LA CONGREGAZIONE
DEL SS. ROSARIO
Pur dovendo convenire che la congregazione del SS. Rosario
esisteva
"ab
antiquo"
e che non si sa l'anno di fondazione, né quando fu costituita,
è tuttavia possibile asserire con certezza come difficilmente
essa sia potuta
esistere prima del 1400. All'inizio non poteva chiamarsi
''del Rosario",
come è attualmente nota, e neppure
"dell'Annunziata”
come venne detta
più tardi anche la chiesa, in cui ebbe la sua prima sede, oggi
S. Giovanni
Battista.
Queste due denominazioni, infatti, rivelano una chiara
ascendenza delle specifiche
devozioni dei domenicani, i quali giunsero a Castel di Sangro
quando
Chiesa e Congregazione erano già state fondate sotto il titolo
di San
Tommaso d'Aquino per volontà dei suoi discendenti, feudatari di
questa
Città.
Ancora nel 1650 veniva precisato che non solamente il monastero,
già
(intitolato
a San Tommaso d'Aquino)
dal principio della sua fondazione,
(...)
adesso si chiama (SS.
Nontiata),
bensì pure la chiesa era nota, ed ormai da
moltissimo tempo,
(sotto il titolo et invocatione della SS. Nontiata).
Sicuramente nel 1509, come si apprende da un atto notarile del 3
ottobre di
quell'anno, anche la Congregazione aveva assunto lo stesso nome.
Era accaduto che la denominazione di Annunziata con cui i
domenicani
designarono l'Ospedale da loro istituito, predisponendo ambienti
appositamente
edificati sullo stesso sito su cui entro il 1775-76 venne più
tardi eretta
l'attuale Cappella del SS. Rosario, si era estesa al complesso
dei loro edifici
e delle loro iniziative.
Otre ad essere adibito alla cura degli infermi e al ricetto dei
poveri,
(l'Ospedale della SS. Nuntiata),
del cui funzionamento si ha certezza
all'epoca della numerazione dei fuochi del 1447, fu anche luogo
deputato
ad ospitare religiosi di transito, viandanti e pellegrini.
Quasi certamente gli iscritti alla ConfRaternita
ebbero una parte molto attiva
nella gestione di questa polivalente istituzione di cui in
passato fu molto
avvertito il bisogno: ne rimane il ricordo nelle cariche, oggi
puramente onorifiche,
del I e II infermiere.
Solamente nel
mese di settembre die 19 del 1662 sotto il governo di tatto l'On
ine dè Predicatori, del R.mo Padre Generale Giovanni Battista
Marini.s...»
l'antica confraternita trasformò ancora una volta
il suo nome e,
come si apprende dal relativo documento,
(fn fondato la Compagnia del SS. Rioario nel
Costello che nominiamo Di Sangro).
In quella stessa occasione
r-i venne
aggregata alla chiesa Minerva di Roma. dando origine a quella
sorta di gemellaggio, che risultava comunque già
definito nel 1675 e che spiega le ragioni delle affinità
osservate nei riti celebrati in entrambi questi luoghi
domenicani e solamente a Castel di Sangro sopravvissuti
inalterati
per oltre 3 secoli, fino ai giorni nostri.
Rimane episodio memorabile e particolarmente
importante nella vita della Comunità la circostanza che permise
di irrobustire questo singolare rapporto:
lo straordinario pellegrinaggio compiuto a Roma nel 1675, in
occasione
dell'Anno Santo indetto da Papa Clemente X.
A
piedi, devotamente trasportando a spalla il sirntilacro della
loro Madonna del Rosario da poco reafi_ato, li Fratelli e
Sorelle della Tlhastrissimn Compagnia di Castello Di Suo pio i'i
avventurarono (per il disastro del lungo viaggio di sei
giornate), a'aticatiÍÎaticati per il tempo ricr
cnovembre)
felicemente pen'emlero me t0 dove finalmente alli Tredici i sr>nradetto
mese poté essere intimata lana
p/-ce ersiort2 d1 sfamo e solennità
'1011
,
077111711.
A seguito dello scioglimento degli ordini
monastici. disposto nel Regno di Napoli da Gioacchino Murat e
portato a più rigoroso compimento nel 1809 dal suo successore
Giuseppe Bonaparte, i Domenicani lasciarono Castel di
Sangro.
Tutti i beni appartenuti alla loro comunità vennero confiscati,
eccezion
fatta per quelli legati alla Cappella del SS. Nome di Gesù, che
essi
dichiararono di proprietà della Compagnia del SS.
Rosario la quale in realtà
li aveva
solamente amministrati. Le disposizioni dei Napoleonidi, di
fatti
non prevedevano il sequestro del patrimonio
appartenente alle Confraternite
che erano
considerate Enti laicali di beneficenza. Da quel momento, perciò
la Congregazione aggiunse alla sua precedente
intitolazione anche quella di
Gesù.
Contemporaneamente fu possibile pure tornare ad
issare sulla torre campa-
i I
ic~ria la "Campana grande" che era appartenuta al Convento, la
stessa, per
quanto rifusa quasi un secolo dopo, che, ancora
oggi diffonde il suo solenne ed inconfondibile richiamo nelle
occasioni di preghiera e nelle date del
calendario
liturgico maggiormente solenizzate dai Confratelli del SS.
Rosario. |