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A pugni chiusi
Rassegna Piccoloblu, 31 marzo / 21 giugno 2000.
Inaugura l'evento la prima assoluta di "Materiali per una tragedia tedesca" di Antonio Tarantino, regia di Chérif.

di Mascia Nassivera

 
01/04/2000
 

Una sottile linea rossa corre attraverso un rapimento, un aereo dirottato, un suicidio. E' la sottile linea rossa che separa la normalità dalla follia. "Materiali per una tragedia tedesca" (al teatro Grassi fino al 12 aprile) rilegge in modo del tutto particolare gli "anni di piombo", spalancando una porta sulla pazzia collettiva degli anni '70.

Germania, 1977. A Colonia un gruppo di terroristi, chiamato Baader-Meinhof, rapisce un ex ufficiale delle Ss ora presidente degli industriali tedeschi. Egli dovrà scontare le sue colpe in una "prigione del popolo". Un aereo, in volo per Francoforte, viene dirottato da quattro studenti palestinesi. Chiedono la scarcerazione di due loro compagni e di undici militanti della Raf, l'organizzazione che li aiuta nell'impresa. Tragico epilogo a Mogadiscio. Quattro terroristi, rinchiusi in un penitenziario della Germania del Sud, lamentano le dure condizioni di vita cui sono sottoposti. Prima di essere arrestati, facevano tutti parte della Raf. Il loro destino di morte si avvicina a passi veloci. …E c'è anche spazio per il Paese del Non, dove le vittime del nazismo possono incontrare i loro carnefici.

Seguendo la strada della parodia e del grottesco, Tarantino presenta in modo originale la sua idea di terrorismo. Da un lato uomini di stato corrotti dal potere, dall'altro ragazzi ingenui prigionieri delle loro ideologie. Lo spettacolo, dopo una prima parte interessante, accusa un po' di stanchezza nel finale. Il tono drammatico, sempre più accentuato, finisce per togliere vivacità al racconto. Un vero peccato. Molto bravi gli attori. Ottimo Giuseppe Pambieri, che diverte il pubblico con uno Schmidt spesso "sopra le righe". Di grande effetto la scenografia, soprattutto nella ricostruzione dell'aeroplano.

 


 
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