiere di
36 anni, originario di Catania ma residente a Genova, uno dei quattro italiani
presi in ostaggio domenica in Iraq, e' stato ucciso. La conferma e' venuta
nella notte dal ministro degli Esteri Franco Frattini, due ore dopo l'annuncio
della televisione satellitare del Qatar al Jazira dell'assassinio di un
ostaggio italiano.
Comprensibile il dolore in via Lagustena 21, a Genova, dove nell' abitazione
della sorella della vittima si e' riunita la famiglia, dal primo momento
chiusa in un impenetrabile silenzio. Particolarmente provata e' l'anziana
madre della vittima, Agata Raimondo, che e' stata assistita da un sanitario
della guardia medica.
Dopo la conferma della morte di Quattrocchi il padre di Salvatore Stefio,
Angelo, ha rivolto un appello a tutti gli italiani: 'Chiedo a tutti di
scendere in piazza per fermare tutto questo. Io lo sto facendo, tenendo in
mano la bandiera italiana'. Per Stefio 'non e' giusto che la gente vada li' a
lavorare e invece trova la morte'.
'Hanno spezzato una vita, non hanno incrinato i nostri valori e il
nostro impegno per la pace', ha cosi' reagito il presidente del Consiglio,
Silvio Berlusconi. E Frattini ha affermato: 'Siamo in Iraq e vogliamo far
capire che l'unica strada possibile e' una strada di pace e per fare questo
dobbiamo rimanere in Iraq per garantire un minimo di sicurezza: questo e'
indispensabile'.
I sequestratori - le Falangi Verdi di Maometto - hanno minacciato di
uccidere anche gli altri tre, Salvatore Stefio, Umberto Cupertino e Maurizio
Agliana, se le loro richieste non verranno accettate. I rapitori chiedono
le scuse del primo ministro italiano, diffuse dalle catene satellitari arabe,
'per l'oltraggio ai musulmani e all'Islam', il ritiro delle forze italiane
dall' Iraq, secondo un calendario preciso, e la liberazione degli imam delle
moschee e dei predicatori arrestati in Iraq.
Il consigliere diplomatico di Palazzo Chigi, ambasciatore Gianni Castellaneta,
e' partito, su mandato del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, per una
missione nell' ambito dei tentativi diplomatici tesi a salvaguardare la vita
dei cittadini italiani ancora sequestrati in Iraq.
Il leader della Margherita, Francesco Rutelli ha invitato all'unita': ''In
questa materia non ci possono essere polemiche tra maggioranza e opposizione''
perche' ''in questa vicenda non si puo' accettare il delirio e il ricatto di
queste bande''.
LE ALTRE REAZIONI DAL MONDO POLITICO - Se per il coordinatore delle
segreterie nazionali della Lega Nord Roberto Calderoli ''siamo di fronte a una
guerra dichiarata e forse non e' piu' sufficiente una missione di pace'', per
il coordinatore di An Ignazio La Russa ''e' il momento di tenere i nervi
saldi''.
Il Presidente della Commissione Esteri della Camera Gustavo Selva (An) ha
invitato ''tutti i paesi civili'' ad ''unirsi per combattere bande criminali e
terroristiche''.
Per l' opposizione e' intervenuto da Stoccolma il segretario dei Ds, Piero
Fassino: ''Un assassinio barbaro e atroce, di fronte al quale la coscienza di
ognuno si ribella e che conferma la necessita' di una lotta senza quartiere al
terrorismo''. Il leader della Margherita ha sottolineato che ''su questa
materia non ci possono essere polemiche tra maggioranza e opposizione''.
(Aggiornato il 15 Aprile 2004 ore 09:00)
ARRESTATO IL VICE DI SADR
BAGHDAD 13 APR 2004 - Il luogotenente a Baghdad del leader radicale sciita,
Moqtada al Sadr, l'imam della moschea di Khadimiya Hazem al-Araji, è stato
fermato dalle truppe statunitensi al termine di un'intervista nell'hotel
Palestine con Lilli Gruber, l'inviata del Tg1 nella capitale irachena. «Stava
lasciando l'hotel ed è stato fermato dai militari statunitensi», ha raccontato
la giornalista italiana. Nel corso dell' intervista rilasciata a Baghdad all'
inviata del Tg1 Lili Gruber prima di essere arrestato da soldati americani, ha
minacciato una rappresaglia contro i militari italiani di stanza a Nassiriya.
Domenica scorsa i soldati italiani, che cercavano armi e documenti, hanno
compiuto un' irruzione nella sede del movimento guidato dal leader radicale
sciita Secondo un poliziotto iracheno e altri testimoni, dopo pochi minuti
Hazem al-Haraji è stato però fatto uscire d a un'uscita di servizio dell'Hotel
Palestine e portato via all'interno di un veicolo blindato. Capitolo
sequestri: giallo su quattro italiani apparentemente svaniti nel nulla.
Liberati gli otto russi rapiti ieri a Baghdad, mentre sue soldati e sette
cittadini Usa mancano ancora all'appello. Nessuna notizia dei tre ostaggi
giapponesi. Parigi e Mosca invitano i propri connazionali ad abbandonare
rapidamente l'Iraq.
FALLUJA, TREGUA PROROGATA
BAGHDAD 13 APR 2004 - La tregua nella città assediata di Falluja è stata
prorogata almeno fino a stasera per permettere di continuare i negoziati tra
combattenti della guerriglia sunnita e soldati americani. La tregua "dovrebbe
durare almeno fino a stasera ma speriamo che regga più a lungo", ha detto all'Afp
Fuad Raui, un alto responsabile del Partito islamico iracheno che guida i
negoziati per arrivare a un cessate il fuoco ad oltranza. Citando fonti
ospedaliere, Raui ha confermato che nella settimana di feroci combattimenti
tra guerriglia e marines sono stati uccisi più di 600 iracheni e 1.250 sono
rimasti feriti. "Tra i morti ci sono 160 donne, 141 bambini e molti anziani",
ha aggiunto il leader islamico.
SCADUTA TREGUA A NASSIRIYA TRA ITALIANI E LEADER RELIGIOSI
ROMA 09 APR - E' scaduta questa notte la tregua
di 48 ore concordata tra i leader religiosi di Nassiriya e gli italiani: 48
ore che dovevano servire ai maggiorenti della citta' per allontanare
definitivamente i miliziani armati di Al Sadr. Non e' successo. O, almeno,
non in modo totale. ''Alcune centinaia'' di questi rivoltosi si trovano
infatti ancora nella zona nord di Nassiriya, quella affidata al controllo
delle forze di polizia e di sicurezza irachene. Essenzialmente la tregua e'
stata rispettata'', ha affermato il gen. Gian Marco Chiarini, comandante
della task force italiana a Nassiriya. Il quale ha aggiunto, pero', che i
negoziati ''continuano e speriamo che sortiscano effetti''. Oggi e' un
giorno particolare. Il 9 aprile e' infatti l'anniversario della caduta di
Saddam Hussein e manifestazioni sono annunciate in varie parti del Paese.
Inoltre, e' questo un periodo di grande mobilitazione popolare in Iraq, per le
imminenti celebrazioni della festa dell'Arbain. Si tratta della commemorazione
del terzo Imam sciita Hussein, che prevede un enorme pellegrinaggio - si
parla di milioni di persone - che attraversera' il Paese fino a Karbala.
La zona di Nassiriya sara' interessata da questo massiccio spostamento di
persone e il timore degli organismi di intelligence e' che tra i pellegrini
possano infiltrarsi dei violenti.
E' ANCORA A FALLUJA L'EPICENTRO DELLA TENSIONE - L'incubo peggiore, lo
scenario che nessuno voleva vedere, la previsione piu' catastrofica sono una
realta': un anno dopo l'ingresso delle truppe americane a Baghdad e la
distruzione dei simboli del regime, in Iraq sciiti e sunniti si uniscono
nella comune ostilita' contro l'invasore. E anche se il bilancio dei morti
ieri e' stato meno pesante rispetto a quello del giorno prima, non accennano a
diminuire i focolai di tensione. Nel quartiere sciita di Sadr City, le
truppe americane hanno distrutto il quartier generale delle milizie fedeli
all'imam Moqtada Sadr. Cinque iracheni sono rimasti uccisi e 18 altri
feriti in seguito all'esplosione di un ordigno artigianale nella citta' a
Baladrooz, a nord di Baghdad. Ma e' ancora Falluja l'epicentro della tensione.
Due marines caduti in una imboscata sono stati uccisi nel pomeriggio di
ieri nella citta' dove continuano combattimenti e rastrellamenti. I morti
negli ultimi quattro giorni, secondo fonti ospedaliere, potrebbero ammontare
ad oltre 200 e molti cadaveri restano insepolti per strada. Inoltre c'e'
timore per la sorte degli ostaggi -ieri sono stati sequestrati tre giapponesi,
due arabi israeliani, un inglese e un canadese, mentre altri sette ostaggi
sudcoreani sono stati liberati-. Terrorizzati, col coltello alla gola,
costretti a invocare il nome di Dio: cosi' sono apparsi in un videotape i tre
giapponesi rapiti sulla strada che collega Baghdad al confine giordano. Due
uomini e una donna, tutti giovani, uno addirittura solo diciottenne. el
video trasmesso dalla televisione araba al Jazira, girato dai loro
sequestratori, sono seduti per terra, circondati da uomini armati e
incappucciati. Per il loro rilascio e' stato chiesto a Tokyo l'immediato
ritiro delle truppe. Ma il primo ministro Kozumi ha ribadito oggi che ''di
ritiro delle truppe non se ne parla. L'unica cosa a cui pensiamo ora e' l'incolumita'
e la liberazione dei tre ostaggi''.
15 MORTI NELLA NOTTE A KERBALA - Gli scontri della notte passata tra
soldati polacchi e bulgari della coalizione e guerriglieri sciiti hanno
provocato la morte di 15 iracheni, mentre sei pellegrini iraniani sono rimasti
uccisi a un posto di blocco polacco. Lo riferiscono fonti della polizia e
medici del posto.
FERITI TRE MILITARI SPAGNOLI IN IMBOSCATA - Tre militari spagnoli di
pattuglia sono rimasti feriti, uno gravemente, in una imboscata questa notte a
Diwaniyah (sud Iraq). Lo ha riferito il ministero della Difesa spagnolo. I tre
uomini, tra cui un capitano, stavano attraversando a piedi un ponte cittadino
quando sono stati colpiti da granate anticarro.
USA EVACUANO COMMISSARIATI E MUNICIPIO SADR CITY - Le forze americane
hanno evacuato la notte scorsa i commissariati di polizia e gli uffici
municipali nel quartiere sciita di Sadr City a Baghdad, dopo sanguinosi
scontri con miliziani sciiti. Lo riferisce un giornalista della France Presse
(Aggiornato il 09 Aprile 2004 ore 09:00)
DIVAMPA IL CONFLITTO IN IRAQ, SCONTRI DA NORD A SUD
Bagdad 08 Apr - Divampa il conflitto sui
due fronti dell'Iraq, nel Nord sunnita e nel Sud sciita, con un bilancio di
oltre 35 morti per la coalizione in quattro giorni e almeno duecento iracheni.
Dei feriti non si tiene piu' il conto. Le forze americane hanno
lanciato ieri bombe e razzi verso una moschea a Falluja, a nord di Baghdad, e
sostengono di aver ucciso 40 guerriglieri che avevano trovato rifugio nel
luogo di culto e da li' sparato un razzo anticarro contro i soldati Usa.
Per tutto il pomeriggio di ieri si sono anche rincorse voci su cinque
marines che sarebbero stati colpiti da tiri provenienti dall'interno della
moschea, senza peraltro che queste informazioni abbiano ricevuto alcuna
conferma ufficiale dai responsabili dell'operazione condotta nella citta'
roccaforte della resistenza sunnita.La Casa Bianca, che continua ad
attribuire gli episodi di violenza in Iraq a un ''piccolo numero di
estremisti'', ha invitato il leader integralista sciita Muqtada al-Sadr a
consegnarsi alle autorita' e a far cessare le violenze in atto. Il portavoce
del presidente George W. Bush Scott McClellan ha dichiarato: ''Sadr sta
cercando di usare una dimostrazione di forza per compromettere la democrazia
per gli iracheni, ma non avra' successo.''. Oggi Tony Blair sara' a Washington
per incontrare Bush e Kofi Annan.
RIENTRATI A ROMA 4 MILITARI ITALIANI FERITI A NASSIRIYA - Sono
rientrati in Italia nella notte tre dei dodici bersaglieri feriti martedi' a
Nassiriya negli scontri a fuoco con i guerriglieri sciiti e un sottufficiale
dei carabinieri lievemente ferito il 4 aprile in un attacco vicino alla base
italiana 'Libeccio'. Il volo speciale proveniente da Tallil via Abu Dhabi, con
a bordo il sottotenente Massimo Pupo di Rho (Milano), il caporalmaggiore
Francesco Galati di Surano (Lecce) e il primo caporalmaggiore Daniele Vadrucci
di Nociglia (Lecce), e' giunto all'aeroporto di Fiumicino cinque minuti dopo
la mezzanotte. Con loro anche il maresciallo ordinario dei Carabinieri
Maurizio Schiavone. Allo scalo romano i tre bersaglieri, che appartengono alla
132/a Brigata Corazzata 'Ariete' di stanza a Pordenone, e il sottufficiale dei
CC sono stati accolti dal Gen. Emilio Marzo, Sottocapo di Stato Maggiore
dell'Esercito, in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore, gen. Fraticelli.
(Aggiornato il 08 Aprile 2004 ore 09:00)
ATTACCATA MOSCHEA, 40 VITTIME
BAGHDAD 07 APR - L'Iraq è un'immensa polveriera: ovunque divampano i
combattimenti e si fatica a tenere un bilancio preciso delle vittime e dei
fatti. E' di questi minuti la notizia, ripresa da varie agenzie, di un attacco
delle truppe americane contro una moschea di Falluja. Secondo fonti vicine
alla coalizione, l'edificio era usato come rifugio dai seguaci di Moqtada
al-Sadr: almeno 40 i militanti locali rimasti uccisi. Sempre in mattinata
truppe polacche hanno ucciso il portavoce del movimento radicale che fa capo a
Sadr a Falluja, Murtada al Mussawi. Il fatto sarebbe avvenuto durante i
combattimenti fra soldati della coalizione e sciiti nelle vie della città.
L'AP riferisce di un elicottero americano precipitato in fiamme nella località
di Baquba, 50 km a nord di Baghdad, dove si combatte fin dalla mattinata. In
conseguenza dei pesanti attacchi delle milizie sciite cont ro le posizioni
della coalizione, l'esercito ucraino ha abbandonato la città di Kout: lo
conferma anche il ministero degli Esteri di Kiev. Combattimenti con vittime e
feriti da entrambe le parti sono ancora segnalati a Falluja, Najaf, Ramadi e
Baghdad.
USA: "ELIMINEREMO SADR" - Le Foze Armate Usa in
Iraq sono impegnate in operazioni il cui fine è la totale distruzione
dell'Esercito Mehdì, la milizia fedele al leader radicale sciita Moqtada
al-Sadr che da giorni si batte furiosamente contro le truppe della coalizione
alleata. Lo ha sottolineato un portavoce del contingente americano, generale
di brigata Mark Kimmitt, nel corso di una conferenza stampa a Baghdad. «Nelle
regioni centrali e meridionali dell'Iraq la coalizione e le forze di sicurezza
irachene stanno conducendo azioni volte a eliminare l'Esercito 'Mehdì, e a
tale scopo noi l'attaccheremo», ha ammonito Kimmitt. Ngli scontri con i
miliziani sciiti di Sadr sono già morte da domenica come minimo 130 persone,
tra cui una trentina di soldati alleati. Dopo la giornata di sangue a
Nassiriya, con 12 bersaglieri feriti e 15 iracheni uccisi, la fragile tregua
nella citt&agr ave; che ospita il contingente italiano continua fortunatamente
a reggere. Il governo ha ribadito l'intenzione di non smobilitare di fronte al
degenerare della situazione nel paese e al divampare dei combattimenti.
IRAQ, ORMAI E' GUERRA APERTA
BAGHDAD 07 APR - A quasi un anno dalla caduta di Baghdad e
dall'abbattimento delle statue di Saddam, il 9 aprile, è di nuovo guerra in
Iraq. Anzi, è più guerra oggi di allora, con gli americani e gli alleati della
coalizione (italiani a Nassiriya, spagnoli a Najaf, britannici a Bassora)
attaccati dall'insurrezione di popolo sciita e dalla guerriglia militare
sunnita, senza dimenticare anche i presunti terroristi, probabilmente
volontari dell'internazionale integralista islamica. L'episodio più drammatico
d'una giornata di sangue e di tensione è a Ramadi. Le informazioni sono ancora
frammentarie: il quartier generale locale delle forze americane è stato
attaccato da elementi della guerriglia locale, in un'operazione che potrebbe
essere stata coordinata con un'offensiva analoga avvenuta poche ore prima
contro gli americani a Kut, una località a sud -est della capitale bombardata
a più riprese ancora prima della guerra. Secondo il Pentagono, sono una
dozzina i marines rimasti uccisi nei combattimenti intorno al palazzo del
governo. I feriti americani sarebbero una ventina. Anche la milizia locale
avrebbe subito pesanti perdite, ma non esistono cifre ufficiali.
