II
Spesso, per divertirsi, i marinai
catturano albatri, grandi uccelli di mare,
che seguono, indolenti compagni di viaggio,
la nave che scivola sugli amari abissi.
Appena deposti sulla plancia,
questi re dell'azzurro, vergognosi e timidi,
se ne stanno tristi con le grandi ali bianche
penzoloni come i remi ai loro fianchi.
Che buffo e docile l'alato viaggiatore!
Poco prima così bello, com'è comico e brutto!
Uno gli stuzzica il becco con la pipa,
un altro, zoppicando, scimmiotta l'infermo che volava!
Il poeta è come quel principe delle nuvole,
che snobba la tempesta e se la ride dell'arciere;
poi, in esilio sulla terra, tra gli scherni,
con le sue alidi gigante non riesce a camminare