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  • Mi è stato chiesto in ginocchio di scrivere qualche riga per questa rubrica e con qualche sacrificio e molto controvoglia ho accettato la preghiera di Elo.

    Che dire... mmm... si, dovrei cominciare con una premessa. Conosco internet da circa 4 anni, sto in mirc da 3 e posso dire di aver conosciuto tante belle persone; con alcune il rapporto è terminato subito (talvolta basta dire di essere maschio) con altre si è passata qualche bella serata e nulla più;, con altre ancora si è litigato con cordialità, con altre si è litigato con meno cordialità con altre ancora si è litigato di brutto, con certe persone ci si è scambiato il numero di cellulare, con altre ci si è addirittura chiamati e con altre ancora (pochissime, in verità, e grazie a circostanze accomodanti e fortunate) ci si è persino visti. Insomma, è facile conoscersi qui.

    Ora tanto mi piacerebbe scrivere dei motivi per cui mi collego, delle ragioni per cui da tre anni frequento le chat line -seppur a frequenze alternate-, quali differenze credo di cogliere tra il mondo virtuale e il mondo reale, ma ho tanta paura di ritornare alle solite banalità e di aggiungere carne trita al vostro congelatore cerebrale. Anche perché non sempre i miei due emisferi di materia grigia sono concordi nel definire quale dei due mondi sia quello virtuale o quello reale, se quello dove, per intenderci, si fanno le file agli sportelli dell' inps o quello tutto files e downloads e @. Virtuale... bah, bell' aggettivo. E' più virtuale il virtuale che per definizione e convenzione conosciamo essere virtuale o le maschere pirandelliane che smettiamo sul comodino la sera o la notte poco prima di prendere sonno ed accedere alle fasi rem, cui tanto mirc attinge tanto da identificarvisi spesso (e non solo in termini temporali!)? Il lato più straordinario di cui mi preme parlare è proprio la possibilità di conoscere e toccare le vere volontà e i desideri più repressi dell'animo umano qui sopra. Mai per strada potremmo incontrare qualcuno che di botto ci ferma e ci chiede se vogliamo scambiare foto porno; mai potremmo trovare qualcuno che ci ferma e ci dice che desidera sapere se vogliamo parlare con lui o fare del sesso seduta stante. Si, c'è molto di fallico e sessuale e (sono certo che perdonerete il giochino di parole) penale in internet e nelle chat lines; è per molti -ma non per tutti- una importante valvola di sfogo delle pulsioni sessuali, suvvia, guardiamoci in faccia, i canali pullulano di falli e vagine più o meno aleggianti, è tutto un casino, tutta una bolgia di lussuriosi. Emerge tanto sesso dalle tastiere e dal monitor, tante repressioni, tanto desiderio di toccata e fuga, la bava del maschio sulla tastiera di fronte ad una donna nuda del sito di playboy o a del cybersex non è altro che un ancestrale antropologico e fisico ritorno al brodo primordiale. Ripeto, tutto questo vale per molti, ma non per tutti.

    Insomma, se è vero che la pulsione sessuale crea l'arte e internet nasce dalla pulsione sessuale, per sillogismo internet e mirc sono arte. Sissignori, ciò che state leggendo, #totem, mirc, Eloise stessa sono arte. A volte sono tentato a credere che persino quiproquo sia arte, forse qpq è un acquerello di Kandinsky, magari un numero immaginario, o perchè non un trio d'archi incompiuto, magari non esiste nemmeno. Può darsi che nemmeno io esista nemmeno (e so che tu che leggi in questo momento te lo stai augurando).

    Ecco, doveva essere una fugace premessa ed invece è tutto. In fondo anche mirc è una premessa, anche #totem è una sorta di introduzione al lettore, perché la chat è vita, la chat è arte, è la eterna premessa sessuale che traina le nostre vite, i nostri desideri, le nostre sacre porcherie. Per molti, ma non per tutti.

    Jacobin