NAJAF NELLE MANI DEGLI INTEGRALISTI - I
seguaci del predicatore radicale sciita Moqtada al-Sadr in serata avrebbero
assunto il controllo di Najaf, città santa sciita nell'Iraq centro-meridionale
ove il loro leader si è rifugiato dopo essersi sottratto all'assedio con cui
le truppe statunitensi avevano cinto Kufa, cittadina a una decina di
chilometri di distanza, nella quale lo stesso Sadr abitualmente risiede. A
Najaf i fedelisismi del sedicente Esercito 'Mehdì si sarebbero impadroniti di
svariati edifici governativi, di basi delle forze dell'ordine e di sicurezza
nonchè di siti religiosi. Lo ha riferito il network televisivo americano 'Cnn',
che citava fonti riservate della coalizione a guida Usa nel sud del paese.
(Aggiornato il 07 Aprile 2004 ore 11:00)
11 BERSAGLIERI FERITI IN SCONTRI A NASSIRIYA
ROMA 06 APR - Undici bersaglieri del contingente italiano in Iraq sono
rimasti feriti, in modo non grave, negli scontri a fuoco con i seguaci del
leader radicale sciita Moqtada Sadr a Nassiriya. Lo ha appreso l'Ansa da fonti
militari. In particolare otto presentano o contusioni o leggere lesioni da
schegge, mentre gli altri tre hanno ferite da arma da fuoco agli arti
inferiori.
Negli scontri di oggi tra manifestanti e militari italiani ci sarebbero
stati anche quindici morti tra i cittadini iracheni. Lo hanno detto all' Ansa
fonti della Cpa (l' Autorita' provvisoria della coalizione) di Nassiriya.
''In citta' c'erano ancora gruppi di rivoltosi che non avevano aderito
all'invito di lasciare liberi i ponti, dove si erano asserragliati. C'e' stata
dunque un' azione di forza da parte dei militari italiani finalizzata a
ripristinare l'ordine e la legalita''', ha detto all'Ansa il colonnello
Giuseppe Perrone, portavoce del contingente. L'operazione, scattata alle prime
luci dell'alba, e' stata condotta dagli uomini dell'11mo Reggimento
Bersaglieri. Si tratta della Task Force Eleven, distaccata presso la base di
White Horse.
La portavoce del governo provvisorio della coalizione sottolinea anche che
i manifestanti, nella loro azione ostile contro i militari italiani, non si
sono fatti scrupolo nel mandare avanti, o farsi scudo, di donne e bambini.
Ci sono stati scontri tra i militari italiani e gli iracheni (''alcune
centinaia di persone'') durante i quali ''sei bersaglieri sono rimasti
leggermente feriti - ha detto Perrone - da colpi di arma da fuoco''.
GLI USA STANNO VALUTANDO SE INVIARE PIU' TRUPPE IN IRAQ - Il generale John
Abizaid, responsabile delle forze americane in Iraq, ha chiesto al Pentagono
di potere considerare nelle prossime 48 ore l'opzione dell'invio in Iraq di
piu' truppe. Lo ha annunciato la Cnn.
L'avvicendamento delle forze in Iraq, attualmente in corso, doveva portare a
una riduzione a circa 110 mila unita' del contingente americano: un livello
che Abizaid si chiede se sia sufficiente, di fronte alla piaga
dell'insurrezione non piu' solo sunnita, ma anche sciita.
MANDATO D'ARRESTO CONTRO IL LEADER SCIITA MOQTADA SADR - Una fonte
americana ha annunciato che un mandato d'arresto e' stato emesso contro il
leader radicale sciita Moqtada Sadr, bollato come 'fuorilegge' dal
responsabile civile americano in Iraq, Paul Bremer.
Il mandato di arresto contro Moqtada al Sadr e' stato emesso da un
giudice iracheno ''parecchi mesi fa'' per l'omicidio di un altro religioso
sciita. Lo ha precisato il portavoce dell'Autorita' provvisoria a Baghdad, Dan
Senor in una conferenza stampa trasmessa in diretta televisiva dalla capitale
irachena.
Il portavoce non ha voluto rivelare il nome del giudice iracheno, ne' quando e
come l'arresto avverra'.
PORTAVOCE MOQTADA SADR: NON LO PRENDERANNO MAI - Il portavoce del leader
radicale sciita Moqtada Sadr, obiettivo di un mandato d'arresto da parte della
coalizione che occupa l'Iraq, ha risposto che Sadr ''non sara' mai catturato''.
''Non sara' mai arrestato, noi non permetteremo mai il suo arresto ne' da
parte degli americani, ne' dei britannici, ne' di nessun altro'', ha detto
all'agenzia France Presse Hazem al Araji, responsabile dell'ufficio di Moqtada
Sadr a Kadhimiya, un quartiere sciita della capitale irachena Baghdad.
(Aggiornato il 06 Aprile 2004 ore 11:00)
BASSORA: MILLE SCIITI IN RIVOLTA DENTRO E FUORI SEDE GOVERNATORE
BASSORA 05 APR - Un migliaio di miliziani radicali sciiti seguaci di
Moqtada Sadr hanno occupatola sede del governatore di Bassora (sud dell'Iraq,
sotto controllo britannico) per chiedere la liberazione di uno stretto
collaboratore di Sadr, Moustafa al-Yaacoubi, arrestato sabato nell'ambito di
un'inchiesta sull'omicidio nel 2003 di un dignitario religioso rivale,
l'ayatollah Abdel Majid al-Khoï. Altra richiesta, la riapertura di un loro
giornale, chiuso nei giorni scorsi dall'autorita' civile americana.
Testimoni affermano che molti sciiti circondano l'edificio occupato sul cui
tetto i miliziani hanno innalzato una bandiera verde.
Da Londra, il ministero della difesa ha confermato l'occupazione che - ha
detto - e' avvenuta pacificamente, aggiungendo che ''sono in corso trattative
tra gli occupanti e la polizia irachena''.
La chiusura del giornale e l'arresto del collaboratore di Sadr avevano gia'
nei giorni scorsi suscitato la reazione dei radicali sciiti in diverse citta'
irachene, e le proteste si erano trasformate ieri in scontri violenti con le
forze di occupazione a nord, al centro, a sud, da Najaf a Baghdad a Kirkuk a
Nassiriya: sette morti tra gli americani, uno salvadoregno. Decine i feriti.
Una ventina i morti trai militanti fedeli a Sadr. In serata, Moqtada Sadr ha
esortato i suoi seguaci a smetterla con le manifestazioni - ''sono diventate
inutili'' - e a impegnarsi, invece, a ''terrorizzare il nemico''. Sul come
farlo, non si e' espresso.
MOSSUL, ESPLOSIONE ORDIGNO UCCIDE SOLDATO USA - L'esplosione di un ordigno
ieri al passaggio di un convoglio americano nella citta' nordirachena di
Mossul ha ucciso un soldato Usa e ne ha ferito un altro. Lo ha detto oggi un
portavoce militare americano. Mossul si trova a circa 390 km a nord di
Baghdad.
BREMER, MOQTADA SADR E' UN FUORILEGGE - Il leader sciita radicale Moqtada
Sadr e' un ''fuorilegge'', ha detto il capo dell'amministrazione civile
americana a Baghdad Paul Bremer.
BAGHDAD, IN SCONTRI IERI UCCISI 28 IRACHENI - Negli scontri di ieri a
Baghdad tra militari americani e sciiti sono stati uccisi 28 iracheni e 74
sono rimasti feriti. Lo hanno detto fonti ospedaliere.
(Aggiornato il 05 Aprile 2004 ore 09:30)
ATTENTATO IN IRAQ, UCCISI CINQUE SOLDATI DELLA COALIZIONE
BAGHDAD 31 MAR - Cinque soldati della coalizione internazionale in Iraq
sono stati uccisi in un attentato dinamitardo a ovest di Baghdad. Lo ha
annunciato l'esercito statunitense. Non e' nota per ora la nazionalita'
dei cinque soldati vittime dell'attentato. Un portavoce militare americano si
e' limitato a dire che i cinque erano a bordo di un'auto che viaggiava nella
provincia di Al Anbar ed e' stata investita dall'esplosione di un ordigno.
AUTOBOMBA A BAQUBA, 12 FERITI TRA CUI 7 CIVILI - Un'autobomba e' esplosa a
Baquba, a nord di Baghdad, ferendo dodici persone, ha detto la polizia locale.
Secondo la fonte cinque dei feriti sono guardie del corpo del governatore
locale, presumibilmente bersaglio dell'attentato. Gli altri sette feriti sono
civili. Non e' chiaro al momento se si sia trattato di un attacco
suicida o di un'esplosione dovuta a un ordigno piazzato dentro il veicolo
parcheggiato.
Un cameraman della Reuters sul posto ha detto che numerose auto sono state
danneggiate dall'esplosione, avvenuta su una delle strade principali della
turbolenta citta' sunnita che si trova a 65 km a nord della capitale irachena.
Non si ha al momento alcuna notizia riguardante il governatore locale. I
guerriglieri iracheni hanno aumentato gli attacchi contro obiettivi definiti
''soft'', molli, colpendo civili, poliziotti e politici iracheni ritenuti
complici degli occupanti americani e piu' facilmente attaccabili dei militari
Usa. Domenica scorsa, una bomba in una citta' a pochi chilometri di Baquba ha
ferito tre bambini che andavano a scuola e altri due civili. L'attacco
sembrava avere come obiettivo un iracheno che lavora per gli americani. La
citta' ha visto negli ultimi mesi numerosi attentati con molte vittime, sia
tra i civili che tra i soldati usa che tra i poliziotti iracheni. Molti i
bambini colpiti.
FALLUJA, ALMENO DUE STRANIERI UCCISI E BRUCIATI - Almeno due persone,
verosimilmente stranieri, sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco nelle
loro auto e poi bruciati da assalitori a Falluja, a ovest di Baghdad, nel
cosiddetto triangolo sunnita, hanno detto la polizia e testimoni.
Gli attaccanti hanno poi trascinato fuori da un'auto un corpo carbonizzato e
inscenato una danza di guerra facendo segno di vittoria con le dita, hanno
aggiunto i testimoni.
Due auto bianche, secondo la polizia, fuoristrada del tipo usato dalle
autorita' delle forze di occupazione guidate dagli americani in Iraq, secondo
testimoni, stavano attraversando le strade di Falluja quando sono state
bloccate da un gruppo di uomini armati. Questi hanno aperto il fuoco contro
gli occupanti e hanno poi dato fuoco alle auto.
Gli attaccanti hanno poi trascinato fuori da un'auto un corpo carbonizzato e
inscenato una danza di guerra facendo segno di vittoria con le dita, hanno
aggiunto i testimoni. Subito dopo si sono dati alla fuga.
(Aggiornato il 31 Marzo 2004 ore 10:00)
ANCORA MORTI IN DIVERSI ATTACCHI IN IRAQ
BAAQUBA 18 MAR - Tre dipendenti di una televisione locale legata alla
coalizione sono stati uccisi oggi e dieci altri sono stati feriti da due
uomini armati che hanno aperto il fuoco sull'autobus che li trasportava, a
nord di Baghdad. Lo hanno detto fonti ospedaliere. Un soldato
statunitense appena giunto in Iraq per prestarvi servizio e' morto e altri
sette sono rimasti feriti in un attacco a colpi di mortaio nella base
logistica di Balad, a circa 70 km a nord di Baghdad. Lo ha reso noto un
portavoce militare precisando che quattro dei feriti sono rientrati in
servizio nello spazio di poche ore mentre gli altri tre sono stati ricoverati
in un ospedale militare.
Un altro marine americano e' stato ucciso in un attacco di mortaio in Iraq
occidentale. L'attacco e' avvenuto ieri alle 18:55 ora locale (le 16:55
italiane) nella citta' di Qusayba, alla frontiera con la Siria.
ESPLOSIONE BAGHDAD, FORSE ATTENTATO SUICIDA - L'attentato che ieri ha
distrutto un hotel nel centro di Baghdad potrebbe essere stato opera di un
kamikaze. Ufficiali statunitensi hanno riferito che l'autobomba poteva essere
in movimento quando e' esplosa, sventrando il Mount Lebanon Hotel e alcune
abitazioni prospicenti. I militari non sono tuttavia certi, al punto attuale
delle indagini, che si sia trattato di un attacco suicida.
Secondo il tenente colonnello Peter Jones la maggior parte delle
vittime, il cui totale e' salito a 29, sono passanti travolti dall'onda d'urto
provocata dall'esplosione di mezza tonnellata di plastico e proiettili di
artiglieria.
Non e' chiaro perche', per un attentato di tale portata, sia stato scelto quel
posto, dove non ci sono ne' uffici governativi ne' edifici religiosi.
Victor Mohammed Kathem, direttore dell'ospedale Ibn al Nafees, ha riferito
che uno dei tre morti che sono stati portati nel nosocomio era un occidentale.
Nel Mount Lebanon Hotel erano registrate dieci persone, quasi tutte uomini
d'affari, fra cui Britannici, Libanesi, Egiziani e Giordani. Ma non tutti i
clienti si trovavano nell'hotel al momento dell'attentato.
(Aggiornato il 18 Marzo 2004 ore 09:00)
SPARATORIA A NASSIRIYA, FERITO UN CARABINIERE
NASSIRIYA 10 MAR - 'Che la situazione ambientale fosse difficile e
complessa non l'abbiamo mai nascosto. E questa ne e' una conferma''. Lo ha
detto il generale Gian Marco Chiarini, comandante della brigata 'Ariete' e
della Italian Joint task force, a proposito della sparatoria in cui sono
rimasti uccisi 4 poliziotti locali e due sono stati feriti, ma soprattutto e'
rimasto ferito un carabiniere della MSU. ''Le sue condizioni non destano
preoccupazioni'' dice il generale Chiarini. ''Ieri sera e' stato operato e ne
avra' presumibilmente per una quindicina di giorni''. Il carabiniere - ha
continuato - e' ferito all'avambraccio da un colpo di ricaduta o di rimbalzo''.
Gli hanno estratto il proiettile, e presumibilmente, verra' presto
rimpatriato.
''Ieri sera - ha ricostruito l'episodio il generale - c'e' stato un
conflitto a fuoco tra la polizia locale e una banda armata. E' stato richiesto
il nostro intervento e sul posto si sono immediatamente diretti i carabinieri
della MSU, con un plotone di bersaglieri della task force 11. L'altro plotone
nella stessa task force invece e' andato di rinforzo alla CPA, la sede dell'autorita'
provvisoria della coalizione, perche' non si sapeva ancora bene dove fosse la
minaccia''. Lo scontro e' stato particolarmente violento: e' cominciato alle
21:30 e si e' concluso solo un'ora e mezza dopo. Ci sono stati molti colpi di
arma da fuoco e sono state lanciate granate. I militari italiani sono comunque
riusciti a separare la polizia e la banda rivale, poi sono stati sottoposti al
fuoco.
I carabinieri, in particolare, hanno fatto incursione in un edificio ed
arrestato 8 persone, tutti appartenenti alla banda armata che si opponeva alla
polizia. ''Sono stati presi con le armi in mano, ma da parte dei carabinieri
non e' stato necessario sparare un colpo. L'intervento dei militari dell'Arma
e' stato condotto con grande professionalita''', ha detto Chiarini. ''Nell'abitazione
si trovavano anche 2 persone, non armate. Bisogna stabilire - ha affermato il
generale - se e' vero che fossero tenute sotto sequestro''.
'Dare una valutazione dell'episodio non e' semplice, perche' ci sono
ancora diversi aspetti da chiarire e sui quali le indagini sono in corso'', ha
proseguito il comandante dell'Italian Joint task force. Uno di questi riguarda
l'identita' delle persone fermate, che costituivano la banda armata. Secondo
alcune informazioni - che il comando del contigente italiano non puo' ancora
confermare - potrebbe trattarsi di appartenenti al cosiddetto CSG, il City
Security Group, una sorta di organismo di intelligence composto da civili che
dovrebbe collaborare con la polizia. Gli appartenenti del CSG, pero', non sono
autorizzati a portare armi.
''Un dato importante che emerge da questo episodio - ha concluso Chiarini
- e' che la polizia locale sta acquisendo coscienza delle proprie funzioni. Ma
di sicuro la presenza delle forze della coalizione e' ancora molto importante,
perche' senza il nuovo intervento, il bilancio sarebbe potuto essere ancora
piu' tragico''.
(Aggiornato il 10 Marzo 2004 ore 09:00)
Firmano la Carta: raffica di esplosioni a Baghdad
BAGHDAD 05 MAR 2004 - Una nuova violentissima esplosione è risuonata
in mattinata nel pieno centro di Baghdad. Lo hanno riferito testimoni presenti
sul posto, secondo cui la deflagrazione è stata avvertita intorno alle 11 e
mezza ora locale, le 9,30 in Italia. In precedenza se ne erano
verificate almeno altre sette-otto: una nel quartiere occidentale di Ameriyah,
ove una bomba nascosta nella sede stradale scoppiando aveva scavato un piccolo
cratere al suolo; e sei o sette nel settore nord dell'aeroporto
internazionale, situato a sud-ovest del nucleo urbano della capitale,
all'interno del cui complesso è ospitata una delle principali basi militari
statunitensi in Iraq.
ATTACCO AGLI SCIITI IN IRAQ: 214 morti e oltre 600 feriti
BAGHDAD 02 FEB - Una delle piu' sacre ricorrenze per gli sciiti si e'
trasformata nella giornata piu' sanguinosa dalla fine della guerra in Iraq,
dove l'Ashura - che ricorda il martirio di Hussein, nipote di Maometto, nel
680 - e' stata funestata da una duplice strage a Karbala e a Baghdad, con un
bilancio di 214 morti e oltre 600 feriti.
