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carlo   mariani

 

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1987     Cagliari - Alghero - Bracknell - Londra

"ISLANDS"  di Michael NYMAN   

con Michael NYMAN, Evan PARKER, Paolo FRESU, Dagmar KRAUSE, John GREAVES, Michael GILES e la KREISLER String Orchestra


LA REPUBBLICA – 2 luglio 1987

"Jazz in Sardegna" all’insegna della contaminazione

Launeddas e sax tenore per un labirinto sonoro

L’ultima felice sorpresa quella di "Islands" dell’ inglese Michael Nyman, collaboratore di Brian Eno e autore delle musiche per i film di Greenaway

di GIACOMO PELLICCIOTTI

CAGLIARI – Sembrava la contaminazione piu ardita e improbabile di tutto il ciclo "Jazz in Sardegna" costruire attorno al suono lancinante delle launeddas, lo strumento principe del folk sardo, una composizione di largo respiro con un’orchestra d’archi, solisti di jazz e una voce post-brechtiana.

    E invece, 1’operazione tentata dall’inglese Michael Nyman nella terza e ultima serata dalla parte riservata alle "produzioni originali" di "Jazz in Sardegna", è stata una felice sorpresa. Senz’altro il tentativo di fusione più riuscito insieme al Play with Gershwin di Rava, Lacy e Altan, varato la prima sera.

    Commissionata dalla rassegna cagliaritana in abbinamento con il Bracknell jazz festival britannico. Islands è forse il progetto piu ambizioso e arduo finora realizato da Nyman. Esponente eccentrico e aristocratico della corrente minimalista e ripetitiva inglese, collaboratore di Brian Eno ai tempi della Obscure Records, autore delle colonne sonore di quasi tutti i film di Peter Greenaway, Michael Nyman è uno studioso e un intellettuale della musica. Uno studioso che conosce bene la musica barocca, la classica, la contemporanea, 1’etnomusica, un po’ meno il jazz.

    A Cagliari, come già a Bracknell qualche giorno fa, ha riunito sullo stesso palco uno stravagante e numeroso Ensemble: il suonatore di launeddas Carlo Mariani, il trombettista e flicornista Paolo Fresu, il jazzman sardo più quotato del momento, il sassofonista Evan Parker, la cantante Dagmar Krause, un bassista elettrico John Greaves, il batterista Michael Giles e la Kreisler String Orchestra. Michael Nyman di spalle al pubblico, come pianista e direttore d’orchestra.

    Prima di tutto, sono partite le launeddas di Mariani, fisse e lamentose, ma intensamente evocative. E dopo un breve prologo solitario, sono arrivati gli archi della Kreisler. Giovani, sorrideti, tutti vestiti di nero, l’aria da college inglese, viole, violini violoncelli e contrabbasso, i musicisti dell’Orchestra sono stati bravissimi nel cercare una tela fitta e labirintica, ciclica e modale di straordinaria bellezza.

    Sui ritmi di Greaves e Giles, poi, si inserivano a turno i solisti. Un Paolo Fresu lirico e davisiano, sicuramente il suono che meglio si è integrato nei ghirigori svettanti e volatili degli archi. E il sax soprano spiritato, delirante di Evan Parker. E la voce disarticolata e gutturale della bionda Dagmar Krause, indimenticata cantante degli Henry Cow. Nella struttura apparentemente immobile e iterativa della musica, le variazioni di tempo avevano la forza di bruschi voltar pagina,

    E, ascoltando quella musica, le memorie affioravano continu mente, memorie contraddittore e diversissime, eppure incredibilmente assonanti, naturali, armoniose. Brandelli di Delius e Britten, addirittura lontani ricordi di Haydn, certi canti mitteleuropei e espressionisti, il folk sardo ovviamente, il free jazz, il Miles Davis di Miles Ahead e Sketches of Spain.

    Un puzzle sonoro, un dedalo di archetipi culturali miracolosamente orchestrati in un unicum di singolare attrazione uditiva. La Sardegna, la Scozia, 1’ Irlanda, le isole del titolo, unite in un abbraccio assolutamente inedito. Affascinante. Prima di Michael Nyman, era toccato al quintetto di ... ....


 

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Aggiornato il: 07 gennaio 2007