Le mostre,
gli eventi teatrali, gli 'happenings'.... e tanto altro
ancora.
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del SECONDO SEMESTRE 2005
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del PRIMO SEMESTRE 2005
8.05.2006
(fonte: www.exibart.com)
I SOLISTI DELL'ES
fino al 30 maggio | accademia delle arti e del disegno | firenze
Prosegue fino al 30 Maggio, nel prestigioso spazio dell'Accademia
delle Arti e del Disegno, l'ultima mostra personale dell'artista
fiorentina Ambra Morosi.
Una proposta alternativa ed interessante nel panorama delle
iniziative culturali fiorentine e soprattutto della stessa Accademia
che ospita le opere della Morosi, una rassegna che comprende
venticinque opere con un tema caro all'artista: l'uomo e il suo Es.
Alla vernice del 2 aprile, la Morosi ha presentato, assieme
all'Assessore alle tradizioni popolari fiorentine, Eugenio Giani, il
nuovo Manifesto Estensionista (Estensionismo) che riassume i tratti
più salienti della sua ricerca artistica e del suo obbiettivo
formale: l'Es. Solo Es. Oltre l'Es.
Ambra Morosi da anni persegue la tematica dell'io, della non
apparenza e al contempo della tensione che permea l'essere; unico
obbiettivo centrale del suo repertorio. Da anni presenta nelle più
prestigiose sedi in Italia e all'estero (Firenze, Roma, New York,
Barcellona) la sua poetica dell'esistenza, consolidato tema del suo
lavoro.
"I Solisti dell'Es" cattura l'osservatore in un crescendo intenso ed
emozionale, alla ricerca del Solista che è in noi.
I SOLISTI DELL'ES. Mostra personale di Ambra Morosi
Fino al 30 maggio 2006
orari: feriali 10:00/13:00 16:00/19:00 festivi 10:00/13:00 Chiusura:
Lunedì
Accademia delle Arti e del Disegno
Sala Espositiva - Piazza San Marco
Informazioni:
Studio Morosi
via Solferino, 39 - 50123 Firenze
Tel./Fax +39.055.29.40.91
www.estensionismo.com
info@estensionismo.com
ambramorosi@estensionismo.com
3.05.2006 (Fonte:
www.exibart.com)
FABBRICA
EUROPA XIII EDIZIONE: LABORATORIO DEL POSSIBILE
5-21 maggio 2006 | stazione leopolda | firenze
Perciocché quanto più i mezzi, co' quali si imita, son
lontani dalle cose da imitarsi, tanto più l'imitazione è
meravigliosa.
Galileo Galilei, Le Opere (vol. XI)
L'officina, la bottega, lo studio come preparazione e prova, la
fabbrica della ricerca e della sperimentazione condivise,
l'incontro dei talenti in uno spazio denso e significante: tutto
questo è un laboratorio del possibile che indaga procedure vive
e risultati esibiti, proponendo, da Firenze e dalla Toscana
all'Europa e al mondo, di rinnovare insieme agli artisti
(provenienti da 15 paesi europei e da Egitto, Brasile, Bolivia,
Africa) la fiducia nei propri mezzi, nella propria scienza,
nella propria arte e in un pubblico capace di interrogarsi più
che di consumare. Fabbrica Europa - idee ed emozioni,
pensieri e azioni, arti vive e saperi, creatività e impegno -
riapre come ogni anno per artisti, spettatori, operatori e
cittadini.
Il Laboratorio del possibile ha una doppia anima -
innovazione e nuove tecnologie ma anche riflessione viva su
percorsi sensoriali e intellettuali - esplorata da performer,
video maker, musicisti, danzatori, new media artist, oltre che
da studiosi e spettatori, attraverso numerosi workshop, seminari
e incontri.
Nella circolazione dei linguaggi della contemporaneità le arti
mettono in gioco il proprio farsi, elaborando scienza e
coscienza. Lo sguardo d'artista, individuale o espressione di
identità collettive, non si sottrae alle sfide e alle
potenzialità delle tecnologie, usandole con spregiudicatezza e
creatività, interrogandosi sui meccanismi 'segreti' dei saperi,
sulle loro modalità di sperimentazione e confronto con
l'immaginario comune, con il trasmettersi, nella produzione e
nella fruizione, delle emozioni e dei linguaggi connessi.
Gli artisti investigano il nesso arte-scienza che apre, chiude,
disturba, normalizza, predispone, disconnette, percorre,
individua, il circuito scenico. Sono infatti, l'arte viva e la
scienza autentica, sistemi e linguaggi che coniugano laicità e
spiritualità, anima e ingegno, espressione e rappresentazione,
pratica sperimentale e ricerca pura. L'obiettivo è superare il
confine tra due mondi apparentemente lontani, il corpo in scena
e le tecnologie più sofisticate, attuando un'esplorazione delle
nuove possibilità e una vivace sinergia. Il risultato è una
ridefinizione dei linguaggi artistici che fa strada a un nuovo
tipo di immaginazione e di percezione dello spettacolo.
L'utilizzo della tecnologia non solo come ingegnosa scenografia,
ma come tema fondante, strategia riflessiva sulle nuove
potenzialità tecnologiche delle arti sceniche.
Evocazioni e rimandi, contesti e contenuti, riflessioni ed
espressioni, intendono coniugare il codice sensoriale dei
processi percettivi al respiro dei corpi in scena. Così i
dispositivi tecnologici possono rendere manifeste le equivalenze
emozionali.
Programma completo
FABBRICA EUROPA XIII EDIZIONE: LABORATORIO DEL POSSIBILE
SCIENZA / ARTE / NUOVE TECNOLOGIE / IMMAGINE / CORPO Direzione
artistica: Maurizia Settembri Danza e New Media Roberto Bacci
Teatro: Lorenzo Pallini Musica
Dal 5 al 21 maggio 2006
Biglietti: da 10 a 15 euro. Varie forme di promozione e
abbonamento - Primo spettacolo ore 19; ultimo spettacolo ore 23
Info: tel. + 39 055 2480515 - 2638480
STAZIONE LEOPOLDA, viale Fratelli Rosselli, Porta al Prato,
Firenze
CanGo Cantieri Goldonetta, via S. Maria 25, Firenze
Istituto Francese, Piazza Ognissanti 2, Firenze
Quarter Centro Produzione Arte, Viale Giannotti 81, Firenze
info@fabbricaeuropa.net
www.fabbricaeuropa.net
Ufficio Stampa:
SIMONA NORDERA 347 9488210
press@fabbricaeuropa.net
MANUELA MARTINEZ 338 3036161
martinez@pontederateatro.it
Borgo degli Albizi 15, 50122 Firenze
Tel. +39 055 2638480 Fax +39 055 2479757
FONDAZIONE FABBRICA EUROPA PER LE ARTI CONTEMPORANEE Fondazione
Pontedera Teatro - Associazione Music Pool - Associazione
Fabbrica Europa
Al programma musicale contribuisce Musicus Concentus -
Tradizione in movimento
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Ancora su Exibart.com :
fino al 30.VI.2006
Rebecca Horn - Luce di Buddha
Napoli, Studio Trisorio
Nascere, morire, rinascere. In mezzo tra eros e tanathos. Le
declinazioni color porpora di Rebecca Horn tra sessualità,
desiderio e misticismo orientale. In questo (ormai abituale)
appuntamento napoletano.
[leggi]
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fino al 25.VI.2006
Kathe Kollwitz
Legnano (mi), Palazzo Leone da Perego
La miseria, la fame e la morte. Il dolore assoluto e senza
speranza nelle potenti incisioni di Kathe Kollwitz, artista
degenerata dalla parte dei deboli. Sempre...
[leggi]
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fino al 30.VI.2006
Vasco Araujo
Roma, La Nuova Pesa
La voce di una donna di colore che parla di diritti umani.
Quella bianca di un ragazzo che canta un'aria di Handel mentre
la madre usa l'alfabeto muto. E un soprano canta sulle note
della Casta Diva.
[leggi]
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fino al 6.VI.2006
Drè Wapenaar
Milano, Lia Rumma
Terre franche, metafore della vita e dei suoi cicli. Mondi
isolati immersi in una pacifica atmosfera orientale cui fanno da
contraltare retaggi di cultura pagana. Immagini che esortano il
desiderio di ascesi...
[leggi]
fino al 4.VI.2006
Germaine Martin - Photographies
Padova, Museo Civico al Santo
Visi di bambini. E il ritratto di Louis Armstrong. Istantanee,
ma anche sovrimpressioni ed esercizi di texture. Le
straordinarie fotografie di Germaine Martin. Tra modernismo e
perfezione classica...
[leggi]
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28.03.2006
(Fonte: www.exibart.com )
ECCE UOMO
(33+1)
artisti contemporanei da collezioni private a Milano
mercoledì 22 marzo | ore 18.00 con una performance di
marcello maloberti dal titolo "parade" | mostra promossa da
provincia di milano e ACACIA-associazione amici arte
contemporanea | a cura di gemma de angelis testa e sergio
risaliti | spazio oberdan | milano
L'esposizione, curata da Gemma De Angelis Testa (Presidente di
ACACIA) e Sergio Risaliti (Direttore di Quarter, Firenze),
affronta il tema universale e senza tempo del dolore e della sua
rappresentazione nelle opere degli artisti contemporanei: un
progetto dedicato alla condizione umana oggi. Con questa mostra,
lo Spazio Oberdan accoglie opere di artisti affermati, ponendoli
a confronto con quelle di giovani emergenti. Tutte le opere
esposte provengono dalle collezioni private di ACACIA,
associazione sorta su iniziativa di Gemma De Angelis Testa nel
2003, che ad oggi raccoglie un centinaio di soci. L'iniziativa
rientra nel progetto "inContemporanea. La rete dell'arte"
con cui la Provincia di Milano intende promuovere l'arte
contemporanea intesa come risorsa utile alla crescita del
territorio, non solo dal punto di vista culturale ma anche
sociale ed economico. Tra gli obiettivi sono, infatti, la
valorizzazione delle realtà esistenti sul territorio e la
diffusione di una cultura del contemporaneo. Il titolo, "Ecce
Uomo", è stato scelto perché richiama una riflessione sulla
tradizione iconografica dell'Ecce Homo, valorizzando però
l'accezione di attualità e contemporaneità delle opere scelte,
senza per questo dissociarsi dalla potenza evocativa del
significato originario. Il compito di mostrare il corpo
dolorante degli uomini è affidato allo sguardo lucido
dell'artista e alla sua capacità di cogliere e mettere in
evidenza gli aspetti più schiaccianti della realtà.
La tematica è strettamente connessa al tempo biologico, al tempo
interiore e non è solo la rappresentazione del dolore in senso
didascalico, ma qualcosa di mentale, che ognuno ricollega alla
propria relazione con la vita, alla propria linea d'ombra, della
quale si fa portatore l'artista. Le collezioni private
rappresentano un patrimonio di arte contemporanea importante, un
museo privato diffuso, e a volte segreto, che conserva e tutela
opere di eccezionale valore e significato. La funzione del
collezionismo non si esaurisce nell'esercizio di un proprio
gusto, non inizia e termina all'interno della propria dimensione
privata e quando si apre all'esterno e si crea un gruppo
filantropico vi si legge quella sensibilità al sociale che i
francesi chiamano mission pubblique, una visione di più
ampio respiro, che vede nell'impegno a fare promuovere e
conservare cultura contemporanea una delle naturali deviazioni
della propria storia personale.
I collezionisti di ACACIA, che non a caso è nata a Milano, città
di spirito europeo e di cultura illuministica, riunendosi in
un'associazione senza finalità di lucro hanno maturato in sè il
germe della condivisone con gli altri e del mecenatismo
pubblico. La mostra raggruppa, dopo attenta e meditata
selezione, circa sessanta opere di artisti contemporanei,
portando alla luce un florilegio di capolavori, ma soprattutto
un gruppo di opere significative che, nell'ambizione dei
curatori, possono parlare all'uomo contemporaneo mettendolo di
fronte al suo doppio esistenziale. Da sempre condannatosi a
vivere facendo esperienza del male e della violenza, l'uomo non
può che fare incondizionatamente l'esperienza più penosa e
insopportabile: la morte di sé e dell'altro. Dolore supremo, che
struttura sia biologicamente che culturalmente l'essere umano:
se c'è l'uomo - potremmo dire - ecco la morte.
Molte opere d'arte esprimono questa soverchia vicinanza con
l'angoscia, anche quando indugiano su fatti dolorosi, violenze,
sofferenze, disagi, forme di depressione e malinconia, paure e
spasmi, perfino sul massimo annichilimento dell'esistenza che è
la riduzione dell'uomo, del suo corpo e della sua sessualità, a
cosa, a scarto di cosa o a pura merce di scambio.
Così si spiega il perché di un titolo come "Ecce Uomo" al posto
dell'Ecce Homo. Perché semplicemente Dio è morto e l'uomo,
almeno da un secolo, prova l'angoscia e ogni forma di violenza
vivendo nichilisticamente l'oblio del divino. Da qui la sua
solitudine di fronte al Male e alla Fine, alla pura violenza e
all'abiezione, quando a nulla valgono le rassicuranti parole
della scienza e della tecnica, le leggi del diritto e quelle
della morale. "Ecce Uomo" è allora non solo una mostra
sull'angoscia e il dolore, ma anche un modo di interrogarsi
sulla relazione tra eros ed ethos.
