XXXVI

IL BALCONE

O madre dei ricordi, amante delle amanti,
somma d'ogni mia gioia e d'ogni mio dovere !
Ricorderai la muta beltà delle carezze,
il focolare dolce, l'incanto delle sere;
o madre dei ricordi, amante delle amanti !

Le sere illuminate dall'ardore del ceppo,
e le sere al balcone, di un vapore di rosa
velate. Come dolce m'era allora il tuo seno,
e come buono m'era il tuo cuore ! Sovente
abbiamo ripetuto cose non periture,
le sere illuminate dall'ardore del ceppo !

Come son belli i soli nelle calde serate !
Come è profondo l'etere come è potente il cuore !
E sopra te chinandomi, o regina che adoro,
del tuo sangue il profumo credevo respirare.
Come son belli i soli nelle calde serate !

By  the seaside Khnopff 1890

La notte si faceva più spessa, un muro d'ombra,
e gli occhi indovinavano le tue pupille, al buio,
e, o dolcezza, o veleno, io ti bevevo l'alito,
tra le mie mani i tuoi piedi s'addormentavano.
La notte si faceva più spessa, un muro d'ombra.

So l'arte di evocare ogni istante felice:
e tra le tue ginocchia rannicchiato rividi
il mio passato. Infatti, cosa mi vale altrove
che nel corpo tuo amato e in questo cuore dolce,
cosi dolce, le languide bellezze tue cercare ?
So l'arte di evocare ogni istante felice !

Le promesse, i profumi, e quei baci infiniti
da un abisso, insondabile per noi, risorgeranno
come salgono i soli al ciel ringiovaniti
dopo essersi lavati giù nei mari profondi ?
- O promesse o profumi, o quei baci infiniti !

 

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