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Roll over Beethoven
in scena al Ciak dal 28 dicembre al 7 gennaio.


di Fabienne Agliardi

 
27/02/2001
 

Quattro musicisti scatenati, un quartetto d’archi al femminile e un genio musicale: in pratica la Banda Osiris (Giancarlo Macrì, Gianluigi Carlone, Roberto Carlone e Sandro Berti), il gruppo Euphoria e Beethoven. Il denominatore comune è, ovviamente, la musica. Ma in questo coinvolgente spettacolo “Roll Over Beethoven” l’eclettica Banda mescola sapientemente generi diversi: musica, cabaret, giochi e gags spassosissime. Sin dagli esordi, nel 1980, la Banda Osiris ha proposto un tipo di spettacolo originale: trovare una definizione che non ne ingabbi la reale portata e il significato è difficile ma si potrebbe definire come teatro-cabaret musicale. La Banda Osiris non è solo comicità & canzonette. Alle spalle vi è la preparazione di quattro veri musicisti, compositori di colonne sonore per teatro, cinema e documentari, musicisti raffinati e comici contagiosi reduci da tournées di successo in tutta Europa, artisti talmente versatili da unire senza forzature e stridori generi come folk, classica, jazz e rock: gli ingredienti perfetti per uno spettacolo divertente e apprezzabilissimo.

Si tratta, in definitiva, di una “riscrittura”, decisamente originale, della vita e della carriera del grande genio musicale romantico Beethoven. I quattro si intrufolano nella casa-museo del maestro e ne evocano lo spirito; da un quadro di Kloeber prendono vita le donne raffigurate (interpretate dal quartetto d’archi Euphoria, per la prima volta insieme alla band). Il maestro Carlone Junior, per una strana alchimia, diventa, o meglio, pensa, di essere la reincarnazione di Beethoven. La trama altro non è che una sorta di antologia dissacrante del maestro: vita, amori, carriera, tutto è rivisitato ironicamente ma entusiasticamente, con parodiche variazioni sul tema (Buscaglione, Carosone, Oasis, Michael Jackson), fino alla chiusura con un remix “tuttotedesco” di Stand By Me”.“Rivoltamenti” simili erano toccati in precedenza ad altri grandi compositori come Vivaldi e Bach; da sottolineare, nonostante l’affronto (benevolo!) ad alcuni mostri sacri della musica, la grande abilità della band, il saper “stare in scena”, l’entusiasmo evidente per questo mestiere e, in particolare, per questo spettacolo.

Generosa e coinvolgente l’interpretazione di tutti e quattro -dato l’impegni anche fisico che richiede- in particolare Roberto Carlone il quale conferma, ancora una volta, le eccezionali doti vocali e di presenza scenica. Lo spettacolo della “Banda” merita assolutamente di essere visto: consigliato soprattutto a chi ha voglia di distrarsi, di rilassarsi, di ridere e di gustare un’ora e mezza piacevole insieme a degli ottimi musicisti e geniali comici.

 

 


 
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