Frugando e scegliendo tra le centinaia di opere collezionate da
un gruppo nutrito di amanti dell'arte contemporanea, può
accadere di recuperare, tra tanti possibili, un soggetto
forte. Tra tutti i temi possibili è stato scelto questo
dell'umanità dolente, angosciata, sofferente, perché oggi l'arte
può e deve parlare di nuovo al cuore della gente, ricucendo in
modi non più disincantati e provocatori il suo rapporto con la
vita e con la storia, con il divenire e l'assoluto. Ripescando
una delle iconografie più note della Passione di Cristo e
offrendone un aggiornamento iconologico, l'uomo di dolore oggi è
l'uomo e basta. È umanità nuda e disarmata alla ricerca di
qualcosa o qualcuno che la possa salvare dalla disumanizzazione.
Ecco l'uomo allora, che - se ha imparato presto a subire
violenze, ingiustizie, persecuzioni, malattie, mutilazioni,
soprusi, offese - eredita ontologicamente uno stato angoscioso
soverchiante i sentimenti o le sensazioni quotidiane. Se ogni
evento è un dramma in sè, l'uomo è il più tragico degli
accadimenti.
In mostra, seguendo un allestimento poetico, concepito a gruppi
tematici, per consonanze, suggestioni, contrappunti, quella che
avanza dal fondo segreto del linguaggio artistico è una specie
di via dolorosa. Laddove ogni tappa funziona come parte
di una visione generale e come frammento compiuto. La nuda vita
dell'anima del mondo che si dispiega davanti a noi immensa,
sovrumana, profonda come un grande mare immerso nella sua
altissima quiete. E' sempre l'uomo solo, errante, vilipeso,
esausto che patisce il semplice fatto di essere sulla terra e a
questo dolore cerca risposte, vie d'uscita, rimedi e panacee.
"Ecce Uomo" raccoglie opere di: Marina Abramovic, Vanessa
Beecroft, Maurizio Cattelan, Roberto Cuoghi, Peter Fischli &
David Weiss, Marlene Dumas, Carlos Garaicoa, Kendel Geers, Felix
Gonzalez Torres, Mona Hatoum, Damien Hirst, Alfredo Jaar, Kcho,
William Kentridge, Anselm Kiefer, Ingar Krauss, Marcello
Maloberti, Margherita Manzelli, Shirin Neshat, Tony Oursler,
Adrian Paci, Miguel Angel Rios, Pipilotti Rist, Michal Rovner,
Andres Serrano, Hiroshi Sugimoto, Armando Testa, Marcella Vanzo,
Francesco Vezzoli, Bill Viola, Sislej Xhafa, Mark Wallinger,
Chen Zen.
"ECCE UOMO, (33+1) artisti contemporanei da collezioni
private a Milano"
Dal 23 marzo al 21 maggio 2006
orari: tutti i giorni 10.00-19.30, martedì e giovedì fino alle
22.00, aperto il 16 aprile (Pasqua) 15.00 -19.30 e il 17 aprile
(Lunedì dell'Angelo) 10.00-19.30 chiuso il 1° maggio e tutti gli
altri lunedì
biglietto: intero ?6,20, ridotto ?4,10; scuole ?2,70 ingresso
libero venerdì 31 marzo e il primo martedì del mese
Catalogo edito da Electa, di circa cento pagine con foto a
colori e b/n, con testi dei curatori, Gemma De Angelis Testa e
Sergio Risaliti, affiancati ai testi di Caroline Corbetta ed
Edoardo Testori. Le schede di presentazione dei singoli artisti
sono di Pietro Gaglianò. Progetto grafico della copertina di
Pasquale Di Donato
Spazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto 2
Info:
www.provincia.milano.it/cultura
www.incontemporanea.it
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27.03.2006
(fonte:
www.exibart.com )
Hangar Bicocca,
Vito Acconci incontra Milano
Una vita da poeta, scrittore, videomaker, body artist, designer
per l’architettura urbana. Raccontata dalla viva voce del
protagonista. Vito Acconci , impegnato in diverse
iniziative a Milano -fra cui la realizzazione della facciata di
una ex fabbrica nel nuovo polo d'arte contemporanea a Lambrate,
la costruzione all'esterno dell'Hangar Bicocca di Klein
Bottle , vincitore del Playgrounds & Toys, una specie di
collo di bottiglia attorcigliato sul quale i bambini possono
arrampicarsi- incontra il pubblico martedi 28 marzo all’Hangar
Bicocca. Nell’occasione viene inoltre presentata la monumentale
monografia prevista per il prossimo autunno inverno dalle
Edizioni Charta, che documenta integralmente gli anni dal 1969
al 1973, il periodo creativo più ricco e "scandaloso" per
Acconci.
Incontro: martedi 28 marzo – ore 11,30
In collaborazione con ART for the World Europa
Hangar Bicocca, Viale Sarca 336 - Milano
Informazioni e prenotazioni: 3357978214
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L'INFINITO
DENTRO LO SGUARDO. UNA COLLEZIONE PERMANENTE
inaugurazione venerdì 24 marzo | ore 18.00 | galleria d'arte
moderna palazzo forti | verona
La Galleria d'Arte Moderna Palazzo Forti di Verona espone dal 25
marzo 2006 in modo permanente la propria Collezione, un
patrimonio artistico di oltre 150 opere. Le tradizionali grandi
mostre saranno, invece, allestite negli spazi del prestigioso
Palazzo della Ragione, attualmente in restauro.
Da Francesco Hayez a Cindy Sherman, da Guido
Trentini a Vanessa Beecroft, da Felice Casorati
a Giulio Paolini, i capolavori di artisti ormai
consolidati nella storia dialogano con le realtà culturali in
atto. Le quattro sezioni in cui si articola la rassegna -
dedicate ai temi di spazio, oggetto, volto e corpo -
propongono un itinerario, un modo attuale e problematico di
riflettere sull'arte degli ultimi due secoli, sulle continuità e
discontinuità che costituiscono il terreno scosceso ed
emozionante su cui si è mossa.
Filo conduttore del percorso è, quindi, la consapevolezza
dell'uomo contemporaneo di accettare la sfida della sua epoca,
di muoversi cioè in quello spazio e in quel tempo
infiniti che si nascondono dietro lo sguardo con cui il mondo e
i suoi misteri si presentano all'esperienza dell'amore e del
tormento, della vita e della morte, dell'ansia e della speranza.
Da sempre lontana dalle ricerche più convenzionali, Palazzo
Forti ha contribuito di mostra in mostra (ricordiamo "Da
Magritte a Magritte" del 1991, "Da Duchamp a Warhol / Dadaismo
Dadaismi" del 1997, "La Creazione Ansiosa. Da Picasso a Bacon"
del 2003) ad un rinnovamento dei parametri attraverso cui
considerare la Storia dell'Arte, trovando le ragioni di un'opera
d'arte nell'inconscio, motore della creazione artistica e
dell'esperienza estetica.
L'approccio ideologico, che ha dominato fino a ieri attraverso
la distinzione in tendenze, in poetiche, in avanguardie, ritorni
all'ordine e neo-avanguardie, mostra ormai i limiti di una
classificazione spesso prefabbricata e scarsamente attinente al
brivido creativo che promuove l'epifania dell'arte.
Le opere da tempo in collezione e le più recenti acquisizioni (Franz
Baumgartner, Alik Cavaliere, Marco Fantini, Patrizia Guerresi,
Simone Pellegrini, Luigi Presicce, Daniel Spoerri e Antonio
Trotta) catturano il visitatore in un emozionante "viaggio",
permettendogli di entrare in contatto con il tempo della
creatività, che disattende ed incrocia quello reale, attingendo
dal passato e forzando i limiti del presente.
L'INFINITO DENTRO LO SGUARDO. UNA COLLEZIONE PERMANENTE
Dal 25 marzo 2006
Conferenza stampa:giovedì 23 marzo 2006 ore 11.30 Galleria
d'Arte Moderna Palazzo Forti (partenza pullman da Milano, P.zza
Castello ore 9.00)
Orario: dal martedì al venerdì ore 9.00-19.00, sabato e domenica
ore 10.30-19.00 (chiusura biglietteria ore 18.00)
Ingresso: biglietto intero 5 euro, ridotto 4 euro
Galleria d'Arte Moderna Palazzo Forti
vicolo Volto due Mori, 4 (Corso Sant'Anastasia) 37121 Verona
Informazioni: 045 8001903
palazzoforti@comune.verona.it
Ufficio stampa:
045 8001903 (int.3) - 3357569331
palazzoforti.press@comune.verona.it
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18.03.2006
(Fonte: www.exibart.com )
Una sinagoga
diventa camera a gas. Eichmann? No, Santiago Sierra
È difficile che gli interventi artistici dello spagnolo
Santiago Sierra passino inosservati, o comunque rientrino
nei canoni della normale proposta artistica. Molti ricorderanno
il padiglione spagnolo alla Biennale di Venezia del 2003, quando
Sierra chiuse le porte consentendo l’accesso (dal retro) solo
dietro presentazione di passaporto iberico. Ora l’artista si
trova al centro di una bufera, a causa della sua ultima pensata,
la trasformazione di una Sinagoga in camera a gas. È questo
infatti il senso di 245 metri cubi, il suo ultimo
provocatorio progetto, presentato nella Sinagoga tedesca di
Pulhiem-Stommeln, vicino a Colonia, e che sarà riproposto di
domenica fino a tutto il mese di aprile. Con l’obbiettivo
(centrato, senza dubbio…) di evocare nel pubblico la sensazione
dell’Olocausto, contro le ricorrenti banalizzazioni cui si
assiste. Il visitatore viene fornito all’ingresso di una
maschera a gas, per proteggersi dalle emissioni di sei
automobili, riversate all’interno della sala sigillata grazie a
delle tubazioni. Il Consiglio Centrale degli Ebrei di Germania
ha aspramente criticato il progetto, che considera un’offesa
alle vittime dell’Olocausto. La Sinagoga di Pulhiem-Stommeln ha
già ospitato in passato opere d’arte di grandi protagonisti come
Richard Serra, Eduardo Chillida, Carl Andre, Rebecca Horn,
Rosemarie Trockel, Georg Baselitz e Sol Le Witt.
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17.03.2006
(Fonte: www.exibart.com
)
Nel segno di
Leonardo. Si inaugura a Vinci la piazza disegnata da Mimmo
Paladino
Non capita tutti i giorni un concorso con
partecipanti del calibro di Ilya Kabakov,
Anish Kapoor, Mimmo Paladino, Joseph Kosuth
e Jannis Kounellis. È accaduto nel 2003
a Vinci, paesino toscano patria di
Leonardo, e l’oggetto della gara era la
realizzazione in Piazza Guidi di un’opera di
alto valore artistico, capace di dialogare
simbolicamente col museo Leonardiano e con
l’eredità di Leonardo a partire dalla
contemporaneità. L’iniziativa, promossa dal
Comune di Vinci in collaborazione con
l'Associazione Arte Continua di San
Gimignano, ha premiato la proposta di
Paladino un ambizioso progetto complessivo
che ha risposto pienamente ai problemi di
riconfigurazione della piazza e di
segnalazione del nuovo ingresso del museo.
Ultimata la realizzazione, la Piazza viene
presentata al pubblico domenica 19 marzo,
con una cerimonia presso la Biblioteca
Leonardiana. Un reticolo di geometrie, di
scomposizioni e ricomposizioni di piani, con
una fontana su cui si appoggia, sfiorando
l’acqua, una stella tridimensionale a dodici
punte in alluminio. Un’opera d’arte vivibile
e fruibile dall’uomo, con una visione
architettonica propria e totale, il concetto
di architettura come espressione ed
espansione del linguaggio artistico.
Inaugurazione: domenica 19 marzo 2006
- ore 16.30
Biblioteca Leonardiana - Vinci (Fi)
Catalogo: Skira
Info: 0571 568012 -
terredelrinascimento@comune.vinci.fi.it
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15.03.2006
Da Vienna a Milano. L’ultima performance “alpina” di Hans Schabus
al Padiglione Visconti
(Fonte: www.exibart.com )
Alla Biennale di Venezia dello scorso anno il
suo intervento è stato forse uno dei più
eclatanti, visto che ha completamente
rimodellato il Padiglione dell'Austria facendone
una sorta di promontorio alpino. Ora Hans
Schabus arriva a Milano, al Padiglione
Visconti, un grande spazio di circa mille metri
quadrati all'interno dei laboratori del Teatro
alla Scala, dove presenta per un'unica serata un
intervento performativo con il duo musicale
the very pleasure, fondato nel 2004 e
composto da Oliver Welter e Fritz
Ostermayer. L'artista, che ha già
collaborato con il duo musicale per una sua
personale presso la Kunsthaus Bregenz, in
occasione della performance propone un programma
sonoro e musicale speciale fatto di composizioni
originali e cover di canzoni famose che ruotano
intorno al tema della montagna. L'evento sonoro
è inoltre accompagnato da una grande proiezione
dell'opera Val Canale, video realizzato
nel 2005 sorvolando in elicottero la
straordinaria Val Canale, storicamente e
geograficamente il confine naturale tra
l'Austria e l'Italia. Un viaggio simbolico da
Vienna, città di Schabus, a Milano, che porta
con sé lo spirito della montagna e il senso
fisico del tragitto, che invita lo spettatore a
un viaggio sia in senso fisico che metaforico.
