Bianca fanciulla dai capelli rossi,
il cui vestito dai suoi buchi lascia
veder bellezza e povertà,
per me, poeta misero,
il tuo giovane corpo malaticcio,
pieno di macchie rosse, ha una dolcezza.
Porti i tuoi grossi zoccoli
con più galanteria di quanto i suoi
coturni di velluto una regina
di romanzo. In luogo di straccetti
troppo corti, un abito regale
cada sui tuoi talloni, in pieghe lunghe,
fruscianti; in luogo delle calze
bucate, splenda ancora
sulla tua gamba, pel piacer degli occhi
dei libertini, uno stiletto d'oro;
nastri male annodati
svelino i tuoi due seni, radiosi
come due occhi, ad attizzar peccati;
si facciano pregare
per svestirti le tue braccia e, ostinate,
respingano le dite capricciose,
perle della più bella
acqua, rime e sonetti
di maestro Belleau che senza posa
t'offron gli spasimanti in gran tormento,
servili adulatori in rime che
le lor primizie dedicano a te,
e che la tua scarpina
sbircian sotto le cale; più d'un paggio
già vago d'avventura, più d'un grande,
più d'un Ronsard spierebbero il tuo fresco
nido per far l'amore ! Conteresti
allora nei tuoi letti
baci ancor più che gigli, e spiegheresti
alle tue leggi più d'un Valois !

- E tuttavia chiedi la carità,
mendichi qualche vecchio rimasuglio
buttato sulla soglia
d'un Vèfour da quadrivio; e vai, furtiva,
adocchiando gioielli a poco prezzo
che nemmeno, perdonami !,
ti posso offrire in dono. E allora và    
priva d'altro ornamento,
profumo, perle, gemma,
se non con la tua magra nudità,
o mia beltà !

Fernand Khnopff

LXXXVIII

A UNA MENDICANTE DAI CAPELLI ROSSI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                             

 

 

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