home page | le spiagge | archeologia | grotte e natura | sport e attività | artigianato | gastronomia | tradizioni | album fotografico

 

Le torri che sfidano il cielo: I Nuraghi.

 

Il villaggio TiscaliIl nuraghe è uno dei simboli più conosciuti della Sardegna, il monumento più rappresentativo della sua storia millenaria. Si tratta di un imponente costruzione che può raggiungere e superare i 20 metri d'altezza, di forma semplice o complessa, comprende nei suoi esemplari maggiori anche 15 torri collegate l'una con l'altra grazie ad alti e spessi muri. Pare inverosimile che molte di queste costruzioni innalzate con la tecnica della pietra a secco, senza materiali di coesione, si siano conservate integre fino ai nostri giorni. Essi rappresentano un vero gioello della tecnica e dell'architettura preistorica che documenta l'alto grado di sviluppo raggiunto da questa civiltà dell'età del bronzo. Il territorio dorgalese è stata una delle culle di questo popolo di pastori-guerrieri come testimonia la forte concentrazione di nuraghi (40) di villaggi (60) e di tombe megalitiche (più di 30). Nascosti all'interno di grotte carsiche nel cuore del Supramonte, la montagna più selvaggia dell'isola, a picco sul mare o sul ciglio di spuntoni di roccia a guardia delle vie di penetrazione fluviale, i monumenti nuragici controllano e abbelliscono gran parte dei 225 Kmq della campagna dorgalese. La presenza di numerosi insediamenti nuragici a Cala Gonone smentisce la teoria che i nuragici fossero un popolo nascosto nelle montagne e chiuso agli scambi culturali. Le vaste dimensioni del villaggio nuragico "Arvu" (l'archeologo Taramelli negli anni venti contò quasi 120 capanne), il nuraghe "Favorita" (a poche decine di metri dalla spiaggia di Palmasera), il villaggio "Nuragheddu" e "Nuraghe Mannu" dimostrano al contrario la forte pressione demografica che si registrava durante l'età del bronzo e fino all'epoca romana lungo la costa orientale. Consigliamo la visita al villaggio "Nuraghe Mannu" (si raggiunge a piedi percorrendo la prima strada che si apre sulla sinistra, superato il primo tornante della strada Cala Gonone-Dorgali) che sarà oltremodo di interesse grazie anche ad un servizio di visite guidate che arricchisce il percorso all'interno del sito archeologico. Il piccolo nuraghe monotorre, da cui si domina con un colpo d'occhio l'intero "Golfo di Orosei", è circondato da decine di capanne scavate negli anni '90 grazie ad un programma di ricerche-vacanze che ha permesso di riportare alla luce le basi nuragiche coperte, prima degli scavi, dalla vegetazione e dalle costruzioni romane a base quadrata. Una sovrapposizione culturale che rimanda alla dura colonizzazione delle truppe romane che occuparono il villaggio come avamposto militare e centro di scambi commerciali, come testimoniano le ceramiche sigillate con timbri che ne attestavano la provenienza dalle colonie romane Nord-Africane.