Inaugurazione: Giovedì 16 marzo ore 20.00
Padiglione Visconti, Laboratori del Teatro alla
Scala
Ex Ansaldo, Via Tortona 58 - Milano
Info: And' Studio, tel. 02 45487375
Ufficio stampa: Ilaria Gianoli, tel/fax 02
514406 -
ilariagianoli@tin.it
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12.03.2006
Aperta la grande mostra su Novelli, ora la Fondazione Pomodoro
inaugura la biblioteca
(
Fonte: www.exibart.com )
Oltre 3500 volumi, e una raccolta di periodici italiani e stranieri,
con un'attenzione particolare alla scultura e un’ampia sezione
dedicata all'opera di Arnaldo Pomodoro. Dal 15 marzo apre al
pubblico la biblioteca della Fondazione Arnaldo Pomodoro, a Milano,
che può essere visitata pagando il biglietto di ingresso alle mostre
allestite dalla Fondazione. Intanto la fondazione ha allestito
un'ampia antologica dedicata a Gastone Novelli, figura tra le
massime della pittura europea del dopoguerra. Dell'artista, assente
dalle iniziative pubbliche milanesi dal 1983, viene ricostruito
l'intero percorso espressivo attraverso la scelta di circa 200
opere, alcune delle quali inedite o una volta sola esposte. Si
tratta della più grande esposizione mai dedicata all'artista.
Fondazione Arnaldo Pomodoro
Via Andrea Solari 35 – Milano
Orari biblioteca: mercoledì e venerdì, 14-18
informazioni: tel. 02.89075394/95
info@fondazionearnaldopomodoro.it
www.fondazionearnaldopomodoro.it
12.03.2006
Miart 11, molte novità e un battesimo cinese
(Fonte: www.exibart.com )
La palla passa a Miart. La fiera milanese si trova infatti a
dover “rispondere” a due buone edizioni delle dirette
concorrenti sul panorama italiano, Artissima ed Artefiera. E lo
fa con una articolata serie di iniziative, e molte novità.
Nessun cambiamento invece riguardo al Comitato Consultivo,
riconfermato per questa edizione e composto da Claudia Gian
Ferrari, Claudio Guenzani, Matteo Lorenzelli, Massimo Mininni,
Marco Niccoli e Carla Pellegrini Rocca. Consulente artistico è
Pasquale Leccese, mentre i galleristi Benjamin Brown di Londra e
Philomene Magers di Monaco ricoprono il ruolo di ambassador
della manifestazione milanese nei rispettivi paesi. Le nuove
partecipazioni alla Fiera sono quaranta, soprattutto nel settore
Anteprima, e provengono da Belgio, Francia, Germania,
Inghilterra, Italia, Olanda, Slovacchia, Spagna, Svizzera e USA.
Dal 2006 è poi previsto l'invito ogni anno di un Paese
straniero, quest'anno la Cina, con una presenza speciale, in
risposta al crescente interesse che la produzione artistica
cinese sta riscuotendo in Italia e in Europa. La selezione degli
espositori cinesi e l'organizzazione della tavola rotonda
Cina intra / extra Ovest, dedicata all'arte cinese
contemporanea, sono curate da Lorenzo Fiaschi e Adriana Forconi.
La tavola rotonda, seguita da Hans Ulrich Obrist, prevede
l'intervento di alcuni tra i più influenti artisti, curatori e
collezionisti che vivono e operano tra la Cina e l'Occidente,
fra cui Ai Weiwei, Huang Yongping, Hou Hanru, Li Xianting,
Guan Yi, Uli Sigg. Anche il settore Moderno, riservato alle
gallerie che presentano opere ed artisti dal primo Novecento
agli anni '60, propone new entry, fra cui la galleria Tessa
Herold di Parigi e la Manuel Barbié di Barcellona (aficionada di
Artefiera). L'Assessorato Sport e Giovani del Comune di Milano e
la Fondazione Stelline, consapevoli del grande interesse
suscitato dalle nuove espressioni artistiche video e digitali,
promuovono invece, all'interno di MiArt 2006, uno spazio
dedicato alla video-arte appositamente concepito e realizzato.
L'obiettivo è quello di coniugare l'aspetto commerciale della
fiera con le esigenze installative di questo media, seguendo la
via tracciata da alcune fiere "pionieristiche", come Loop
e Diva, interamente dedicate ai new media. Video at
MiArt propone, all'interno della sezione Anteprima, una
selezione di 16 gallerie, fra cui Changing Role, Prometeo
Gallery, Paolo Bonzano, Studio la Città, Neon, Flatland Gallery,
scelte in base alla qualità e all'innovazione della ricerca
degli artisti rappresentati. Ogni galleria presenta uno o più
videoartisti all'interno di stand appositamente concepiti per le
video-proiezioni. Il progetto annovera la presenza di video
artisti e performer di fama internazionale, quali Regina Josè
Galindo, vincitrice del Leone d'Oro alla Biennale di
Venezia, Elastic Group, Richard Journo, Federico Solmi.
Confermata la sezione Anteprima, che anzi presenta le maggiori
novità, come ad esempio le gallerie milanesi Alessandro De March,
Artopia - alla prima partecipazione ad una fiera - e Federico
Luger, Unorossodue, Prometeogallery, che hanno aperto i battenti
in città nell'ultimo anno. Tra le nuove gallerie straniere, da
Berlino arriva Lumas, specializzata in fotografia. Confermano la
loro presenza, tra gli altri: 41 Arte Contemporanea (Torino),
Antonio Colombo Arte Contemporanea (Milano), Studio d'Arte
Cannaviello, Davide di Maggio (Milano), Estro (Padova), Guidi &
Schoen (Genova), Perugi Arte Contemporanea (Padova), S.A.L.E.S.
(Roma), Studio Legale (Caserta) e inoltre la londinese MW
Projects e da New York Modern Culture. Fra le innumerevoli
iniziative collaterali, c’è anche una finestra per Arte da
mangiare, giunto alla nona edizione, che presenta design,
installazioni, scultura, enogastronomia, dibattiti sul connubio
arte/cibo.
Miart 2006
Dal 30 marzo al 2 aprile 2006
Orario: 11.00 - 20.00
Padiglione 15, saloni 1 e 2
Biglietti: Intero 15 euro, Ridotto 10 euro
Info: Fiera Milano International
tel. +39 0248 5501 fax +39 0248 550 420
miart@fmi.it
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8.03.2006
Appuntamenti con l'arte contemporanea da
WWW.EXIBART.COM :
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Quando la malattia diventa stimolo creativo. In una
mostra a Roma Termini
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Parte
dalla Stazione Termini di Roma un progetto espositivo
particolare ed originale, la mostra (denominata anche
mostro) in cui Federica Giglio, giovane artista
romana, espone e si espone per condividere con il pubblico
la sua esperienza di arte e vita. Da una malattia, la
bipolarità. Il progetto dell’artista nasce da un fatto
reale, dalla scoperta della malattia e dalla necessità di
raccontare quel dolore in maniera adeguata. Quattro grandi
installazioni e un film, che consentono al visitatore di
entrare in un mondo allo stesso tempo scioccante e
meraviglioso, respingente e attraente. Opere fatte di
elementi scultorei e reperti privati, invenzioni e oggetti
del quotidiano, elementi intimi e materiali altrui… La
mostra, voluta dal Comune di Roma, è accompagnata da un
catalogo con testi di Gianluca Marziani, Furio Colombo,
dell'artista e dei partecipanti a una delle installazioni,
famigliari, artisti, amici.
Vernissage: 2 marzo 2006 - ore 18
Fino al 24 marzo 2006
Stazione Termini - Ala Mazzoniana
Piazza Dei Cinquecento
Orario: tutti i giorni 10-20
http://www.romatermini.it/
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MIART 2006
30 marzo - 2
aprile 2006 | fieramilanocity | milano
Incontri aperti al pubblico
Giovedì 30 marzo
ore 11.30 - On the move. Tavola rotonda sui residence
per artisti all'estero organizzata da Viafarini con la
Provincia di Milano. Moderano Milovan Farronato e Gabi
Scardi.
ore 15.00 - Premio New York. Tavola rotonda
realizzata dal Ministero degli Affari Esteri e l'Università
IULM.
ore 17.30 - The Utopian Display Platform.
Independent Spaces and Models of Curatorship. Promossa
da NABA, la tavola rotonda è coordinata da Marco Scotini e
Maurizio Bortolotti.
ore 18.00 - Napoli Napoli. Incontro sulla Napoli
Contemporanea a cura di Achille Bonito Oliva.
Venerdì 31 marzo
ore 11.30 - 13.30 e 15.00 - 17.00 - Al cuor non si
comanda? La passione e la ragione tra iconografia e
ricerca nel XXI secolo. Promosso dal MAPP il convegno
esplora i confini tra scienza e linguaggio artistico.
ore 16.00 - Fresco Bosco. Una notte di arte totale.
Conferenza a cura di Achille Bonito Oliva.
ore 17.30 - Mimmo Paladino e Don Chisciotte. Arte
e follia in un libro d'artista. Tavola rotonda
organizzata da Editalia S.p.A. interviene Mimmo Paladino.
Sabato 1° aprile
ore 11.30 - Arte ed Etica. Incontro promosso da
Leonardo Conti sulla comunicazione e l'impatto della
violenza nella percezione del messaggio.
ore 15.30 - Cina intra / extra Ovest. Alcuni tra i
più influenti artisti, curatori e collezionisti che operano
tra la Cina e l'Occidente delineano con Hans Ulrich Obrist
il quadro in cui il fenomeno artistico cinese contemporaneo
si sta muovendo.
Domenica 2 aprile
ore 12.30 - Vetro, ceramica, smalto, legno, marmo, bronzo
Una storia tra arte e artigianato raccontata dai
protagonisti. Coordinano Jean Blancheart e Philippe
Daverio.
Conversazioni d'arte: tutti i giorni dalle ore 18.30
Alberto Fiz realizzerà tre incontri sul collezionismo e
sull'investimento in arte con diversi ospiti.
Miart 2006
Dal 30 marzo al 2 aprile 2006
Orario: 11.00 - 20.00
Padiglione 15, saloni 1 e 2
Biglietti: Intero 15 euro, Ridotto 10 euro
Catalogo: il catalogo sarà disponibile dal 30 marzo 2006
Info: Fiera Milano International
tel. +39 0248 5501 fax +39 0248 550 420
miart@fmi.it
programma dettagliato
Ufficio Stampa
Ilaria Gianoli
tel.fax +390251440
ilariagianoli@tin.it
Cristina Pariset
tel. +39 0248 12584, fax +39 0248 12486
cristina.pariset@libero.it
Maria Rosaria Mazzanti
tel. 02 49977324
rosy.mazzanti@fieramilano.it
press_miart@fmi.it
Segreteria Organizzativa: Fiera Milano International spa
Via Varesina, 76 - 20156 Milano
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fino al 18.III.2006
Ionesco’s friends
Torino, Francosoffiantino
Cosa
accomuna quattro artisti nordamericani con uno dei più celebri
drammaturghi del secolo scorso? La totale assenza di logica,
naturalmente. Il drammaturgo in questione è Eugène Ionesco...
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fino all’8.IV.2006
Andres Lutz & Anders Guggisberg - Veicoli
Milano, Monica de Cardenas
Disordini sopra disordini creano ordine. Equilibri in stasi
compatta che si spostano assieme alla tensione che creano.
Incastri di oggetti totemici che parlano allo spettatore come
preghiere. Costruzioni metodiche...
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Berlino. Antipasto Biennale
Germania. Quinta mostra per la Gagosian Gallery, appositamente
creata dal trio Cattelan/Gioni/Subotnick come ouverture
all’attesa quarta Biennale di Berlino. Quale vetrina migliore
per lanciare la contraffazione del famosissimo brand YBA – Young
British Art di Saatchi ed Hirst, se non il bootleg
franchising della nota galleria newyorchese?
|
fino al 16.III.2006
Fabiola Faidiga - La misura è colma
Trieste, Spazio Juliet
La
maieutica di Socrate. Girare per la città ad interrogare la
gente. Per conoscere le verità che ci celano dietro una domanda.
E poi ricucirle in una performance ed un video. Dove traboccano
da un vaso troppo pieno…
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arteatro_progetti
Socìetas Raffaello Sanzio
Udine, CSS Stabile d’innovazione
Episodi. Crescite. Video-Memorie. Le molteplici visioni del
progetto megalomane Tragedia Endogonidia. Un organismo in
fuga, una materia organica mutevole. La Socìetas Raffaello
Sanzio fa tappa ad Udine...
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fino al 18.III.2006
Steven Shearer
Torino, Galleria Franco Noero
La
cameretta ideale di un adolescente con la fissa del metal.
Shearer parla di subcultura giovanile con l’aria di uno che
queste cose le conosce bene. Tra pittura, collage di immagini
digitali e collage di parole...
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fino al 20.III.2006
Christian Andersen
Napoli, 404 arte contemporanea
Tra
luoghi visionari. La materia si scompone, si rifrange, si
trasforma in energia. Con Andersen un viaggio imprevedibile tra
natura e artificio. In una zona intermedia tra emozione e
smarrimento…
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fino al 28.III.2006
Vettor Pisani – Lady Madonna
Roma, Volume!
Il
mio cuore è un cupo abisso, recita la grande scritta nella
vetrina illuminata. All’interno, la voce di Edith Piaf accoglie
in un caldo abbraccio, virtualmente riflessa nelle fiammelle
tremolanti di ceri e candele…
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fino al 7.V.2006
Le immagini affamate
Aosta, Museo Archeologico Regionale
Il
multiforme legame tra donna e cibo. Indagato, seppur in modo
frammentario, attraverso 5 secoli di storia dell’arte. Il
risultato: un percorso raffazzonato, a tratti addirittura
sconnesso...