112 persone sono rimaste uccise a Karbala in cinque esplosioni alle 10 del
mattino locali (8 italiane), mentre la citta' santa era gremita da due milioni
di pellegrini sciiti, per la prima volta in 25 anni liberi di commemorare l'Ashura.
Uomini si battevano il petto e si ferivano la testa con spade, per dare sfogo
al dolore per il martirio, oltre 13 secoli fa di una delle figure piu'
rispettate dagli sciiti.
Fonti militari americane hanno indicato che le esplosioni sono state
provocate da un kamikaze e da mortai. I corpi dei fedeli sono stati fatti a
brandelli, mutilati, anneriti dal fuoco. Lo scalpo e un orecchio di un uomo
giacevano a terra vicino a una pozza d'acqua putrida e a resti di frutta
marcia. La gente terrorizzata fuggiva urlando, ma centinaia di altri
proseguivano nel rito dell'Ashura: ''Allah e' grande'', gridavano mentre
andavano di moschea in moschea, rifacendo il percorso dell'amato Imam Hussein.
Durante il regime di Saddam Hussein, crollato ad aprile sotto i bombardamenti
americani, gli sciiti erano perseguitati e non potevano celebrare
pubblicamente le loro feste.
I soccoritori caricavano i corpi a due o tre, uno sopra l'altro, su carretti
di legno tirati a mano, disperatamente cercando un'ambulanza o un medico.
Un ambulatorio e' stato improvvisato sotto il sole cocente. Sciiti, con il
capo sanguinante per la 'flagellazione', si sono messi in fila a donare il
sangue. Mentre i cadaveri venivano portati via sui carri dell'immondizia.
Non ci sono state rivendicazioni per gli attentati, anche se alcuni iracheni
hanno accusato gli iraniani. 22 dei morti e 69 dei 240 feriti di Karbala sono
iraniani. Quasi contemporaneamente, tre kamikaze si sono fatti saltare
in aria a Baghdad, 110 chilometri a nord di Karbala, vicino ad una moschea
affollata nel quartiere di Khadamiyah. 58 i morti e circa 200 i feriti.
''Accusiamo i terroristi che chiaramente vogliono distruggere l'unita'
dell'Iraq, cercano di destabilizzare il paese attraverso faide fra sette'', ha
detto Adnan Pachachi, uno dei 25 membri del Consiglio di governo. ''Ma questo
non ci fermera' dal continuare i nostri sforzi per lavorare insieme e
continuare a costruire un nuovo Iraq''. A causa degli attentati, la cerimonia
per la firma prevista per oggi della Costituzione - il cui testo e' inviso ad
alcuni islamici piu' radicali - e' stata rinviata a venerdi'. Sono stati
proclamati tre giorni di lutto nazionale.
(Aggiornato il 02 Marzo 2004 ore 20:00)
ATTACCO AGLI SCIITI IN IRAQ, RAZZI SULLA FESTA DELL'ASHURA
KARBALA (IRAQ) 02 MAR - Nel giorno dell'Ashura, una delle massime
ricorrenze dell'Islam sciita, il terrorismo ha seminato strage in Iraq fra i
seguaci di questa confessione, la maggioranza nel Paese diviso da rivalita' e
odi etnici e religiosi. Una serie di ordigni e' esplosa a Karbala, nel
centro del Paese, e in una moschea di Baghdad, uccidendo almeno 140
pellegrini. Centinaia i feriti. Fra le vittime ci sono anche decine di
iraniani.
Le prime esplosioni sono avvenute a Karbala, la citta' santa che ospita il
mausoleo di Hussein, il nipote di Maometto, la cui uccisione nel 680 d.c.
dette inizio allo scisma dell'Islam fra sciiti e sunniti. Secondo la polizia
irachena, gli attacchi che hanno causato almeno 85 morti, sarebbero stati
fatti con lanci di razzi nella zona della moschea di Abbas e dello stesso
mausoleo di Hussein colpendo alla cieca la folla di pellegrini che si
assiepava dentro e attorno il luogo di culto. Secondo il generale americano
Mark Kimmit un kamikaze si sarebbe inoltre fatto esplodere.
A Karbala, per commemorare il martirio di Hussein, sono giunti tra uno e
due milioni di sciiti dall'Iraq, dall'Iran e da altri Paesi. La polizia ha
detto di aver arrestato, in collaborazione con le forze polacche della
coalizione dispiegate nella zona, un iraniano sospetto.
Altrettanto drammatico il bilancio a Baghdad dell'attacco alla moschea dell'Imam
Mussa al Khazem, principale luogo di culto sciita della capitale, nel
quartiere settentrionale di Khadimiya. Il capo della polizia irachena,
generale Ahmed Kadem Ibrahim, ha detto all'Ansa che la moschea, gremita di
fedeli che celebravano l'Ashura, e' stata colpita alle 10:00 di stamattina da
quattro proiettili di mortaio, che hanno ucciso 58 persone e ne hanno ferite
200, secondo un bilancio ancora provvisorio.
Hasem Al Daraji, l'imam della moschea colpita dal sanguinoso attentato a
Baghdad, non ha dubbi: ''E' stata Al Qaeda'', dice ad alcuni giornalisti
italiani presenti sul posto.
Secondo il generale americano Kimmit l'attentato e' stato opera di tre
attentatori suicidi.
Questi nuovi attacchi agli sciiti - gia' colpiti nei mesi scorsi da stragi
terroristiche a Baghdad, a Karbala e nell'altra citta' santa di Najaf - hanno
subito fatto accrescere i timori di una deriva del Paese verso una guerra
civile. Appena ieri e' stato annunciato un fragile accordo fra le varie
componenti religiose e etniche del Paese - in particolare sciiti, sunniti,
curdi - su una costituzione provvisoria del nuovo Iraq.
(Aggiornato il 02 Marzo 2004 ore 14:00)
ATTENTATO SUICIDA CONTRO POLIZIA IN IRAQ, NOVE MORTI
KIRKUK (IRAQ) 23 FEB - Due kamikaze a bordo di un'auto imbottita di
esplosivo si sono lanciati stamane contro un commissariato di polizia di
Kirkuk, nell'Iraq del nord, provocando la morte di nove persone e il ferimento
di 35 altre. Sul posto si vedono le carcasse di quindici vetture distrutte
dalle scoppio.
I due kamikaze erano a bordo di un'auto bianca tipo Oldmobile si sono lanciati
contro l'edificio del commissariato provocando l'esplosione - ha detto il
sergente di polizia Mohammad Mortada. L'attentato e' avvenuto nel quartiere di
Rahimawa, nel settore curdo.
Intanto il ministro della Difesa americano Donald Rumsfeld e' arrivato a
Baghdad per colloqui con i responsabili della coalizione.
(Aggiornato il 23 Febbraio 2004 ore 08:30)
TRE FORTI ESPLOSIONI UDITE A BAGHDAD
BAGHDAD 22 FEB - Tre forti esplosioni sono state udite questa mattina nel centro di Baghdad, ma ancora non e' stato possibile determinarne l'origine. Lo ha constatato un giornalista sul posto.
Bremer: elezioni impossibili prima di un anno
Dubai 21 febbraio 2004 - Il capo del Consiglio provvisorio di coalizione in
Iraq, lo statunitense Paul Bremer, ha affermato in un'intervista alla
televisione di Dubai, "Al Arabiya", che non sarà possibile procedere alle
elezioni prima di un anno, un anno e mezzo. "Vi sono problemi tecnici la
cui soluzione richiederà tempo. A nostro avviso ci vorrà da un anno a quindici
mesi. Si tratta di problemi tecnici davvero importanti, ecco la ragione per
cui non sarà possibile indire elezioni", ha detto Bremer.
"L'Iraq non ha una legge elettorale, non ha una commissione nazionale che
possa istituire una legge nazionale per la registrazione dei partiti politici,
non esiste un'anagrafe degli elettori e negli ultimi vent'anni non vi è stato
un censimento attendibile, affidabile; non esistono neanche circoscrizioni che
stabiliscano dove votare", ha aggiunto Bremer. Già ieri il portavoce della
Casa Bianca, Scott McClellan, aveva ammesso anche che difficilmente potrà
essere attuato il piano statunitense che prevede entro giugno il trasferimento
della sovranità in Iraq a un governo eletto attraverso assemblee locali.
La maggioranza sciita da mesi insiste addirittura per elezioni generali
prima della scadenza del 30 giugno. Ma giovedì il segretario generale
dell'Onu, Kofi Annan, decretò la non praticabilità di questa proposta,
accogliendo
implicitamente il piano statunitense. L'intervista a Bremer, probabilmente
rilasciata ieri, sarà diffusa integralmente lunedì dalla televisione di Dubai.
Bomba contro una pattuglia americana, 4 morti
Baghdad 20 febbraio 2004 - E' di quattro morti il bilancio di un attentato
contro una pattuglia appiedata di soldati statunitensi a Khaldiyah, 80
chilometri a ovest di Baghdad. Secondo una nota del comando americano,
l'esplosione di un ordigno rudimentale piazzato lungo una strada ha ucciso due
militari, un interprete iracheno e un poliziotto. Ferito un altro soldato
statunitense, ricoverato in gravi condizioni. Dopo la deflagrazione, la
pattuglia è stata persa di mira a colpi di arma da fuoco leggera.
Khaldiyah, che sorge nella provincia di al-Anbar, è una delle roccaforti della
guerriglia antiamericana.
Attentato ad ovest di Bagdad, uccisi due soltati americani
Baghdad 19 febbraio 2004 - Due soldati americani e un iracheno, forse un civile, sono morti per l'esplosione di una bomba lungo la strada nei pressi della cittadina di Khaldiyah. L'attacco è stato confermato dal portavoce militare statunitense che non ha fornito al momento altri dettagli.
KAMIKAZE ATTACCANO BASE POLACCA IN IRAQ
BAGHDAD 18 FEB - Sono almeno 11 (tutti civili iracheni, fra cui donne
bambini) i morti accertati fino ad ora dopo l'attentato dinamitardo che
questa mattina ha fatto strage intorno alla base che ospita il contingente
polacco ad Hillah, in Iraq. 58 invece i miltari della coalizione
internazionale rimasti feriti a causa dell'esplosione contemporanea di due
auto bomba condotte da un numero non precisato di kamikaze. Il generale
Mieczyslaw Bieniek - comandante del contigente inviato da Varsavia - ha
definito il tentativo della guerriglia "un attacco terroristico ben
coordinato".
ATTACCO CON MORTAI E ARMI LEGGERE A FALLUJA, UNA STRAGE
FALLUJA (IRAQ) 14 FEB - L'attacco della guerriglia contro una stazione di polizia e il municipio a Falluja, 50 km a ovest di Baghdad, ha provocato il ferimento o la morte di 19 persone. L'ha detto una fonte della polizia. ''Degli sconosciuti hanno sferrato un attacco da quattro diverse direzioni, usando mortai, esplosivi e armi leggere'', ha detto l'ufficiale di polizia Earazan Abu Issa, che si trovava fuori degli uffici delle forze dell'ordine al momento dell'assalto. Il bilancio e' di almeno diciotto morti, tra cui poliziotti e civili e due o tre degli attaccanti. Gran parte dei feriti, una trentina, sono agenti. Tra di loro c'erano altri due uomini del commando, che sono stati arrestati. Le ambulanze continuano a giungere all'ospedale con sempre piu' feriti, ha detto una fonte della sicurezza. L'attacco ha consentito la fuga di un numero imprecisato di prigionieri.' ha detto la polizia della citta' irachena.
(Aggiornato il 14 Febbraio 2004 ore 10:00)
AUTOBOMBA BAGHDAD, E' STATO UN ATTENTATO SUICIDA
BAGHDAD 11 FEB - E' un bilancio sanguinoso quello delle ultime 24 ore in Iraq che hanno visto, per due mattine di seguito, due gravissimi attentati contro poliziotti e reclute iracheni, considerati ''collaboratori'' degli americani. L'attentato di stamattina davanti al quartier generale del nuovo esercito iracheno a Baghdad ha fatto almeno 44 morti tra le reclute, e quello di ieri contro una stazione di polizia a Iskandariya aveva ucciso almeno 50 persone. E' stato un attentato suicida, compiuto da un solo uomo, quello che ha ucciso 44 reclute irachene a Baghdad, davanti al quartier generale del nuovo esercito. Lo ha detto il colonnello americano Ralph Baker, giunto sul posto della strage. L'attentato e' stato compiuto alle 7:40 ora locale. Un'auto carica di 150-250 chili di esplosivo procedeva lentamente - hanno raccontato alcuni testimoni - davanti al Centro reclutamento, quando e' esplosa. Il veicolo che si trovava dietro e' stato scagliato contro un albero, ma il guidatore Hammad Jassem, 30 anni, si e' salvato e puo' ora raccontare la dinamica dell'attentato. Il quartier generale dell'esercito iracheno si trova nell'area conosciuta come aeroporto Muthana, un piccolo scalo restato abbandonato per diversi anni, ma ora utilizzato dalle forze armate irachene. Nelle vicinanze c'e' la sede di un piccolo gruppo integralista.
(Aggiornato il 11 Febbraio 2004 ore 10:00)
AUTOBOMBA A ISKANDARIYA, STRAGE DI POLIZIOTTI
BAGHDAD 10 FEB - Un'autobomba piazzata nei pressi di una stazione di
polizia ha causato almeno 45 morti, a Iskandariya, 40 km a sud della capitale
irachena. Ma il bilancio dei morti potrebbe ancora salire, essendo i feriti
circa 150, dei quali alcuni molto gravi. Secondo quando ha riferito un agente
sul posto, al momento dell'esplosione centinaia di persone si affollavano
davanti al commissariato di polizia per arruolarsi.
Un fotografo dell'Afp ha riferito che a circa 25 metri dalla stazione di
polizia c'e' un profondo cratere ed una quindicina di auto distrutte
dall'esplosione.
(Aggiornato il 10 Febbraio 2004 ore 19:00)
DUE ATTACCHI SUICIDI AD ARBIL, UN MASSACRO
MOSSUL 01 FEB - Mohammad Ihsan, ministro per i diritti umani nel governo
regionale curdo in Iraq, ha detto che i morti dei due attacchi suicidi nelle
sedi dei due partiti curdi ad Arbil sono oltre 100. ''Credo che circa 60
persone sono morte nell'esplosione alla sede del Upk e circa 80 nel Pdk. Il
numero dei feriti e' terribile'' ha detto Mohammad Ihsan, secondo quanto
riporta ABCnews online.
Tra i morti, ha aggiunto il ministro, vi sono il governatore della
regione, ministri del governo locale e molti alti funzionari e politici.
Molti tra i sopravvissuti hanno raccontato che in effetti la vigilanza era
piuttosto debole, dato il clima di festa che aveva richiamato moltissimi
fedeli per lo Eid, la festa del sacrificio, che dura quattro giorni. I due
kamikaze, secondo i presenti, sono passati facilmente attraverso i posti di
controllo, prima dell'entrata nelle sedi dei due partiti, poiche' c'era molta
animazione.
I due attacchi sono avvenuti contro il Partito democratico del Kurdistan e
l'Unione democratica del Kurdistan, principali forze politiche della comunita'
curda. Arbil e' a circa 200 km da Baghdad.
(Aggiornato il 01 Febbraio 2004 ore 13:00)
ATTACCO A CONVOGLIO NEL NORD, TRE SOLDATI USA UCCISI
BAGHDAD 31 GEN - Tre soldati americani sono stati uccisi in un attacco a un convoglio nel nord dell'Iraq. Lo hanno detto fonti dell'esercito.
AUTOBOMBA ESPLODE A MOSSUL
MOSSUL 31 GEN - Otto persone, sei poliziotti e due civili, sono state uccise e 45 sono rimaste ferite oggi nell'esplosione di un'autobomba davanti a una stazione di polizia a Mossul, nel nord dell'Iraq, secondo un nuovo bilancio di fonte ospedaliera.
(Aggiornato il 31 Gennaio 2004 ore 10:00)
PATTUGLIA IRACHENA ATTACCATA A BAAQUBA, MOLTI FERITI
BAAQUBA 29 GEN - Un'esplosione ha colpito una pattuglia di sicurezza irachena nella citta' di Baaquba, 65 chilometri a nord di Baghdad. Lo hanno riferito testimoni, aggiungendo che temono possano esservi state molte perdite. I membri della forza irachena per la difesa civile sono stati raggiunti dall'esplosione mentre stavano conducendo una ricognizione all'interno della citta' nelle prime ore del mattino. L'esplosione ha fatto almeno dieci feriti, due dei quali in modo grave, secondo fonti della polizia locale e medici. Poliziotti sul posto hanno detto che l'esplosione sembra essere stata provocata da un ordigno comandato a distanza mentre stava passando la pattuglia. Due settimane fa un'autobomba, forse con dentro un attentatore suicida, era esplosa davanti a un commissariato di Baaquba, uccidendo numerose persone. Alla fine dell'anno scorso, un duplice attentato con autobombe a commissariati a Baaquba e in una cittadina vicina aveva ucciso piu' di 12 persone. Le forze di sicurezza irachene, in particolare la polizia, sono sempre piu' bersaglio di attacchi della guerriglia irachena, che li accusa di collaborazionismo con le forze di occupazione guidate dagli Usa.
