Gruppo Folk S. Andrea - Città di TORTOLI'

IL COSTUME

 

clicca per ingrandire clicca per ingrandire
clicca per ingrandire clicca per ingrandire clicca per ingrandire clicca per ingrandire clicca per ingrandire clicca per ingrandire

 

La Sardegna possiede un’incredibile varietà di costumi che attestano la complessità della sua storia e la diversità delle sue popolazioni .

Incerte sono le origini dei costumi tradizionali sardi; le loro radici devono farsi risalire, probabilmente, all’epoca preromana. Ma molti ritengono che con la dominazione spagnola (XVII secolo) il costume sardo ebbe notevoli cambiamenti:

Vari autori rilevano una certa analogia tra l’abbigliamento dei sardi ed il modo di vestire, non solo degli antichi romani, ma anche di molti altri popoli che si affacciano nel Mediterraneo.

Nel 1850 si scriveva della Sardegna “Ciascun villaggio ha un costume diverso che ricorda i numerosi popoli che sono passati nell’isola, dall’eleganza greca fino alla gravità spagnola”

Il costume femminile di Tortolì era uno dei più semplici ma belli dell’isola e cambiava a seconda della condizione sociale ed economica della persona che lo indossava: costume ricco - costume più semplice per la vita di tutti i giorni - costume da vedova, nero e meno vistoso.

Il costume era di seta  o filo di seta (stoffe oggi introvabili) e il  colore cambiava a seconda del gusto della persona che lo indossava. 

Gli elementi base del costume femminile sono:

COSTUME SEMPLICE PORTATO DALLA MAGGIOR PARTE DELLE DONNE   

- SA CAMISA (La camicia) bianca di cotone, ricamata a mano nei polsi e nel petto; chiusa d'avanti da due bottoni d’oro;

- SU GIPPONI (Il giubbetto) in seta con maniche lunghe e strette indossato sopra la camicia; chiuso in vita da due gancetti;

- SA FARDETTA (La gonna) in seta, di solito dello stesso colore de “su gipponi” , con ampie pieghettature lunga fino alle caviglie - Legata in vita da una fettuccina;

- S’ANTALENI (Il grembiule) in seta nera messa sopra la gonna - Sopra “s’antaleni” “IS FROCCUS” (i fiocchi) colorati a fiori lasciati pendere sul lato sinistro;

- SU MUNCADORI ‘E DETTA (Il fazzoletto aperto) in seta con disegni in risalto a fiori in prevalenza bordeaux su sfondo nero che veniva messo come copricapo con i due lembi annodati sotto il mento. Fissato alla nuca, con una spilla d’oro "S'AGULA", ad un altro fazzoletto di cotone rosso “SU TURBANTI” di forma triangolare che serviva per tenere fermi i capelli;

- SU COSSU (Corpetto senza maniche) di velluto o broccato chiuso in vita da due ganci d’argento - usato in primavera per le passeggiate in campagna e per giocare a “is onzulus” tipico gioco tortoliese praticato solo dalle donne. Con “su cossu”  veniva usato sempre, come copricapo, il fazzoletto di seta sopra descritto, ma piegato a forma di triangolo.

COSTUME RICCO INDOSSATO DALLE DONNE RICCHE E NOBILI DEL PAESE   

Sostanzialmente analogo al costume sopra descritto, cambiava solo il copricapo: infatti al posto de “su muncadori” veniva usato un ampio copricapo in velluto rosso o bordeaux che copriva anche le spalle e gran parte del busto, era detto “SA MANTILLA”  (di origine spagnola). Sotto “sa mantila” si metteva un grande fazzoletto di tulle bianco “Su velu biancu”; sotto di esso, per fermare i capelli, “SU SCUFFIOTTI”, un copricapo a forma cilindrica di cotone rosso.:

COSTUME DA VEDOVA

Il costume delle vedove e di chi  portava il lutto era uguale al costume semplice, cambiava solo il colore (nero), ma la camicia era sempre bianca.

La donna in lutto usava spesso sollevare il grembiule risvoltandolo sopra la spalla sinistra e coprendo così il bianco della camicia.

COSTUME MASCHILE   

Il costume tradizionale maschile non è più di uso corrente; viene ormai indossato soltanto in occasioni delle feste folcloriche.

Si compone principalmente dai seguenti capi:

- sul capo la caratteristica “BERRITTA” - Un copricapo, anticamente in orbace, oggi in panno nero di forma cilindrica con la punta arrotondata che si ripiega all’indietro o lateralmente;

- SU COSSU (corpetto) rosso senza maniche, orlato con nastro di velluto nero a doppio petto - Chiuso con sei bottoni d’argento;

- SA CAMISA   (la camicia)  di tela bianca con lunghe ed ampie maniche chiusa nel collo con due bottoni d'argento;

- SA BRAGA BIANCA (pantalone bianco) di tela bianca - Chiuso in vita da fettuccina bianca;

- IS CARZAS (calze) in panno nero lunghe fino al ginocchio a mo' di stivale - dentro di esse "sa braga bianca" e legate sotto il ginocchio da un nastro nero 

- SA BRAGA NIEDDA (gonnellino corto) messo sopra la camicia e pantalone bianco - Pieghettato. Anticamente di orbace, oggi di panno nero stretto alla vita da una cintura colorata,