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fino al 29.III.2006
Santiago Ydáñez – Ojos
Roma, Lipanjepuntin
Il
ruggito della pittura. E una tavolozza color del monitor. Torna
a dare spettacolo l’angoscia, olio su tela e senza ammiccamenti.
Perché gli occhi sono (tuttora) lo specchio dell’animus…
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fino al 16.III.2006
Aleksander Brodsky - Punti di Fuga
Milano, Galleria Nina Lumer
Architetture abbandonate, immagini deformate, metamorfosi
impietose. Dalla fredda Mosca uno scenario ai confini della
realtà. Borderline tra scienza e immaginazione. Un universo
enigmatico...
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7.03.2006 Progetto Raffaello Sanzio a Teatro Contatto
TEATRO CONTATTO 05_06
UDINE 17_23 FEBBRAIO 2006
PROGETTO RAFFAELLO SANZIO
PROGETTO SPECIALE A
TEATRO CONTATTO: DAL 17 AL 23 FEBBRAIO A UDINE IN SCENA LA
DIROMPENTE VISIONARIETA’ DELLA
SOCIETAS RAFFAELLO SANZIO
CON UN’ARTICOLATA SEZIONE DELLA TRAGEDIA ENDOGONIDIA: UNA
SETTIMANA DI TEATRO, CINEMA E INCONTRI CON IL PUBBLICO NEI
TEATRI DELLA CITTA’ (S.GIORGIO, PALAMOSTRE, GIOVANNI DA UDINE) E
AL VISIONARIO.
17-18 febbraio 2006, ore 21
Udine, Teatro Palamostre
BR.#04 BRUXELLES
IV Episodio della Tragedia Endogonidia,
di Romeo Castellucci
20-21 febbraio 2006, dalle
ore 21 (6 repliche, una ogni 20 minuti)
Udine, Teatro S.
Giorgio
CRESCITA XII AVIGNON
della Tragedia Endogonidia, di Romeo
Castellucci
22-23 febbraio 2006, ore 21
Udine, Teatro Nuovo Giovanni da Udine
L.#09 LONDON
IX Episodio della Tragedia Endogonidia, di Romeo Castellucci
20 febbraio, ore 18.30 e ore
21.30
Udine, Visionario (via Asquini)
CICLO FILMICO DELLA
TRAGEDIA ENDOGONIDIA: PRIMA PARTE
memoria videografica di Cristiano
Carloni, Stefano Franceschetti - musica originale Scott Gibbons
episodi: C.#01 Cesena (14’)
-
A.#02 Avignon (25’)
- B.#03 Berlin (35’)
- BR.#04 Bruxelles (28’)
- BN.#05 Bergen (27’)
- P.#06 Paris (30’)
21 febbraio, ore 18.30 e ore
21.30
Udine, Visionario (via Asquini)
CICLO FILMICO DELLA
TRAGEDIA ENDOGONIDIA: SECONDA PARTE
memoria videografica di Cristiano
Carloni, Stefano Franceschetti - musica originale Scott Gibbons
episodi: R.#07 Roma (30’)
- S.#08 Strasbourg (27’)
- L.#09 London (36’)
- M.#10 Marseille (52’)
-C.#11 Cesena (11’)
22 febbraio, dalle ore 15.30
Udine, Visionario (via Asquini)
PROIEZIONE INTEGRALE
DEL CICLO FILMICO DELLA TRAGEDIA ENDOGONIDIA
episodi: C.#01 Cesena (14’)
- A.#02 Avignon (25’)
- B.#03 Berlin (35’)
- BR.#04 Bruxelles (28’)
- BN.#05 Bergen (27’)
- P.#06 Paris (30’)
– R.#07 Roma (30’)
- S.#08 Strasbourg (27’)
- L.#09 London (36’)
- M.#10 Marseille (52’)
- C.#11 Cesena (11’)
23 febbraio, ore 18
Udine, Teatro S.
Giorgio
INCONTRO PUBBLICO CON
ROMEO CASTELLUCCI E CHIARA GUIDI
conduce Adele Cacciagrano
ingresso libero
La Stagione di Teatro
Contatto del CSS
Teatro stabile di innovazione del FVG dedica a
Romeo Castellucci e
alla sua Compagnia, la
Socìetas Raffaello Sanzio, la sezione monografica che
annualmente rinnova l’incontro con l’opera recente di un artista
o una formazione teatrale di rilievo internazionale.
Catalizzando l’interesse del pubblico di tutta Europa con un
teatro di dirompente radicalità, incentrato su abbaglianti e
sconcertanti visioni e simboli, la compagnia di Cesena proporrà
a Udine un’articolata sezione della
Tragedia Endogonidia.
Quest’opera, composta dalla Raffaello Sanzio in tre anni, dal
2001 al 2004, come un Ciclo di eventi scenici, si è evoluta
facendo tappa in undici città europee, dove sono nati
altrettanti spettacoli, l’uno diverso dall’altro, chiamati
Episodi.
Tragedia Endogonidia
riprende l’antico modello della tragedia, traendo da esso anche
i motivi per un nuovo modo di concepire e fare il teatro. La
tragedia infatti non è qui considerata semplicemente come un
genere drammatico, ma come una struttura mentale e spirituale
dell’umanità, quando questa vuole comprendere ciò che vi è di
più inspiegabile: la violenza, la morte e la mancanza della
speranza. La Tragedia Endogonidia rimette al centro della scena
l’enigma della vita e dell’essere, a cominciare dalla nascita, e
pone questo enigma, privo di mediazioni, di fronte allo sguardo
e al pensiero di ogni spettatore.
Il Progetto Raffaello Sanzio
si inaugurerà a Udine il 17
febbraio 2006 con l’Episodio sviluppato a Bruxelles,
BR.#04 Bruxelles,
che si potrà vedere per due repliche il 17 e 18 febbraio al
Teatro Palamostre (ore 21). Il
20 e 21 febbraio, al
Teatro S.
Giorgio, sarà
proposta la Crescita XII
della Tragedia Endogonidia, una “gemmazione” dell’Episodio
creato ad Avignone che per due sere e per 6 repliche programmate
ogni 20 minuti (dalle ore 21), coinvolgerà in un breve evento
scenico 30 spettatori ammessi in uno spazio creato ad hoc. Il
Progetto si concluderà il 22
e 23 febbraio sul palcoscenico del Teatro Nuovo
Giovanni da Udine (ore 21) con la visione dell’Episodio
L.#09 Londra. Per una
comprensione della Tragedia
Endogonidia nella sua complessità di progetto
unitario, accanto agli eventi teatrali, il
CSS in collaborazione
con il CEC-Centro
Espressioni Cinematografiche, proporrà anche il
Ciclo filmico della Tragedia
Endogonidia. Il Ciclo è una memoria videografica
composta da undici cortometraggi dedicato ciascuno a una tappa
della Tragedia, girata dai videoartisti Cristiano Carloni e
Stefano Franceschetti su musiche originali di Scott Gibbons. I
filmati saranno proiettati al cinema
Visionario (via
Asquini 33) in due parti, il 20 e il 21 febbraio (alle ore 18.30
e alle ore 21.30) e integralmente, il 22 febbraio (dalle ore
15.30). In concomitanza con la presenza a Udine di Claudia
Castellucci, leader del gruppo assieme a Romeo Castellucci e a
Chiara Guidi, il 16-17-18 febbraio, la Raffaello Sanzio terrà
anche un seminario di tre giornate per studenti universitari dal
titolo La provenienza delle
maschere - persona. Il laboratorio ha lo scopo di
studiare la nascita e il riconoscimento di una maschera-persona
come elemento del dramma e di sottoporla all’economia generale
dei personaggi del dramma. L’intero progetto Sanzio si
concluderà il 23 febbraio
al Teatro S.
Giorgio (ore 18) con
un incontro pubblico con
Romeo Castellucci e Chiara Guidi condotto da Adele
Cacciagrano.
BIGLIETTERIA DI TEATRO
CONTATTO Udine, Teatro S.
Giorgio via
Quintino Sella - borgo Grazzano tel. 0432 511861 - 510510
fax 0432 504448
biglietteria@cssudine.it
www.cssudine.it
Orario: dal martedì al sabato ore 17 – 19 Le sere di
spettacolo la biglietteria del teatro dove si svolge la
rappresentazione apre un’ora prima dell’inizio. Prevendita
online sul circuito
Vivaticket by Charta.
Cinema Visionario,
via Asquini 33 (tel. 0432 227798) cec@cecudine.org
www.cecudine.org
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24.02.2006
DONNE DEL
MEDITERRANEO
percorsi di conoscenza e confronto tra culture perché la diversità
diventi ricchezza
inaugurazione 28 febbraio 2006 | la mostra è presentata
dall'associazione culturale triade, con il patrocinio del ministero
delle pari opportunità | margutta arcade | roma
Un'ampia selezione di opere che raffigurano la donna, fonte di
ispirazione e alta interlocutrice delle più importanti opere d'arte
di ogni tempo. Questa mostra è un abile tentativo di riproporre
fattezze, gestualità ed espressioni di una ricercata figura
femminile - che sia reale, concreta, vivida ma al contempo anche
eterea, sfuggente e ideale - ciascuna delle opere dei vari artisti
sembra donare un tassello insostituibile a quel mosaico che
rappresenta l'idea della donna nell'immaginario comune: un
immaginario composto di sfaccettature, musicalità e dettagli che
fanno di una donna quella creatura particolarmente unica e diversa
da tutte le altre.
In questa collettiva espongono Jano e Tony Fanciullo, Cristina
Severini, Ezio Farinelli, Teresa Implatini, Pippo Bertoni, Carlo
Franchi, Aldo Parmigiani. In questo excursus di donne tra
l'immaginario e la realtà, si passa dalle opere di Aldo Parmigiani
che ritraggono la Donna sempre con un espressione languida e
sognatrice e portatrice di volontà idealistica e di forza poetica,
alla donna ritratta da Carlo Franchi con i tratti somatici arabo
orientali, con il mistero dello sguardo ed il fascino dell'abbandono
che, insieme all'ambiente circostante diventa cornice per
un'atmosfera religiosa e sacra. Dalla Donna equilibrata e riflessiva
e nello stesso tempo malinconica ed orgogliosa di Cristina Severini,
si legge la Donna che intimorisce e nello stesso tempo attrae di
Jano Fanciullo la cui eredità, raccolta dal figlio Tony, trasforma
la sapiente combinazione di ellissi, ovali, forme oblunghe e
appuntite in contenuti e soluzioni originali. Ed ecco la Donna di
Ezio Farinelli da cui traspare la consapevolezza del proprio
fascino: la bellezza femminile deve essere "esercitata" senza alcuna
esitazione. E ancora tutta femminile l'opera di Teresa Implatini,
che attraverso validi esempi di sintesi estetica, getta un ponte tra
l'anima inconoscibile della donna e la sua manifestazione esteriore,
esteriorità lontana dal clichè della perfezione come vuole anche la
pittura di Pippo Bertoni, che presenta una Donna squadrata,
monocromatica dal profilo deciso e dallo sguardo scettico.
Nella galleria sarà disponibile una pubblicazione sulla mostra,
nella quale, accanto ad alcune informazioni biografiche ed
artistiche sulle pittrici e i pittori presenti, vengono presentate
alcune delle loro Opere.
"Donne del Mediterraneo". Percorsi di conoscenza e confronto
tra culture perché la diversità diventi ricchezza.
Fino al 4 marzo 2006
Orario: tutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 19.30
MARGUTTA ARCADE - GALLERIA WORLD'S ARTISTS
Via Margutta 3 (00187)Roma
info +39 0636006244
24 .02.2006 Quarta Biennale di Berlino
Conto alla rovescia per la quarta edizione della Biennale di
Berlino, affidata all’eclettico ma rodato trio Maurizio
Cattelan-Massimiliano Gioni-Ali Subotnick. Of Mice and Men,
questo il titolo scelto, prende il via il 25 marzo, e promette
di non tradire le aspettative, almeno quanto a imprevedibilità.
I tre moschettieri hanno comunicato l’elenco definitivo
delle sedi della manifestazione, ed anche su queste non mancano
scelte quantomeno originali. Tutto si svolgerà lungo l’asse
della Auguststraße, in pieno Mitte district. Ma fra gli
spazi individuati, pubblici e privati, ci sono luoghi nuovi,
diversi ed insoliti, da una chiesa a un cimitero, appartamenti
privati, uffici ed altri ambienti comuni, dove la gente vive
quotidianamente, mangia, lavora, gioca e prega. Dalla Chiesa di
San Giovanni Evangelista al Post Office Stables, dall’Antica
Scuola per Ragazze Ebree all'Old Garrison Cemetery, dalla
Gagosian Gallery al KW Institute for Contemporary Art, vero
centro della Biennale. Eccentrica anche la scelta degli italiani
invitati, che comprende giovani rampanti Roberto Cuoghi,
Diego Perrone, Micol Assaël, ma che prevede anche gli omaggi
a due grandi artisti scomparsi, Francesca Woodman e
Gino De Dominicis.
Opening 24.03.2006
Apertura dal 25.03.2006 al 28.05.2006
4th berlin biennial for contemporary art
Auguststraße 69 - Berlin
Info: Phone 0049 [0]30´24 34 59´70 Fax´99
office@berlinbiennale.de
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16.02.2006 Damien Hirst a Roma
Dopo il grande successo del ristorante
Pharmacy, creato a Londra da Damien
Hirst, e il successo della successiva
asta record degli arredi del medesimo,
tutti in chiave farmaceutica, l’abbinata
arte-farmacia non ha più il sapore della
novità. Tutto questo non toglie tuttavia
interesse per l’iniziativa della romana
Farmacia Verbano, che presenterà nei
propri locali sei mostre personali in
successione, con opere uniche esposte
ciascuna per una settimana. Un’iniziativa
ricca di connessioni tra scienze
farmaceutiche, chimiche, mediche e
discipline artistiche e umanistiche,
laboratorio di trasformazioni alchemiche
ma anche di eventi umani, l'arte nella sua
accezione taumaturgica, come sistema
immunitario.