(Aggiornato il 29 Gennaio 2004 ore 09:50)
DOMENICA DI SANGUE IN IRAQ
BAGHDAD 19 GEN - Almeno 25 persone uccise e oltre 100 ferite dalla
violentissima esplosione provocata ieri da un attentatore che ha fatto saltare
in aria un pick-up con a bordo 500 chilogrammi di esplosivo, al volante del
quale si era messo in coda con numerose altre autovetture davanti all'ingresso
principale del quartier generale delle forze della coalizione anglo-americana,
a Baghdad. Questo il bilancio definitivo dell'attentato più sanguinoso
perpetrato nella capitale irachena dopo quello del 27 ottobre scorso quando
altri kamikaze fecero saltare
in aria autovetture piena di esplosivo contro la sede della Croce Rossa
Internazionale e quattro stazioni di polizia Tra le vittime ci sono anche due
americani, impiegati che lavoravano presso il Dipartimento della Difesa
iracheno. In tarda serata, un'altra esplosione ha getta to nel terrore gli
abitanti della città di Kerbala: al momento non si ha notizia di vittime, ma
ci sarebebro non meno di 15 feriti.
(Aggiornato il 19 Gennaio 2004 ore 11:00)
5 MORTI IN ATTACCO A CORAZZATO, USA TROVANO MEGABOMBA
BAGHDAD 17 GEN - In tragica coincidenza con il 13.o anniversario
dell'inizio della prima Guerra del Golfo, tre militari americani e due agenti
della sicurezza irachena sono morti stamani quando un ordigno e' esploso al
passaggio del mezzo corazzato Bradley sul quale si trovavano in perlustrazione
ad Ovest della localita' di Taji, circa 30 km a Nord di Baghdad.
Lo ha riferito un portavoce militare nella capitale irachena rettificando
in parte quanto annunciato circa un'ora prima dalla Cnn che aveva dato la
notizia della morte di cinque soldati americani.
Secondo l'emittente Usa, l'esplosione che ha investito il mezzo corazzato
e' stata talmente violenta da spaccare in due la torretta del Bradley che,
dopo essersi ribaltato, ha preso fuoco. Il comandante e il cannoniere del
veicolo sono riusciti a mettersi in salvo ma l'autista e altri quattro uomini
che viaggiavano nella parte posteriore del veicolo sono morti.
Il portavoce militare ha detto inoltre che dopo l'esplosione, provocata da
un ordigno collocato sulla strada dove il veicolo stava transitando, i soldati
americani hanno circondato la zona ed hanno arrestato tre iracheni trovati in
possesso di armi ed esplosivi. Nell'esplosione sono rimasti feriti altri due
soldati americani.
Un altro portavoce dell'esercito americano ha invece reso noto che due
iracheni sono stati uccisi e altri sei catturati dopo un attacco sferrato
contro un posto di frontiera nell'Ovest dell'Iraq. La fonte ha precisato che
assalitori sconosciuti hanno attaccato un posto di confine con la Siria nella
provincia di al-Anbar, provocando la reazione delle truppe della coalizione
che ha causato la morte di due iracheni. Altri sei iracheni sono stati
catturati e sono state sequestrate armi e munizioni.
In un altro episodio avvenuto nei pressi di Falluja, a Ovest della
capitale irachena, le truppe Usa hanno disinnescato un ordigno composto da
quattro ogive di missili terra-aria SA-3 collegate a 20 chilogrammi di
esplosivo.
(Aggiornato il 17 Gennaio 2004 ore 12:00)
Bomba in una moschea, almeno sei morti a Baaquba
BAGHDAD 09 GEN - Almeno sei persone sono rimaste uccise e una quarantina
ferite da una bomba esplosa al termine della preghiera del venerdì alla
moschea sciita di Baquba, nell'Iraq centrale. Una bombola del gas
contenente esplosivo era stata caricata su una bicicletta e abbandonata
nei pressi di una piccola moschea situata in
un quartiere residenziale. La deflagrazione ha danneggiato numerose auto e
mandato in frantumi i vetri delle finestre degli edifici della zona. I
militari americani hanno avviato un'indagine sull'attentato. Baquba, 56 a
chilometri a nord di Baghdad, è una delle roccaforti della guerriglia che
si oppone all'occupazione Usa. I militari americani hanno più volte
lanciato raid contro i feddayin e gli altri irriducibili di Saddam Hussein
in questa città a maggioranza sunnita.
ELICOTTERO USA CADUTO, NOVE I MILITARI MORTI
BAGHDAD 08 GEN - Sono nove gli occupanti di un elicottero americano Back
Hawk rimasti uccisi oggi nell' ''atterraggio forzato'' del velivolo nei pressi
di Falluja, ad ovest di Baghdad. Lo ha reso noto il generale Mark Kimmitt,
rettificando un precedente bilancio che parlava di otto morti. L'elicottero
''con nove persone a bordo'' e' precipitato verso le 14:20 (le 12:20
italiane). Non vi sono superstiti'', ha detto il generale americano in una
conferenza stampa. ''Partiamo dall'assunto che le vittime erano tutti militari
americani'', ha precisato.
L'elicottero era impegnato in una missione di evacuazione medica. Non e'
ancora chiaro se sia stato colpito dal fuoco nemico prima di cercare di
atterrare vicino a Falluja, una delle citta' del noto 'triangolo sunnita' dove
piu' frequenti sono gli attacchi della guerriglia contro le forze americane.
(Aggiornato il 08 Gennaio 2004 ore 16:00)
CC ILLESO; BONDIOLI, BOMBA FATTA SCOPPIARE A DISTANZA
ROMA 8 GEN - E' stato un ordigno fatto scoppiare a distanza quello che oggi, a Baghdad, ha ucciso una giovane interprete irachena della Cpa (l'Autorita' provvisoria della coalizione). Un agguato in cui e' rimasto illeso il maggiore dei carabinieri Michele Facciorusso e che, solo per qualche secondo, non ha provocato una strage. Lo conferma all'Ansa l'ambasciatore Mario Bondioli Osio, responsabile del Dipartimento affari culturali della Cpa. L'attentato e' stato diretto contro due auto della coalizione, entrambe americane, che dal ministero della Cultura stavano tornando alla sede dell'amministrazione provvisoria: ''un tragitto - spiega Bondioli Osio - che facciamo praticamente ogni giorno. Di solito a bordo ci sono anch'io, ma oggi avevo un altro impegno''.Secondo quanto accertato finora, afferma l'ambasciatore, ''una bomba e' stata fatta scoppiare a distanza al passaggio delle due auto, nei pressi del ministero della Cultura. L'esplosione, avvenuta quando il convoglio era quasi passato, ha colpito il retro del secondo veicolo, mandando i vetri in frantumi''. ''Una scheggia - aggiunge - si e' conficcata nella nuca della nostra interprete, che e' stata subito soccorsa e trasportata in elicottero all'ospedale da campo americano. Ma per lei, purtroppo, non c'e' stato nulla da fare''. ''Un duro colpo'', commenta triste l'ambasciatore Bondioli Osio. ''Era un'ottima interprete, molto carina, forse fidanzata con un soldato americano. Una storia romantica''. Delle due vetture una era di scorta, ''con tre militari americani. E siccome noi possiamo muoverci solo con quattro uomini armati - spiega l'ambasciatore - c'era anche il maggiore Facciorusso. Nessuno di loro, fortunatamente, e' rimasto ferito''. Ma chi c'e' dietro all'agguato? L'ambasciatore Bondioli Osio, su questo punto, e' cauto. Ma una pista esiste. ''Ho delle informazioni'', afferma. ''Ne ho gia' parlato con le autorita' militari americane, con Paul Bremer (il capo dell'amministrazione civile). Stiamo studiando la situazione''.
(Aggiornato il 08 Gennaio 2004 ore 16:00)
GUERRA TRA COMUNITA' A KIRKUK, MORTI E DISORDINI
KIRKUK 02 GEN - Degenera la situazione a Kirkuk, grande centro petrolifero nel nord dell'Iraq, con un crescendo di violenze tra gli arabi sunniti, i turcomanni e i curdi, che il 22 dicembre, con una grande manifestazione, hanno rivendicato un ampio controllo della citta' e il ricongiungimento con le province curde. Ieri sera sono stati scoperti i cadaveri di due curdi uccisi a pugnalate e la polizia ha poi sparato su una folla di arabi e turcomanni che cercava di attaccare dei curdi, uccidendo un arabo e ferendone altri due. Nel centro della citta' si udiva il crepitare di intense sparatorie. Il 31 dicembre, peshmerga curdi avevano sparato contro manifestanti arabi a turcomanni, uccidendone tre. Anche a Mossul, l'altra grande citta' del nord dell'Iraq, continua l'escalation di violenze: ieri e' stato trovato il cadavere crivellato di colpi del decano della facolta' di scienze politiche, ex membro del partito Baath di Saddam Hussein, prelevato il giorno prima da sconosciuti da casa sua. Nel solo mese di dicembre a Mossul sono stati uccisi due giudici, un avvocato che lavorava con gli americani e un ex deputato nazionale, in una sanguinosa serie di regolamenti di conti e intimidazioni.
(Aggiornato il 02 Gennaio 2004 ore 08:30)
ATTACCATA PATTUGLIA USA A MOSSUL, UCCISI 4 IRACHENI
BAGHDAD 27 DIC - Militari della 101/a divisione aviotrasportata stavano
cercando ordigni artigianali usati dalla guerriglia quando sono stati
attaccati e hanno risposto al fuoco, uccidendo quattro iracheni.
Due forti esplosione a Kerbala, vicino al quartier generale della coalizione,
sotto il comando polacco, che si trova in uno dei palazzi della cittadella
universitaria. Secondo fonti ospedaliere ci sarebbero 4 morti e 60 feriti, tra
cui molti studenti.
Oggi a Nassiriya, nel corso di una manifestazione di protesta di ex soldati
iracheni in attesa di ricevere la loro paga arretratata, un agente di guardia
davanti a una banca nel centro della citta', ha aperto il fuoco sui
dimostranti ferendo 3 persone, di cui una gravemente.
(Aggiornato il 27 Dicembre 2003 ore 12:30)
ALTRI DUE SOLDATI USA MORTI A NORD DI BAGHDAD
TIKRIT (IRAQ) 26 DIC - Altri due soldati americani oggi hanno trovato la morte a nord di Baghdad, dopo che due loro commilitoni erano rimasti uccisi ieri sera in un attacco presso Baquba. Lo hanno annunciato fonti militari Usa precisando che uno dei due soldati e' morto mentre cercava di disinnescare una bomba di fattura artigianale a sud di Baquba, mentre il secondo e' deceduto in seguito all'esplosione di una bomba al passaggio del convoglio nel quale stava recandosi da Samarra a Baquba. Ieri sera due militari americani erano morti in un attacco a colpi di mortaio contro la base americana presso Baquba, nel triangolo sciita a nord di Baghdad.
(Aggiornato il 26 Dicembre 2003 ore 15:30)
AUTOBOMBA KAMIKAZE A ARBIL, QUATTRO MORTI
ARBIL (NORD IRAQ) 24 DIC - L'esplosione di un'autobomba guidata da un kamikaze ha provocato la morte di almeno quattro persone e il ferimento di 20 a Arbil, nell'Iraq settentrionale. Lo hanno detto funzionari iracheni. L'auto e' esplosa fuori dai cancelli dell'edificio del ministero dell'interno nella citta', controllata dal Partito democratico del Kurdistan, uccidendo il kamikaze, due poliziotti di guardia e un passante. Ha anche danneggiato l'edificio e mandato in frantumi vetri in case vicine.
(Aggiornato il 24 Dicembre 2003 ore 11:30)
BAGHDAD - TENSIONE E ATTENTATI NELLA CAPITALE
BAGHDAD 19 DIC - Una violentissima esplosione in mattinata ha sventrato un'ala
della sede del Supremo Consiglio per la Rivoluzione Islamica in Iraq, la
principale formazione politica espressione della comunità sciita irachena,
maggioritaria nel Paese. Lo hanno denunciato testimoni oculari, secondo cui vi
sarebbero almeno un morto e due feriti. Secondo altre fonti, i feriti
sarebbero non meno di sette, ma probabilmente anche più. La bomba, di alto
potenziale, ha devastato un settore residenziale del
complesso ora appartenente alla formazione sciita, che un tempo ospitava gli
uffici del partito Baath di Saddam Hussein. Lo stato di tensione ha raggiunto
lo stato di massima allerta dopo un secondo attentato: alle
porte della capitale un blindato dell'esercito americano è saltato in aria,
probabilmente per lo scoppio di una mina. Due soldati Usa sono rimasti uccisi
e un terzo sarebbe ferito.
IRAQ - BOMBA CONTRO PARTITO SCIITA
BAGHDAD 19 DIC - Un'esplosione ha sventrato stamattina a Baghdad un edificio
appartenente al gruppo politico sciita Sciri (Consiglio supremo per la
rivoluzione islamica in Iraq), provocando la morte di almeno una persona e il
ferimento di altre due. Un esponente dello Sciri sul posto ha accusato "gli
agenti dell'ex regime ed i terroristi" di essere autori dell'attentato. Ha
detto che c'erano molti feriti, ma si stavano ancora contando le vittime e non
era possibile fare un bilancio.
(Aggiornato il 19 Dicembre 2003 ore 10:00)
BOMBA A BAGHDAD, 17 MORTI E UNA VENTINA DI FERITI
BAGHDAD 17 DIC - Diciassette persone sono morte e una ventina sono rimaste
ferite stamane a Baghdad per l'esplosione di una bomba. Lo ha detto la
polizia.
L'ordigno esplosivo, posto sulla strada, e' scoppiato vicino a un camion
cisterna, provocando una gigantesca palla di fuoco che ha investito un
minibus, uccidendo 17 persone. Il camion e' esploso al centro della
carreggiata, nel quartiere di Al-Bayaa, nel sud-ovest della capitale,
devastando tutto all'intorno e bruciando delle auto.
La dinamica dell'episodio, verificatosi alle 6 ora locale, non e' ancora
chiara. Si parla anche di un'auto bianca che ha urtato il camion cisterna
facendolo esplodere.
MA FORSE L'OBIETTIVO ERA ALTROVE, TROVATA LA PATENTE DEL
PRESUNTO SUICIDA - L'esplosione e' spiegata da testimoni e militari
accorsi sul luogo con varie versioni. La piu' accreditata e' che si sia
trattato di un incidente, e che l'obiettivo del camion bomba fosse altrove.
L'esplosione e' avvenuta al centro di un grande incrocio con strade a quattro
corsie nel quartiere di Al-Bayaa, nella parte sud occidentale della capitale
irachena. Il camion-bomba, con ogni probabilita' solo la motrice, ha urtato
accidentalmente al centro dell'incrocio un minibus Mercedes. L'incidente ha
innescato la deflagrazione.
Parti del camion sono sparse per diverse decine di metri, frammenti di
copertoni, del motore e della carrozzeria sono volati ovunque: hanno divelto
lampioni, semafori e pali della luce. Sullo stesso incrocio transitavano
almeno altre due macchine che sono andate completamente distrutte e che in
questo momento vengono rimosse.
Pochi minuti dopo l'arrivo dei militari americani inoltre, al centro dello
spartitraffico che divide la carreggiata e' stata trovata una granata
inesplosa che quasi certamente verra' fatta brillare tra poco.
Secondo quanto ha riferito un ufficiale della polizia irachena, Abbas Mohamoud,
sul minibus viaggiavano otto persone di cui sette sono morte. Almeno
quattro morti erano passanti. Karim Jassem abita in una casa accanto
all'incrocio; secondo la sua versione la bomba era con ogni probabilita'
destinata ad una stazione di polizia distante meno di un chilometro nel
quartiere Al Saydiya.
Un agente di polizia che non ha voluto dare il suo nome ha riferito che e'
stata trovata tra i rottami dei mezzi la patente del kamikaze: si tratterebbe
di un uomo originario di Falluja, ad ovest di Baghdad nel cosiddetto triangolo
sunnita. Il documento e' gia' stato consegnato al ministero dell'Interno del
governo provvisorio.
(Aggiornato il 17 Dicembre 2003 ore 10:00)
DUE ATTACCHI A POLIZIA CON AUTOBOMBA, NOVE MORTI
BAGHDAD 15 DIC - Un'autobomba e' esplosa stamane distruggendo una stazione
di polizia nella localita' di Husseiniyah, 30 chilometri a nord di Baghdad.
Nell'esplosione sono morte nove persone, numerosi i feriti. Una seconda
autobomba e' stata scoperta vicino ad un' altra stazione di polizia nel
quartiere Amiriyah di Baghdad. Gli artificieri hanno disinnescato gli
esplosivi.
Successivamente una seconda autobomba e' esplosa davanti ad una stazione di
polizia a Baghdad, ferendo almeno sette persone. L'auto e' stata completamente
distrutta dall'esplosione e non e' ancora chiaro se a bordo vi fosse
l'autista.
L'attentato era diretto contro la direzione per i crimini gravi, un organismo
di polizia di nuova creazione. Vicino all'edificio si trova anche una moschea
ma nessuno dei due e' stato danneggiato in modo grave dall'esplosione, che ha
provocato sette feriti leggeri.
(Aggiornato il 15 Dicembre 2003 ore 09:30)
LE REAZIONI NEL MONDO DOPO LA CATTURA DI SADDAM HUSSEIN
ROMA 14 dic - La notizia della cattura di Saddam
Hussein a Tikrit ha suscitato grande soddisfazione tra i principali leader
politici mondiali.
