Comune di Curinga
"PAESE FIORITO"


Calabria da scoprire !

 
Artigianato,Agricoltura,Arte e Cultura a Curinga
 

            Da sempre Curinga è, grazie anche alla sua felice posizione geografica, paese di intensa attività dal punto di vista delle attività umane e culturali ;molte sono, infatti, le attività  ferventi nel paese: ancora fiorente è la cultura e le tecniche del ricamo a mano di pizzi,merletti, dell'intaglio,ecc., residuo di  un'antica sapienza grazie alla quale Curinga era famoso e conosciuto; del ricamo in oro (tecnica antichissima e molto sofisticata ) di cui invece, ormai a Curinga rimangono purtroppo solo una o due persone a conoscerne i segreti.Alcuni lavori in oro possono essere visibili nelle Chiese Matrice e del Carmine dove vi sono due tovaglie da altare di notevole bellezza.

Esempio di ricamo ("pianeta o casula " da prete) in pura seta e oro.
(per gentile concessione della sig.ina Veneziano M.)
           Nel Comune poi ,fino agli anni 40, era ancora viva la coltivazione del baco da seta nei terreni adiacenti il decorso del torrente Turrina,ricchi di gelsi, da cui si ottenevano filati di ottimo pregio; cultura che si stà cercando di riprendere e che può dare un nuovo impulso all'economia del paese.
           A Curinga esisteva infatti una importante industria per la filatura a vapore (filanda) di proprietà dei baroni Bevilacqua (vedi foto successiva), costruita nel 1845, con 60 fornelli ( sicuramente una delle più grandi filande del Catanzarese dopo quella dei Marincola di San Floro).
Ridare vita a questa antica e gloriosa "industria" nell'area del Curinghese appare comunque una sfida il cui superamento, su più fronti, potrebbe portare notevoli vantaggi non solo economici, ma anche ambientali.
          Per non parlare poi dei lavori eseguiti al telaio ,attività fiorentissima a Curinga negli anni 40-70,di cui restano però ,anche in questo caso,ormai pochi addetti.
          In ogni abitazione del Comune le famiglie possiedono ricami e lavori al telaio,antichi o di fattura odierna, eseguiti da ricamatrici Curinghesi ,in seta , lino e altri tessuti, di straordinaria bellezza e pregio.
          La preziosità di queste lavorazioni e dei tessuti è quindi  ancora,fortunatamente,largamente testimoniata,ma sfortunatamente  non ben custodita , nè sufficientemente apprezzata dalle nuove generazioni.
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Filanda Bevilacqua in Curinga,metà XIX sec.
          Anche le attività letterarie e la poesia hanno avuto un periodo molto fiorente e prolifico di opere:Diverse  sono le pubblicazioni conosciute ed apprezzate qualitativamente: come le poesie in vernacolo di Giovambattista Vono (conosciuto come"zia titta") di cui è stato pubblicata nel 1978 una raccolta dal titolo "Curinga,tempi infami" edita da Frama Sud Ed.,  nella quale sono incluse anche le poesie del fratello Giuseppe;molto bella è anche la raccolta  di poesie in vernacolo di Domenico Vono dal titolo "Lu saccu,poesie in vernacolo Curinghese" edita nel 1989 da Mapograf Ed. di Vibo Valentia ; che dire poi della pubblicazione, molto ben curata, del Prof. Sebastiano Augruso (Vito Teti e G. Plastino) in due volumi dal titolo "L'acqua di gangà " edita da
 Jaca Book- Grafiche Rubbettino di Soveria Mannelli nel
  1990 oltre che il profilo bibliografico di A. Parisi ,paleografo Maidese;  ricordiamo ancora le  pubblicazioni del semestrale "La memoria e altro" redatto dalla Associazione per la promozione della cultura storica di Curinga; una menzione merita anche il libro del sunnominato Parisi Antonio (di origine Maidese), che ha molto amato il nostro comune, dal titolo "Lacconia un antico insedia mento" ;  molto curato è anche il volume del Sac. Antonio Bonello"Curinga, recuperi di storia e di vita sociale"  pubblicato nel 1984 da Rubbettino Ed. di Soveria M.   e realizzato dalla Pro-Loco di Curinga.
 
         Anche nel campo dell'attività scientifica vi sono state diverse, recentissime, pubblicazioni come quelle in ambito medico-fisiatrico del Dott. Aldo Vasta dal titolo "Manuale pratico di terapia fisica" del 1998 e  "I laser terapeutici, attualità in laserterapia ed elementi di laserchirurgia"  del 1999,entrambi editi dall' Editore Marrapese di Roma ( una delle maggiori case editrici in campo scientifico in Italia per titoli e qualità dei lavori pubblicati).
        Centenaria è poi la cultura musicale,iniziata dal maestro Gavina alla fine dell' 800, su incarico dell'allora "sindaco" per la formazione di una banda comunale (la foto ritrae quella del 1935!) e continuata poi dal maestro F.Currado autore di una marcia funebre suonata ancora oggi dai complessi bandistici Curinghesi ; corre l'obbligo ricordare in quest' ambito il Maestro Alfredo Esposito che ha lasciato un'eredità musicale notevole, e diverse composizioni per banda (marce sinfoniche) .Più o meno di questo periodo è una bellissima canzone di autore anonimo che spesso le ormai vecchie signore del paese cantavano nei momenti lieti dal titolo "à caterinà" di cui riportiamo il testo, e speriamo in futuro di recuperarne anche la parte in musica. 
        Questa cultura musicale è ancora oggi molto attiva con due complessi bandistici che eseguono anche repertorio di musica classica e moltissimi giovani Curinghesi che studiano nei conservatori Calabresi (soprattutto in quello di Vibo valentia).

         In campo artigianale diversi sono stati i maestri nella lavorazione del legno, arte ormai del tutto scomparsa, e del ferro battuto ;in quest'ultimo settore artigianale sono da ricordare i lavori a mano eseguiti ancora oggi, dal m.stro Giovanni Grasso (letti in ferro battuto, scale ,supporti per vasi ,ecc..).
        Del tutto scomparse sono invece altre attività come la concia delle pelli (agli inizi del secolo vi erano due concerie),dei "mbastari" (masti costruttori di  basti e accessori per asini e cavalli),e altri mestieri collegati ad attività artigianali ormai scomparse, legati ad esempio alla coltivazione del lino o della seta (manganatrici, filatrici, cardatrici). Ciò ha anche impoverito il vocabolario Curinghese di molte voci (fusufierru,cardu, animulu,ecc,).

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Attualmente ,come in passato,le attività agricole (coltivazione delle fragole,ortaggi,fiori,ecc.) assorbono molte delle forze attive Curinghesi;di notevole pregio è  la coltivazione dell'ulivo nella varietà carolea ,da cui si estrae un'olio ,il "Lametia", di qualità D.O.C. .(Gazzetta Ufficiale n. 265 dell' 11-11- 1999 ).
Dei numerosi trappeti costruiti a Curinga dalla fine del 700 alla metà dell'800,alcuni sono ancora oggi in gran parte  individuabili,altri sono stati demoliti.Tra i rari rimasti abbastanza integri di questo periodo, si segnala il frantoio costruito dalla famiglia dei baroni Bevilacqua verso la fine del 1700 in località Turrina di Curinga detto la "machineddha" (vedi foto a fianco). 
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