Dal 22 febbraio al 4 aprile 2006
Farmacia Verbano - piazza Verbano 14 –
Roma
Vernissage: 22 febbraio 2006, ore 19.00
--
Mostre personali: Maurizio Tiberti dal 22
febbraio 2006
Paola Violati dal 01 marzo 2006
Alessandro D'Ercole dal 08 marzo 2006
Anna Romanello dal 15 marzo 2006
Giovanna De Sanctis dal 22 marzo 2006
Angelo Caligaris dal 29 marzo 2006
Curatrice: Anna Giannandrea
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16.02.2006 Firenze 2006: un anno d'arte.
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Palazzo Pitti
Museo degli Argenti |
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Museo Nazionale
del Bargello |
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Palazzo Pitti
Palazzina Meridiana |
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Palazzo Pitti
Museo degli Argenti |
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Palazzo Pitti
Galleria Palatina |
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26.01.2006
Dopo Action Painting, una nuova mostra al Foro Boario di
Modena nata dalla collaborazione tra Fondazione Cassa di
Risparmio di Modena e Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.
Lo stesso periodo artistico – dal 1945 al 1970 – sarà questa
volta affrontato dal punto di vista europeo. Protagonista un
grande maestro come Jean Dubuffet, insieme agli autori che
fecero della ricerca sulla materia pittorica e informale
un’esperienza artistica fondamentale del secondo dopoguerra. Dal
Gruppo CoBrA di Asger Jorn, Pierre Alechinsky, Karel Appel,
Corneille, a maestri europei come Antoni Tàpies, Yves Klein,
Hans Hartung, all’arte italiana informale di Lucio Fontana,
Alberto Burri, Gastone Novelli, Emilio Vedova, Toti Scialoja,
Tancredi e altri protagonisti che permetteranno di ripercorrere
il clima artistico rivoluzionario e irriverente di quegli anni.
GUIDA AL PERCORSO MOSTRA
Il Foro Boario, sede di riferimento per le attività espositive
della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena dal 2002, fu
fatto costruire nella prima metà dell'Ottocento dal Duca
Francesco IV, che ne assegnò la progettazione all'architetto
Francesco Vandelli, autore di numerosi edifici pubblici
modenesi. La grandissima struttura era destinata al piano
terra al mercato bovino (il Foro Boario appunto) e ai piani
superiori all'immagazzinamento di prodotti agricoli. Oggi
ospita la sede della Facoltà di Economia dell'Università di
Modena. Le due ali simmetriche, a piano terra, sono adibite
rispettivamente a biblioteca della Facoltà (ala est) e a sede
di esposizioni temporanee (ala ovest).
E' una costruzione unica nel panorama degli interventi di
architettura ducale per dimensioni. Si tratta di un edificio
lunghissimo, ben 250 metri, e della profondità di circa 20
metri, perfettamente bifronte, con quattro facciate identiche
a due a due. Un corpo centrale di circa 45 metri si erge su di
un altissimo porticato di tre arcate e ai lati due ali
simmetriche di altezza inferiore sono scandite da 17 arcate
ciascuna e concluse da un corpo chiuso a forma di "torretta".
PROLOGO - ZONA 1
Per il visitatore è lo spazio dell'acclimatazione alla mostra,
dell'informazione e della lettura. Infatti, in apertura,
un'esaustiva tavola cronologica a muro articolata su tre
diversi livelli presenta al visitatore l'ambiente di
formazione e la ricerca dei protagonisti dell'Informale
presenti in mostra. Costruito per riassumere il complesso
periodo che va dal 1940 al 1970, il testo della tavola si
articola in tre livelli:
- LA VITA, LA RICERCA, LA PRODUZIONE ARTISTICA DI JEAN
DUBUFFET
- LE ESPERIENZE, LE TIPOLOGIE E LE DIFFERENZE DELLA
RICERCA INTORNO ALL'INFORMALE DEGLI ARTISTI DELLA MOSTRA
- CONFRONTI, PARAGONI E COINCIDENZE TRA L'INFORMALE
EUROPEO E L'ARTE AMERICANA (tema della mostra "Action
Painting" organizzata nel 2004 dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Modena in collaborazione con la Peggy
Guggenheim Collection).
L'ingresso è segnato dalla scenografica opera Il cane
(Le Chien) di m 5,32 x 2,59, che Jean Dubuffet eseguì
utilizzando una grande vela da barca esposta per la sua
antologica al Solomon R. Guggenheim Museum di New York e che
per la prima volta si vedrà in Italia. In questa prima grande
zona il pubblico potrà trovare anche opere di grafica dei
primi anni Quaranta di Dubuffet e di artisti che insieme al
Maestro ispirarono il clima storico e artistico che solo
successivamente sarà chiamato Informale europeo.
IL SOLOMON R. GUGGENHEIM MUSEUM E JEAN DUBUFFET
ZONA 2
Forte e continuo è il legame tra il Maestro francese e il
museo americano. Non solo Dubuffet tenne nello spazio
disegnato da Frank Lloyd Wright le sue più importanti
antologiche come "Jean Dubuffet: A Retrospective"
(1973) e "Jean Dubuffet, a retrospective glance at Eighty"
(1981). Il museo americano conserva una delle più importanti
collezioni dell'artista francese presenti sul suolo USA. In
questa sala si radunano ben 14 opere di Dubuffet: capolavori
considerati emblematici della sua ricerca. In ordine
cronologico lo spazio espositivo offre al visitatore
l'opportunità di ripercorrere le fasi della ricerca
dell'artista francese dagli anni Quaranta agli anni Settanta.
L'aspetto interessante di questa grande sala è che permette
con un unico colpo d'occhio circolare di riassumere
visivamente oltre trenta anni di ricerca valutandone
l'evoluzione. Si passa così dal viso primitivo e terribile di
Miss Cholera del 1946 all'ironica calvizie di
Brunetta dal volto carnoso (Châtaine aux hautes chairs),
del 1951 o ai corpi disarticolati di Corps de dame del
1950 per arrivare fino al magico e colorato ritratto
tridimensionale del personaggio di Bidone l'Imbroglio (Bidon
l'Esbrouffe), una scultura del 1967 proveniente da New
York.
Oltre al tema della figura, il grande valore e la seduzione di
Dubuffet sta nella capacità di costruire con materie inusuali,
rozze, primitive spesso vicine alla terra e al fango, opere
meravigliose. Grande impressione susciterà nel pubblico
l'opera Knoll of Visions (1952) indiscusso capolavoro -
insieme a Sostanza astrale (Substance d'astre) (195 x
150 cm), del dicembre 1959 - della ricerca sulla materia.
Suggello scenografico dalle imponenti dimensioni (1,70 di
altezza x 8,22 metri di lunghezza) sarà l'opera Nunc stans
(1965), considerato capolavoro riassuntivo dell'intera opera
di Dubuffet.
Un aspetto interessante e raro per il visitatore è
rappresentato da due salette che costituiscono un vero e
proprio gabinetto delle opere grafiche, importante
esercizio nell'ambito della ricerca sull'informale qui ben
documentato con le opere e approfondito con interessanti saggi
in catalogo. Sono esposte come in una quadreria 50 opere di
ricerca grafica insieme ad una piccola vetrina che conterrà
delle preziosissime edizioni di Dubuffet. Compariranno inoltri
4 preziosissimi album: Campi di silenzio (Champs de
silence), 1958, L'Agrimensore (L'Arpenteur), 1958-62,
Aree e luoghi (Aires et lieux), 1959 e Teatro del
suolo (Théâtre du sol), 1959. Le litografie in mostra
fanno parte di Les Phénomènes (Fenomeni), una serie di
24 album contenenti 362 litografie su carta realizzati da
Dubuffet dal 1958 al 1962.
ZONA 3
Da qui inizia l'itinerario attraverso le complesse esperienze
artistiche europee riunite sotto la denominazione di
Informale. Dopo aver ammirato la zona 2 dedicata al Maestro
che è cardine cronologico dell'intera esposizione, si
incontrano le opere del gruppo CoBrA la cui simbolica apertura
è affidata ad una curiosa opera collettiva firmata da Constant,
Gallizio, Jorn, Kotik, Melanotte e Simondo. Senza titolo
del 1956 è un'opera davvero emblematica per la comprensione
del rapporto che legò il gruppo europeo CoBrA e gli Informali
italiani. Dalla compagine del gruppo emerge, ad esempio,
l'opera di Pierre Alechinsky Formicaio del 1954 (151,1
x 238,4 cm). Sarà possibile ammirare anche la tela di Asger
Jorn Senza titolo (1956-57) proveniente dalla
Collezione Peggy Guggenheim e sempre dello stesso artista
Il balletto verde (1960), grande tela di due metri di
proprietà del Museo Solomon R. Guggenheim. Se la mostra è
dedicata alla ricerca di una nuova forma della pittura europea
del dopoguerra allora il gruppo CoBrA - il nome del movimento
nasce dalle iniziali delle capitali europee COpenhagen,
BRuxelles e Amsterdam di appartenenza dei singoli artisti - ne
è esempio sicuramente rappresentativo e originale.
Dopo questa importante area dedicata al gruppo CoBrA, il
visitatore può affrontare un duplice percorso. A sinistra,
entra in uno spazio espositivo dedicato a quegli artisti che
Peggy Guggenheim definiva "i miei nuovi Pollock", vale a dire
i giovani pittori italiani e veneziani: Emilio Vedova,
Giuseppe Santomaso, Edmondo Bacci ma soprattutto Tancredi.
Sono proprio i "Tancredi di Peggy" i primi dipinti che si
incontrano in questa zona. 19 opere, mai esposte tutte
insieme, provenienti dalla Collezione Peggy Guggenheim,
documentano l'amicizia tra Peggy e Tancredi che diventerà una
collaborazione tra mecenate e artista grazie alla mostra del
1954 a Palazzo Venier dei Leoni, sancita anche dall'aiuto che
la collezionista americana profuse nei confronti dell'artista
veneto facendo in modo che i suoi dipinti fossero ospitati nei
più importanti musei del mondo. All'interno di questa sala, lo
sguardo del visitatore sarà catturato dalle opere di Emilio
Vedova, considerato oggi il maestro dell'Informale italiano e
qui presente con una imponente tela. Il percorso
dell'esposizione illustra anche opere di altri artisti
informali italiani che sono andate ad arricchire negli anni la
Collezione americana: Bice Lazzari con Esperienze del
1958 e Toti Scialoja con Impronta bianca su sabbia del
1959.
Dopo l'immersione in questa sala dedicata a Peggy e ai
"suoi nuovi Pollock", dove forte si avvertirà il vivace clima
di quegli anni veneziani, proseguendo a destra il
visitatore entrerà nello spazio espositivo che presenta i più
grandi protagonisti dell'Informale europeo presenti nelle
collezioni del museo americano. Si potranno notare opere di
Hartung, Riopelle, Tàpies, Mathieu, Soulages e dell'italiano
Manzoni.
Una nota curiosa: a fare da controcanto alle due voci
dell'informale italiano e europeo ci sarà Senza titolo
del 1960 realizzato a Roma da Cy Twombly, uno tra i più grandi
artisti americani che tuttora risiede nella capitale italiana,
insieme all'originalissimo lavoro di Salvatore Scarpitta
realizzato con tessuti, cinghie e materiali industriali.
Twombly e Scarpitta: un americano a Roma e un italiano negli
Usa, rappresentano con le loro opere un ideale ponte gettato
tra due paesi, due continenti, l'America e l'Europa, negli
anni della ricerca dell'Informale e del suo riconoscimento da
parte del collezionismo americano.
ZONA 4
E' indubbio che nell'esperienza dell'Informale, oltre
all'opera di Dubuffet, l'indiscusso perno della ricerca
europea tra gli anni '40 e '70 è rappresentato dalle
sperimentazioni di Alberto Burri e Lucio Fontana. Nel caso di
Burri, è data la possibilità di osservare lo sviluppo dell'uso
dei materiali dalla fine degli anni Quaranta con un rarissimo
catrame del 1949, sino ai sacchi, ai legni, al grande
importantissimo Metallo del 1959, acquisito dal Solomon
R. Guggenheim Museum già nel 1960. Di Fontana, di cui si
ricorda l'imponente retrospettiva tenutasi nello stesso museo
americano nel 1978, saranno esposti invece, grazie alla
preziosissima collaborazione da parte della Fondazione Lucio
Fontana di Milano, sia opere propriamente informali -
pietre, aniline e la serie dei "Barocchi"- sia le opere
frutto del percorso artistico che lo portarono ai tagli, alla
fine degli anni Cinquanta, e alla meravigliosa soluzione dello
squillante color rosso dell'opera Concetto spaziale, I
quanta del 1960, composta da 9 parti disseminate sulla
parete.
