Chi siamo?

Siamo un gruppo di ragazzi figli del mondo supertecnologicostressato, figli di un'educazione all'impegno e al rispetto dell'altro, un po' figli di papà, figli ribelli del "boom" e dell'economia selvaggia.. Ragazzi che direttamente o indirettamente hanno messo gli occhi sulla realtà esterna ai loro piccoli mondi, sul disagio degli "inadatti" delle nostre città, sulle miserie e le ricchezze di altre società, sui volti di tanti fratelli vicini e lontani. E che hanno deciso di voler essere parte attiva di un mondo in cui ci sono anche loro.

Siamo un gruppo di ragazzi cresciuti più o meno insieme, che credono che l'educazione e l'informazione siano la base della consapevolezza, e quindi del rispetto, di sé e dell'altro. E credono che l'emozione, il sentire le gioie e i dolori di altre vite, siano indispensabili compagni della ragione nella strada che porta a rifiutare il menefreghismo.

Siamo una comunità di giovani fotografi, giornalisti, antropologi, piccoli uomini in erba che vogliono raccogliere i frutti delle loro esperienze e riseminarli su terreni più ampi.

Nasce quindi daltraparte, che vuol essere un'occasione per noi e per chi ci incontra per aprire gli occhi verso il mondo, per sapere cogliere tutte le prospettive.. un vaccino per imparare a non farsi raccontare le mezze verità delle opposte ideologie ma imparare a guardare con occhio critico la complessità di quello che accade.

Da un lato una galleria di nostre foto / che si può incontrare su internet, o in una qualche piazza d'Italia accompagnata da musicanti, danzatori e folli.. // foto che non sono per forza capolavori ma sono racconti di nostre e altre vite, di quello che si è visto e non si può tacere.. // foto che ci piacerebbe facessero capolino nell'orizzonte di chi ci incontra, che si insediassero magari su un muro di una qualche casa, alla portata di ancora altri occhi e di ancora altri orizzonti, arricchite da nuove prospettive e da sempre più parole che si avvicendano.. // che cominciassero a girare, per fare sentire le voci che abbiamo cercato di fermare..

( foto di cui speriamo qualcuno si innamori, ne chieda una copia e ci compensi per quanto crede, oppure ci chieda un servizio fotografico: noi ci terremo le nostre spese, il di più lo gireremo a persone in cui crediamo, a chi fa più in grande il nostro stesso lavoro, e lo fa in un paese dove è quasi eroico scegliere di spendersi per la propria gente, per dare una prospettiva, con le proprie forze e idee, col motto "comunicare per liberarsi". Vale a dire ai giovani di Koinonia, a Nairobi, e ai loro progetti, tramite l'associazione Amani, che ha scelto non di lavorare "per" la popolazione, per "aiutarla", ma "con" la gente. E di non usare l'umanitario come creatore di dipendenza o come lava-coscienze, ma come strumento di sostegno alle iniziative locali, e insieme di denuncia e informazione sulle ingiustizie. )

Dall'altro l'impegno a creare momenti di informazione, incontro e conoscenza per i nostri amici, i conoscenti, per la città di Modena. Serate e conferenze estemporanee, o anche eventi lunghi // Per favorire la riflessione / per fare delle diversità un'opportunità e una festa / per rivalutare luoghi all'aperto della città// Da queste idee sono nate nel giugno 2000 le tre serate di Modena in piazzetta, feste all'aperto con esibizione di artisti italiani e stranieri; e nel maggio 2001 le tre giornate di "globalizza..che?", dove l'angolo di un parco è diventato gradevole ritrovo per ascoltare e ballare /buona musica/ e un tuonante palcoscenico per le /arringhe/ di conferenzieri di quattro continenti, il tutto contornato da due /miniesposizioni/ fotografiche. E ora sta nascendo una settimana dove mostre fotografiche sul mondo intero invadono Modena, la musica etnica ne fa tremare le mura e incontri e conferenze portano il loro contributo alla riflessione. Per saperne di più, leggete il programma..