Questa commedia è ambientata nella Bagnoli balneare del 1922; una scalcagnata compagnia teatrale, capitanata da Gennaro De Sia, viene ospitata dal giovane e benestante Alberto De Stefano perché possano mettere in scena le loro opere. Ma gli "attori" sono dei veri incapaci e tra l'altro completamente in bolletta; perciò per mangiare sono costretti a cucinare nelle proprie camere con grande disappunto della cameriera dell'albergo. Inoltre De Stefano è innamorato di una donna di nome Bice, che però si rifiuta di dirgli il suo cognome, anche quando gli rivela di essere incinta, impedendogli così di compiere il suo dovere di gentiluomo e di sposarla. L'arrivo di Salvatore De Mattia, fratello di Viola, prima attrice della compagnia, (anch'essa incinta) crea i primi equivoci fra i personaggi. Così dopo una prova teatrale che questi tengono nell'atrio dell'albergo (dimostrando tutta la loro inettitudine), Salvatore si getta contro don Gennaro che per sfuggirgli corre nella sua stanza e inciampa nella "buatta" messa per cuocere l'acqua per la pasta. Don Gennaro rientra in scena saltando e urlando per il dolore, perché l'acqua bollente gli ha ustionato i piedi.
A questo punto la scena si sposta nella casa del Conte Carlo Tolentano, dove scopriamo che Bice, la donna amata da don Alberto è in realtà la Contessa Tolentano. Ignaro di questo, don Alberto si presenta dalla madre della donna per chiederne la mano. Il Conte entrato nella stanza ha ascoltato le parole del giovane sul suo rapporto con la moglie e pretende soddisfazione dal giovane; ma questi in un lampo di genio comincia a dire frasi sconclusionate e a fingersi pazzo. Purtroppo l'arrivo di don Gennaro, venuto a farsi medicare i piedi dal Conte che è medico, manda all'aria i piani di fuga di don Alberto che, per non far mangiare la foglia al Conte, deve fingersi pazzo anche di fronte al questore: il Cavaliere Lampetti, e viene arrestato.
Bice decide di dare una mano al povero don Alberto e
confessa al Cavaliere Lampetti la sua tresca con il
giovane e la finzione di questo per salvare il suo
buon nome, e consegna nelle mani del questore alcune
lettere del marito all'amante che la giustificano
per le sue azioni. Lampetti capisce la situazione e decide
di usare le lettere per portare alla ragione il Conte.
Quest'ultimo nel frattempo ha incontrato don Alberto
e con uno stratagemma lo convince a confessare di
essere sano di mente, poi però, lo mette di fronte
ad una scelta: continuare a fingersi pazzo o perire
per mano sua. Il poveretto sceglie ovviamente di
salvarsi la vita, e nega davanti al questore, che
vorrebbe liberarlo, di essere sano di mente.
Ma anche gli attori imbranati hanno dei problemi:
con l'arresto di don Alberto il proprietario
dell'albergo pretende il pagamento delle stanze
da loro occupate e sequestra loro le attrezzature
di scena (compresa la "buatta").
Così anche loro si ritrovano davanti al questore e
nel finale dopo che tutti i nodi sono venuti al
pettine e don Alberto è stato scarcerato,
il Cavaliere Lampetti, pretende che don Gennaro paghi
immediatamente il conto dell'albergo, pena la galera.
Don Gennaro, dopo alcuni istanti di riflessione,
comincia anche lui a dare segni di squilibrio..
Personaggi | Interpreti |
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Gennaro De Sia | Raffaele Del Franco |
Alberto De Stefano | Adriano Picariello |
Cavaliere Lampetti | Francesco Gaeta |
Vincenzo Schiattarelli | Gigi Galano |
Attilio | Luca Pericolo |
Salvatore De Mattia | Antonio Tommasone |
Conte Carlo Tolentano | Marco Preziosi |
Bice | Anna D'Amore |
Ninetta | Marilena Nastro |
Viola | Carmen Spina |
Florence | Carmela De Prisco |
Matilde Bozzi | Clara Fiorentino |
Assunta | Marilena Nastro |
Di Gennaro | Felice Nastro |
Agente di polizia | Ciro Romano |
Regia |
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Filippo Fiorentino Elvira Mattei |
hanno collaborato | |
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Scenografie | Antonio Del Franco |
Costumi | Orsola Galasso |