ZONA 5
Chiude la mostra una grandissima sala che in un movimento
circolare, fisico ma anche simbolico, riporta il visitatore
all'inizio della mostra. Il concetto che lega l'inizio e la
conclusione dell'esposizione è l'abitudine di Dubuffet, nella
più perfetta interpretazione dell'Informale, di dipingere su
qualsiasi superficie. Ed ecco quindi che Pinot Gallizio, cui è
dedicata idealmente questa grande sala, presenta un rotolo di
pittura industriale di 70 metri, solo parzialmente srotolati,
che l'artista vendeva come "pittura a metro". La presenza di
Gallizio è una gemma rara nell'ambito dell'esposizione, perché
l'artista non fa parte di collezioni americane e la sua opera
è qui esposta grazie alla preziosissima collaborazione con
l'Archivio Gallizio di Torino. Ma non mancheranno di stupire
il visitatore le opere di altri artisti presenti invece nelle
collezioni Guggenheim cui è affidata la grandiosa chiusura
della mostra. Di grande impatto visivo la gioiosa opera di
Carla Accardi Blu concentrico di quasi tre metri di
lunghezza (1960, 176 x 203 cm), o le due imponenti opere di
Giuseppe Capogrossi, Superficie 210 del 1957 (206 x
159,4 cm) e Superficie 324 del 1959 (181 x 220 cm).
Imponenti e delicati allo stesso tempo, i quattro pannelli di
Gastone Novelli, Linea, Dialettica, Un obelisco per la
memoria e Tonnerre printanier del 1968. Concludono
la mostra i quasi tre metri di lunghezza de Il giardino
delle delizie (1959) di Afro Basaldella, qui accompagnato
dagli interessantissimi 5 studi preparatori.
PERIODO
Dal 18 Dicembre 2005 al 9 Aprile 2006
Tutti i giorni orario continuato dalle 10.00 alle 19.00
Chiuso il lunedì, la mattina del 25 dicembre e del 1 gennaio
Aperto il 26 dicembre
SEDE
Modena
Foro Boario
Via Bono da Nonantola
Info 320 0452126
PRODUZIONE
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
in collaborazione con Collezione Peggy Guggenheim
CURA
Luca Massimo Barbero
INGRESSO GRATUITO
VISITE GUIDATE
Sono disponibili, gratuitamente e senza prenotazione, percorsi
guidati della durata di ca 45' nei seguenti orari:
Martedì ore 17.00
Mercoledì ore 17.00
Giovedì ore 17.00
Venerdì ore 17.00
Sabato ore 12.00
Domenica ore 12.00
Per gruppi superiori a 10 persone è possibile prenotare visite
guidate concordando modalità ed orari
Info 320 0452126
SCUOLE
Info e prenotazioni 320 0452126
CATALOGO
Peggy Guggenheim Collection
INFORMAZIONI
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
Via Emilia Centro, 283
41100 Modena
Tel. +39 059 239888
Fax +39 059 238966
e-mail:
info@mostre.fondazione-crmo.it
UFFICIO STAMPA
Studio Esseci
Tel. +39 049 663499;
info@studioesseci.net
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
Tel. +39 059 239888;
stampa@mostre.fondazione-crmo.it
Peggy Guggenheim Collection
Tel. +39 041 2405404;
press@guggenheim-venice.it
COME ARRIVARE IN AUTO
Uscita autostrada Modena Nord
Tangenziale Mistral Direzione Centro
Uscita n° 10
Indicazioni per Centro
Parcheggio Parco Novi Sad
www.autostrade.it
www.comune.modena.it
COME ARRIVARE IN TRENO
Da Piazza Dante (antistante Stazione FS)
A piedi per Via Ganaceto, Corso Cavour, Parco Novi Sad
Con mezzi ATCM Linee urbane
- Linea 1 e 6 : Fermate Largo Porta Sant'Agostino - Viale
Berengario - Stazione autolinee/Viale Monte Kosica
- Linea 7 : Fermate Largo Porta Sant'Agostino - Stazione
autolinee/Viale Monte Kosica
www.trenitalia.com
www.atcm.it
LIMITAZIONI ALLA CIRCOLAZIONE
Dal 20 ottobre 2005 al 6 gennaio 2006: divieto di circolazione
dal lunedì al venerdì nelle fasce orarie 8.30 - 12.30 e 14.30
- 19.30 per:
- a) Veicoli alimentati a benzina non conformi alla
direttiva 91/441/CEE e successive.
- b) Veicoli diesel non conformi alle direttive
91/441/CEE, 93/59/CEE, 91/542 St I CEE e successive.
- c) veicoli a due o tre ruote con motore a due tempi non
conformi alla direttiva 97/24/CE e successive
Dal 7 gennaio al 31 marzo 2006 il divieto verrà esteso alle
autovetture diesel e ai veicoli commerciali leggeri diesel
Euro 1 anche se provvisti di bollino blu. Cambierà tuttavia la
fascia oraria: dalle 8,30 alle 18,30 senza nessuna pausa
intermedia, sempre dal lunedì al venerdì.
Dal 7 gennaio: ogni giovedì blocco totale della
circolazione per auto e ciclomotori dalle 8,30 alle 18,30,
qualora nelle precedenti giornate di di sabato, domenica e
lunedì si sia verificato uno sforamento dei valori limite
relativi alle concentrazioni inquinanti.
Per ulteriori informazioni consultare i siti
www.comune.modena.it o
www.arpa.emr.it
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25.01.2006
Marina
Abramovic a Milano: BALKAN EPIC.
20 gennaio - 20 aprile | a cura di adelina von fürstenberg |
hangar bicocca | milano
La stagione espositiva dell'Hangar Bicocca del 2006 riparte in
grande stile. Apre infatti il 20 gennaio Balkan Epic, la
nuova mostra di Marina Abramovic'. Uno spettacolare
allestimento con una serie di tecnologici multischermi
disseminati nelle navate dell'ex capannone industriale di Viale
Sarca. Sei le opere esposte: il nuovo lavoro Balkan Erotic Epic
e altre cinque video installazioni, create tra il 2001 e il
2003.
Abramovic' presenta all'Hangar il nuovo lavoro Balkan Erotic
Epic, che l'artista così racconta: "Balkan Erotic Epic prende
spunto dai miei studi sulla cultura popolare nei Balcani e
sull'uso dell'erotismo. Attraverso l'erotismo, l'essere umano
ambisce a diventare simile agli dei. Nella cultura popolare la
donna sposa il sole o l'uomo sposa la luna per conservare il
segreto dell'energia creativa e, attraverso l'erotismo, entrare
in contatto con le indistruttibili energie cosmiche. La gente
credeva che nell'energia erotica ci fosse qualcosa di sovrumano
proveniente non dall'uomo bensì da forze superiori. Gli oggetti
osceni e i genitali maschili e femminili hanno una funzione
molto importante nei riti per la fertilità e l'agricoltura dei
contadini dei Balcani. Se ne faceva un uso assolutamente
esplicito per un'infinità di scopi. Durante i riti, le donne
esibivano la vagina, il sedere, il seno e il sangue mestruale.
Gli uomini mostravano apertamente il sedere e il pene durante la
masturbazione e l'eiaculazione".
Oltre a questo nuovo lavoro saranno in mostra altre cinque
opere: Balkan Baroque presentata alla biennale di Venezia 1997,
The Hero 2001, Count on Us 2003, Tesla Urn 2003 e Nude with
Skeleton.
La mostra BALKAN EPIC sarà aperta dal 20 gennaio al 23
aprile 2006 all'Hangar Bicocca, Viale Sarca 336, Milano
Orario: da martedì a domenica, dalle 11.00 alle 19.00, giovedì
dalle 14.30 alle 20.00
Ingresso: intero 8 euro, ridotto 6 euro
Informazioni in mostra: tel. 335 7978214
Catalogo: Skira Editore
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23.01.2006
Cento
anni dalla nascita di Beckett: teatro a Scandicci.
Avrebbe cento anni, Samuel Beckett. Per
festeggiare il compleanno del grande
drammaturgo irlandese la compagnia teatrale
Krypton e ScandicciCultura dà vita a un
progetto interdisciplinare della durata di
ben tre mesi. Dal 13 gennaio al 13 aprile.
Il progetto, curato da Giancarlo Cauteruccio,
prende il via con la prima nazionale di un
Trittico Beckettiano, per la sua regia, che
comprende “Atto senza parole I” “Non io” e
“L’ultimo nastro di Krapp”. L’intento degli
organizzatori? Offrire alle nuove
generazioni un approfondimento dell’opera
beckettiana. Anche mediante un convegno
nazionale a cui parteciperanno studiosi
delle Università di Firenze, Roma, Milano,
Napoli, Torino, Siena e Bari e una vasta
rassegna dell’opera filmica e televisiva di
Beckett intitolata “La belva dello sguardo:
Samuel Beckett in video e film”, curata da
Luca Scarlini, in collaborazione con
Riccione TTV.
Ma Beckett non è solo teatro. Per quanto
riguarda la poesia è prevista una serata
d’eccezione dal titolo “Qual’è la parola”
con Patrizia Valduga, Caroline Michel e
Gabriele Frasca a cura di Roberto Paci Dalò.
Infine Buon compleanno Samuel Beckett:
una serata ideata da Franco Quadri – quella
del 13 aprile 2006, giorno di nascita
dell’autore – nella quale saranno coinvolti
vari attori, tra i quali Franca Valeri,
Patrizia Zappa Mulas, Danilo Nigrelli.
Teatro BIGLIETTI Intero € 12 – Ridotto
€ 10
Studi per Samuel Beckett BIGLIETTO UNICO € 7
Rassegna video/film BIGLIETTO UNICO € 3
Informazioni Prenotazioni e Prevendite
Teatro Studio di Scandicci, via G. Donizetti,
58
Tel&fax. 055.757348 - 751853
teatrostudio@scandiccicultura.org
http://www.scandiccicultura.org/
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22.01.2006
EGOMANIA a Modena.
inaugurazione domenica 29 gennaio 2006 | ore 12 | a cura di
milovan farronato | in collaborazione con angela vettese |
galleria civica di modena | palazzo santa margherita | palazzina
dei giardini | modena
Prodotta dalla Galleria Civica e dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Modena, la mostra propone una lettura trasversale
sul tema dell'io - soggetto, oggetto, rifugio, trappola, inizio
e fine, mania e tragedia, vita e morte - da parte di quindici
artisti internazionali, chiamati a sperimentare e sperimentarsi
direttamente in sede di mostra: Marc Camille Chaimowicz, Roberto
Cuoghi, Hanne Darboven, Katharina Fritsch, Tim Hawkinson, Mike
Kelley, Dongwook Lee, Rory Macbeth, Bjørn Melhus, Liliana Moro,
Naneun, Anneè Olofsson, Marc Quinn, Ugo Rondinone, Markus
Schinwald.
Marc Camille Chaimowicz ripropone un allestimento
presentato a Londra negli anni Settanta in cui la persona si
espande e si deposita in un poema epico fatto di gesti e oggetti
quotidiani; lo sfondo è argenteo e ricrea un mondo diverso in
cui tutto assume una valenza ipersensibile ma anche distaccata
dalla realtà.
Roberto Cuoghi, artista che lavora su di sé al punto di
cambiarsi in suo padre ingrassando e imbiancandosi i capelli,
presenta circa 50 disegni della serie Il Coccodeista e
ripete anche in questa occasione il desiderio di offrire di sé
una immagine alterata. E' una piccola prima personale che la
Galleria Civica di Modena dedica all'ormai affermato artista
modenese.
Hanne Darboven, protagonista dell'arte concettuale degli
anni Settanta, esclude ogni emotività grazie a un eccesso di
razionalità. Calcolo, descrizione, catalogazione, sono tutti
ansiolitici potenti che la conducono a rassicurare il suo io. I
dieci disegni esposti, contengono il loro codice che può essere
decifrato; ma la sua logica ha un senso solo se riportata ai
processi mentali dell'artista, del tutto gratuiti e connotati
dal piacere di ruminare.
Katharina Fritsch presenta una delle sue opere più
famose, Kerzenstander (1985): una svastica ottenuta con
quattro strutture costituite ciascuna con due ordini di dieci
candelabri, che ci restituiscono l'immagine di una croce
uncinata ottenuta con delle candele. L'artista inserisce
l'elemento luttuoso come memento, come a dire: ecco quali
catastrofi può comportare un eccesso di fiducia in sé stessi e
la conseguente perdita di contatto con la realtà.
Tim Hawkinson presenta un autoritratto parziale per
descrivere la dilatazione della persona e il suo lato grottesco.
E' l'autoritratto di chi è stanco di sé stesso, di un isolamento
dorato e noioso: l'artista ci parla dunque dei limiti della
propria individualità e cerca di ironizzare sull'egomania di
tutti i ritrattisti di ieri, oggi e domani.
Mike Kelley riflette sul collezionismo come forma di
espansione ma anche annullamento di sè, proponendo quattro video
legati fra loro che rappresentano le sue stesse collezioni,
feticci divenuti opera nel momento in cui sono state acquistate
da un altro collezionista/feticista.
Dongwook Lee presenta microsculture di soggetti umani dai
corpi abbozzati assieme a residui organici di frutta essiccata
che sembrano dire "Sei polvere e polvere tornerai", espressioni
di un senso di disorientamento ma anche di un sè che può essere
costruttivo e fiducioso. Per Dongwook Lee come per Naneun,
l'altro artista coreano in mostra, presente con un'ottantina di
disegni, vale la considerazione che ovunque arrivi una
concezione occidentale dell'io, arriva anche un'idea diversa e
più forte rispetto alla cultura tradizionale.
Rory Macbeth profeta ed interprete dell'opposizione tra
uomo e natura, da un lato, e dall'altro della loro
compenetrazione, nell'installazione The Wood for the Trees
prende alberi, sassi e altri elementi del mondo naturale e li
plasma, per offrirne una visione semplificata e cesellata
dall'uomo che così ne diventa il demiurgo.
