BIUTIFUL
Presentato in concorso e premiato per l’interpretazione maschile a Javier Bardem al Festival di Cannes 2010

Regia di: Alejandro González Iñárritu
Attori: Javier Bardem (Uxbal), Maricel Álvarez (Maramba), Rubén Ochandiano (Zanc), Luo Jin (Liwei), Eduard Fernández (Tito), Hanaa Bouchaib (Maramba), Guillermo Estrella (Mateo), Diaryatou Daff (Ige), Cheng Tai Shen (Hai) Félix Cubero, Blanca Portillo, Martina García, Manolo Solo, Karra Elejalde, Piero Verzello e Ana Wagener
Sceneggiatura: Alejandro González Iñárritu, Armando Bo e Nicolás Giacobone
Fotografia: Rodrigo Prieto
Musica: Gustavo Santaolalla
Montaggio: Stephen Mirrione
Scenografia: Brigitte Broch
Produttori: Alejandro González Iñarritu, Jon Kilik e Fernando Bovaira
Titolo originale: Biutiful
Origine: Messico e Spagna 2010
Distributore: Universal
Link:
www.universalstudios.com www.universalpictures.it www.universalpictures.com www.biutiful-ilfilm.it www.biutiful-lapelicula.es www.arpselection.com www.arpselection.com/info_film.asp?t01id=161
Durata: 138’
Produzione: Menage Atroz, Mod Producciones, Ikiru Films
Programmato dal 4 febbraio 2011

Nei quartieri grigi e malfamati di una labirintica Barcellona da terzo mondo si aggira Uxbal, un marginale. Aiuta i cinesi a commettere reati. Parla coi morti, un bambino dei tre che sono stati vittime di un incidente e che stanno nelle bare bianche. Gli resta poco da vivere, al massimo un paio di mesi. Piscia sangue. E’ in cura. Fa una TAC per il cancro alla prostata. Alleva i due figli da solo ed è litigiosa anche la relazione con la moglie, che visita saltuariamente i figli ma vive con un altro. La situazione già insopportabile si complica ulteriormente quando incontra un amico d’infanzia che adesso fa il poliziotto.

 

 

Javier Bardem è il bel barbuto che deve guardare la morte in faccia senza eroismi: è sensitivo e veggente non per sé ma per gli altri e parla con le anime dei morti prima che si separino dal corpo. Tra gli immigrati clandestini, una retata ben diretta da Inarritu (che scrive da solo per la prima volta dopo la separazione artistica da Guillermo Arriaga in Babel e 21 grammi-Il peso dell’anima) in mezzo alla folla e occasione per aiutare un africano e farsi manganellare da un poliziotto. Inseriti in un fosco intrigo, tutti i personaggi del film sono tribolati e dal tragico destino. La morte è vista come cosa tangibile e non come concetto astratto. E’ un film intimo, dai sottintesi morali, altamente drammatico (che sconfina nel melodramma strappalacrime per l’accumulo di tragedie), triste, oscuro e duro, tutti i cinesi muoiono asfissiati per un incidente, la moglie Maramba è una prostituta alcolizzata inaffidabile e poco ci manca che gli spariscano tutti i soldi destinati al futuro dei figli.

Maurizio Ferrari

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 6 luglio 2011 e successivamente nell’archivio.

 

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