LXIX
Come un mare la musica sovente
mi rapisce ! E inalbero la vela
sotto nebbiosa volta o nell'azzurro
verso la mia pallida stella.
Petto in avanti, come vela gonfio,
scavalco dei gran flutti accavallati
le creste, che la notte mi nasconde.
In me sento vibrare affetti opposti
come una nave che patisce. Il vento
che l'asseconda ed i convulsi strappi
della tempesta sull'immenso abisso
mi cullano. - Altre volte, poi, bonaccia:
grande specchio alla mia disperazione!