Bjørn Melhus è l'unico, fra i quindici artisti presenti
in mostra, che si camuffa e che presenta il suo stesso volto.
Nel video Auto Center Drive compie una reale esplorazione
della personalità mettendo in scena una galleria di identità che
sono tutte interpretate dalla sua abilità camaleontica.
Liliana Moro presenta cinque cani fusi in metallo che si
aggrediscono l'un l'altro. Sembrano cinque diversi animali,
simili ma distinti. In realtà il cane è sempre lo stesso, come
fosse clonato, metafora dell'atteggiamento aggressivo che alcuni
di noi hanno verso sé stessi quando tendiamo ad essere talmente
autocritici da essere autodistruttivi.
Anneè Olofsson lavora con le carte da parati, elemento
decorativo-ossessivo, come ossessioni possono diventare gli
oggetti che scegliamo per la nostra casa: più la rendiamo come
le volevamo, più si trasforma in rifugio ma anche in prigione,
luogo nel quale tendiamo a chiuderci, cercando gli aspetti più
familiari e rassicuranti.
Marc Quinn presenta due enormi conigli di bronzo
smembrati e fatti a pezzi, posizionati all'ingresso della
mostra: quello che resta delle fiere che anticamente stavano a
guardia dell'accesso alla casa. La bestia si è trasformata da
leone in coniglio, ed è divenuta da fiero animale una povera
bestia. In mostra anche un'immagine di fiore congelato che ci
parla dell'antico mito di Narciso, innamorato di sé stesso, che
rimirandosi affoga. Il fiore congelato riproduce il momento in
cui non è morto, ma non è più nemmeno vivo, come se non volesse
affrontare il passaggio dalla bellezza al decadimento:
un'ossessione per la propria apparenza che nel mondo reale
possiamo vedere quotidianamente.
Ugo Rondinone espone due grandi cerchi con onde
concentriche che rappresentano valori diversi per ogni
circonferenza, forme circolari che sono metafore di un centro su
di sé che tende verso l'infinita espansione.
Il lavoro di Markus Schinwald è composto da due tende
ingigantite, di un intenso rosso cardinalizio, con impresse
scene tratte dall'Inferno di Dante in una, e immagini pastorali
nell'altra. Parte dell'arredo di ogni casa, retaggio
iconografico di incisioni e dipinti, in questa occasione la
tenda diventa sipario che svela e che oscura due universi
opposti della stessa personalità.
EGOmania
Just When I Think I've Understood.../Appena ho capito d'aver
capito...
dal 29 gennaio al 2 maggio 2006
da martedì a venerdì 10,30-13,00; 15,00-18,00
sabato, domenica e festivi 10,30-18,00 chiuso il lunedì
ingresso gratuito
Galleria Civica, Palazzo Santa Margherita e Palazzina dei
Giardini
Corso Canalgrande, Modena
Tel. +39 059 203 2911-2919-2940
www.comune.modena.it/galleria
galcivmo@comune.modena.it
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1.01.2006 |
A
Milano Dialogo nel buio. |
Dopo il successo registrato dalla
prima edizione di questo particolare evento (ottobre
2002 - marzo 2003), Dialogo nel Buio ritorna a Milano,
in un allestimento realizzato presso la sede
dell'Istituto dei Ciechi in Via Vivaio 7.
Presentazione:
DIALOGO NEL BUIO è una mostra-itinerario,
allestita negli spazi dell'Istituo dei Ciechi, che i
visitatori percorrono nel buio assoluto, accompagnati da
una guida non vedente: i diversi ambienti riproducono
contesti urbani e naturali, che non vengono svelati ma
che si possono riconoscere ed esplorare senza l'aiuto
della vista ma 'solo' con gli altri sensi e la guida
rassicurante di un accompagnatore non vedente. La visita
si conclude nell'ambiente rilassato di un bar
(rigorosamente al buio) dove i partecipanti, bevendo un
drink o un cappuccino (preparato da baristi non vedenti)
scambiano le proprie impressioni sull'esperienza fatta.
Ideata dal tedesco Andreas Heinecke, questa iniziativa,
già presentata in molte capitali europee, ha riscosso
ovunque molto successo, e ad Amburgo è una
installazione permanente visitata da migliaia di
persone.
DIALOGO NEL BUIO è un'idea creativa per
avvicinare noi vedenti alla realtà di chi non vede,
ma anche e soprattutto un'occasione per comunicare al di
fuori degli schemi correnti e limitanti dell'apparenza.
La cecità è per noi vedenti associata all'idea
del buio, della perdita, del lutto. La vista: il bene più
prezioso, ma può essere anche una barriera
conformistica che genera pregiudizi e discriminazioni.
Il buio è uno dei nostri spauracchi più profondi, il
luogo dove prendono corpo i nostri fantasmi, ma nel
percorso, dove i ruoli tra visitatori-vedenti e guida
non-vedente sono capovolti, siamo costretti ad affinare
tutti i nostri sensi per vedere la realtà in
modo diverso e interpretarla secondo processi mentali
per noi inusitati. Si entra in un percorso per 'uscire
con un altro punto di vista': spesso sono i bambini e i
ragazzi i più ricettivi e pronti ad entusiasmarsi in
questo esperimento.
La
mostra è anche una importante occasione di lavoro per
molti non vedenti, infatti molti servizi organizzativi
sono gestiti in prima persona da loro: un modo anche per
valorizzarne le capacità e rivendicare un più ampio
ruolo nella società.
INFORMAZIONI
IN BREVE:
sede
e data
Milano, Via Vivaio 7, ISTITUTO DEI CIECHI, a partire da
dicembre 2005
Per prenotazioni e informazioni: tel 0276394478 -
0277226215
per
ulteriori aggiornamenti: www.istciechimilano.it
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1.01.2005
L'inquietudine
del volto a Lodi.
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La
mostra "L'inquietudine del volto - da Lotto a Freud,
da Tiziano a De Chirico" si inserisce nelle
celebrazioni per il decennale della Provincia di Lodi e
vuol essere un'occasione per riscoprire capolavori di
artisti che si sono cimentati nel corso dei secoli con
la difficile arte del ritratto.
Un evento che per Lodi rappresenta un'opportunità per
inserirsi a pieno titolo nel circuito culturale legato
alle manifestazioni artistiche, che negli ultimi anni ha
conosciuto un grande sviluppo, configurandosi per alcune
città come un importante momento di rilancio turistico
e di valorizzazione del territorio.
Si tratta di una manifestazione organica, con una
sezione di opere di artisti locali, con l'offerta di
proposte turistiche e, non ultima, una serie di
laboratori didattici destinati agli studenti. Un evento
pensato, quindi, per coinvolgere il Lodigiano, e non
solo, a diversi livelli.
Un'esposizione di alto profilo culturale e scientifico,
in grado di sedurre il pubblico con opere provenienti da
importanti musei e da collezioni private di tutto il
mondo, selezionate da Vittorio Sgarbi in un percorso di
ricerca sull'identità, che i grandi maestri hanno
saputo trasporre sulla tela o nella forme della materia.
Opere frutto di un'indagine approfondita delle persone
raffigurate, colte nei loro stati d'animo, con la loro
personalità, nelle loro vanità e miserie, immersi nei
segni del loro tempo.
Un viaggio a cavallo di cinque secoli che rappresenta
una sorta di periplo intorno al sempre attuale mistero
dell'uomo.
Lino Osvaldo Felissari
Presidente della Provincia di Lodi
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Da martedì a domenica dalle
10.00 alle 19.00
Chiuso il lunedì e il 24, 25, 31 dicembre e 1
gennaio
COSTO BIGLIETTI
Biglietto intero € 9,00
Biglietto
ridotto gruppi (min 10 e max 25 persone) €
6,00 (1 gratuità per gruppo)
Biglietto
scuole secondarie di secondo grado € 4,00 (2
gratuità per gli insegnanti)
Biglietto
scuole secondarie di primo grado € 2,00 (2
gratuità per gli insegnanti)
Biglietto
scuole primarie € 2,00 (2 gratuità per gli
insegnanti)
Costo
visita guidata:
Visita
guidata per gruppi organizzati € 85,00 (durata
90 minuti)
Visita
guidata per scuole secondarie € 65,00 (durata
90 minuti)
Visita
guidata + percorso in città € 150,00 (durata
3 ore)
Pranzo per
studenti: Pizza + bibita € 8,50Pizza + bibita
+ dolce € 11,00
Pranzo per
adulti: Menu degustazione di prodotti tipici
lodigiani € 20,00
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1.01.2006
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Ancora una magia a Santa
Giulia. Lungo il percorso espositivo della
mostra dedicata a Gauguin e van Gogh, in un
lungo corridoio che si sviluppa come una grande
"elle", e che lo scorso anno era
destinato invece a spazio espositivo, le opere
dei due maestri vengono "rilette" in
un'ambientazione scenografica che non ha
precedenti nel nostro panorama museale.
Il visitatore, che avrà già ammirato, a questo
punto del percorso, un discreto numero di opere,
si troverà immerso in una autentica esperienza
sensoriale, e dell'anima, con il proprio centro
di suggestione nel "colore nuovo" di
Gauguin e van Gogh.
Grazie alla regia di una multi-proiezione
sincronizzata, le pareti della prima parte del
corridoio vivranno delle dominanti cromatiche
che sprigionano dai capolavori esposti, e
saranno armonicamente trapunte di immagini,
giocate di volta in volta sulla forza gestuale
della pennellata di van Gogh piuttosto che sul
rigore compositivo delle figure di Gauguin.
Oltre a questo, l'incedere del visitatore sarà
accompagnato da una colonna sonora che è stata
studiata per essere di contrappunto alla lettura
delle parole, così pregne di vita e
suggestione, che i due artisti ci hanno lasciato
nei loro scritti.
E proprio in continuità con questo aspetto,
nella seconda parte del corridoio, si potranno
ammirare alcuni documenti, gentilmente prestati
dal Van Gogh Museum, appartenuti al grande genio
olandese. Tra questi, la lettera autografa del
marzo 1886 in cui van Gogh annuncia al fratello
Theo il suo improvviso arrivo a Parigi dandogli
appuntamento al Louvre, alcuni libri che
costituivano la sua biblioteca personale
("a proposito di passioni, ne ho una quasi
irresistibile per i libri, e sento il bisogno di
istruirmi continuamente, di studiare, proprio
come ho bisogno di mangiare il pane
quotidiano") e ancora alcune raccolte di
stampe giapponesi che, assieme a diverse
incisioni di capolavori da lui ammirati,
documentano l'importanza anche di quest'arte
nell'educazione del suo occhio.
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CONGRESSI
DI ARTETERAPIA 2006: |
Roma, febbraio-maggio 2006 "LA
TERAPIA MUSICALE: STRATEGIE D'INTERVENTO NELLE DIVERSE
CONDIZIONI CLINCIHE";
Sede:
OSP. C. FORLANINI -
AULA BELLI - P.ZZA C. FORLANINI 1 - ROMA;
Info: segreteria@smorrl.it
; Fees= euro 160.
SCUOLA
MEDICA OSPEDALIERA
ANNO
2006
EDUCAZIONE
CONTINUA IN MEDICINA
LA
TERAPIA MUSICALE: STRATEGIE D’INTERVENTO NELLE DIVERSE
CONDIZIONI CLINICHE
La psicologia della musica studia
il fenomeno musicale nei suoi aspetti neuropsicologici,
psicologici e psicoterapici. Impiegata in modo esclusivo
o come coadiuvante di altri trattamenti, la
musicoterapia offre un ampio spettro di applicazione
nell’ambito della prevenzione e della cura.
Gruppoanalisi e Musicoterapia hanno
radici ed orizzonti culturali diversi. Tuttavia i
confini dei loro rispettivi domini hanno punti di
scambio che rendono interessante il dialogo tra queste
due espressioni. In particolare la dimensione non
verbale propria della musicoterapia si presta ad
attingere sia alla dinamica dei processi creativi, sia
alle forme più radicali della realtà individuale e
relazionale dell’esistenza.
Il corso prevede sette moduli
formativi, ciascuno dedicato ad uno specifico ambito di
intervento clinico come specificato nel contenuto. Gli
argomenti trattati saranno relativi a: stati di coma,
demenze, Morbo di Parkinson, disturbi d’ansia,
disturbi dell’umore, disturbi schizofrenici, oncologia
e malattie terminali, gravidanza e profilassi
perinatale.
La prima parte della giornata
verterà maggiormente sugli aspetti teorici e di
aggiornamento relativi all’ambito clinico visitato;
nella seconda parte, ad un’introduzione teorica,
faranno seguito l’illustrazione delle modalità
applicative ed esperienze pratiche della Musicoterapia
riferita al contesto specifico.
Il corso è rivolto a 10 Medici, 20
Psicologi e 10 Infermieri e si svolgerà presso l’Aula
Belli –Ospedale C. Forlanini - Azienda Ospedaliera S.
Camillo Forlanini – P.zza Carlo Forlanini 1 - Roma.
