XCV

CREPUSCOLO DELLA SERA

Ecco la sera affascinante, amica
del criminale; scende come un complice
con un passo di lupo; lentamente
si chiude il cielo come grande alcova
e si converte in belva atroce l'uomo
impaziente.
O sera, dolce sera,
sospirata da quelli le cui braccia
senza mentire posson dire: "Oggi
abbiamo faticato."- Dà la sera
un sollievo agli spiriti straziati
da un dolore selvaggio, all'ostinato
sapiente la cui fronte già si piega,
all'operaio che al suo letto, curvo
ritorna.
Tuttavia nell'atmosfera
Si svegliano dei dèmoni malsani,
pesantemente, quasi fossero uomini
d'affari, e, nel volare, sulle imposte
e sui portelli sbattono. Attraverso
le fioche luci che tormenta il vento,
la Prostituzione nelle strade
s'accende e le sue uscite schiude come
un formicaio; dappertutto s'apre
una nascosta via come il nemico
che tenta una sorpresa; come un verme
che ruba all'Uomo ciò che mangia, in mezzo
alla città fangosa si trascina.
S'odon qua e là cucine sibilare,
mugolare teatri risonare
le orchestre; i ristoranti a prezzo fisso,
in cui il gioco è attrattiva, si riempiono
di prostitute e truffatori, loro
complici, e ladri, senza tregua e senza
quartiere, presto anch'essi inizieranno
a lavorare ed a forzare, lievi,
e casse e porte, per poter campare
qualche giorno e vestir le loro amanti.

Anima mia, raccogliti in silenzio
in questa ora terribile; al ruggito
chiudi le orecchie. E' questa l'ora in cui
ai malati i dolori si inaspriscono:
e li afferra la Notte oscura, torbida,
per la gola: si spengono alla vita,
e s'incamminano al comune abisso;
l'ospedale si colma di sospiri.
Molti più non verranno accanto al fuoco
presso un anima amata, a sera, a prendere
un calda minestra profumata.

E i più di loro la dolcezza buona
del focolare non han mai potuto
conoscere, e non hanno mai vissuto !

 

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