XIX
Danae
Quando, nella sua forza esauribile,
la Natura ogni giorno nuovi figli
mostruosi concepiva, avrei voluto
vivere accanto ad una gigantessa
giovane, come un gatto voluttuoso
di una regina ai piedi. Avrei voluto
veder con la sua anima fiorire
il suo corpo, e crescere spontaneo
in terribili giochi; indovinare
se il suo cuore una fosca fiamma covi
dalle umide nebbie fluttuanti
dentro i suoi occhi; le sue forme splendide
percorrere; scalare, arrampicato,
il pendio delle sue ginocchia enorme,
e talvolta d'estate, quando i soli
malsani la costringono a distendersi,
stanca, attraverso la campagna, all'ombra
dei suoi seni dormire pigramente
come ai piedi d'un monte un quieto tetto.