Piccola, spaziosa, umile, a buon mercato (costava meno di 4 milioni:
un milioncino più della 126, mezzo milione meno della 127), la Panda
era l’auto della famiglia con un modesto reddito. Neppure Giugiaro immaginava
che quella scarna utilitaria sarebbe piaciuta al pubblico più agiato.
Architetti, professionisti, le signore bene della collina torinese.
Invece andò proprio così. Il successo fu trasversale.E se oggi la Panda
è ancora gagliardamente in vita (seconda nella classifica nazionale
delle immatricolazioni nel ‘99 e saldamente fra le prime dieci all’inizio
del 2000); nel 2000 dalla fabbrica di Termini Imerese sono usciti più
di 120 mila pezzi (che sommati a quelli costruiti dall’80 fanno quasi
4 milioni) non può essere solo merito del prezzo invitante, meno di
10 milioni. Il segreto è altrove. Modello di: Luca Beltrami
Dirlo con una parola è difficile. Quella che si avvicina di più, forse,
è flessibilità.
Faro anteriore di Panda 30 (1980)
G. Giugiaro
Fiat
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