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I maghi napoletani

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  • Napoli è una città che vive secondo leggi autonome resistenti, anche se non chiuse, alla globalizzazione, dove i cantanti locali vendono più delle star internazionali e dove i maghi hanno conquistato gli schermi televisivi, le radio e persino le piazze ristrette dei matrimoni.

    Chi ha problemi d'amore, difficoltà economiche o malattie da sconfiggere ricorre al consulto televisivo di maghi e cartomanti, aggrappandosi alla speranza di una rassicurazione per il futuro, affidandosi alla mediazione di persone che parlano la stessa lingua e che provengono dallo stesso ambiente sociale.

    Il mago napoletano gode di un ascendente e di un rispetto misto ad affetto da parte del pubblico. I suoi consigli sono considerati preziosi e spesso indispensabili. Rapresentanti di una tradizione vecchia di secoli, i maghi hanno saputo adattarsi di volta in volta ai cambiamenti della società e della tecnologia. L'ingresso negli studi televisivi delle innumerevoli emittenti locali ha garantito loro di poter raggiungere un vasto pubblico, e di poter essere contattati telefonicamente in diretta -grazie alle linee a pagamento- per consulti da approfondire, eventualmente, nei loro studi privati. Gli spettatori chiedono consigli su tutto, vogliono sapere se hanno il "malocchio", se il marito o la moglie li tradiscono, se il figlio pregiudicato riuscirà ad evitare il carcere, qual'è il momento migliore per aprire un negozio e anche se costruire una veranda sul balcone di casa. Davanti alle telecamere i maghi aprono e consultano le loro carte. Alcuni, i cosiddetti "sensitivi", leggono nel passato e nel futuro scrivendo semplicemente il nome e la data di nascita dei clienti, e concentrandosi sulle "vibrazioni" che affermano di cogliere nella loro voce. Tra i più conosciuti ci sono Mago Mariano, Rita Russo - devota di Padre Pio-, Sisì -cantante di origine francese convertita al culto di angeli e arcangeli-, l'ultima arrivata, Ambra, che indossa un velo, e Mago Gardelio, che afferma di aver trovato un antico libro segreto di numerologia e compie esorcismi su indemoniate dell'area vesuviana. La provincia napoletana ha anche il suo mago radiofonico, Gennaro D'Auria, che sostiene di avere ereditato le sue facoltà sensitive dalla nonna ed ha uno spirito -guida di nome Greta, che gli ha indicato il luogo in cui ritrovare un antico libro di arcani, che D'Auria utilizza per i suoi rituali.

    La forza della magia napoletana sta nella sua capacità di aggiornamento, di incorporazione e reinterpretazione delle mode culturali che giungono da fuori, ogni volta restituendo qualcosa che è solo napoletano, un fenomeno unico. Gli influssi della New Age e dei culti angelici vengono triturati nel calderone sincretico che affianca religione cattolica a paganesimo, santi protettori e spiriti guida.

    Recentemente, per aggirare alcune noie giudiziare, ai maghi televisivi sono stati affiancati alcuni sociologi per fornire un supporto oggettivo alle predizioni. Il tentativo è rientrato dopo qualche mese. I sociologi facevano abbassare l'audience e i maghi guadagnavano meno. Se da una parte il mago ha sicuramente una funzione sociale di rilievo, che si può assimilare in parte alla psicoterapia, dall'altra proprio il suo ruolo di mediatore culturale privilegiato suscita nelle persone una forte resistenza a rivolgersi a canali istituzionali. Diverso è il caso in cui ci si rivolge per motivi di salute sia al medico che al mago, che garantisce un'attenzione alla persona, ed alla sua situazione familiare ed esistenziale, che nel primo spesso manca.

    Negli anni '50 Ernesto De Martino, etnologo studioso di magia e tradizioni popolari, aveva previsto e auspicato, di fronte al primato della razionalità della cultura occidentale, la scomparsa di quel mondo magico a cui aveva dedicato i suoi studi. Oggi, a distanza di quattro decenni, quella previsione non sembra avverarsi. La gente, piuttosto, continua ad affidarsi alla "possibilità" irrazionale, continua a considerare utile l'opzione magica, dimostrando il sopravvivere di una mentalità "dualistica" che può convivere in tutti e che difficilmente, nonostante il continuo impulso modernizzatore della nostra società, può essere cancellata del tutto. Assorbendo e rielaborando le mode i maghi napoletani riescono, in modo sostanzialmente invariato, a rispondere all'esigenza di sacro e di irrazionale che viene dalla gente. Contemporaneamente, il successo dei maghi rappresenta uno dei diversi fenomeni relativi alla società napoletana che ne fanno un "mercato" alternativo, che assorbe gli influssi esterni, ma per rielaborarli ad uso interno.

    Paolo Melissi