11 febbraio 2006
Musicoterapia e Disturbi d’ansia
09.00
– 09.30
Ouverture: musical-mente;
dalla tensione alla
distensione – Presentazione giornata
Dott.ssa
S. Ragni eventuale sostituto
Dott.ssa N. Venerus
09.30 – 10.45
Lavoro a piccoli gruppi: I circoli sul sapere
Dott.ssa
M. Buonomo eventuale sostituto Dott. S. Longo
10.45 - 11.00
coffee break
11.00 - 12.15
Role Playing su: Disturbi d’ansia
Dott.ssa N. Venerus
eventuale sostituto Dott. S. Longo
12.15 - 13.00
Disturbi d’ansia: la teoria e la clinica
Dott.ssa
N. Venerus eventuale sostituto Dott. S.
Longo
13.00 - 14.00
intervallo pranzo
14.00 – 14.30
Esperienza musicoterapeutica (attività pratica) Dott.ssa
S. Ragni
14.30 – 15.30
Lavoro a piccoli gruppi: I circoli
sull’esperienza Dott.ssa
S. Ragni
15.30 – 16.00
Disturbi d’ansia: teoria e applicazione in
Musicoterapica Dott.ssa S. Ragni
16.00 – 16.30
Role Playing: La vostra musica
Dott.ssa
S. Ragni
25 febbraio 2006
Musicoterapia e Depressione
09.00 – 09.30 Ouverture:
Re Saul
e la Cetra di Davide: dal regno dell'invisibile al
condivisibile – Presentazione giornata
Dott.ssa
A. M. Salierno eventuale sostituto Dott.ssa
S. Ragni
09.30 – 10.45
Lavoro a piccoli gruppi: I circoli sul sapere
Dott.ssa C. Bocci eventuale
sostituto Dott. S. Longo
10.45 – 11.00
coffee break
11.00 – 12.15
Role Playing su: Depressione
Dott.ssa V. Mezzedimi
eventuale sostituto Dott. S. Longo
12.15 – 13.00
Depressione: la teoria e la clinica
Dott.ssa E. Angelozzi
eventuale sostituto Dott. S. Longo
13.00 – 14.00
Intervallo pranzo
14.00 – 14.30
Esperienza musicoterapeutica (attivita’
pratica)
Dott.ssa S.
Ragni
eventuale sostituto Dott.ssa A.
Salierno
14.30 – 15.30
Lavoro a piccoli gruppi: I circoli
sull’esperienza
Dott.ssa
S. Ragni eventuale sostituto Dott.ssa A.
Salierno
15.30 – 16.00 Depressione:
teoria e applicazione in Musicoterapica
Dott.ssa
A. M. Salierno eventuale sostituto Dott.ssa
S. Ragni
16.00 – 16.30
Role Playing: la vostra musica
Dott.ssa
A. M. Salierno eventuale sostituto Dott.ssa
S. Ragni
11 marzo 2006
Musicoterapia e
Disturbi Schizofrenici
09.00 –
09.30 Ouverture:
le
artiterapie: un ponte tra realta' parallele -
Presentazione giornata
Dott. A. Balbi eventuale sostituto Dott. S.
Longo
09.30 – 10.45
Lavoro a piccoli gruppi: I circoli sul sapere
Dott.ssa A. Caldarelli
10.45 – 11.00
coffee break
11.00 – 12.15
Role Playing su: Disturbi Schizofrenici
Dott.ssa D. Spinelli eventuale
sostituto Dott. S. Longo
12.15 – 13.00
Disturbi Schizofrenici: la teoria e la clinica
Dott. A. Balbi eventuale sostituto Dott. S. Longo
13.00 – 14.00
Intervallo pranzo
14.00 – 14.30
Esperienza musicoterapeutica (attivita’
pratica)
Dott.ssa G. Nataloni
eventuale sostituto Dott.ssa
S. Ragni
14.30 – 15.30
Lavoro a piccoli gruppi: I circoli
sull’esperienza
Dott.ssa G. Nataloni
eventuale sostituto Dott.ssa
S. Ragni
15.30 – 16.00
Disturbi Schizofrenici: teoria e applicazione in
Musicoterapica
Dott.ssa G. Nataloni
eventuale sostituto Dott.ssa
S. Ragni
16.00 – 16.30
Role Playing: la vostra musica
Dott.ssa G. Nataloni
eventuale sostituto Dott.ssa
S. Ragni
25 marzo 2006
Musicoterapia e coma
09.00 – 09.30
Ouverture: la
voce del silenzio nella distanza abitabile - Presentazione
giornata
Dott. R.
Orsetti eventuale sostituto Dott.ssa
S. Ragni
09.30 – 10.45
Lavoro a piccoli gruppi: I circoli sul sapere
Dott. R. Orsetti
eventuale sostituto
Dott. S. Longo
10.45 – 11.00 coffee break
11.00 – 12.15
Role Playing su:
il coma
Dott. R. Orsetti
eventuale sostituto
Dott. S. Longo
12.15 – 13.00
Il coma: la teoria e la clinica
Dott. R. Orsetti
eventuale sostituto
Dott. S. Longo
13.00 – 14.00
intervallo pranzo
14.00 – 14.30
Esperienza musicoterapeutica (attivita’
pratica) Dott.ssa
S. Ragni
14.30 – 15.30
Lavoro a piccoli gruppi: I circoli
sull’esperienza
Dott.ssa
S. Ragni
15.30 – 16.00
Il coma: teoria e applicazione in Musicoterapica Dott.ssa
S. Ragni
16.00 – 16.30
Role Playing su: la vostra musica
Dott.ssa S. Ragni
09.00 – 09.30
Ouverture: dialogo
sonoro e la musica che accompagna (la musica come
consolazione) - Presentazione giornata
Dott.ssa P. Ginobbi eventuale sostituto
Dott.ssa S. Ragni
09.30 – 10.45
Lavoro a piccoli gruppi: I circoli sul sapere
Dott. S. Antonini eventuale
sostituto Dott.
S. Longo
10.45 – 11.00
coffee break
11.00 – 12.15
Role Playing su: Oncologia e condizioni terminali
Dott.ssa P. Ginobbi
eventuale sostituto
Dott.ssa S. Ragni
12.15 – 13.00
Oncologia e condizioni terminali: la teoria e la
clinica Dott.ssa
P. Ginobbi
eventuale sostituto
Dott.ssa F. Primi
13.00 – 14.00
intervallo pranzo
14.00 – 15.00
Oncologia e condizioni terminali: approccio
teorico nella fase terminale
Prof.
M. Bianchini
15.00 – 15.30
Lavoro a piccoli gruppi: I circoli
sull’esperienza Dott.ssa
S. Ragni
15.30 – 16.00
Oncologia e condizioni terminali: teoria e
applicazione in Musicoterapica
Dott.ssa S. Ragni
16.00 – 16.30
Role Playing su: la vostra musica
Dott.ssa S. Ragni
22 aprile 2006
Musicoterapia e Malattie degenerative:
Morbo di Parkinson e demenze
09.00 – 09.30
Ouverture: la
musica del movimento. nella confusione della mente il
sottile filo della memoria emozionale
- Presentazione
giornata
Dott. S. Miglionico eventuali
sostituti Dott.
P. Tarrroni
Dott. S. Longo
09.30 – 10.45 Lavoro a
piccoli gruppi: I circoli sul sapere
Dott. P. Tarrroni eventuali
sostituti Dott. S. Miglionico
Dott. S. Longo
10.45 – 11.00
coffee break
11.00 – 12.15
Role playing su:
Malattie degenerative
Dott. S. Miglionico eventuale
sostituto Dott.
P. Tarrroni
12.15 – 13.00
Malattie degenerative: la teoria e la clinica
Dott. S. Miglionico eventuale
sostituto Dott.
S. Longo
13.00 – 14.00
intervallo pranzo
14.00 – 14.45
Malattie degenerative: teoria e applicazione in
Musicoterapica
Dott.
P. Tarrroni eventuale
sostituto Dott.
S. Longo
14.45 – 15.30
Esperienza musicoterapeutica (attivita’
pratica) Dott.ssa
S. Ragni
15.30 – 16.00
Lavoro a piccoli gruppi: I circoli
sull’esperienza
Dott.ssa
S. Ragni
16.00 – 16.30
Role Playing su: la vostra musica
Dott.ssa S. Ragni
06 maggio 2006
Musicoterapia, Gravidanza e profilassi Perinatale
09.00 – 09.30
Ouverture: ascoltando
in relazione, una creazione io-tu - Presentazione
giornata Dott.ssa
R. Falovo eventuale sostituto Dott.ssa S. Ragni
09.30 – 10.45
Lavoro a piccoli gruppi: I circoli sul sapere
Dott.ssa C. Festa eventuale sostituto Dott. S. Longo
10.45 – 11.00
coffee break
11.00 – 12.15
Role playing su:
Gravidanza e profilassi Perinatale
Dott.ssa C. Festa eventuale sostituto Dott. S. Longo
12.15 – 13.00
Gravidanza e profilassi Perinatale: la teoria e
la clinica Dott.ssa R.
Falovo eventuale sostituto Dott.ssa D. Fornarola
13.00 – 14.00
Intervallo pranzo
14.00 – 14.30
Esperienza musicoterapeutica (attivita’
pratica) Dott.ssa
S. Ragni
14.30 – 15.30
Lavoro a piccoli gruppi: I circoli
sull’esperienza
Dott.ssa
S. Ragni
15.30 – 16.00
Gravidanza e profilassi Perinatale: teoria e
applicazione in Musicoterapica
Dott.ssa S. Ragni
16.00 – 16.30
Role Playing su: la vostra musica
Dott.ssa
S. Ragni
17.00 – 18.00
Esame finale
ABSTRACT
Le demenze
Viene proposta una classificazione
delle varie forme di demenza e vengono evidenziati i
dati epidemiologici ed i fattori di rischio di queste
forme con particolare riguardo alla malattia di
Alzheimer. Si passa quindi a considerare i percorsi
diagnostici e la diagnosi differenziale delle diverse
forme della malattia e si illustrano i vari test utili
quali il Mini Mental State Examination, la Mental
Deterioration Battery e le semplici scale che valutano
il livello di disabilità funzionale.
Viene quindi ricordato come la
diagnosi tempestiva della malattia cioè una diagnosi
posta al primo manifestarsi della sintomatologia
permetta di utilizzare tutti i diversi aspetti
terapeutici compresi quelli farmacologici.
Viene quindi illustrata la terapia
farmacologia e vengono anche considerati i trattamenti
non farmacolgici ed i principi del supporto ai familiari
ed ai care givers.
Tra i trattamenti non farmacologici rivolti ai pz con
deterioramento cognitivo la musicoterapia, avvalendosi
di mezzi
espressivi sonoro-musicali legati all'ascolto e alla
produzione musicale con strumenti,
l'uso della voce, stimola la memoria,
la percezione, il movimento, l'azione concreta
e favorisce
la comunicazione non verbale,
permettendo l'utilizzo di più canali sensoriali
in un setting ricco di stimoli non solamente tecnici ma
in cui confluiscono elementi autobiografici
e vissuti emotivi (I.s.o, identità
sonoro-musicale).
Disturbi d'ansia
Si approfondisce il significato del
termine e la sua storia. Si valutano i vari modelli
psicodinamici e biologici. Vengono esaminate anche da un
punto di vista storico le varie condizioni cliniche in
cui è presente l'ansia. Si cerca di evidenziare la
differenza tra ansia e paura.
Viene anche accennata il problema
dell'ansia dovuta a condizioni mediche o all'utilizzo di
sostanze. Si passano sommariamente in rassegna i vari
approcci psicoterapeutici e psicofarmacologici delle
diverse condizioni in cui si manifesta la sintomatologia
ansiosa.
Si presentano metodologie e
tecniche di musicoterapia
per la riduzione dell'ansia e per favorire il
rilassamento, legate all'ascolto e alla produzione
creativa di suoni e musiche. I parametri musicali quali
tempo e ritmo, individuati soggettivamente e inscritti
in musiche significative scelte dai soggetti o proposte
spontaneamente su strumenti musicali, sono elementi che
contribuiscono ad individuare un processo
musicoterapeutico specifico, proprio di ogni persona,
realizzato anche grazie ad una scheda
anamnestico-informativa di musicoterapia.
Disturbi dell'umore
Vengono ricordati i cenni storici
relativi alla descrizione di questi disturbi psichici e
vengono quindi considerati i dati epidemiologici
privilegiando quelli relativi ai disturbi del tono
dell'umore più importanti e le correlazioni esistenti
con le condizioni socioeconomiche e culturali. Verranno
quindi ampiamente trattati i fattori eziologici
(biologici, genetici, psicodinamici, sociali).
Particolare riguardo verrà quindi rivolto alle diverse
caratteristiche cliniche dei vari tipi di disturbo al
processo diagnostico, alla diagnosi differenziale al
decorso alla prognosi ed alle moderne linee guida per il
trattamento.
Tra gli interventi non
farmacologici, la musicoterapia può risultare
coadiuvante efficace in questi disturbi, tenendo
presente che gli effetti della musica sulla psiche,
sono noti sin dall'antichità, come testimoniato
da testi biblici e
dalle ricostruzioni storico-antropologiche
relative a diverse culture ed epoche. Si evidenzieranno
quindi gli aspetti dell'espressione e della
relazione sonora e musicale, che hanno un effetto
modulatore del tono dell'umore e dei vissuti emozionali,
con la successiva rielaborazione in costante riferimento
alla soggettività e alle differenze individuali.
|
Milano, 28.03.2006 "L'EVOLUZIONE
DELL ATERAPIA ANTIPSICOTICA NEL PAZIENTE CON ESPISODIO
ACUTO";
Info:
info.rm@aimgroup.it
; Fees= n.d.
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La Spezia, 29.04.2006 "UNA
NUOVA SCIENZA: LA BIOMUSICOLOGIA";
Sede:
LA SPEZIA - SCUOLA
MEDIA INFERIORE FONTANA-CERVI, VIA DEL CANALETTO;
Info: pellialfredo@libero.it
; Fees= euro 80.
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