Saddam Hussein e' stato catturato e sara' ora messo di fronte alla giustizia
che il deposto dittatore ''aveva negato a milioni di iracheni''. Lo ha detto
il presidente americano George W. Bush che in un breve discorso ha
trasmesso due messaggi: uno al popolo iracheno, che il tempo della paura e'
passato; e uno al popolo americano, che il tempo della violenza in Iraq non e'
finito e che la missione che continua resta pericolosa. La cattura di Saddam
segna ''la fine della strada'' per il deposto dittatore: i suoi irriducibili
non potranno piu' tornare a gestire il potere in modo corrotto come avevano
fatto. Ma - ha aggiunto Bush - non segna ''la fine della strada'' della lotta
contro le forse del terrorismo.
''Ho esultato alla notizia, ho pensato a parole come pace e
riconciliazione, democrazia e sviluppo. Ho pensato all' Iraq, ma anche alla
Palestina e ad Israele dove si fanno largo tendenze, benedette, ad accelerare,
ma sempre e solo con garanzie assolute di sicurezza, i tempi del ritiro dai
territori occupati nel '67''. Questo il commento del presidente del
Consiglio, Silvio Berlusconi che ha telefonato al presidente americano
Bush per congratularsi con lui a nome di tutto il governo italiano.
In una dichiarazione diffusa da Downing Street il premier britannico
Tony Blair afferma: ''saluto con grande soddisfazione la cattura di Saddam
Hussein la scorsa notte'' e lodo ''il lavoro dei servizi segreti e dei
militari della coalizione'' che ha portato alla cattura del rais. 'E' una
buonissima notizia per il popolo iracheno che rimuove l'ombra che per troppo
tempo e' rimasta su di loro dell'incubo di un ritorno del regime di Saddam. La
paura ora e' stata eliminata. La cattura da' anche l'opportunita' ad una corte
irachena di processare Saddam per i suoi crimini contro il popolo iracheno. E
da' a noi l'opportunita' di fare un passo in avanti in Iraq'. In particolare,
afferma ancora il premier britannico, ''faccio appello alla comunita' sunnita
e agli ex funzionari del partito Baath perche' colgano l'opportunita' per la
riconciliazione. Ora dovremmo cercare di unire tutto l'Iraq nella
ricostruzione del Paese per un nuovo futuro''.
Il presidente francese, Jacques Chirac ''si rallegra per l'arresto di
Saddam Hussein'', che rappresenta un ''evento di grande importanza che
dovrebbe contribuire fortemente alla democratizzazione e alla stabilizzazione
dell'Iraq''.
Il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder si e' congratulato con il
presidente americano George Bush per la cattura del deposto leader iracheno,
auspicando che cio' possa favorire la ricostruzione e la stabilizzazione
dell'Iraq.
L'arresto di Saddam Hussein e' stato accolto positivamente dal
ministro degli esteri russo, Igor Ivanov, in quanto potra' contribuire al
miglioramento delle condizioni disicurezza in Iraq e rendere piu' facile un
processo di soluzione politica nel Paese, ''con il contributo dell'Onu''.
Ivanov ha anche sottolineato che secondo Mosca il destino del rais ''deve
essere deciso dal popolo iracheno''.
Quella di oggi e' ''una giornata molto importante per il popolo
iracheno''. Cosi' l'Alto rappresentante dell'Unione Europea per la politica
estera Javier Solana ha commentato l'arresto di Saddam Hussein. ''La
cattura di Saddam Hussein - dovrebbe contribuire alla stabilita' del paese e
all'accelerazione della sua ricostruzione e democratizzazione''.
Israele ha reagito con grande compiacimento alla cattura dell'ex
presidente iracheno. ''Questo evento - ha detto il capo dello stato
israeliano, Moshe Katsav - dischiude un raggio di speranza per il mondo
libero, impegnato in una guerra per garantire il diritto a vivere senza la
minaccia del terrorismo''.
'Un grande giorno per il popolo iracheno e per l'umanita' intera'':
cosi' ha commentato oggi il ministro spagnolo degli Esteri, Ana Palacio,
la notizia dell'arresto di Saddam Hussein da parte delle forze militari
americane a Tikrit. Palacio, comparendo oggi a Madrid in una conferenza stampa
con i responsabili del governo provvisorio iracheno, ha detto che ''stiamo
vivendo un momento emozionante''.
(Aggiornato il 14 Dicembre 2003 ore 19:00)
NON SI ABBASSA GUARDIA SU SICUREZZA DOPO CATTURA SADDAM
ROMA 14 Dic - La cattura di Saddam Hussein non permette ''nessun
abbassamento della guardia sulla sicurezza in Italia''. Sono concordi i
responsabili della sicurezza nell'assicurare che il livello di attenzione
resta alto.
Gli ultimi allarmi sulla possibilita' di attentati da parte
dell'estremismo islamico in prossimita' del Natale continuano ad essere
considerati con molta attenzione tanto che i controlli sul territorio sono
aumentati e i centri storici delle citta', Roma in particolare, sono
pattugliati da agenti in borghese: una misura scelta per rendere capillare
il monitoraggio delle aree piu' a rischio, ma allo stesso tempo non
allarmare i cittadini. Un'attenzione specifica resta dedicata ai luoghi di
culto, dove in questi giorni le celebrazioni del Natale concentreranno
migliaia di persone.
A Roma la prefettura ha anche vagliato la possibilita' di chiudere, in
determinate circostanze, via della Conciliazione per innalzare
ulteriormente la sicurezza intorno a San Pietro.
(Aggiornato il 14 Dicembre 2003 ore 14:00)
MARTINO A NASSIRIYA, 'IL RISCHIO E' ALTISSIMO'
NASSIRIYA 12 DIC - ''Dopo quanto e' successo il rischio da medio alto e'
diventato altissimo'', ha detto il ministro della difesa Antonio Martino poco
dopo il suo arrivo nella base principale del contingente italiano Antica
Babilonia, alle porte di Nassiriya, nell'Iraq meridionale, ad un mese esatto
dalla strage dei militari italiani.
Il ministro Martino nel suo colloquio con i giornalisti ha aggiunto che seppur
con alcuni aggiustamenti ''il contatto con la popolazione deve essere
mantenuto''. Il ministro ha aggiunto che la missione di pace internazionale
sta avendo successo e che ''il successo da' fastidio ad alcuni e il terrorismo
va letto in questa chiave''.
Parlando ai soldati schierati sul piazzale dell'alzabandiera della base il
ministro ha espresso il ringraziamento da parte del governo e ha detto che
''gli italiani hanno riscoperto l'orgoglio di essere italiani grazie a voi''.
''La vostra missione e' una missione di civilta''' ha aggiunto precisando che
''lo scontro e' tra la barbarie terroristica e la civilta'''. Nel programma
del ministro figura ora un incontro con i comandanti della missione Antica
Babilonia per fare il punto della situazione.
(Aggiornato il 12 Dicembre 2003 ore 11:30)
ATTACCO A MOSCHEA A BAGHDAD, MOLTI MORTI
BAGHDAD 09 DIC - Una violenta esplosione si e' prodotta stamani poco dopo
l'alba nella moschea sunnita di Ahbab al-Mustafa, in un quartiere centrale di
Baghdad, ed ha provocato - secondo prime informazioni riferite da testimoni
sul posto - almeno tre morti e un numero imprecisato di feriti. Il tenente
colonnello americano Frank German, che si e' recato sul posto, ha detto che
l'esplosione e' avvenuta all' interno del tempio ma non ha potuto confermare
le notizie riferite da residenti della zona secondo cui l'esplosione avrebbe
provocato numerose vittime.
D'altro canto, durante la notte, anche i militari americani dispiegati nel
Nord dell'Iraq sono stati fatti segno ad un attacco degli insorti iracheni.
Cinquantanove soldati Usa - secondo quanto riferito da fonti militari - sono
infatti rimasti feriti dall'esplosione di una autobomba, guidata
presumibilmente da un kamikaze, avvenuta all'ingresso della base di Tal Afar,
a Ovest della citta' di Mossul, 400 km a Nord di Baghdad. L'attacco e'
avvenuto verso le 04:45 locali (le 02:45 in Italia). Il maggiore Trey Cate
della 101/a divisione aviotrasportata ha detto che i soldati a guardia della
base hanno aperto il fuoco contro un veicolo che non si era fermato a un posto
di blocco all'entrata del complesso militare. E' stato a quel punto che il
veicolo e' esploso, ha detto il maggiore, aggiungendo che si e' trattato quasi
di certo di un attentato suicida. ''Il veicolo non si e' fermato, cosi' i
soldati gli hanno sparato contro ed esso e' esploso. Nessuno dei feriti e' in
pericolo di vita'', ha concluso l'ufficiale. Altre fonti militari hanno
inoltre reso noto che tre soldati americani sono morti ieri in un incidente
quando il veicolo sul quale viaggiavano e' uscito di strada finendo in un
canale, ma non hanno precisato dove il fatto e' avvenuto.
(Aggiornato il 09 Dicembre 2003 ore 16:00)
GIAPPONE; GOVERNO DECIDE INVIO TRUPPE, UFFICIALE
TOKYO 9 DIC - Il governo giapponese del primo ministro liberaldemocratico
Junichiro Koizumi ha deciso formalmente oggi, in un consiglio dei ministri,
l'invio di un contingente militare in Iraq.
E' la prima volta dal 1945 che soldati giapponesi sono inviati in missione in
un paese dove sono in corso combattimenti. Il piano approvato dal governo
prevede che l'invio del contingente di terra, aria e mare, avverra' ''a
partire dal 15 dicembre per un periodo di un anno'', prolungabile in caso di
necessita'. Un primo contigente dell'aviazione dovrebbe partire entro la fine
di dicembre e stabilire la sua base operativa con 3 C-130 in Kuwait. Il grosso
delle truppe di terra, dai 500 ai 700 uomini, sara' inviato con ogni
probabilita' a partire dal gennaio 2004 nella zona della citta' meridionale
irachena di Samawa, distante circa 80 km. da Nassiriya, per cooperare alla
pacificazione e ricostruzione del paese. I soldati saranno dotati anche di
armi pesanti per difendersi da possibili attacchi terroristici. La decisione
di Koizumi costituisce una svolta cruciale nella politica di difesa
giapponese. La maggior parte dell'opinione pubblica e il Partito democratico,
di opposizione, sono contrari alla decisione del governo affermando che
costituisce il superamento di fatto della costituzione, in vigore dal 1947,
che impedisce l'invio di soldati in missioni all'estero in zone di guerra o a
rischio di combattimenti.
(Aggiornato il 09 Dicembre 2003 ore 11:30)
Esplosione in una moschea di Baghdad; Diverse le vittime
Baghdad 9 Dic - Un'esplosione nella moschea sunnita Ahbab al-Mustafa, nel centro di Baghdad, potrebbe aver causato diversi morti secondo testimoni locali. La deflagrazione è avvenuta poco dopo l'alba, apparentemente all'interno della moschea.
(Aggiornato il 09 Dicembre 2003 ore 09:30)
31 SOLDATI AMERICANI FERITI DA AUTOBOMBA
BAGHDAD 09 DIC - Trentuno soldati americani sono stati feriti dall'esplosione di una autobomba nel nord dell'Iraq. Lo hanno detto oggi le forze armate americane. Il maggiore Trey Cate della 101/a divisione aviotrasportata ha detto che i soldati della base di Tal Afar, a ovest della citta' di Mossul, hanno aperto il fuoco contro un veicolo che non si era fermato a un ingresso della base. A quel punto il veicolo e' esploso, ha detto il maggiore, aggiungendo che e' stato con ogni evidenza un attentato suicida. ''Il veicolo non si e' fermato, cosi' i soldati gli hanno sparato contro. Esso allora e' esploso. Nessuno dei feriti e' in pericolo di morte'', ha detto l'ufficiale.
(Aggiornato il 09 Dicembre 2003 ore 09:00)
ESPLOSIONI A BAGHDAD, DUE ORDIGNI CONTRO CONVOGLIO USA, ALCUNI MORTI
BAGHDAD 05 DIC - Due ordigni sarebbero stati lanciati contro un convoglio
americano, stamani a Baghdad, causando alcuni morti, tra cui un soldato usa.
L'attacco e' avvenuto nella zona di un mercato presso la moschea al Samarria.
'Alle 09:30 (le 07:30 italiane) di stamattina un convoglio di due veicoli
americani e' passato davanti al mio negozio'' prima dell'esplosione, ha detto
Ahmad Ali, proprietario di un negozio. ''Ho visto un soldato americano
gravemente ferito, coperto di sangue'', ha detto il testimone aggiungendo che
diversi iracheni sono stati uccisi e altri feriti dall'esplosione. ''Al
momento dell'esplosione la strada era bloccata da un ingorgo. Alcune persone a
bordo di un furgone e alcuni passanti sono stati uccisi, altri sono stati
feriti'', ha detto il commerciante. Un infermiere del pronto soccorso
dell'ospedale al Kindi ha detto che l'esplosione ha causato almeno tre morti e
16 feriti. All'ospedale sono stati portati anche due bambini di nove e 11
anni.
(Aggiornato il 05 Dicembre 2003 ore 10:40)
MARTINO: SICUREZZA DRAMMATICAMENTE PEGGIORATA
ROMA 03 DIC - Negli ultimi tempi in Iraq 'le condizioni di sicurezza sono
drammaticamente peggiorate e il rischio sensibilmente aumentato'. Lo ha detto
il ministro della Difesa, Antonio Martino, nel suo intervento davanti alla
Commissione Difesa della Camera.
A NASSIRIYA RISCHIO MEDIO-ALTO - 'A Nassiriya la situazione continua ad
essere caratterizzata da un rischio medio-alto', lo ha detto il ministro della
Difesa, Antonio Martino, in una audizione davanti alla Commissione Difesa
della Camera.
SCOPO MISSIONE NON CAMBIA - Lo scopo e la natura della missione militare
italiana in Iraq non cambiano, in relazione al crescendo di attentati ed
allarmi, ma le procedure si adeguano alla situazione di maggiore rischio. Lo
ha detto il ministro della Difesa, Antonio Martino, nella sua audizione
davanti alla commissione Difesa di Montecitorio.
22 FERITI DIMESSI DAL CELIO - Ventidue dei 26 italiani coinvolti
nell'attentato di Nassiriya (22 carabinieri, 3 dell'Esercito e un civile) sono
stati dimessi dall'ospedale militare del Celio. Lo ha detto il ministro della
Difesa, Antonio Martino, nel suo intervento in Commissione a Montecitorio. Un
carabiniere e' ancora invece ricoverato in Germania, in terapia intensiva, con
gravi lesioni addominali, ''ma i medici si dichiarano ottimisti''. Un ferito,
infine, e' tuttora ricoverato al Celio, in condizioni non preoccupanti. I
feriti iracheni, ha sottolineato Martino, sono stati complessivamente 84.
(Aggiornato il 03 Dicembre 2003 ore 14:30)
FORZE USA HANNO UCCISO 46 GUERRIGLIERI NEL NORD
TIKRIT 01 DIC - Gli scontri che hanno opposto
ieri le forze americane alla guerriglia irachena hanno provocato la morte di
54 persone. Lo ha detto oggi un portavoce militare americano senza precisare
se si tratti di combattenti o di civili.
Il bilancio fornito ieri dalle forze Usa era di 46 combattenti morti, 18
feriti e otto fatti prigionieri. Anche cinque militari Usa ed un civile
risultavano tra i feriti. Questa mattina fonti ospedaliere nella cittadina
hanno riferito della morte di otto civili iracheni e del ferimento di altri
60.
I guerriglieri, alcuni dei quali indossavano la divisa dei 'Fedayin di Saddam'
(la milizia fedele al deposto presidente Saddam Hussein), hanno attaccato con
mortai, granate e armi leggere. I militari americani hanno risposto sparando
dai carri armati e tre edifici, dai cui tetti sono stati sferrati gli
attacchi, sono andati distrutti. ''Si e' trattato della piu' grossa imboscata
contro le nostre forze da quando ci troviamo nell'area'', ha puntualizzato il
portavoce. Samarra si trova all'interno del cosiddetto 'triangolo sunnita' a
nord di Baghdad, dove piu' numerosi sono stati gli attacchi dei guerriglieri
fedeli a Saddam Hussein contro le truppe Usa e le altre forze d'occupazione.
(Aggiornato il 01 Dicembre 2003 ore 09:30)
STRAGE IN IRAQ: UCCISI SETTE AGENTI DELL' INTELLIGENCE SPAGNOLA
BAGHDAD 30 NOV - Gli stranieri sono nel mirino in Iraq e quella di ieri e'
stata l'ennesima giornata di attacchi alle forze della coalizione, giornata
che si e' conclusa con un bilancio drammatico: sette membri dei servizi di
intelligence spagnoli uccisi ed uno ferito in un attacco a Suwaira, 30
chilometri circa a sud di Baghdad, due giapponesi massacrati nella zona di
Tikrit. Questi ultimi due erano diplomatici dell'ambasciata nipponica che si
stavano recando nella citta' natale di Saddam Hussein per partecipare ad una
riunione di organizzazioni non governative sulla ricostruzione dell'Iraq
settentrionale.
Immagini riprese da un operatore di Sky tv hanno mostrato al mondo una
folla di iracheni, tra i quali anche ragazzi, che si accaniva sui cadaveri
delle vittime spagnole, cantando e ballando. Proprio ieri il comandante delle
forze di terra in Iraq, il generale Ricardo Sanchez, aveva tenuto una
conferenza stampa per dimostrare che gli attacchi degli insorti iracheni sono
drasticamente diminuiti nelle ultime due settimane.
