Giugno 2000 - © Blumedia Art

Nell’XI secolo il pellegrinaggio in Terrasanta divenne un fenomeno di proporzioni mai viste. Da tutto il mondo allora conosciuto, torme di pellegrini, poveri, contadini, artigiani, e poi mercanti e nobili, uomini e donne, cominciò ad affollare Gerusalemme per poter visitare il Sepolcro di Cristo e vedere con i propri occhi, prima di morire, i luoghi della vita e della passione di Gesù. Nello stesso periodo, gruppi di nomadi, provenienti dal Turkestan, assalirono la Persia, l’Armenia, l' Impero bizantino, la Siria, la Palestina e Gerusalemme. Tutto il Medio Oriente fu coinvolto nella guerra fra Bizantini, Arabi e Turchi e spesso vi erano casi di ribellione ai

capi e nessuno riusciva ad impadronirsi definitivamente del potere, riuscendo così a governare quella terra. Accadeva quindi che molti signorotti locali , privi di qualunque controllo superiore, spadroneggiassero rendendo la vita difficile ai poveri forestieri di passaggio, imponendo tasse e pedaggi. I pellegrini, tornando a casa stanchi ed impoveriti, raccontavano le loro terribili esperienze in Terrasanta, alcune volte vere, altre volte ingigantite o addirittura inventate. Da questi racconti, che si sparsero rapidamente in tutta Europa, nacque in Occidente un forte sentimento di ostilità nei confronti dei musulmani ed una volontà di rivalsa. E’ certo che furono proprio questi argomenti, atti a suscitare lo sdegno popolare, ad essere utilizzati per la propaganda in favore della prima crociata, guerra santa atta a liberare il Sepolcro di Cristo dal predominio dei musulmani. In questo periodo il Papato, uscito vincitore dalle lotte per il potere con l’Impero, ambiva ad espandere la sua ingerenza in tutto il mondo conosciuto e a riunire sotto la sua guida tutti i cristiani. Così, nel 1095, a Clermont, in Francia, il papa Urbano II incitava i cristiani ad unirsi per una guerra santa contro i Turchi colpevoli di aver profanato la terra in cui visse Cristo, per liberare il santo Sepolcro. Promise a tutti i partecipanti la salvezza eterna nell’altra vita e benefici materiali in questa. Infatti la Terrasanta era indicata come il paese in cui scorrono latte e miele, e dopo la conquista, tutte le sue ricchezze sarebbero divenute proprietà dei vincitori. Parve una occasione straordinaria per tutti i cavalieri senza terra, i figli cadetti dei signori feudali che non potevano ambire all’eredità paterna, i diseredati, i briganti e i miserabili che affollavano le strade d’Europa senza una casa e senza un futuro. La prima crociata venne guidata da feudatari come Goffredo di Buglione, Baldovino di Fiandra, Boemondo di Taranto e Raimondo IV che guidarono un esercito di centomila uomini fra italiani, francesi e tedeschi. Nel 1096 giunsero in medio Oriente, conquistarono Edessa, Antiochia e nel 1099, dopo lungo assedio, Gerusalemme, massacrando ebrei e musulmani. Per difendere i territori conquistati sorsero nuovi ordini religiosi-guerrieri, in cui il monaco giurava di dedicarsi alla guerra contro gli infedeli. Essi furono i Templari, I Cavalieri Teutonici, gli Ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme, che diventeranno poi i Cavalieri di Malta o di Rodi. Anch’essi portavano cucita sul mantello una grande croce di stoffa. Nel 1144 i musulmani reagirono e si riappropriarono di Edessa. Allora si preparò una seconda crociata che fallì miseramente. Nel 1187 Gerusalemme fu nuovamente conquistata dai musulmani guidati dal grande condottiero Jussuf ibn-Ayyub chiamato onorificamente Salah al-Din che significa “integrità della religione” conosciuto in Occidente come il Saladino, uomo prode e coraggioso, guerriero capace ed astuto ma generoso e misericordioso con i vinti, condottiero di grande carisma, raffinatezza e cultura. Alla notizia della caduta di Gerusalemme, nel 1189 fu approntata una terza crociata, guidata dall’imperatore tedesco Federico I Barbarossa, da Riccardo Cuor di Leone d’Inghilterra, e da Filippo II Augusto di Francia ma anche questa crociata fallì miseramente: il Barbarossa morì annegato in un fiume e i re di Francia e di Inghilterra litigarono fra loro. L’esercito francese tornò in patria. L’unico aspetto positivo fu la conquista di

San Giovanni d'Acri. Dopo queste prime tre crociate, che furono le più importanti, ce ne furono molte altre, alcune contro popolazioni considerate eretiche dalla Chiesa, come la triste vicenda degli Albigesi in Francia. Le crociate per liberare il Santo Sepolcro durarono anche per tutto il secolo XIII: parteciparono anche Federico II e Luigi IX che vi trovò la morte. Quello che fu il regno di Gerusalemme, nel 1269, ridotto a pochissimi territori, passò ai re di Cipro, finché, crollata la città di San Giovanni d'Acri, nel 1291, la città di Gerusalemme, il cui possesso tante morti e sventure aveva provocato, fu riconquistata dai musulmani .

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