Quando ci si accinge alla ricerca in un
archivio, sia pure modesto come può essere quello di una chiesetta di paese, saltano
fuori, come da una scatola magica, documenti curiosi e molto interessanti.
Si aprono, così, squarci di vita vissuta, vicende private, che stuzzicano la curiosità
di colui che sfoglia quelle carte, e lo mettono nella condizione, per così dire, di chi
origlia dal buco della serratura dentro l'intimità di una stanza.
Un archivio parrocchiale registra tutte le vicende che attengono alla vita religiosa di
una comunità, ma sappiamo bene che molti anni fa, diciamo qualche secolo fa (i più
antichi documenti ritrovati risalgono al periodo di Papa Bonifacio 8°), tutti gli
avvenimenti, religiosi e non, venivano minuziosamente registrati in Parrocchia, le stesse
Autorità militari e civili si rivolgevano al parroco per le loro comunicazioni alla
cittadinanza.
Risale al marzo 1620 un curioso elenco di "donne che fanno la balia in Terrinca, e
battezzano in caso di necessità solamente".
Osservando gli atti di Battesimo si deduce che le nascite erano molto numerose, 2 o 3
al mese, ma i neonati morivano in gran numero, e spesso, per il fatto che molte famiglie
vivevano sui monti circostanti, non c'era il tempo per far venire il sacerdote, ed ecco
perché queste donne erano autorizzate a sostituirlo.
Un altro documento risalente al 1789 dice: "Davanti gli Ill.mi Sig. Esecutori
della pia causa delleredità Carli di Pietrasanta cornparisce l'onesta fanciulla
Francesca figlia di Antonio Silvestri di Terrinca, e supplica i medesimi volersi degnare
dì conferirle una delle Doti dette del Cinquanta nella futura distribuzione delle
medesime ... ". Addì 23.11.1789.
Dagli atti di Battesimo risulta che avesse 18 anni.
Un altro foglio ci spalanca una finestra sul periodo della Rivoluzione Francese e sulle
conseguenze che questo sanguinoso momento ha portato anche in un paese così in periferia
come Terrinca: "Il Rettore di Terrinca darà ordine che sia atterrato l'albero
della Libertà, ed inculcherà al Popolo che stia ne' suoi doveri a non commettere veruna
violenza contro alcuna persona e proprie cose. Pietrasanta 20 Luglio 1799".
Datata 13 Settembre 1800 è invece la
trasmissione, per ordine del Comando Militare, del : "metodo prescritto nel caso
della leva in massa del popolo, che Ella vi si uniformi, prevenendola che sarà
responsabile a tutto quello che potrebbe accadere di sinistro, se la sua parte non vi si
presterà con quel zelo che dev'esser proprio dei ministri di culto ...
Metodo da tenersi nel caso che debba levarsi in massa il popolo di Pietrasanta.
Omissis ...
4° Tutti i Parrochi nel sentire o vedere detti segnali dovranno dare campana a martello,
e i Capiposti di detti Casini dovranno stare attenti a sentire se da qualche chiesa o
Parrocchia non fosse dato il segno, e spedirvi immediatamente un uomo per avvisare.
5° Qualora il bisogno lo richiedesse, appena suonata la campana a martello, tutti
indistintamente dovranno accorrere con le armi, quelli che le hanno, e quelli che non le
hanno a Pietrasanta, dove li saranno consegnate, e distribuiti ai Casini che sarà
necessario difendere, nella quale operazione saranno diretti dagli Uffiziali destinati a
quell'effetto.
6° In tale emergenza deve essere cura dei Parrochi disperare ai loro popoli
quell'entusiasmo che si conviene, mettendoli in veduta, che da loro dipende la
conservazione, nella sua integrità, della Religione e del Culto, della felicità dello
Stato, della sicurezza delle loro proprietà, dei loro figli, e delle loro spose, acciò
ognuno si presti con energia a quest'importante oggetto di pubblica difesa".
Ogni commento è superfluo.
Il seguente documento, invece, proveniente dalla Cancelleria di Pietrasanta, e datato 27
Aprile 1808, è una richiesta di censimento della popolazione perlomeno curiosa:
"A tutto il 3 Maggio prossimo avvenire, e più presto, qualora le sia
possibile, Ella si compiacerà farmi pervenire con esattezza, e precisione lo stato
attuale della sua popolazione in cinque colonnine cioè la prima comprenderà tutta la
popolazione, la seconda gli individui esclusi quelli minori di anni 3, i miserabili e i
mendicanti, la terza i minori di anni 3, la quarta i miserabili, i mendicanti e imbecilli,
la quinta il totale degli individui".