La morte dei sette agenti spagnoli del Cni e dei due giapponesi ha scosso
la classe politica e l'opinione pubblica dei due Paesi: il premier iberico
Aznar ha ricevuto telefonate di cordoglio e solidarieta' dal presidente
americano Bush e dal presidente della Commissione europea Prodi ed il ministro
della Difesa Federico Trillo e' partito per Baghdad.
A Tokyo e' stata immediatamente costituita un'unita' di crisi. Il
ministro degli esteri Yorico Kawaguchi ha detto che resta inalterata la
determinazione del suo governo a proseguire l'impegno di contribuire
concretamente alla pacificazione e ricostruzione dell'Iraq.
(Aggiornato il 30 Novembre 2003 ore 11:00)
DOPO STRAGE NASSIRIYA CRESCE ALLARME ATTENTATI CONTRO ITALIANI
ROMA 27 NOV - Allarme rosso a Nassiriya, un
falso allarme per un aereo dirottato nel cielo di Roma, i timori per attacchi
alle metropolitane e agli stadi: dopo il sanguinoso attentato alla base
militare italiana nell'Iraq meridionale, il livello di allerta per possibili
atti terroristici contro obiettivi italiani e' cresciuto giorno dopo giorno e
una drammatica riprova si e' avuta ieri sera con l'attacco contro l'ambasciata
italiana di Baghdad, che non ha causato vittime. Nei giorni scorsi il
ministro della difesa Antonio Martino aveva affermato che il rischio di un
attacco all'ambasciata era stata segnalato sin dal giorno precedente
l'attentato suicida di Nassiriya, nel quale il 12 novembre hanno perso la vita
19 italiani (12 carabinieri, sette soldati dell'esercito e due civili) piu'
nove iracheni. Le misure di sicurezza erano state drasticamente rafforzate
attorno alla sede diplomatica a Baghdad e attorno alle strutture sensibili a
Nassiriya, in particolare quelle dove lavorano civili e militari italiani,
mentre in citta' si susseguivano gli allarmi per possibili attentati. Il 21
novembre i militari italiani avevano trovato cento chili di esplosivo e
l'allarme era stato giudicato cosi' credibile che era stato deciso di
sospendere le attivita' umanitarie del contingente, incrementando invece
quelle di carattere operativo.
Nel frattempo e' aumentato anche il timore di attacchi contro obiettivi
italiani sul territorio nazionale e il ministro dell'interno Giuseppe
Pisanu non ha escluso ''misure drastiche di prevenzione'', pur in assenza di
minacce specifiche. Tra gli obiettivi piu' a rischio le metropolitane, a
cominciare da quelle di Roma, Napoli e Milano -dove nei giorni scorsi sono
state intensificate le attivita' di controllo delle forze dell'ordine- gli
stadi e il Vaticano. Nella capitale il massimo livello di allerta si e' gia'
raggiunto il 18 novembre, quando un errore di comunicazione tra un aereo della
Air Berlin e i controllori di volo ha fatto temere un dirottamento, proprio
quando nella basilica di San Paolo stavano per cominciare i funerali delle
vittime della strage di Nassiriya.
(Aggiornato il 27 Novembre 2003 ore 10:40)
COLPITA AMBASCIATA ITALIANA A BAGHDAD, NESSUN FERITO
NASSIRIYA 27 NOV - Esattamente 15 giorni dopo l'
attentato suicida di Nassiriya che ha fatto strage nella sede del Comando del
nostro contingente in Iraq, la guerriglia e' tornata a colpire un obiettivo
italiano, con un attacco questa volta di portata assai meno spettacolare e
devastante, ma non per questo meno preoccupante e significativo. Alle
21,30 locali, le 23,30 in Italia, un missile o, forse un colpo di mortaio, ha
centrato il secondo piano dell' edificio che a Baghdad ospita l' Ambasciata
italiana. In quel momento, fortunatamente, c' erano ben poche persone nella
cancelleria della sede diplomatica che ha subito gravi danni e l'esplosione
non ha provocato vittime o feriti. Nei giorni scorsi nei dintorni
dell'ambasciata italiana erano stati trovati due carretti con a bordo 20 razzi
ciascuno pronti a sparare, ma non c'erano state conferme che il bersaglio
fosse proprio la rappresentanza diplomatica italiana a Baghdad.
NASSIRIYA, LA GENTE COLLABORA. ITALIANI TROVANO 201
RAZZI
I militari italiani hanno scovato il piu' grande arsenale di armi ed
esplosivo scoperto finora in Iraq. In un rudere, in mezzo ad una palude, 25
chilometri da Nassiriya, c' erano 201 razzi terra-terra da 130 millimetri, tre
razzi da 107, una bomba da mortaio, 119 spolette e ben 720 chili di esplosivo.
Dietro l' operazione un complesso lavoro di intelligence e, soprattutto, la
collaborazione di alcuni iracheni locali. Nell' area dove si trovava l'
arsenale ci sono forti insediamenti sunniti e wahabiti tra cui si annidano i
principali oppositori alla coalizione internazionale. Oggi, i soldati italiani
del Genio guastatori provvederanno alla distruzione di tutto il materiale.
(Aggiornato il 27 Novembre 2003 ore 10:30)
MILITARE ITALIANO FERITO LIEVEMENTE A NASSIRIYA
NASSIRIYA 25 NOV - Un militare del contingente italiano in Iraq e' rimasto
lievemente ferito, stamani, da un colpo di arma da fuoco di ricaduta.
L'episodio e' avvenuto alle 8 locali (le 6 in Italia), a Nassiriya. Il
militare - Stefano Ridolfi, 28 anni, di Quartu Sant'Elena (Cagliari) - ha gia'
avvertito personalmente il padre di quanto e' accaduto.
Secondo quanto si e' appreso al comando del contingente italiano, Ridolfi -
caporal maggiore scelto del 151/o Reggimento della Brigata Sassari, arrivato
in Iraq il 2 ottobre - stava svolgendo un'attivita' di controllo nell'area
dell'ex caserma della Msu, oggetto dell'attentato terroristico del 12 novembre
scorso.
In particolare, si trovava sul ponte del fiume Eufrate a ridosso dell'ex base
dei carabinieri, su un mezzo blindato: in qualita' di capo carro, si sporgeva
parzialmente fuori dalla torretta. Improvvisamente e' stato raggiunto da un
colpo di ricaduta che lo avrebbe ferito di striscio alla spalla. Sulla natura
degli spari al momento si possono solo fare supposizioni. Tuttavia dalle prime
ore dell'alba si sentono in citta' numerosi colpi di armi da fuoco: un modo,
in Iraq, per festeggiare la fine del Ramadam.
(Aggiornato il 25 Novembre 2003 ore 12:00)
UCCISI TRE IRACHENI A FALLUJA,STAVANO POSANDO UNA MINA
FALLUJA 25 NOV - Tre iracheni sono stati uccisi oggi da soldati americani presso Falluja mentre stavano ponendo una mina su una autostrada. Lo ha detto l'esercito Usa, aggiungendo che si trattava di un ordigno esplosivo artigianale. I soldati, che erano di pattuglia, appena si sono accorti dei propositi di cinque uomini che armeggiavano sull'autostrada, hanno sparato uccidendo tre di essi. Gli altri due sono riusciti a fuggire. I militari sono della I divisione fanteria aggregata alla 82/ma divisione aerotrasportata.
(Aggiornato il 25 Novembre 2003 ore 10:30)
Attaccato un convoglio Usa su un ponte a Baghdad
Baghdad 24 Nov - Un convoglio militare americano è stato attaccato
stamattina a colpi di razzo anticarro mentre attraversava un ponte a Baghdad.
Un veicolo Humvee è stato colpito. Lo ha detto il comandante della polizia
irachena Ali Amid.
"Un Rpg è stato lanciato contro un convoglio sul ponte al Shaab e un
veicolo è stato colpito leggermente", ha detto Amid, secondo il quale non ci
sono state vittime. Il ponte è stato chiuso al traffico.
(Aggiornato il 24 Novembre 2003 ore 09:00)
DUE SOLDATI AMERICANI SGOZZATI A MOSSUL
BAGHDAD 23 NOV - Due soldati statunitensi sono stati uccisi nella citta'
settentrionale irachena di Mossul. Lo hanno annunciato fonti dell'esercito
americano. Ai due soldati e' stata tagliata la gola mentre si trovavano
bloccati nel traffico cittadino. Lo hanno detto alcuni testimoni. Un portavoce
militare americano ha detto di non avere dettagli dell'attacco, condotto da
sconosciuti nel centro della citta'. I testimoni hanno aggiunto da parte
loro che i due soldati, entrambi uomini, sono stati attaccati mentre si
trovavano bloccati su un'auto civile - un fuoristrada di colore bianco - nel
centro della citta' a causa dell'intenso traffico. Non appena avuta notizia
dell'uccisione, altri militari americani hanno circondato la zona nel
tentativo di catturare gli assalitori. In un altro episodio riferito oggi ma
avvenuto ieri sera, la polizia ha reso noto che il colonnello della polizia
incaricato della sicurezza petrolifera a Mossul, Abdelsalam Kanbar, e' stato
assassinato a colpi d'arma da fuoco da sconosciuti. L'uomo stava uscendo dalla
moschea quando alcune persone a bordo di un'auto hanno aperto il fuoco contro
di lui e l'hanno ucciso.
Un altro soldato americano e' morto in Iraq presso Baaquba, a nord di
Baghdad quando il loro veicolo e' saltato su una bomba nel corso di un attacco
al loro convoglio. Altri due militari sono rinasti feriti. Lo ha detto il
portavoce della quarta divisione Usa che controlla la regione.
(Aggiornato il 23 Novembre 2003 ore 13:00)
MISSILI SU BAGHDAD, COLPITI ALBERGHI E MINISTERO
BAGHDAD 21 NOV - Razzi sono caduti questa mattina intorno alle 7:00 su due
alberghi di Baghdad che ospitano giornalisti e funzionari stranieri e sul
ministero del petrolio, provocando il ferimento di alcune persone. Il capo
della polizia irachena ha anche riferito del ritrovamento di un lanciarazzi
con 40 razzi in una strada adiacente all'ambasciata d'Italia.
Sono stati i soldati americani, secondo quanto e' stato possibile
apprendere, a perlustrare la zona limitrofa all'ambasciata. A 2 isolati, circa
200-300 metri, in due zone diverse, sono stati trovati i due mezzi, senza
conducenti ciascuno dei quali aveva 20 ordigni caricati pronti ad essere
lanciati.
Non e' chiaro quale fosse il potenziale bersaglio: nei dintorni della
rappresentanza diplomatica italiana ci sono infatti anche l'ambasciata indiana
e quella turca, oltre ad altri obiettivi sensibili.
Gli alberghi colpiti sono stati il Palestine e lo Sheraton. Secondo le
prime testimonianze si parla di una persona ferita in mondo grave e di altre
con ferite leggere. ''Un civile americano che lavora per una filiale del
gruppo Halliburton e' stato gravemente ferito da un razzo'', ha detto un
giornalista che si trovava all'interno dell'albergo, che e' strettamente
sorvegliato dall'esercito americano. L'Hotel e' stato raggiunto da razzi
all'8.o, al 12.o, al 15.o e al 16.o piano. Anche lo Sheraton, secondo
testimoni, ha riportato gravi danni. Secondo l'inviato del Tg2 a Baghdad
Maurizio Martinelli non risultano feriti tra i giornalisti italiani che si
trovavano negli Hotel. Gli ospiti degli alberghi sono stati tutti evacuati.
Un altro degli obiettivi degli attacchi di stamane e' stato il ministero
del petrolio, centrato da almeno due missili, dove si e' sviluppato un
incendio. Essendo venerdi', giorno di riposo in Iraq, l'edificio era
praticamente vuoto e secondo gli americano non ci sono stati feriti. Diverse
testimonianze riferiscono che i lanciarazzi da cui sono partiti gli attacchi
erano posti su carretti tirati da asini che sono stati abbandonati con alcuni
razzi. Il capo della polizia irachena Ahmad Ibrahim ha riferito del
ritrovamento in una strada adiacente all'ambasciata di Italia di un carretto
su cui si trovava un timer collegato alla batteria di un'auto. Un negoziante
Mohamad Sabbah ha detto di aver visto un uomo spingere il carretto davanti al
suo negozio e partire di corsa. Ho subito avvertito la polizia'', ha detto. Il
capo della polizia ha aggiunto che gli uomini che hanno compiuto gli attentati
a Baghdad sono gli stessi che li hanno fatti a Istanbul''.
(Aggiornato il 21 Novembre 2003 ore 10:20)
ALTRI DUE ATTENTATI A RAMADI E KIRKUK, 5 MORTI
RAMADI (IRAQ) 20 NOV - Prosegue ormai da quattro notti l' offensiva delle
forze militari americane nel nord del Paese ed in particolare nel cosiddetto
'triangolo sunnita' dove si concentrerebbero la maggior parte dei gruppi della
guerriglia e del terrorismo fondamentalista islamico. Ancora una volta e'
stata bombardata l' area di Tikrit e nella zona di Ramadi, ad ovest di
Baghdad, sono stati uccisi otto iracheni che avevano attaccato convogli Usa.
Nella citta' natale di Saddam Hussein arrestati due iracheni sospettati di
progettare un attacco con missili ad aerei della coalizione.
L'esplosione di un'autobomba la notte scorsa a Ramadi, a un centinaio di
chilometri da Baghdad nel triangolo sunnita, ha provocato la morte di due
iracheni e il ferimento di altri 12. Lo hanno detto fonti mediche, secondo le
quali e' avvenuta davanti alla casa di un capo tribale. Altre fonti hanno
detto che l'autobomba e' esplosa contro gli uffici del consiglio locale
nominato dagli Stati Uniti.
ESPLOSIONE KIRKUK, TRE MORTI E SEI FERITI - L'esplosione avvenuta oggi a
Kirkuk, nell'Iraq settentrionale, nei pressi di una sede del partito curdo
Unione patriottica del Kurdistan (UpK) ha provocato la morte di tre persone e
il ferimento di altre sei. Lo hanno detto testimoni.
(Aggiornato il 20 Novembre 2003 ore 14:20)
USA: PENTAGONO METTE IN ALLERTA 15 MILA RISERVISTI
NEW YORK 20 NOV - Il segretario alla Difesa americano Donald Rumsfeld ha ordinato a 15 mila uomini della Riserva e della Guardia Nazionale di prepararsi per la possibilita' di una mobilitazione di un anno in Iraq e Kuwait. La decisione di Rumsfeld, associata a quella annunciata due settimane fa, porta a 58 mila il numero dei riservisti allertati per una possibile missione nella regione del Golfo all'inizio del prossimo anno. Gli ultimi ordini fanno parte di un piano del Pentagono di ridurre il livello delle forze americane in Iraq a 105 mila nel prossimo maggio dai 130 mila uomini attuali. Le unita' della Riserva e della Guardia Nazionale avranno un ruolo sempre piu' importante nella prossima rotazione. Entro la prossima primavera rappresenteranno il 37 per cento dei contingenti in Iraq, pari a 39 mila uomini contro l'attuale 22 per cento o 28 mila militari. I riservisti attualmente impegnati in Iraq appartengono soprattutto a unita' di supporto. Nella prossima rotazione 15 mila uomini saranno forniti da tre brigate da combattimento della Guardia Nazionale.
(Aggiornato il 20 Novembre 2003 ore 14:00)
Esplosione a Kirkuk, 3 morti e sei feriti; Autobomba a Ramadi, 2 morti e 12 feriti
Kirkuk 20 Nov - Secondo testimonianze sul posto, una forte esplosione è
stata avvertita oggi a Kirkuk, nel nord Iraq, vicino a un ufficio di un
partito curdo. L'esplosione, nei pressi della sede dell'Unione patriottica
del Kurdistan di Jalal Talabani, attuale capo del Consiglio provvisorio
iracheno, ha fatto alzare in cielo una nuvola di fumo nero. Il primo bilancio,
provvisorio, è di tre morti e sei feriti.
A Ramadi, l'esplosione di un'autobomba nella notte ha provocato la morte
di due iracheni e il ferimento di altri 12. Secondo fonti mediche,
l'esplosione è avvenuta davanti alla casa di un capo tribale. Altre fonti
hanno detto che l'autobomba è esplosa contro gli uffici del consiglio locale
nominato dagli Stati Uniti.
Nel centro dell'Iraq, a Kerbala, ieri due bambini iracheni sono morti e
altri due sono rimasti feriti, uno in maniera grave, per l'esplosione di un
ordigno in una scuola. Tutte le vittime erano di età compresa fra gli undici e
di dodici anni, secondo quanto reso noto da fonti ospedaliere della città
santa sciita.
La polizia ha aperto un'inchiesta sull'esplosione dell'ordigno, avvenuta
ieri in una delle classi del collegio di Al Abed, a due chilometri da Karbala.
(Aggiornato il 20 Novembre 2003 ore 09:00)
Bagdad senza elettricità da 48 ore
Bagdad 18 Nov - Da 48 ore Bagdad è senza elettricità a causa di atti di sabotaggio e problemi tecnici alle due linee di alta tensione che dal nord del Paese alimentano la capitale irachena. Secondo un responsabile del ministero dell'Energia, una linea è stata tagliata, un'altra è saltata per una esplosione. L'energia, secondo la stessa fonte, dovrebbe essere ripristinata in serata.
