DA "S'ALIGUSTA" A "MARIA CARTA"

Il perché di un cambiamento


Di recente il Consiglio Direttivo del Circolo Culturale "S'Aligusta" di Bergamo ha deciso all'unanimità di sottoporre all'Assemblea  dei Soci una proposta di cambiamento nell'intitolazione del Circolo, proponendo di intitolarlo a Maria Carta. Tale scelta non significa né la negazione né il rifiuto del nome "S'Aligusta", che è e resta un nome "storico" che gode di attenzione e di rispetto, in particolare nelle componenti più rappresentative, istituzionali, amministrative, sociali, culturali ed imprenditoriali, della città di Bergamo, grazie all'impegno e alla serietà che ne hanno caratterizzato le iniziative.

L'attività sin qui svolta, che ha avuto un grandissimo rilievo sulle pagine dei giornali, nelle televisioni, tra la gente, rappresenta però soltanto la fase iniziale di un percorso di crescita che necessita di un ulteriore passo avanti. In altri termini, il Circolo è diventato "adulto", e quindi anche sul piano dell'immagine deve adeguarsi, se vuole aprirsi ad una fase nuova. Da ciò la necessità di dare un segnale forte di proiezione verso il futuro, di svolta, anche in vista dell'ingresso nella FASI, la Federazione dei Circoli sardi in Italia, ingresso che apre ad importanti prospettive.

L'unico nome capace di una sintesi e di un'apertura verso un futuro più maturo e più ricco è sembrato quello di Maria Carta. Non è necessario ricordare che cosa abbia rappresentato Maria Carta nella storia della nostra cultura, tanto è vivo il suo ricordo nella memoria di ogni sardo, ed in particolare per i sardi emigrati. Maria ha accompagnato con i suoi canti il peregrinare nel mondo della nostra gente, e la sua stessa vita, la sua attività artistica, si sono sviluppate lontano dalla Sardegna, vicino ai sardi emigrati, emigrata lei stessa. In tanti momenti quella voce ha rappresentato un punto di riferimento, un sostegno, un incoraggiamento, una speranza. E resta, la sua straordinaria esperienza artistica, patrimonio incancellabile di una comunità che in quei canti si è sempre riconosciuta e che da quei canti si è sempre sentita rappresentata.

Quel patrimonio resta un punto di riferimento della cultura sarda. La stessa nascita a Siligo della Fondazione a lei intitolata si pone come momento iniziale di un progetto che, partendo dall'esperienza umana, culturale e artistica di Maria, crei le premesse perché la cultura di Sardegna abbia nuovi impulsi e riesca a raggiungere e a regalare emozioni a quanti, sardi e non, hanno il desiderio ed il piacere di attingere alla saggezza e alla tradizione dei nostri Padri.

Il Circolo di Bergamo, onorando Maria Carta, oltre a dar merito ad un'artista che ormai a pieno titolo costituisce una delle figure più rappresentative della Sardegna del 900, nonché una delle donne più importanti che la Sardegna abbia avuto nella storia, insieme ad Eleonora d'Arborea e a Grazia Deledda, sarebbe il primo Circolo dei sardi al mondo a chiamarsi col suo nome, colmando un vuoto che sembra doveroso colmare, nello stesso tempo proponendosi come punto di riferimento per gli altri Circoli, dove il mito di Maria è sempre vivo.

Su tale linea ovviamente potrà snodarsi l'attività prossima e futura, agendo anche in stretto collegamento con la Fondazione di Siligo, di cui il Circolo può essere l'avamposto fuori della Sardegna, e dalla quale possono arrivare preziosi contributi.

La scelta di un nome così popolare e così amato serve anche a richiamare ad un maggior coinvolgimento i sardi che vivono ed operano nella provincia di Bergamo. Moltissimi sono infatti i sardi che possono essere coinvolti ed incoraggiati a partecipare alle iniziative e alle attività sociali, dando ognuno per quel che può un contributo importante e prezioso.

In questo senso il nome di Maria Carta avrebbe un altissimo valore simbolico e rappresenterebbe una bandiera di cui andare fieri e orgogliosi, una bandiera ed un nome sotto il quale ritrovarsi, tutti insieme, uniti.

Il Consiglio Direttivo


Bergamo 17 febbraio 2003

Documento 17 Febbraio 2003

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