Quest'altro, siamo in pieno periodo imperiale, impero di Francia, s'intende, richiama
il parroco all'osservanza delle leggi riguardanti la coscrizione militare, e tra le altre
cose dice: "... nella vostra Comune i
coscritti non hanno marciato: il numero dei ribelli si aumenta ogni giorno; sarò io
ridotto al penoso dovere di enunciare che Voi non siete affatto nel numero dei ministri
della Religione che si sono conformati alla volontà del Supremo Capo dello Stato, e che
hanno dedicato i loro sforzi ad assecondarla? ... omissis... Ancora pochi giorni, e non mi
è più permesso di usare indulgenza. I parenti dei coscritti che non avranno obbedito
saranno arrestati, e perseguitati ... omissis ... L'Imperatore trionfante dei suoi nemici,
dopo aver loro data la pace (sic) rientra vincitore nella sua Capitale; egli vorrà
conoscere quali parti del suo vasto Impero hanno eseguito le sue leggi ... ". Firmato
il Cavaliere dell'Impero, Prefetto del Dipartimento del Mediterraneo, Capelle, Livorno, li
4 Novembre 1809.
Un altro documento merita una citazione, perché richiama alla mente i corsi e ricorsi
storici di Giovambattista Vico. Siamo nel 1812 e si indicono le adunanze delle assemblee
cantonali. Tra l'altro si dice: "... Queste assemblee sono regolate da un
Presidente Principale del nostro Cantone e dai Presidenti di ciascuna Sezione ... Le
Sezioni e Assemblee di questa mia Comune sono in numero di cinque, cioè Stazzema
capoluogo della Comune, con i Comunelli annessi. Farnocchia con i suoi Comunelli e
Pomezzana. Retignano, Ruosina, Gallena e Levigliani. Pruno, Volegno e Cardoso. Finalmente
la Sezione di Terrinca".
Alla luce di questi fatti, i nostri attuali Consigli di Frazione non ci dicono niente
di nuovo!
Come si diceva al principio di questo discorso, attraverso la lettura di antichi documenti
vengono in evidenza anche aspetti meno noti della vita di una popolazione.
Tra questi vi è quello della vita culturale, e restringendo ancora, dell'istruzione
primaria, quella del leggere e dello scrivere. Ora siamo nel 1813, gli insegnanti pubblici
non esistevano, i ricchi avevano il precettore privato, l'aio, (Parini ne fu un esempio
illustre), i poveri non studiavano.
Quando erano fortunati, avevano il prete che tra le tante sue mansioni si sobbarcava anche
quella di insegnare i rudimenti della scrittura e della lettura. Anche perché in questo
modo i suoi parrocchiani erano almeno in grado di leggere il libro delle preghiere!
Tutto questo salta fuori da queste poche righe che dicono: "... Resta Lui
autorizzato a continuare l'esercizio di maestro di scuola primaria in questo Comune,
purché recuperi o faccia recuperare, per qualche persona a Lei cognita nella Segreteria
dell'Accademia Imperiale, il documento indispensabile per l'esercizio di un tale impiego
... ".
E qui, oltre alle considerazioni già fatte, possiamo anche notare che già in quei
tempi lontani esisteva una efficiente burocrazia.
Di qualche anno dopo (4 Marzo 1818), è una lettera a firma Borrini, che scrive
dall'Ufficio del Registro di Pietrasanta, rivolgendosi al Priore di Terrinca perché "...
un gran numero di individui sono debitori dell'Amministrazione del Registro dei diritti di
successioni apertesi a loro favore... affinché si compiaccia d'avvisare i Suoi
Parrocchiani gran parte dei quali vive nella persuasiva che non sia più in vigore la
legge che li sottopone a un simile dazio ... Si degni la prego avvisare il Suo popolo
della necessità d'uniformarsi a questa sovrana legge, e di non procrastinarne
l'adempimento, perché dopo otto giorni dalla presente io agirò col braccio regio contro
i debitori, ciò che apporterà loro un gran carico di spese".
In una successiva lettera del 20 marzo Borrini continua: "... ecco la regola
da seguirsi: se muoiono individui che lascino beni, gli Eredi devono pagare il
corrispondente diritto dentro sei mesi. Se muoiono individui che non tramandino nessuna
Eredità, i parenti devono presentare all'Uffizio del Registro l'attestato di
miserabilità del defunto.
Scusi se Le traccio queste norme, il che faccio perché i suoi parrocchiani non si trovino
vessati all'occorrenza ... ".
Anche allora, come ora, si dava la caccia agli evasori!
Con un salto di quasi cento anni, il 15 gennaio 1905 viene fondata la Società Anonima
Cooperativa di Consumo di Terrinca, una delle prime ad essere costituita, e
tutt'oggi esistente.
Considerando il momento in cui fu fondata, in cui i disagi erano innumerevoli, le vie di
comunicazione inesistenti, i mezzi economici molto esigui, essa garantiva alla popolazione
il rifornimento di tutto quel che serviva con un sistema, quello cooperativistico appunto,
all'avanguardia per quei tempi.
Per finire, un diario delle lezioni, scritto dallinsegnante della scuola femminile
di Terrinca, anno scolastico 1912-1913.
La cosa che colpisce sono le annotazioni, dalle quali scaturisce un infinito numero di
considerazioni che si potrebbero fare sulla vita spicciola delle persone.
"...Apertura della scuola lunedì 2 settembre 1912. Il mese di Settembre ho fatto
le iscrizioni e le ho continuate fino al 15 ottobre ... Ho fatto conoscere l'importanza
della puntualità all'orario, ed ho raccomandato la frequenza e la pulizia".
E tra le materie d'insegnamento solite spicca una "trina semplice
all'uncinetto, lavoro di maglia (solette, calze ecc.)".
Questi presentati sono piccoli squarci di vita di un paese, piccole storie nascoste
dietro quei documenti, ma non dimentichiamo che sono proprio le piccole storie senza
importanza apparente a fare la Storia!
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Cecco Costa con la famiglia, protagonista e forse autore della fola |