AL QUAEDA RIVENDICA LA STRAGE DI NASSIRYA
Bagdad 17 Nov - Con una e-mail inviata a un giornale saudita, la rete
terroristica Al Qaeda ha rivendicato il sanguinoso attacco suicida contro la
base militare italiana a Nassirya e, nella stessa giornata, si è assunta la
responsabilità degli attentati di sabato contro due sinagoghe a Istanbul,
minacciando inoltre di colpire Tokyo. «I nostri attacchi (...) saranno
dolorosi e ciò che abbiamo fatto contro gli italiani in Iraq, in particolare
contro la sede del loro comando a Nassirya, nel sud del Paese, ne è un
esempio», afferma il messaggio ricevuto da un settimanale pubblicato a Londra,
Al Majallah, e attribuito ad un esponente dell'organizzazione di Osama bin
Laden, Abu Mohamed Al-Ablaj. L'uomo, che il giornale saudita usa identificare
come il responsabile dell'addestramento in seno ad al
Qaida ma la cui attendibilit&a grave; non è certa, non è nuovo a
rivendicazioni per posta elettronica: la settimana scorsa si è assunto la
responsabilità dell'attentato di Riad dell'8 novembre che ha provocato la
morte di 18 persone tra cui alcuni bambini.
SADDAM: "MORIRANNO ALTRI INVASORI"
Bagdad 17 NOv - La televisione Arabiya ha trasmesso una registrazione audio
attribuita a Saddam Hussein. Il deposto presidente iracheno Saddam Hussein ha
affermato che, se le forze di occupazione in Iraq non se ne andranno, altri
soldati stranieri moriranno. «Le forze di occupazione sono a un punto di
stallo» -ha detto il presunto Saddam nella registrazione trasmessa dalla rete
televisiva di Dubai in cui assicura inoltre che se non lasceranno l'Iraq altri
soldati stranieri moriranno. «Combattere (le forze della coalizione, ndr) è un
dovere legittimo, patriottico e umanitario» -afferma la voce attribuita dalla
televisione
araba a Saddam Hussein. «Le forze di occupazione non hanno altra scelta se non
quella di lasciare da maledetti sconfitti il nostro Paese, l'Iraq, la patria
del mondo arabo e dell'islam» -prosegue. «Il cammino della jihad e della
resistenza è il migliore, per Dio, il genere umano e la storia ed è l'unica
strada che garantirà l'estromissione delle forze straniere tiranniche e che
assicurerà al nostro popolo in Iraq libertà e sovranità
complete».
ELICOTTERI USA, SALGONO A 17 I MORTI E ALMENO 5 FERITI
BAGHDAD 16 NOV - Sono 17 i soldati americani
morti nella collisione in seguito alla collisione in volo di due elicotteri
Black Hawk avvenuta ieri nel Nord dell'Iraq, nei pressi della citta' di Mossul.
Cinque risultano feriti ed uno disperso. La conferma da un portavoce militare
americano a Baghdad. I militari statunitensi appartengono alla 101.a Divisione
aerotrasportata, di stanza nel Nord dell'Iraq. -
Uno dei due elicotteri americani precipitati in Iraq sarebbe stato
abbattuto da un razzo Rpg. Lo hanno reso noto fonti Usa. ''So che uno degli
elicotteri e' stato colpito da un Rpg nell'aletta di coda'', ha detto la fonte
americana, che ha chiesto l'anonimato. Testimoni in un primo momento avevano
riferito che i due elicotteri da combattimento americani Black Hawk, si sono
scontrati a mezza altezza e si sono poi schiantati al suolo. I soldati Usa
hanno circondato e isolato la zona, situata a ovest di Mosul. I due elicotteri
sono caduti in un'area residenziale, ma stando ad alcune testimonianze non vi
sono vittime tra gli abitanti del luogo. Soldati americani hanno subito creato
un cordone di sicurezza intorno all'area.
DERAGLIA TRENO CON MATERIALE MILITARE USA -
Un treno che trasportava materiale militare per le forze armate degli
Usa e' deragliato a nord di Samarra, 125 chilometri a nord di Baghdad. Lo ha
detto un portavoce della 4/a Divisione di fanteria americana. ''La ferrovia
sembra essere stata spezzata da un'esplosione e il treno che trasportava
materiale per le forze armate ha deragliato'', ha detto il portavoce, senza
dare altri particolari. Il ministro dei Trasporti iracheno Banham Polis aveva
detto alcuni giorni fa che le linee ferroviarie lungo i 1.000 chilometri di
strada ferrata fra Bassora (sud) e Mosul (nord) subiscono sabotaggi quasi ogni
giorno.
(Aggiornato il 16 Novembre 2003 ore 10:00)
ATTACCO KAMIKAZE A NASSIRIYA, SALGONO A 19 LE VITTIME ITALIANE
ROMA 13 NOV - E' stata dichiarata la morte
cerebrale per un giovane militare di 22 anni ricoverato nell' ospedale di
Kuwait City dopo essere rimasto ferito nell'attentato di ieri a Nassiriya. Lo
ha confermato all'Ansa l'ambasciatore italiano in Kuwait, Vincenzo Prati.
Il militare era stato ricoverato ieri pomeriggio e lo stesso ambasciatore
italiano era andato subito a verificarne le condizioni.
Le funzioni vitali del militare sono tenute attive dalle macchine cui e'
collegato; per legge, ha spiegato l'ambasciatore, dovra' restare in queste
condizioni per 72 ore. E' salito cosi' a 19 il numero delle vittime
italiane tra carabinieri, soldati dell'Esercito e civili, 9 le vittime
irachene.
QUATTRO I KAMIKAZE DELLA STRAGE, USATI 150/300 KG ESPLOSIVO - A
compiere l'attentato di Nassiriya sono stati 'quattro kamikaze' su due veicoli
con a bordo tra i 150 ed i 300 kg di esplosivo. Lo ha reso noto il generale
Cornacchione, comandante del contingente italiano. Gli attentatori, ha
ricostruito il generale, sono stati inizialmente 'fermati da difese esterne',
costituite da reti e fili spinati. 'Ma il quantitativo di esplosivo - ha
aggiunto - era cosi' potente da aver distrutto quasi completamente la
palazzina'. I feriti italiani, ha ancora detto il generale, sono 'una ventina,
dei quali un paio in gravi condizioni'. Il tenente colonnello Semeraro
dell'Ufficio pubbliche relazioni dello Stato maggiore dell'Esercito, ha da
parte sua affermato che 'e' appesa a un filo la vita del militare Pietro
Petrucci, in coma e mantenuto in vita artificialmente'.
MINISTRO MARTINO IN VISITA A CONTINGENTE ITALIANO - Il ministro della
Difesa, Antonio Martino e' oggi a Nassiriya, in visita al contingente militare
italiano colpito dall'attentato di ieri. Martino - che ha transitato per
Kuwait City, dove e' stato accolto dall'ambasciatore Vincenzo Prati - e'
accompagnato dal Capo di Stato maggiore della Difesa, Rolando Mosca Moschini.
La sua visita sara' breve: gia' nella tarda mattinata dovrebbe fare rientro in
Italia.
CIAMPI A WASHINGTON: NON DAREMO TREGUA A RESPONSABILI - 'Non daremo
tregua ai responsabili di questo orrendo attentato. La lotta al terrorismo e'
una priorita' per tutti i popoli', ha detto il presidente della Repubblica al
suo arrivo a Washington. Questa strage, ha assicurato, non restera' impunita
e, a fare giustizia, sara' l'Italia insieme ai paesi e popoli che lottano
uniti contro il terrorismo. 'L'Italia - ha aggiunto - ha saputo e sa
contrastare con efficacia il terrorismo interno. I popoli liberi devono essere
sempre piu' uniti e determinati nel debellare il terrorismo internazionale'.
Il vice presidente Usa Cheney, aprendo poi, alla presenza di Ciampi, una
cerimonia per la consegna di un premio al segretario di stato Powell, ha
affermato che gli Usa 'onoreranno la memoria dei caduti italiani' di Nassiriya
e 'sono riconoscenti' all'Italia che e' 'un alleato di prim'ordine'. Ciampi ha
avuto anche un lungo colloquio telefonico con Berlusconi. Domani incontrera'
Bush alla Casa Bianca, e Kofi Annan martedi' all'Onu a New York.
DOPO STRAGE BERLUSCONI CHIEDE UNITA' E AFFERMA, RESTEREMO - Il premier
ha invitato tutto il Parlamento a mettere da parte le polemiche, 'in nome di
un Paese finalmente unito'. E ha assicurato che non ci saranno 'intimidazioni'
di sorta che potranno fermare la nostra iniziativa in Iraq. Una iniziativa che
si sviluppa nel quadro di una 'totale lealta'' nei confronti degli alleati e
mantenendo ben saldi i 'principi umanitari' che contraddistinguono le nostre
missioni umanitarie nel mondo. L'Italia restera' in Iraq, ha affermato anche
il ministro della difesa Martino, che oggi potrebbe partire per Nassiriya.
Fini: il ritiro della missione italiana sarebbe 'una vittoria del terrorismo'.
Frattini: 'Per il prossimo futuro bisogna seguire la strada tracciata dalla
risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu che indica la
restituzione al popolo iracheno del potere politico, magari accelerando questa
restituzione'. Il ministro degli esteri ha anche annunciato che parlera' con i
dirigenti iraniani per aprire 'un dialogo' che possa permettere un intervento
dei dirigenti di Teheran affinche' si adoperino per 'moderare la componente
sciita' maggioritaria in Iraq. Nassiriya, dove opera il contingente italiano,
e' nel sud dell'Iraq, ad assoluta maggioranza sciita.
OPPOSIZIONE CHIEDE SVOLTA, MA SI DIVIDE SU TRUPPE - Il centrosinistra
ha accolto l'appello alla solidarieta' chiesto dal governo, ma non ha
risparmiato critiche alla maggioranza. Si e' poi diviso sulla scelta se
mantenere o ritirare i militari. Le forze dell'opposizione hanno annunciato
che nei prossimi giorni chiederanno una 'svolta' netta nella politica di
intervento in Iraq, richiamando la risoluzione dell'Onu che prevede il
passaggio al governo iracheno, in tempi certi, del controllo del paese e
un'assunzione di responsabilita' dell'Onu. Ma il centrosinistra e' diviso su
un punto: richiamare subito i soldati, oppure, dato che la missione sta
scadendo, aspettare di dar battaglia in Parlamento quando si discutera' sul
rinnovo? Posizione, quest'ultima, comune a Ds, Margherita e Sdi.
USA, DECISA ACCELERAZIONE TRASFERIMENTO POTERE - Bush ha deciso di
stringere i tempi per trasferire il potere agli iracheni, in modo da
rispettare le scadenze della risoluzione 1511 del Consiglio di Sicurezza
dell'Onu, in base alla quale entro il 15 dicembre prossimo il governo
provvisorio iracheno deve stilare un calendario per la messa a punto della
futura Costituzione e per lo svolgimento di elezioni. L'idea di accelerare il
trasferimento del potere e' stata confermata ieri dall'amministratore
provvisorio americano in Iraq, Paul Bremer, che ha compiuto una visita a
sorpresa di meno di 24 ore a Washington, per una serie di incontri alla Casa
Bianca.
USA CAMBIANO TATTICA, OPERAZIONE MARTELLO DI FERRO - La nuova
operazione si pone nel quadro della nuova tattica di risposta piu' aggressiva
ad agguati e attentati, annunciata martedi' dal generale Sanchez, comandante
delle truppe terrestri Usa in Iraq. Due le operazioni a Baghdad ieri,
nell'ambito di 'Martello di Ferro'. La prima e' scattata dopo che truppe Usa
stanziate nella zona nordovest erano state attaccate con colpi di mortaio:
identificato in un furgoncino l'origine dei tiri, si sono levati in volo gli
elicotteri Apache, che lo hanno bombardato, uccidendo due iracheni. Nella
seconda azione, e' stato bombardato e distrutto un edificio nel settore
sudovest, usato dai guerriglieri come 'punto d'incontro', 'centro di
pianificazione' e 'deposito'.
DOPO ATTENTATO CC, GIAPPONE PRUDENTE SU INVIO TRUPPE - Il portavoce
ufficiale del governo, Yasuo Fukuda, ha detto stamani che 'non necessariamente
l'invio di truppe giapponesi in Iraq avverra' entro la fine dell'anno'.'Al
momento non sembrano esistere le condizioni di sicurezza per l'invio del
nostro contingente', ha precisato Fukuda, che appena ieri, poco prima
dell'attentato di Nassiriya aveva ribadito 'la ferma volonta' di cominciare
l'invio dei primi reparti in avanscoperta entro la fine dell'anno'. Secondo
fonti ufficiose del governo, il Giappone, che ha approvato il luglio scorso
una legge ad hoc che consente l'invio di truppe in Iraq in 'zone non a rischio
di scontri', ha scelto il centro di Samawa, distante appena 80 km da
Nassiriya, come base operativa.
(Aggiornato il 13 Novembre 2003 ore 10:20)
Attentato di Nassiriya: Si aggrava il bilancio, 22 vittime: 11 carabinieri, tre soldati e otto iracheni
Nassirya 12 novembre 2003 - Non sono ancora stati rimossi tutti i corpi dei
militari italiani da sotto le macerie della palazzina distrutta
dall'esplosione di un camion imbottito di esplosivo che stamani uno - o forse
due - kamikaze hanno fatto saltare in aria nel complesso che ospita la base
dei carabinieri italiani a Nassiriya.
Lo ha dichiarato Andrea Angeli, portavoce dell'autorità provvisoria della
coalizione il quale ha precisato che è cominciata l'evacuazione in elicottero
dei feriti. Altri feriti sono stati trasferiti nel vicino ospedale di
Nassirya dove sono confluiti anche medici e crocerossine dell'ospedale
militare che sorge presso Tallil, tra cui anche il medico militare, dott.
Giuseppe Gibbino, coordinatore medico italiano della coalizione.
Il portavoce ha inoltre detto che tra le vittime - delle quali non ha potuto
precisare il numero (22 secondo l'ultimo bilancio: 11 carabinieri, 3
militari e 8 iracheni) - vi erano alcuni carabinieri che avevano quasi
completato il loro periodo di servizio di quattro mesi e che il prossimo 15
novembre sarebbero dovuti rientrare in Italia insieme con il comandante Georg
di Paoli.
Secondo una prima ricostruzione dell'attacco, stamani intorno alle 10:40
locali (le 08:40 in Italia), un camion ha forzato il posto di blocco
all'entrata della base ed ha proseguito la sua corsa sino davanti alla
palazzina di tre piani che ospitava il dipartimento logistico della base dove
è scoppiato.
La violenza dell'esplosione ha fatto crollare gran parte dell'edificio ed ha
inoltre danneggiato gravemente una seconda palazzina - dove ha sede il comando
della base - che sorge a circa 100 metri di distanza, sulla sponda opposta del
fiume Eufrate che scorre in mezzo al complesso. I vetri delle finestre
dell'edificio sono andati in frantumi e anche gli infissi sono stati
gravemente danneggiati.
Distrutti anche gli uffici di un'altra palazzina vicina dove ha sede una
Ong americana, la International Medical Corps, attiva nella zona da circa sei
mesi. Tra il personale della Ong vi sono stati almeno 10 feriti, tra cui lo
stesso coordinatore, il britannico Emar Triangle, 50 anni.
L'esplosione ha innescato anche un violento incendio che ha distrutto quasi
tutti i veicoli - jeep, Land Rover, furgoncini VM e camion - parcheggiati nel
cortile antistante.
Tutta l'area circostante la zona è stata chiusa al traffico e la strada
che conduce al complesso bloccata e presidiata da carabinieri, da militari
della Brigata Sassari e uomini del genio guastatori (Boe, Bonifica ordigni
esplosivi).
(Aggiornato il 12 Novembre 2003 ore 13:00)
Nassiriya: Si aggrava il bilancio delle vittime, sono
12 gli italiani uccisi nell'attentato
Nassiriya 12 Nov - E' salito a 12 morti il bilancio delle vittime
dell'attentato di Nassiriya, nove carabinieri e tre soldati, ma si scava
ancora tra le macerie. In relazione alla morte di 12 italiani in seguito a
un'esplosione di un camion-bomba alla base di Nassiriya in Iraq, nei prossimi
giorni la procura di Roma aprirà un fascicolo. 'E' un atto ignobile' ha
commentato il presidente Ciampi.
(Aggiornato il 12 Novembre 2003 ore 12:00)
IRAQ: CARABINIERI SOTTO ATTACCO, SEI MORTI
ROMA 12 NOV - Ci sono almeno sei vittime nell'attentato subito dal contingente
Italiano a Nassyria. Sono carabinieri. Lo ha confermato all'Ansa il comandante
generale dell'Arma dei Carabinieri Guido Bellini, che si trova al Quirinale
per riferire al Capo dello Stato, Ciampi. Un testimone portoghese ha visto
esplodere un camion vicino alla Caserma che ospita il contingente italiano.
