Il Poema dell'Hascisc

dal Capitolo IV

Devo spingere ancora più avanti l'analisi di questa vittoriosa monomania ? Devo spiegare come, sotto il dominio del veleno, il mio uomo si costituisca ben presto centro dell'universo? Come divenga l'esemplificazione vivente ed esasperata del proverbio secondo cui la passione attribuisce tutto a se stessa ? Egli crede nella propria virtù e nel proprio genio: non è facile indovinare la conclusione ? Tutti gli oggetti circostanti costituiscono altrettante suggestioni che agitano in lui un mondo di pensieri, tutti più coloriti, più vivi, più sottili che mai, e rivestiti d'una pàtina magica. " Queste magnifiche città - egli pensa - dove i superbi edifici sono scaglionati in profondità come negli scenari; queste belle navi dondolate dalle acque della rada in un ozio nostalgico, che sembran tradurre il nostro pensiero: Quando partiremo per la felicità ?; questi musei che rigurgitano di belle forme e di colori inebrianti; queste biblioteche in cui sono accumulati gli sforzi della Scienza e i sogni della Musa; queste donne incantatrici, rese ancora più maliose della scienza dell'abbigliamento e dall'economia dello sguardo: tutte queste cose sono state create per me, per me per me ! per me l'umanità a lavorato, è stata martirizzata, immolata: per servire di pascolo, di pabulum, alla mia implacabile fame d'emozione, di conoscenza e di bellezza !". Ometto il resto, limitandomi all'essenziale. Nessuno si stupirà che un pensiero finale, supremo, scaturisca dal cervello del sognatore: " Io sono diventato Dio !"; che un grido selvaggio, ardente, gli prorompa dal petto con tale energia, tale potenza d'impeto che, se gli altri di volontà e di fede d'un uomo ebbro avessero una reale efficacia, questo grido farebbe precipitare gli angeli disseminati per le vie del cielo: "Io sono un Dio !". ma in breve questo uragano d'orgoglio si trasforma in un clima di beatitudine calma, muta, riposata, e l'universalità degli esseri si presenta colorita e come illuminata da una sulfùrea aurora. Se per caso un vago ricordo s'insinua nell'anima di questo deplorevole individuo beato - " E se esistesse un altro Dio " - siate sicuri che egli si ergerà dinanzi a quello, ne discuterà i voleri, lo affronterà senza terrore. Chi è quel filosofo francese che, per deridere le moderne dottrine tedesche, diceva: " Io sono un dio che ha pranzato male" ? Questa ironia non avrebbe nessuna presa su uno spirito ghermito dall'hascisc, egli risponderebbe tranquillamente " Può darsi che io abbia pranzato male, ma sono un Dio".

dal Capitolo V

Ma l'indomani ! il terribile indomani ! tutti gli organi afflosciati, affaticati i nervi allentati, gli irritanti accessi di voglia di piangere, l'impossibilità di applicarvi a un lavoro continuato, vi ammonisco crudelmente che vi siete abbandonati a un gioco proibito. L'orrida natura, spogliata degli splendori del giorno prima, somiglia ai malinconici resti di una festa. Soprattutto la volontà, la più preziosa di tutte le facoltà, è intaccata. Si dice - ed è quasi vero - che questa sostanza non causi nessun danno fisico nessun danno grave, almeno. Ma si può forse affermare che un uomo incapace d'agire e atto soltanto ai sogni stia veramente bene, quand'anche tutte le sue membra siano in buone condizioni ? Ora, noi conosciamo abbastanza la natura umana per sapere che un individuo il quale può con una cucchiaiata di confettura, procurarsi istantaneamente tutti i beni del cielo e della terra, non se ne guadagnerà mai la millesima parte con il lavoro. Ci s'immagina uno Stato in cui tutti i cittadino si ubriachino di hascisc ? Quale cittadini ! Quali guerrieri ! Quali legislatori ! Perfino in Oriente, dove l'uso della droga è tanto diffuso, alcuni governi hanno compreso la necessità di metterla al bando. In realtà è vietato All'uomo, pena lo scadimento e la morte intellettuale, di sovvertire le condizioni primordiali della sua esistenza e di rompere l'equilibrio delle sue facoltà con l'ambiente in cui sono destinate ad agire: in altre parole, di modificare il suo destino per sostituirvi una fatalità di nuovo genere. Ricordiamoci di Melmoth, quel mirabile simbolo. La sua spaventosa sofferenza consiste nella sproporzione tra le sue stupende facoltà, acquisite istantaneamente di una forza d'un patto satanico, e l'ambiente nel quale, come creatura di Dio, è condannato a vivere e nessuno di coloro ch'egli vuole sedurre acconsente a comprare da lui, alle medesime condizioni, il suo terribile privilegio. Effettivamente, chiunque non accetti le condizioni della vita, vende la propria anima. E facile cogliere il rapporto esistente tra le creazioni sataniche dei poeti e le creature viventi che si sono dedicate agli eccitanti. L'uomo ha voluto essere Dio: ed eccolo ben presto, in virtù d'una incontrollabile legge morale, caduto al disotto della sua natura reale. E' un'anima che si vende al minuto.

 

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