IL BIORADIOMETRO

  Il Bioradiometro
Come si costruisce
Una variante: l'Orgonometro

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Il Bioradiometro :che cosa rivela questo strumento.


E' un semplice dispositivo che consente di rivelare l'esistenza di un campo di energia emessa dal corpo umano e, in particolare, dalle mani.
Tutto fa ritenere che questo tipo di energia sia di natura orgonica. Infatti, come meglio vedremo in seguito, c'è una versione del Bioradiometro, opportunamente modificato, che mette in luce alcune proprietà dell'energia orgonica in modo così spiccato da meritare la denominazione di Orgonometro.
Si può collocare lo strumento su di un tavolo e sedersi di fronte ad esso ad una distanza di circa 20 cm. dalla sua base. In queste condizioni si potrà costatare che, benché l'ago della bussola-pilota, una volta orientato lo strumento, rimanga fisso al nord, l'indice del Bioradiometro prende ad oscillare: col suo moto di va e vieni intorno allo zero, l'indice ci rivela la presenza di un'energia pulsante che investe l'apparecchio, ancor prima che ad esso siano applicate le mani
Se disponiamo le mani ai lati dello strumento notiamo che l'intensità dell'energia da esso segnalata, varia al variare della distanza alla quale vengono poste le mani. Più precisamente, possiamo osservare che, mentre allontaniamo le mani dall'apparecchio (di fronte al quale siamo seduti), l'indice ci segnala un valore decrescente. Se riavviciniamo le mani, la deviazione dell'indice torna ad aumentare. Ne deduciamo che i due parametri, distanza tra le mani (e quindi dall'apparecchio) e intensità dell'energia, sono tra loro in proporzione inversa, come del resto era da prevedere (vedi grafico curve).
Se vogliamo fare una ricerca sul campo vitale emesso dal corpo umano (aura), è preferibile operare con un modello semplificato, privo di disco superiore e d'indice, al quale togliamo anche l'ago calamitato. Lo strumento dovrebbe essere situato al centro della stanza, isolato e lontano da masse metalliche. Usciti dalla stanza e chiusa la porta alle nostre spalle, dopo un congruo lasso di tempo, necessario all'equipaggio mobile perché assuma il suo assetto stabile, apriremo molto lentamente la porta ed entreremo nella stanza molto lentamente, facendo bene attenzione a non creare spostamenti d'aria, sia nel richiudere la porta, sia nel muoverci. Giunti ad una distanza di 1,5-2 m dallo strumento, restiamo immobili dinanzi a lui per 1-2 minuti. Trascorso questo lasso di tempo, noteremo che le alette si scosteranno dalla loro posizione d'equilibrio stabile e tenderanno a disporsi nella nostra direzione ("di coltello").
Se ora, sempre molto lentamente, ci sposteremo lungo le pareti, cercando di mantenere la stessa distanza dall'apparecchio, vedremo che le alette ci seguiranno cioè ruoteranno seguendo i nostri spostamenti, come se fossero collegate al nostro corpo da fili invisibili (le correnti eteriche, variamente colorate, che percepisce il chiaroveggente?).
Tutto avviene come se le alette si orientassero lungo linee di forza che s'irradiano dal nostro corpo. In tal modo esse si comportano come un detector, un rivelatore del campo vitale che circonda il corpo umano e da esso s'irradia.

 

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