L'esplosione ha colpito una palazzina che e' in fiamme. Altri carabinieri sono
rimasti feriti e sono ancora sotto le macerie. Brucia anche il deposito delle
munizioni. La popolazione e' scesa in strada e il traffico nella zona
circostante la base dei carabinieri e' impazzito. Secondo la tv araba Al
Jazira, l'attacco contro la base dei carabinieri e' stato opera di un kamikaze
che ha fatto saltare in aria il camion carico di esplosivo all'ingresso del
complesso. Il Comando Generale dell' Arma dei Carabinieri ha
attivato un numero telefonico a disposizione dei familiari dei carabinieri di
stanza a Nassiriya in Iraq. Al numero (06.80982152) possono rivolgersi
esclusivamente i parenti dei militari del corpo dei carabinieri impegnati in
Iraq, per eventuali informazioni.
Il vicepremier Gianfranco Fini appena saputo dell' esplosione alla base
dei Carabinieri in Iraq ha precipitosamente lasciato un convegno al quale
stava partecipando per recarsi a Palazzo Chigi.
(Aggiornato il 12 Novembre 2003 ore 10:00)
INSORTI FANNO ESPLODERE UN ELICOTTERO A BAGHDAD
BAGHDAD 12 NOV - Un commando di insorti iracheni sarebbe riuscito la scorsa notte a far saltare in aria un elicottero Black Hawk stazionato all'interno del complesso della capitale dove ha sede l'amministrazione guidata dagli Usa. Lo ha detto all'Ansa un soldato americano, secondo il quale gli insorti sarebbero riusciti ad entrare nell'area fortificata e far esplodere il velivolo, ma le sue informazioni non sono state sinora confermate da alcuna fonte ufficiale. Ieri sera - aveva detto una portavoce - almeno tre razzi erano caduti all'interno della cosiddetta 'zona verde' di Baghdad danneggiando diversi veicoli ma senza fare vittime ne' feriti. Tra i veicoli, pero' la portavoce non aveva citato l'elicottero.
(Aggiornato il 12 Novembre 2003 ore 10:00)
NUOVO AGGUATO A FALLUJA, DUE SOLDATI USA UCCISI;
IL CICR GETTA LA SPUGNA E SE NE VA,RESTA
MISSIONE CRI
BEIRUT/BAGHDAD 08 NOV - Nel giorno in cui un ennesimo attacco della
resistenza irachena ha fatto altri due morti tra i soldati americani, e nel
centro di Baghdad sono riecheggiate esplosioni, con una decisione certamente
sofferta ma, al momento, inevitabile per la sempre crescente pericolosita' del
territorio dell'Iraq, il Cicr (Comitato Internazionale della Croce Rossa) ha
annunciato da Ginevra la chiusura 'temporanea' delle sue sedi di Baghdad e
Bassora, nel Sud del Paese. Non smobilita, invece, l'ospedale della Croce
Rossa italiana (Cri) a Baghdad e restano al loro posto tutti i 32 italiani -
medici, infermieri e tecnici - della missione. Lo ha confermato all'Ansa
il commissario straordinario della Cri, Maurizio Scelli. ''Rispettiamo la
decisione della Croce Rossa internazionale. Nessun contrasto con loro'', ha
detto Scelli, precisando che ''da parte del Comitato internazionale non c'e'
stato alcun invito, o sollecitazione, ad andarcene. Solo la raccomandazione di
essere prudenti ed usare tutte le accortezze che il caso richiede''. ''Per il
resto - ha detto ancora Scelli - da Ginevra c'e' pieno apprezzamento per la
missione italiana, che noi intendiamo continuare come da programma''.
A fine ottobre il Cicr aveva ritirato parte del personale da Baghdad in
seguito a una serie di attentati kamikaze contro l'Onu e la stessa Croce
Rossa. Il 27 ottobre, davanti alla sede del Cicr a Baghdad, era saltata in
aria un'ambulanza imbottita di esplosivo che aveva provocato 12 morti. Il
Cicr aveva pero' deciso di continuare le operazioni umanitarie. Anche oggi,
intanto, la resistenza irachena ha colpito e due soldati Usa sono rimasti
uccisi e uno ferito in un attacco contro un convoglio americano avvenuto a
Fallujah, 50 km a Ovest di Baghdad. Intorno alle 08:30 locali (le 06:30 in
Italia) un ordigno collocato lungo la strada e' esploso al passaggio del
convoglio che percorreva la strada principale che porta in citta' colpendo un
corazzato Bradley. Il veicolo ha preso subito fuoco e i soldati sono rimasti
intrappolati al suo interno.
Frattanto, un portavoce militare Usa ha confermato che l'elicottero
americano schiantatosi ieri presso Tikrit, nell' Iraq del Nord, con sei
soldati a bordo (tutti morti) e' stato abbattuto. ''Crediamo che il Black Hawk
sia stato colpito da fuoco da terra'', ha detto il tenente colonnello Steve
Russell della 4.a divisione di fanteria di base a Tikrit, citta' natale del
deposto presidente Saddam Hussein. In reazione all'abbattimento del velivolo,
la scorsa notte nella'area di Tikrit l'esercito Usa ha lanciato una pesante
operazione aerea e terrestre denominata 'Ciclone Edera' (Edera e' il
soprannome della 4.a divisione di fanteria) utilizzando cacciabombardieri F-16
appoggiati da terra da carri armati Abrams e corazzati Bradley. ''Abbiamo
sganciato due bombe da 250 kg distruggendo completamente tre o quattro
fattorie abbandonate che potevano servire per le imboscate'', ha dichiarato il
comandante Gordon Gate, portavoce della 4.a divisione di fanteria, il quale ha
definito l'operazione ''una prova di forza'' per estirpare la guerriglia in
una zona ostile come Tikrit.
Nel corso dei bombardamenti e dei successivi rastrellamenti, secondo un
comunicato militare Usa, cinque persone sono state uccise e 16 fatte
prigioniere. Delle vittime, tre sono state colpite nella zona dove e' avvenuto
l'agguato; un'altra e' stata uccisa vicino alla citta' di Balad in uno scontro
a fuoco; la quinta, un iracheno, e' stata uccisa dopo che aveva cercato di
sparare sui soldati. I militari hanno anche sequestrato una ingente quantita'
armi e munizioni, tra cui mortai e razzi, nascosta dentro una tomba a Samarra,
tra Baghdad e Tikrit. ''L'operazione costituisce uno sforzo massimo e
concentrato per catturare o eliminare chiunque cerchi di colpire le forze
della coalizione o cittadini innocenti mentre si lavora insieme per riportare
stabilita' e sicurezza per un Iraq libero'', e' detto nel comunicato. Sul
piano interno c'e' invece da registrare la decisione del governatore della
provincia di Najaf (Sud di Baghdad) - nominato dalla coalizione militare
guidata dagli Usa e dimessosi due giorni fa sulla scia dello sciopero generale
da lui stesso indetto per protestare contro la mancanza di sicurezza - di
riprendere le proprie funzioni.
Esasperato dalla recente uccisione di un alto magistrato locale,
al-Mayyali, al termine di una riunione con responsabili dell'amministrazione
civile Usa, aveva decretato uno sciopero a tempo indeterminato nella regione
in segno di protesta contro la mancanza di sicurezza e per reclamare la
consegna agli iracheni degli organismi preposti alla sicurezza stessa. ''Ho
deciso di riprendere il mio posto'', ha detto al- Mayyali, perche' i
responsabili della coalizione ''hanno risposto positivamente alla mia
richiesta''. Si comincia intanto a squarciare il velo sulle atrocita' commesse
dal regime di Saddam Hussein. Sandra Hodgkinson, direttore dell'ufficio di
giustizia e diritti umani istituito dal governo provvisorio iracheno, ha reso
noto oggi che l'Iraq e' disseminato di fosse comuni dove l'ex rais ha fatto
finire piu' di 300.000 oppositori. Secondo Hodgkinson, ''le fosse comuni sono
in tutto 263'' e gli iracheni scomparsi durante le campagne di repressione del
regime di Saddam, sarebbero fra i 300.000 e un milione e 300.000.
(Aggiornato il 08 Novembre 2003 ore 19:00)
QUATTRO MORTI IN ELICOTTERO USA PRECIPITATO
TIKRIT (IRAQ) 07 NOV - Almeno quattro persone sono morte e due sono rimaste
ferite nell'elicottero americano Black Hawk precipitato oggi vicino alla
citta' irachena di Tikrit, secondo fonti dell'esercito americano. Le
circostanze dell'incidente sono ancora da chiarire. Non si sa ancora,
inoltre, se le persone a bordo fossero tutti militari o ci fossero anche dei
civili. Nel fine settimana scorso la guerriglia ha abbattuto con un missile un
elicottero americano Chinook facendo 15 morti e molti feriti nei pressi di
Falluja, altra citta' irachena dove e' molto forte la resistenza.
Il Black Hawk e' in grado di trasportare 11 soldati in assetto da
combattimento e viene anche usato per evacuare vittime.
UN SOLDATO USA UCCISO A MOSUL - Un soldato
americano e' rimasto ucciso e sette altri feriti oggi a Mosul, nord
dell'Iraq, quando il convoglio su cui viaggiavano e' stato attaccato con razzi
anticarro, ha annunciato un portavoce militare americano. L'attacco ha avuto
luogo oggi alle 07:oo locali (le 05:00 italiane) nella parte est di Mosul, 370
km a nord di Baghdad, ha dichiarato il maggiore HugeCate, portavoce della base
americana di Mosul. Questa morte porta a 379 il numero dei soldati americani
uccisi nella guerra angloamericana contro l'Iraq, mentre i morti della
coalizione sono ormai 434.
(Aggiornato il 07 Novembre 2003 ore 11:00)
DONNA MUORE, MARITO FERITO PER OBICE CADUTO SU CASA
BAGHDAD 7 NOV - Una donna irachena e' morta, e suo marito e' rimasto ferito la notte scorsa da un obice di mortaio caduto sulla loro casa, che si trova non lontana da un commissariato della polizia irachene, si apprende oggi dallo stesso marito della vittima. Younes Ibrahim Hatem, 39 anni, ha arraccontato che ieri notte un obice e' caduto sulla'abitazione dove abitava con la moglie a Moqdadiah, un centinaio di km a nordest della capitale. Sua moglie e' rimasta uccisa, ha detto, mentre lui e' stato ferito. Secondo l'uomo, l'obice era diretto contro il posto di polizia. che ospita anche soldati americani. Quattro i proiettili sparati: tre sono caduti in un terreno vicino, uno sull'abitazione della coppia.
(Aggiornato il 07 Novembre 2003 ore 10:00)
ATTACCO AL QUARTIE GENERALE USA
BAGHDAD 05 NOV - Alcune persone sono rimaste ferite, al momento ne risultano
come minimo quattro, a causa delle almeno due violentissime esplosioni
risuonate in serata all'interno del complesso, situato sulla sponda
occidentale del Tigri in pieno centro a Baghdad, che un tempo costituiva uno
dei Palazzi Presidenziali di Saddam Hussein e che adesso
ospita il quartier generale della coalizione alleata a guida Usa in Iraq.
Potrebbe essersi trattato di un raid missilistico o di un assalto con mortai,
come già era accaduto nella stessa area ieri sera. Nel complesso si
trovano sia la sede dell'Amministrazione Civile Provvisoria diretta dall'ex
diplomatico americano Paul L. Bremer sia la principale base statunitense in
città. È stato lo stesso Pentagono a dare l'annuncio tramite un portavoce,
tenente colonnello Jim Cassella. «Ci sono state due esplosioni», ha
ricostruito il portavoce da Washington. «Quattro persone appartenenti alla
coalizione sono state ferite. Uno di loro è stato curato sul posto, gli altri
sono stati trasferiti nell'ospedale della nostra 28ma Unità di Supporto
Logistico». Stando alle prime informazioni, i quattro feriti sarebbero tutti
soldati, non civili, probabilmente di nazionalità Usa.
(Aggiornato il 05 Novembre 2003 ore 11:00)
Ucciso un altro soldato americano a Bagdad. al Jazeera: assassinato magistrato a Mosul
Bagdad 04 Nov - Non si arresta la catena di attentati anti americani in
Iraq. Anche oggi un soldato della coalizione è stato ucciso e un altro ferito
in un attentato a Baghdad. Secondo un portavoce dell'esercito americano, il
militare è stato investito dall'esplosione di un ordigno piazzato lungo una
strada della capitale irachena.
Da Mosul, intanto, la tv satellitare al Jazeera dà notizia dell'uccisione del
vice presidente della Corte d'appello della città, nel Nord dell'Iraq. Ismail
Yousef Saddek, è stato ucciso oggi a colpi d'arma da fuoco da alcuni
sconosciuti. Il magistrato era il responsabile dei processi ad ex membri del
disciolto partito Baath.
(Aggiornato il 04 Novembre 2003 ore 11:00)
ABBATTUTO UN ELICOTTERO AMERICANO, 13 MORTI, 20 FERITI
BAGHDAD 02 NOV - Un elicottero americano diretto all'areoporto di Baghdad
e' stato abbattuto a sud della citta' di Falluja, roccaforte della resistenza
contro gli Usa, 50 km a ovest della capitale. I morti sarebbero tredici e i
feriti una ventina. L'elicottero era un Chinook ed e' stato colpito da un'arma
non identificata. A bordo c'erano 32-35 persone. Squadre di soccorritori sono
all'opera nella zona dove e' stato abbattuto.
Il Ch-47 era accompagnato da un altro elicottero uguale. Trasportavano truppe
di ritorno da un viaggio di riposo. Abitanti di Falluja hanno detto che due
missili terra-aria erano stati sparati in direzione dell'elicottero e che uno
aveva colpito l'obiettivo.
Si tratta del numero di vittime piu' alto in una singola azione dal
rovesciamento del regime di Saddam Hussein ad aprile.
ELICOTTERO CHINOOK, TRASPORTO E SALVATAGGIO - Il CH-47 Chinook e' il piu' efficiente elicottero per il trasporto e missioni di recupero e salvataggio. Gli Stati Uniti ne hanno attualmente 800 esemplari, tra cui il nuovo modello 'internazionale' super D. Altri 15 Paesi nel mondo, tra cui l'Italia, dispongono del Chinook, che viene fabbricato dalla Boeing di Filadelfia. La sua produzione inizio' nel 1954 e all'estero venne usato per la prima volta in Vietnam dal 1962. La principale funzione di questo elicottero e' il trasporto di truppe (fino a 40 soldati equipaggiati), artiglieria, munizioni, veicoli, combustibile, acqua, rifornimenti e altro materiale, sia per il combattimento che per missioni di salvataggio o umanitarie. La sua forza sta nella doppia elica e nei due potenti sistemi propulsori, che permettono di sollevare un notevole carico. La velocita' e la capacita' di trasporto ne fanno inoltre un mezzo economicamente conveniente, essendo il suo costo per tonnellata-chilometro il piu' basso fra tutti gli elicotteri. Il Chinook ha una fusoliera lunga 15,54 metri ed e' alto 5,66 metri. La sua velocita' massima e' di circa 300 km all'ora.
SOLDATO USA UCCISO DA ESPLOSIONE ORDIGNO A BAGHDAD - L'esplosione di un ordigno ha ucciso oggi a Baghdad un soldato americano della prima Divisione blindata. Lo ha detto un portavoce dell'esercito. Il soldato e' stato trasportato in ospedale nelle prime ore di oggi ma e' morto poco dopo. L'ordigno era collocato a terra ed e' esploso quando il veicolo del militare c'e' passato sopra, poco dopo la mezzanotte.
(Aggiornato il 02 Novembre 2003 ore 11:00)
LO STAFF DELL'ONU LASCIA BAGHDAD
BAGHDAD 02 NOV - Lo staff dell'Onu che si trovava a Baghdad ha lasciato
stamattina il suo quartier generale nella capitale irachena per l'aeroporto,
dal quale partira' per Cipro. Qui si terranno consultazioni sul modo in cui
continuare ad operare in Iraq.
Le nazioni Unite avevano annunciato due giorni fa che avrebbero richiamato
''temporaneamente e per consultazioni'' il personale a Baghdad, tra le 18 e le
15 persone. Tali misure non riguardono invece Erbil (Nord dell'Iraq).
Un veicolo dell'Onu ha lasciato il complesso che ospita gli uffici delle
Nazioni Unite a Baghdad alle prime ore del mattino mentre un elicottero
militare americano sorvolava la zona. I giornalisti sono stati tenuti lontani
ed e' stato loro vietato filmare l'avvenimento.
Fonti dell'Onu hanno detto che i funzionari rimarranno a Cipro per almeno
quindici giorni, e forse piu' a lungo. Il ritiro non riguarda le circa 40
persone dello staff internazionale che opera ad Erbil (nord), ne' i circa
4.000 iracheni che lavorano per le Nazioni unite.
La decisione del segretario generale dell'Onu Kofi Annan riguarda appena
un gruppo di funzionari, ma e' di alto valore simbolico: i dipendenti rimasti
erano l'ultimo baluardo Onu dopo i progressivi ritiri di personale decisi in
seguito alla strage del 19 agosto in cui persero la vita 22 persone tra cui il
capo missione Sergio Vieira de Mello. Il segretario generale l'ha presa
nonostante gli appelli insistenti in senso opposto ricevuti negli ultimi
giorni dal segretario di Stato Colin Powell, hanno detto fonti dell'Onu.
La paura degli Usa, espressa da Powell ad Annan, era che il ritiro dell'Onu
avrebbe influenzato altre agenzie internazionali provocando un fuggi fuggi
generale dal Paese nel caos. Croce Rossa e Medicins Sans Frontieres, hanno
indicato i rispettivi portavoce.
(Aggiornato il 02 Novembre 2003 ore 11:00)
Segue ... La Guerra in IRAQ
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Ultimo aggiornamento:
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